Ex lavoratori Fondazione Calabresi nel Mondo: “Liquidatore contraddittorio e trasparenza inesistente”

"Argomentazioni risibili e contraddittorie: prendiamo atto che il commissario liquidatore Calogero non ha risposto alle nostre osservazioni”. È quanto afferma, in una nota congiunta, una larga rappresentanza di ex lavoratori della Fondazione dei Calabresi nel Mondo in riferimento al comunicato stampa diffuso dalla Giunta regionale. “Ribadiamo - continuano - che il nostro lavoro, attestato dai report, facilmente accessibili agli atti, è stato da noi rendicontato al 31 dicembre 2014. Abbiamo lavorato e legittimamente pretendiamo le quattro mensilità arretrate”. “Inoltre, il silenzio del liquidatore sull’assenza di copertura finanziaria per i contratti sottoscritti nel 2015, conferma – sostengono - quanto da noi già affermato sul mancato annullamento degli stessi, al contrario di quanto avvenuto per la Fondazione Calabria Etica. Evidentemente, come abbiamo già sottolineato, esistono due pesi e due misure. Il liquidatore era nella facoltà di annullare i contratti sottoscritti dal vicesegretario generale Fabio Davoli, figura quest’ultima non prevista dallo statuto della Fondazione, ma non l’ha fatto”. E aggiungono: “Calogero ritiene anche ‘indispensabile’ che tra i nove contrattualizzati del 2016 ci siano responsabili e consulenti esterni con emolumenti, secondo fonti attendibili, superiori a 4 mila euro al mese? Se reputa che in regime di liquidazione esistano le condizioni per corrispondere tali spettanze se ne assuma la responsabilità di fronte a due milioni di calabresi, in gran parte in cerca di occupazione. Stipulare nove contratti, senza copertura finanziaria, per rendicontare il saldo di un solo progetto, le cui attività sono state completate a dicembre 2014, sembra pura follia”. E parte l’appello degli ex lavoratori: “Se Calogero ritiene ‘indispensabile’ un supporto professionale per la rendicontazione di occupability proceda ad annullare tutti i contratti. Siamo disponibilii a lavorare gratuitamente mettendo al servizio le nostre esperienze curriculari, di cui il commissario può prendere tranquillamente visione. Apprendiamo con stupore, dalla sua dichiarazione, che ha dovuto integrare il capitale sociale della fondazione in quanto inferiore ai 100.000 euro. Con i recenti decreti si supera abbondantemente tale somma, come è stata utilizzata? Il commissario chiarisca”. Quindi l’affondo: “probabilmente il liquidatore Calogero è particolarmente distratto: siamo sconcertati per alcune sue affermazioni, fatte a distanza di poche ore, in evidente contraddizione. Chiariamo: pochi giorni fa c’è stato un incontro con il commissario liquidatore e i responsabili di progetto presso i locali della Fondazione dei Calabresi nel Mondo. In tale occasione noi ex lavoratori avevamo precisato che gli stipendi del 2015 non potevano essere pagati con i fondi Fse in quanto ottenuti rendicontando il lavoro effettuato nel 2014. Il liquidatore, a seguito di questa nostra precisazione, aveva confermato quanto sostenuto dal superpagato vicesegretario generale Fabio Davoli e cioè che ‘in prededuzione sono state pagate 3 mensilità ai contrattualizzati del 2015 a valere sul progetto ‘In Loci’ che, essendo su fondi poc, poteva essere utilizzato’. Ora apprendiamo dal comunicato stampa della Giunta regionale una nuova tesi di Calogero: ‘la Fondazione è in attesa del trasferimento delle risorse relative al progetto ‘In Loci’”. La considerazione è d’obbligo: liquidatore e dirigente non conoscevano i progetti o si cercava di mascherare come sono stati utilizzati i fondi Fse? Lo sconcerto è totale, la certezza che i nostri diritti sono stati calpestati è evidente. Non tolleriamo più tali soprusi: il caos imperversa, le notizie sono contraddittorie, la trasparenza è nulla. Si faccia presto a chiudere una triste pagina che mai avremmo voluto raccontare. Riteniamo a questo punto indifferibile - concludono - un incontro chiarificatore con il presidente Mario Oliverio e il liquidatore”.

Fondazione “Calabresi nel Mondo”, il liquidatore: “Contratti essenziali per il completamento delle attività”

Il liquidatore della Fondazione dei "Calabresi nel Mondo", Mariano Calogero, in relazione ad alcune notizie di stampa, puntualizza che la stipulazione di nove contratti di prestazione d’opera si è resa indispensabile al fine di procedere alle attività finalizzate al completamento della documentazione relativa al progetto “Occupability” ed a compiere l’attività di rendicontazione finale del progetto medesimo, assicurando tutte le necessarie attività di supporto agli adempimenti inerenti la procedura di liquidazione in essere. “In considerazione dell’esigenza di assicurare il completamento delle attività in corso e la rendicontazione delle attività già svolte – afferma - per come previsto nelle deliberazioni della Giunta regionale riguardanti la messa in liquidazione della Fondazione, i suddetti contratti hanno, pertanto, interessato alcuni collaboratori già contrattualizzati dalla Fondazione al momento dell’apertura della liquidazione, tenendo conto delle professionalità possedute e in funzione delle attività da espletare. In tal modo, peraltro, è stato contestualmente ridotto al minimo indispensabile il numero dei soggetti contrattualizzati. La durata dei contratti è stata, inoltre, limitata a soli due mesi (febbraio-marzo 2016) e i rispettivi compensi sono stati considerevolmente ridotti rispetto a quelli previsti nei contratti originari. Il liquidatore evidenzia, altresì, che l’attività di tali collaboratori andrà a vantaggio di tutti i creditori, in quanto consentirà di acquisire all’attivo della Fondazione le risorse finanziarie che la Regione Calabria potrà erogare solo all’esito delle obbligatorie procedure di rendicontazione contabile progettuale.Tali risorse – aggiunge Calogero - saranno distribuite tra i creditori, in base alla normativa che disciplina la liquidazione, secondo un apposito piano di riparto che terrà conto dei criteri imposti dalla legge, tra i quali la proporzionalità e i privilegi tra le varie categorie di crediti”. Il liquidatore precisa, inoltre, che le somme erogate dalla Regione, nel mese di dicembre, relative ai progetti “Network” e “Capacity”, sono state impiegate per “ricostituire la dotazione patrimoniale della Fondazione che, al momento dell’avvio della liquidazione, risultava inferiore alla consistenza originaria di centomila euro, nonché per far fronte agli oneri di esercizio successivi all’apertura della liquidazione, atteso che i relativi crediti, in base alla normativa applicabile alla procedura di liquidazione, devono essere soddisfatti in via di prededuzione rispetto agli altri crediti”. La Fondazione è in attesa del trasferimento delle risorse relative al progetto “In Loci”, la cui rendicontazione è già stata presentata. 

La Regione ha commissariato la fondazione "Calabresi nel mondo"

La Giunta regionale, nella seduta di oggi, su proposta del presidente Mario Oliverio, ha deliberato il commissariamento della Fondazione "Calabresi nel Mondo", al fine di assicurarne la certa liquidazione entro il termine del 31 dicembre 2015". "Con questa decisione - è scritto in un comunicato - la Giunta ha inteso completare il processo di commissariamento del sistema delle fondazioni in house, come prima e propedeutica fase di un generale riordino degli enti strumentali, destinato a ridefinire ruoli, competenze e responsabilità". "L'intervento sulla Fondazione Calabresi nel Mondo" - ha dichiarato il presidente - "non significa certo una ridotta attenzione per la situazione degli emigrati, di oggi e di ieri, e per la loro valenza  strategica  in una azione cooperativa di sviluppo sociale, culturale ed economico, ma al contrario consentirà di rafforzare l'intervento diretto dell'amministrazione regionale nella promozione e valorizzazione dell'identità e dell'esperienza dei calabresi dispersi nei cinque continenti". 

Tallini "spara" su Oliverio: "Non ne azzecca una, dice falsità"

"I colpi di sole, nel luglio torrido, sono pure comprensibili, specie se a subirli è un consigliere regionale d’opposizione. Diventano, invece, preoccupanti, se c’è chi dai colpi di sole è abbagliato non solo in estate, ma in inverno, autunno e primavera e, peggio ancora, se costui svolge addirittura le funzione di presidente della Regione, come Oliverio che, da quando s’è insediato, non ne azzecca una". Replica così, il consigliere regionale del Gruppo Misto Mimmo Tallini, che, sul punto della delibera di Giunta regionale con cui è stata rifinanziata dal centrodestra la Fondazione Calabresi nel Mondo, puntualizza: "Rispetto alle mie osservazioni, con cui evidenziavo un’eclatante diversità di atteggiamento da parte della Regione, segno di evidente inciucio politico, tra quanto è stato fatto nei riguardi di Calabria Etica e quanto, al contrario, non è stato fatto per la Fondazione presieduta dall’on. Pino Galati, il presidente della Regione mi accusa di smemoratezza, perché avrei partecipato alla seduta di Giunta regionale con cui detto finanziamento è stato erogato". "Ebbene - ricorda Tallini -, qualcuno abbia la compiacenza di riferire al presidente che la sua replica poggia su un dato totalmente falso. Il sottoscritto, infatti, non casualmente, ma proprio perché contrario a rifinanziare la Fondazione Calabresi nel Mondo, a quella riunione di Giunta non ha preso parte. Carta canta! Qualche tecnico, magari uno dei tanti professori della nuova Giunta, abbia la bontà di assicurarsi che al presidente Oliverio siano fatte leggere le delibere giuste. E qualcuno lo avvisi che non è dignitoso che un presidente di Regione lanci accuse prive di fondamento. Anche se, vista la collezione di gaffe collezionate finora, inizia a diventare corposo il sospetto che al presidente della Regione vengano servite di proposito polpette avvelenate per ingarbugliare ancora di più la legislatura”.  Ancora Tallini: “Il fatto che, anziché spiegare il rinnovamento parolaio circa l’inopportunità di finanziare la Fondazione Calabresi nel Mondo, evidenziato dal sottoscritto dopo i rilievi mossi dagli onorevoli Neri e Nucera in Commissione, il presidente Oliverio si avventuri in accuse di colpi di sole, di per sé spiega che, dopo dieci mesi di legislatura e con la Regione paralizzata, la "rivoluzione" annunciata non è morta e sepolta soltanto perché non è mai nata. Abbiamo assistito e continuiamo farlo, ad una politica che, priva di slanci e di idee, è defluita nelle pratiche più trite e antiche della conservazione e dei trasversalismi. Come inequivocabilmente dimostrano la vicenda del rifinanziamento della Fondazione calabresi nel Mondo e del surreale ritiro della richiesta di referendum sullo Statuto".  Aggiunge Tallini: “Lo stesso ‘caso’ Viscomi mette in luce un atteggiamento contraddittorio del presidente Oliverio  che non ha usato i guanti di velluto quando, per disarcionare i colleghi consiglieri Guccione, Ciconte e Scalzo, ha fatto ricorso ad esigenze etiche. La pluralità e complessità degli incarichi svolti da Viscomi (componente del Consiglio d’amministrazione dell’Università Magna Grecia che riceve contributi dalla Regione, coordinatore scientifico della Fondazione Calabresi nel Mondo finanziata al 100% dalla Regione, consulente per la redazione del Piano anticorruzione, dirigente generale della Presidenza) potrebbero prefigurare ostacoli enormi circa la conferibilità  dell’incarico di assessore. Su questo aspetto sarebbe interessante sapere cosa ne pensa l’Anac!".  In riferimento a quanto asserito dalla coordinatrice di Forza Italia on. Santelli, Tallini chiarisce: “Prendo atto della solidarietà al presidente di Calabresi nel Mondo on. Galati. Mi stupisce che invece di occuparsi della trave nell’occhio del centrodestra che la questione della Fondazione pone, con gravità innegabile, all’attenzione dell’opinione pubblica calabrese, l’on. Santelli si occupi delle pagliuzze. Mi auguro soltanto che non ci sia una seconda cambiale da incassare, magari tra un anno e dopo il provvidenziale (per Oliverio) ritiro della richiesta di referendum". 

 

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