Tentano di sequestrare un ragazzino per estorcere denaro allo zio, quattro arresti a Vibo Valentia

In 29 agosto scorso, polizia, carabinieri e Guardia di finanza - sotto la direzione delle Procure di Vibo Valentia e di quella per i minorenni di Catanzaro - hanno tratto in arresto 4 cittadini stranieri, accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione. Inoltre, uno degli indagati è ritenuto responsabile anche di  aver favorito l’immigrazione illegale in Italia, mediante il trasporto di stranieri.

In particolare, nel pomeriggio di martedì scorso, poliziotti, carabinieri e finanzieri sono intervenuti in località Porto Salvo, in seguito ad una segnalazione.

Giunti sul posto, i finanzieri hanno accertato che un ragazzo di nazionalità straniera era stato rapito da connazionali, tra cui due minori che, in precedenza, avrebbero cercato di estorcere denaro allo zio della vittima, minacciandolo che non avrebbe più rivisto il nipotino. Riuscito a scappare, l’uomo ha chiesto aiuto mentre il nipote sarebbe stato trattenuto dai connazionali.

Con il loro intervento, le forze dell’ordine sono riuscite a liberare il ragazzo e bloccare i presunti rapitori, uno dei quali è stato catturato dopo un tentativo di fuga.

Dagli accertamenti è emerso che uno degli arrestati sarebbe uno scafista, pertanto è stato accusato anche di tratta clandestina e trasporto di stranieri all’interno dello Stato italiano.

Un volta concluse le formalità di rito, gli arrestati sono stati condotti nella casa circondariale di Vibo Valentia e nell’istituto penale per minorenni di Catanzaro, con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione e per uno di loro anche per condotte agevolatrici dell’immigrazione clandestina.

'Ndrangheta nel Vibonese, 5 arresti per estorsioni a imprese

All’alba di oggi, a Vibo Valentia, Novara, Teramo e Benevento i carabinieri del Nucleo investigativo vibonese, supportati dai colleghi competenti per territorio, hanno eseguito una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, a carico di cinque persone nei cui confronti sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione ad alcuni episodi estorsivi, aggravati dal metodo mafioso, commessi a Vibo Valentia fra il 2009 e il 2022. Nel medesimo contesto, altri sette soggetti sono indagati in stato di libertà. La misura scaturisce da autonome attività d’indagine condotte dai carabinieri e dal Gruppo della guardia di finanza di Vibo Valentia.

Tra gli indagati figura anche una persona coinvolta in Rinascita-Scott, che una volta rimessa in libertà avrebbe ripreso l'attività di estorsione fino al nuovo arresto avvenuto quest'anno, dopo la condanna con il rito abbreviato nel processo alle cosche del vibonese.

Estorsione e furto ai danni di 2 anziani: un arresto

I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di sequestro preventivo per oltre 12 mila euro, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Palmi su richiesta della locale Procura Repubblica, nei confronti di un indagato accusato di aver commesso i reati di estorsione e furto aggravato nei confronti di due anziani conviventi, di 88 e 94 anni.

L’esecuzione della misura in carcere costituisce l’epilogo di un’indagine condotta dal Gruppo Gioia Tauro.

L’attività avrebbe consentito di ricostruire i quotidiani episodi estorsivi subiti dalle vittime, le quali non avrebbero avuto la capacità di opporsi alle richieste di denaro, anche in virtù delle intimidazioni verbali e fisiche che da lungo tempo avrebbero subito.

Le condotte estorsive dell’indagato si sarebbero realizzate anche con il metodo del “cavallo di ritorno”, consistito nella restituzione di beni sottratti alle vittime solo a seguito della consegna di denaro.

Le indebite dazioni di denaro, ricostruite nell’ambito delle indagini e oggetto del provvedimento ablativo emesso dall’autorità giudiziaria, ammonterebbero ad oltre 12 mila euro.

Minaccia e aggredisce il padre per farsi consegnare i soldi, arrestato

I poliziotti della Questura di Crotone hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip presso il locale Tribunale, nei confronti di un quarantacinquenne del luogo, ritenuto responsabile di estorsione e condotte persecutorie nei confronti dei genitori.

Le indagini della polizia di Stato, avviate in seguito alle denunce con le quali il padre del destinatario del provvedimento ha segnalato di aver subito continue minacce e vessazioni da parte del figlio, hanno permesso di accertare che i genitori dell’arrestato vivevano in uno stato di soggezione come constatato anche da numerosi interventi degli operatori della Squadra volanti.

Tali condotte, nelle ultime settimane, erano diventate sempre più frequenti anche a causa della tossicodipendenza dell’uomo che, in una circostanza avrebbe aggredito fisicamente il padre per farsi consegnare l’ennesima somma di denaro.

Alla luce del quadro indiziario, la locale Procura della Repubblica ha accolto le risultanze probatorie ed ha avanzato richiesta al gip, il quale  ha emesso il provvedimento restrittivo in seguito al quale l’indagato è stato condotto presso la locale casa circondariale.

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Incendia la porta di casa di una coppia d'anziani per estorcere denaro: arrestata

I poliziotti della questura di Reggio Calabria hanno arrestato, in flagranza di reato, una 52enne del posto, accusata di tentata estorsione ai danni di una coppia d’anziani.

La vicenda ha avuto origine in seguito ad una chiamata al 113, con la quale era stata segnalata una donna intenta a dare fuoco al portone di casa di due anziani.

Giunti sul posto, gli agenti hanno scoperto che le presunte vittime sarebbero state ripetutamente minacciate dall’indagata che avrebbe preteso da loro del denaro.

Inizialmente, la coppia, nella speranza di mettere fine alle richieste, avrebbe ceduto alle pressioni della 52enne.

Successivamente, però, avrebbe deciso di opporre un netto rifiuto. Da ciò sarebbero scaturite ulteriori minacce e l’incendio del portone di casa.

Pertanto, la donna, una volta individuata è stata arrestata e dovrà ora rispondere anche dei reati di danneggiamento a seguito di incendio, minacce e porto abusivo di strumenti atti a offendere, poiché, durante una perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. L’indagata, dopo la convalida dell’arresto, è stata posta ai domiciliari.

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Minaccia una donna con malefici e sortilegi, cartomante in manette per estorsione

I poliziotti della Squadra mobile di Cosenza hanno arrestato in flagranza di reato P.L., 55 anni, del luogo, ritenuta responsabile di estorsione aggravata nei confronti di una donna.

In particolare, le indagini, avviate lo scorso maggio dopo la denuncia dell'interessata, hanno permesso di ricostruire come l’indagata, nelle vesti di sedicente cartomante, avrebbe minacciato la presunta vittima di malefici e ripercussioni da parte della criminalità, nel caso avesse rifiutato di consegnarle 500 euro quale corrispettivo per prestazioni di carto-chiromanzia che avrebbe effettuato per eliminare le “negatività” che avvolgevano il nucleo familiare della vittima.

Ricevuta la denuncia, gli investigatori hanno concordato un appuntamento per la consegna del denaro. All’incontro avvenuto a Rende, la 55enne è stata arrestata  dopo aver ricevuto dalla vittima la somma di denaro richiesta.

Una volta espletate le formalità di rito, la donna è stata posta ai domiciliari.

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Soldi per lasciare la casa presa in affitto: tre arresti

Gli uomini della Squadra mobile di Cosenza hanno arrestato in flagranza di reato di estorsione, in concorso, due uomini di 55 e 44 anni e una donna di 46 anni, tutti residenti nel capoluogo bruzio.

La vicenda che ha portato all'esecuzione degli arresti ha avuto inizio in seguito all'affitto di un appartamento da parte della donna coinvolta nell'indagine. 

In particolare, dopo una serie di problemi condominiali, il proprietario aveva invitato la locataria a lasciare la casa.

Per tutta risposta, la donna avrebbe chiesto in cambio un sostegno economico finalizzato a versare la caparra necessaria ad affittare un altro appartamento.

La vicenda si sarebbe trascinata fino all'inizio di questo mese, quando la 46enne ha lasciato la casa, senza però riconsegnare le chiavi.

Martedì scorso, la protagonista della vicenda avrebbe contattato telefonicamente il proprietario, chiedendogli un appuntamento per restituirgli le chiavi.

All’incontro però, si sarebbe presentata in compagnia di un 55enne pluripregiudicato, il quale, in presenza di un 44enne, con velate minacce, avrebbe chiesto all'uomo 500 euro per lasciare l’appartamento.

In seguito all'accaduto, il malcapitato ha denunciato tutto alla Polizia che ha identificato gli autori della presunta estorsione e predisposto un servizio d'appostamento per documentare la consegna  del denaro.

All'incontro, si sarebbero presentati i due uomini, mentre la donna sarebbe rimasta in posizione più defilata.

Una volta entrati in azione, gli agenti avrebbero trovato il 55enne con il denaro appena consegnato dalla presunta vittima. Nella successiva perquisizione effettuata sull'auto usata dai tre, i poliziotti avrebbero rinvenuto una mazza da baseball e un coltello.

I due uomini e la donna sono stati, pertanto, arrestati.

Dopo le formalità di rito, il 55enne è stato associato alla casa circondariale di Cosenza, mentre gli altri due sono stati posti ai domiciliari.

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Minaccia l'ex amante di rivelare la loro relazione extraconiugale, menette per una 27enne

San Luca - Una 27enne, G.A.I., di nazionalità romena è stata arrestata a San Luca (Rc), con l’accusa di estorsione. L’arresto, effettuato dai carabinieri, è scaturito in seguito alle presunte minacce che la donna avrebbe rivolto ad un 50enne, residente in un centro della Locride, con il quale avrebbe avuto una relazione sentimentale.

In particolare, la 27enne avrebbe intimato all’ex amante di consegnargli del denaro in cambio dell’impegno a non rivelare la loro relazione alla moglie.

La storia sarebbe andata avanti per mesi, prima dell’epilogo, avvenuto qualche settimana fa, quando l’indagata avrebbe contattato la presunta vittima chiedendo 300 euro.

A questo punto, l’uomo si è rivolto ai Carabinieri, i quali hanno ricostruito l’accaduto e dopo aver monitorato l’incontro tra i due, hanno fermato la donna con i soldi provenienti dalla presunta estorsione.

Dopo l’arresto, G.A.I. è stata dapprima rinchiusa nella casa circondariale “Panzera” di Reggio Calabria e successivamente, dopo la convalida dell’arresto, è stata posta ai domiciliari.

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