Emergenza cinghiali in Calabria, al via il piano per abbatterne 10 mila

«La tutela degli agricoltori, degli allevatori e dei cittadini calabresi è una priorità assoluta».

Lo dice l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando l’approvazione (relativamente al periodo Maggio 2020-Aprile 2021) del nuovo piano regionale di selezione degli ungulati, avvenuta col parere favorevole dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

«La pandemia ed il conseguente lockdown – sottolinea Gallo – sono stati il detonatore di una situazione di per sé già esplosiva, favorendo la moltiplicazione dei cinghiali il cui numero è ulteriormente lievitato in breve tempo, specialmente nelle aree antropizzate, fino a divenire essi un pericolo sempre più serio non solo per le coltivazioni e gli allevamenti calabresi, ma anche per l’incolumità pubblica, in considerazione degli incidenti stradali causati e del loro ingresso fin dentro i centri abitati».

Sulla scorta della programmazione adottata dalla Regione, le squadre di selettori entreranno in azione da subito, con facoltà di abbattere fino a 10.000 capi (rispetto ai 3.400 in precedenza indicati quale tetto massimo), operando su una superficie agro-silvo pastorale di circa 250.000 ettari. Nello specifico, l’autorizzazione contenuta nel nuovo piano consentirà l’abbattimento di 6.800 capi in più, dei quali 2.720 maschi adulti, 4.080 femmine adulte, 1.672 maschi inferiori all’anno, 1.058 superiori all’anno, 2.410 femmine inferiori all’anno e 1.670 femmine superiori all’anno. «Fondamentale – sottolinea l’Assessore – sarà l’opera dei selettori, che non sono semplici cacciatori, ma tecnici specializzati in grado di distinguere da lontano gli esemplari maschi dalle femmine ed i piccoli dagli adulti. Data l’importanza di questa figura, è in corso di definizione la formazione di altri selettori da utilizzare per l’attuazione del piano di selezione, attraverso specifici corsi di formazione attivati dalla Regione».

Conclude l’Assessore: «D’intesa con il Presidente Santelli, stiamo valutando l’adozione di misure aggiuntive per contrastare il fenomeno e tutelare la sicurezza dei calabresi e del mondo agricolo e zootecnico calabrese. In particolare, insieme alle altre Regioni italiane, abbiamo già avanzato richiesto di avvio di un confronto col Ministero dell’Ambiente, per definire azioni di contenimento comuni ed ancor più incisive, sull’intero territorio nazionale come in Calabria».

Incendio alla fabbrica “L’artigiano della ‘nduja”: sopralluogo dell’assessore all’Agricoltura Gallo

Una visita per manifestare la vicinanza della Regione e ragionare della ripartenza di un’azienda simbolo della Calabria.

In mattinata l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, accompagnato dal dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, ha effettuato un sopralluogo al salumificio “L’artigiano della ‘nduja”, a Spilinga, nei giorni scorsi divorato da un devastante incendio (secondo i primi accertamenti, scatenato da un corto circuito) che ha mandato in fumo l’intero stabilimento ed anni di impegno e sacrifici profusi dall’imprenditore Luigi Caccamo per fare del tipico insaccato calabrese un prodotto apprezzato anche sui mercati internazionali.

Ed è stato proprio Caccamo ad aprire le porte della sua azienda alla delegazione istituzionale composta anche dal consigliere regionale Vito Pitaro; dal sindaco di Vibo Valentia, Maria Lìmardo; dal Presidente di Confindustria Vibo, Rocco Colacchio e dal presidente del Consorzio di Bonifica “Tirreno Vibonese”, Domenico Piccione.

«La Regione, come del resto anticipato già qualche giorno fa in prima persona dal presidente Santelli – ha detto Gallo – è vicina all’imprenditore Caccamo ed ai suoi lavoratori, artefici di una realtà modello, un’azienda sana e ritenuta degna di ammirazione in Italia ed all’estero. Il rogo che ha fermato le attività e distrutto gli impianti apre un vuoto nella vita di dipendenti e impresa, come nel panorama agroalimentare e commerciale calabrese: anche grazie all’azienda Caccamo, la ‘nduja è diventata nel tempo un marcatore di identità enogastronomica, assicurando ad un tempo tutela delle tradizioni enogastronomiche ed occupazione».

Da qui la necessità, ha sottolineato l’assessore Gallo, «di individuare soluzioni che consentano una rapida ripartenza dell’azienda. La Regione farà la sua parte, nella convinzione che il tessuto produttivo, ancor più in tempi di crisi, vada salvaguardato, ad iniziare proprio dai presìdi, come “L’artigiano della ‘nduja”, che sono esempio positivo universalmente riconosciuto».

L’assessore Gallo incontra i Gal con l'obiettivo di "coniugare agricoltura e turismo per arginare la crisi"

Coniugare agricoltura e turismo per arginare gli effetti della crisi scatenata dalla pandemia di covid 19. Questa la ricetta messa a punto tra la Regione ed i Gruppi di azione locale nel corso della riunione svoltasi tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, affiancato dal dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, oltre che alcuni dirigenti di settore, ed i referenti dei Gal calabresi, attuatori della strategia Leader nell’ambito del Programma di sviluppo rurale della Calabria 2014/2020.

 «Siamo qui – ha esordito Gallo - per conoscerci e fare il punto sullo stato di avanzamento dei vostri programmi, in questa congiuntura difficile, determinata dall’emergenza sanitaria: sono necessari un confronto serrato tra la Regione e tutti gli attori del settore agroalimentare e la massima compartecipazione al fine di dare risposte urgenti all’intero comparto».

Nel corso della discussione, l’assessore ha poi sottolineato l’importanza del ruolo rivestito dai Gal, «un volano economico per attività di nicchia e per le innumerevoli peculiarità regionali».

Ha quindi aggiunto: «La delega alla promozione del settore agricolo è in capo al Presidente Santelli, che crede molto nelle potenzialità dell’agroalimentare nell’ottica di un legame indissolubilmente con l’accoglienza ed il turismo. Intendiamo promuovere efficacemente l’immagine della Calabria, favorendo i tanti prodotti tipici e straordinari che abbiamo, insieme ai nostri territori, alle loro tradizioni e tipicità. Punteremo dunque sull’agroalimentare, promuovendo il turismo enogastronomico, esperienziale ed ambientale. Ed in questo i Gal devono giocare un ruolo fondamentale».

Secondo l’assessore, dunque, i Gruppi di azione locale, anche in prospettiva della nuova programmazione dei fondi comunitari, non dovranno solamente sostenere le aziende e le piccole imprese che non possono contare su altre tipologie di bandi, ma anche qualificare i vari territori promuovendo “il bello che abbiamo”.

Inoltre, considerate le difficoltà del momento, l’assessore ha proposto ai Gal di intraprendere un percorso di condivisione al fine di perseguire l’obiettivo comune rappresentato dal servizio all’agricoltura ed agli agricoltori calabresi. 

«Si potrebbe ragionare insieme - ha sottolineato Gallo - su come poter ripensare le strategie dei Gal alla luce degli effetti della pandemia e rimodulare per quanto possibile le risorse non ancora vincolate, in modo da reperire immediata liquidità da immettere nel sistema agricolo. Questo è il momento di mettere in campo azioni comune a rapide, anche per evitare che il Governo possa decidere di rastrellare risorse non ancora spese dalle Regioni per affrontare la crisi dell’agricoltura italiana».

Nei prossimi giorni nuovi incontri per ragionare insieme sulle soluzioni da mettere in campo a tutela dell’agricoltura e del mondo rurale calabrese.

Emergenza coronavirus: la Regione Calabria avvia il confronto con le organizzazioni agricole di categoria

Snellire le procedure burocratiche, garantire risorse fresche attraverso la rimodulazione della programmazione europea. Queste le direttrici lungo le quali la Regione Calabria è pronta a muoversi per tutelare il comparto agricolo, stremato dall’emergenza Coronavirus.

Il dato è emerso nel corso del confronto avviato su iniziativa dell’assessore regionale alle Politiche agricole Gianluca Gallo, con le organizzazioni agricole di categoria e degli ordini professionali.

Al primo incontro, svoltosi in videoconferenza, oltre all’assessore Gallo ed al dirigente del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, hanno preso parte Franco Aceto per Coldiretti, Nicodemo Podella e Franco Belmonte per Cia, Camillo Nola per Confcooperative, Giuseppe Mangone per Anpa, Alberto Statti per Confagricoltura. Presenti anche Francesco Cufari, presidente dell’Ordine regionale dei dottori Agronomi e Forestali, e Francesco Del Castello, commissario straordinario dell’organismo pagatore Arcea.

La riunione è stata utile a fare il punto sullo stato di avanzamento del Programma di sviluppo rurale 2014/2020, con particolare riguardo agli impegni del PSR ed alle risorse residue. L’obiettivo principale del faccia a faccia telematico, ha tenuto a chiarire l’assessore, è individuare economie ricavabili da impegni non ancora vincolanti e valutare la possibilità di una rimodulazione finanziaria del programma, per sostenere maggiormente gli imprenditori agricoli calabresi in una fase delicata, segnata dalle conseguenze della pandemia sul comparto agroalimentare.

 “Stiamo lavorando senza soste – ha spiegato Gallo – per individuare gli interventi adeguati a tutela del mondo rurale e faremo di tutto per rinvenire risorse che diano ristoro agli imprenditori, attraverso una strategia che con un’oculata rimodulazione del Programma 2014/2020, ci consenta di gettare le basi per la prossima programmazione dei fondi comunitari”.

 Sul tavolo anche iniziative ulteriori: “D’accordo con il presidente Santelli – ha aggiunto Gallo - intendiamo far comprendere oltre i confini calabresi, mediante mirate campagne di comunicazione, cosa significhi produrre in Calabria durante e dopo l’emergenza Covid 19. E puntiamo, tra l’altro, a legare indissolubilmente la nostra offerta enogastronomica alla bellezza ed alla storia ed alla cultura della nostra regione, in chiave turistica”. Il problema più incalzante, tuttavia, come riconosciuto dallo stesso assessore, è quello di immettere velocemente liquidità nel settore agricolo.

 “Qualora dal governo nazionale non dovessero arrivare risposte celeri – ha specificato Gallo – non esiteremo ad affiancare le aziende calabresi per aiutarle a porre rimedio ai danni patiti per la crisi ed il blocco dei mercati. Siamo già impegnati anche a snellire tutte le procedure burocratiche, pronti a recepire proposte che certo verranno dal mondo agricolo per fare ancora di più, mediante la condivisione di azioni e responsabilità”.

 Il dialogo avviato conoscerà una nuova tappa martedì prossimo, con un nuovo incontro già in scaletta tra le parti.

Emergenza coronavirus, Gallo: "Puntare sull’agroalimentare per sconfiggere la crisi"

«Nei momenti di crisi bisogna ripartire dai punti di forza. E il settore economicamente più forte dell’Italia è storicamente quello dell’agricoltura».

Questa la strada che l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, ha indicato come quella da seguire per far ripartire l’Italia, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, svoltasi in videoconferenza. In particolare, al ministro alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, Gallo ha richiesto un sostegno per la promozione dei prodotti agroalimentari sui mercati.

«C’è bisogno di maggiore attenzione e di un aiuto immediato da parte del governo», ha affermato l’assessore: «La Regione Calabria ha già deliberato lo stato di crisi per i comparti florovivaistico, lattiero-caseario e agrituristico, che anche altrove stanno subendo i danni maggiori derivati dall’emergenza Covid-19. Ad essi si è aggiunto anche il settore vitivinicolo, per il quale è necessaria un’immissione di liquidità per consentire il ristoro dei danni. Parliamo di un’immissione controllata e, naturalmente, verificata, e non di una somma da restituire nel giro di sette anni. Attendiamo fiduciosi misure del Governo, ma se queste dovessero mancare, bisogna far sì che l’Unione europea sia meno rigida nella gestione dei fondi comunitari».

Altro tema da affrontare attentamente, secondo l’assessore calabrese, quello delle problematiche patite dal mondo della pesca, fonte di sostentamento per tanti lavoratori e famiglie calabresi. 

«Bisogna intervenire in ambito Agea – ha dichiarato Gallo – affinché tutti i legacci di natura burocratica e di altro tipo vengano superati rapidamente e si proceda a liberare tutte le risorse disponibili».

Infine, ma certo non per ultima quanto ad importanza, la questione legata al proliferare degli ungulati: «In Calabria, a fronte di una popolazione di meno di due milioni di abitanti, si contano oltre 300 mila cinghiali. È evidente, certo non da ora, come essi costituiscano un grave pericolo sia per la pubblica incolumità sia per l’agricoltura e l’allevamento. Per venirne fuori, occorrono risposte e strumenti emergenziali».

Il ministro Bellanova, dal canto suo, dopo aver preso nota di richieste e proposte, si è impegnata a definire di concerto con le Regioni azioni comuni, all’esito degli approfondimenti normativi e finanziari già avviati.

 

Emergenza coronavirus in Calabria: dalla Regione 25 milioni di euro alle famiglie in difficoltà

Tende a coniugare il rispetto dei diritti sociali e l’esigenza di sostenere il comparto agroalimentare calabrese il provvedimento approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare ed all’agricoltura, Gianluca Gallo.

La misura, i cui contenuti erano stati anticipati già nei giorni scorsi dal presidente Jole Santelli, che l'aveva indicata come uno dei principali atti della prima fase del nuovo governo regionale, si inserisce nella più ampia strategia elaborata dalla Regione per fronteggiare, sul piano sociale ed economico, le conseguenze negative della pandemia di Covid-19.

In particolare, con 25 milioni di euro ritagliati tra fondi nazionali ed europei, si punterà adesso a garantire nel volgere di qualche giorno l’attuazione di misure di solidarietà che andranno ad innestarsi su quelle promosse dai Comuni, in proprio o con le risorse agli stessi trasferiti dal governo per il soddisfacimento di analoghi bisogni.

«Non più tardi di una settimana fa – ricorda l’assessore Gallo – abbiamo stanziato 200.000 euro in favore del Banco Alimentare, preoccupati dall’aggravarsi di una recessione economica che disvela effetti negativi anche in ambito sociale, spingendo decine di migliaia di famiglie sull’orlo della povertà. Per questo, su indicazione del Presidente e di concerto con l’intera Giunta, abbiamo lavorato per pianificare una risposta istituzionale ancor più forte e articolata, specie in favore di quei nuclei familiari non solo provati da disoccupazione e miseria, ma esclusi anche da qualsiasi forma di sostegno pubblico. Una situazione intollerabile, peraltro foriera anche di ulteriori ripercussioni in una terra in cui la ‘ndrangheta trova nel disagio sociale terreno fertile».

Nelle intenzioni dell’assessorato, attraverso la necessaria e fondamentale opera del Dipartimento Lavoro, formazione e politiche sociali, le somme disponibili saranno ripartite – secondo precisi criteri – ai Comuni calabresi, perché siano poi destinate alle famiglie bisognose esclusivamente per l’acquisto di farmaci e beni di prima necessità. A proposito di questi ultimi, si chiederà agli Enti coinvolti la massima collaborazione per far sì che i buoni alimentari vengano spesi per l’acquisto, in via preferenziale, di prodotti agroalimentari calabresi.

«La crisi collegata al Coronavirus – osserva Gallo – ha colpito duramente anche il comparto agroalimentare, motore dell’economia calabrese. Abbiamo il dovere di tutelare le nostre ricchezze naturali ed economiche. Da qui la scelta di promuovere un’iniziativa che tiene insieme famiglie e produttori, nel segno di quell’impegno che intendiamo perseguire senza esitazioni: difendere la nostra terra riportando la persona al centro di ogni scelta».

Emergenza Covid 19, Calabria: il neo assessore Gallo al lavoro per preservare il comparto agricolo

Salvare l’agricoltura calabrese dalle conseguenze negative che la pandemia di Covid 19 determina sotto l’aspetto economico.

Questo l’obiettivo perseguito dal neoassessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo al tavolo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nel corso dei lavori della Commissione politiche agricole convocata per definire le proposte da presentare con urgenza al governo nel tentativo di arginare le ricadute che l’emergenza sanitaria comporta sotto il profilo economico per la tenuta del comparto agricolo e gli scambi commerciali ad esso legati.

Ai lavori, svoltisi in videoconferenza e coordinati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore Gallo ha partecipato con il dirigente del Dipartimento Agricoltura e risorse agroalimentari della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo.

 «Date le oggettive e ben evidenti difficoltà del momento – spiega Gallo – d’intesa con la presidente Santelli abbiamo ritenuto opportuno e doveroso, nel confronto con le altre Regioni, presentare e sostenere una serie di iniziative finalizzate ad ottenere provvedimenti concreti e di rapida attuazione, per garantire la piena operatività del comparto agroalimentare, che è il motore dell’economia calabrese. Per questo, alla fine con unità di intenti, abbiamo formalizzato la richiesta di interventi indifferibili finalizzati a fronteggiare le ripercussioni della pandemia».

Particolare attenzione è stata richiesta, dall’assessore Gallo, in riferimento alle sorti del florovivaismo e del settore lattiero-caseario, nell’ambito di misure di carattere generale, sollecitate a beneficio di tutto il mondo agricolo.

Nello specifico, si va – ad esempio - dalla proroga dei bandi relativi ai fondi europei Feasr e Feaga e degli adempimenti e dei controlli Ocm all’aumento delle percentuali degli anticipi per le domande a Superficie e Strutturali, a procedure snelle di accesso al credito agevolato e ad altri strumenti finanziari.

Nel documento finale, licenziato all’unanimità, figurano anche la proroga dei termini per la conclusione dei Piani di sviluppo aziendale dei giovani agricoltori; l’autorizzazione del pagamento dei saldi delle domande a Superficie, per le annualità precedenti al 2020; la semplificazione delle procedure di controllo di tutte le misure, con proroghe sulla tempistica e deroga delle scadenze, nonché la semplificazione su Durc e Antimafia; il ripristino dei voucher semplificati per la manodopera stagionale; procedure agevolate nell’assegnazione del carburante agricolo.

La piattaforma elaborata dalle Regioni sarà ora oggetto di confronto immediato col governo.

Previsto già oggi, sempre in videoconferenza, l’apertura del tavolo di lavoro con il ministro delle Politiche agricole alimentari e gorestali, Teresa Bellanova.

Calabria, sanità senza medici. Gallo (Cdl): "Intervenga l’Esercito"

"L’intervento dell’Esercito, con l’impiego dei medici militari al fianco di quelli in servizio negli ospedali, è l’unico modo per garantire, almeno nel breve periodo, i servizi minimi essenziali della rete ospedaliera in Calabria".

Lo afferma il consigliere regionale della Casa delle Libertà, Gianluca Gallo, alla luce del moltiplicarsi di situazioni come quella dei pronto soccorso degli ospedali di Serra San Bruno e Corigliano-Rossano, con il personale medico costretto a turni di 18 ore e più pur di garantire l’operatività del reparto.

«Dal 2014 ad oggi – osserva il capogruppo della Cdl – la nostra regione ha assistito ad un netto peggioramento dei conti della sanità, con il debito salito a 168 milioni di euro, ed alla concomitante incapacità di assicurare un miglioramento dell’offerta qualitativa. L’unica preoccupazione del presidente della giunta regionale e del governo amico di centrosinistra è stata quella di occupare poltrone a fini elettoralistici, con mancanza di programmazione e disastri in serie. Giusto per citarne qualcuno: le conseguenze negative derivanti dalle continue sfide a perdere di Oliverio ai commissari Scura e Cotticelli, l’impennata del deficit favorita dai direttori generali nominati dal governatore, l’esondare della mobilità passiva».

Prosegue Gallo: «Nel giro di un lustro, la Calabria ha perso oltre 3.000 figure professionali, il 30% delle quali riferibili a medici ed infermieri. Personale mai sostituito, sia per il blocco delle assunzioni sia nel tentativo di conseguire risparmi, in realtà mai ottenuti perché in mancanza di dipendenti di ruolo si continua a ricorrere alla stipula di convenzioni esterne, con maggiori oneri per la finanza pubblica».

Aggiunge l’esponente della Cdl: «Pur volendo prestar fede alle previsioni del Decreto Calabria voluto dal governo Conte, da noi criticato anche per queste incongruenze, le cose sono destinate a mutare solo di poco almeno da qui al 2021, quando si avrà lo sblocco definitivo del turnover che consentirà di rimpolpare gli organici colmandone, almeno sulla carta, i vuoti. È dunque evidente l’insostenibilità della situazione».

Da qui l’invito: «In una terra dove molti ospedali sono stati cancellati per dar vita a nosocomi dei quali ancora non si vede la luce, pure per le note deficienze infrastrutturali che rendono difficoltoso persino raggiungere i presìdi sanitari superstiti, è indispensabile individuare soluzioni alternative, che nell’immediato e per un periodo determinato consentano di attenuare i disagi presenti».

Sottolinea Gallo: «La Toscana, per far fronte all’emergenza, ha aperto le corsie anche ai medici privi di specializzazione. Il Veneto ha invece richiamato in servizio i pensionati. Ipotesi discutibili, di fronte alle quali spicca invece l’esempio del Molise, che attraverso una convenzione col ministero della Difesa ha ottenuto il distaccamento temporaneo nei propri ospedali di 105 medici dell’Esercito. Si tratta dunque di una strada percorribile, e che in quella regione sta dando già i suoi buoni frutti: confidiamo che anche per la Calabria si possa con urgenza replicare il modello».

 

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