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Gratuito patrocinio: 15 denunce per false attestazioni

Nell’ambito dell’attività a tutela della spesa pubblica, le Fiamme Gialle di Gioia Tauro hanno dedicato particolare attenzione all’istituto giuridico del "gratuito patrocinio". Il gratuito patrocinio consiste, in buona sostanza, nel pagamento delle spese legali da parte dello Stato per le persone che non possono permettersi un difensore di fiducia a causa delle loro indigenti condizioni economiche. La procedura prevede, per coloro che hanno in corso un’azione legale ed hanno un reddito particolarmente basso, le cui soglie sono fissate dalla normativa, la presentazione di un’istanza, allegando la relativa documentazione, con cui chiedono di accedere a tale beneficio. La finalità di tale istituto è quello di assicurare il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge che, tuttavia, si può prestare a degli abusi. Infatti, dalle verifiche svolte dalla Guardia di Finanza su richiesta dei Tribunali, emergono anche casi in cui i richiedenti, al fine di accedere a tale beneficio, dichiarano il falso. La meticolosa attività di ricerca e riscontro svolta dai finanzieri di Gioia Tauro ha permesso la denuncia di 15 soggetti che hanno dichiarato all’Autorità Giudiziaria redditi inferiori rispetto a quelli effettivamente percepiti, tra questi, un commerciante che ha occultato, nella domanda presentata, redditi per circa 48 mila euro pur di ottenere il "gratuito patrocinio". 

ZES Gioia Tauro: II Commissione regionale approva ddl all'unanimità

La seconda Commissione consiliare, ‘Bilancio, programmazione economica, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero’, presieduta dal consigliere Giuseppe Aieta, presente il Segretario Generale del Consiglio regionale, Maurizio Priolo, ha dato parere positivo all’unanimità ad una proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale per l’istituzione di una ZES  (Zona economica speciale) nell’area industriale di Gioia Tauro.  “Mi preme sottolineare – ha detto Giuseppe Aieta a conclusione dei lavori – la forte accelerazione politica impressa dal presidente Mario Oliverio a tale tematica, così strategica per l’avvenire della Calabria ed anche per il Mezzogiorno ed il resto del Paese. La richiesta della ZES per Gioia Tauro – ha commentato il presidente Aieta – è intimamente legata alla presenza del porto, di indubbia rilevanza internazionale. La ZES, come specifica la proposta di legge della Giunta regionale, comprenderà quindi l’area portuale, la zona franca doganale e le aree industriali. Inoltre, l’impianto normativo, per tutte le aziende già presenti nel territorio di riferimento al momento della realizzazione della ZES, prevede il mantenimento degli eventuali diritti di cui sono in possesso, la registrazione come aziende della ZES e quindi assimilate alle imprese di nuovo insediamento. La ZES – ha continuato Giuseppe Aieta – consentirà alle imprese che vi investiranno di fruire delle agevolazioni, nei limiti delle risorse stabilite, previste dal Regolamento UE n. 651/2014, segnatamente dall’art.14 dello stesso Regolamento. Una serie di agevolazioni, inoltre, sono previste con l’abbattimento delle imposte sui redditi di impresa derivanti dagli investimenti eseguiti in area Zes, dell’Irap, dell’Imu e della Tari, per gli immobili posseduti dalle stesse imprese e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica,e, infine, la riduzione dei contributi sul lavoro dipendente. Scendendo nei particolari dell’impianto normativo – ha evidenziato Giuseppe Aieta – la Regione Calabria, al fine di sostenere le PMI che operano nell’area ZES, istituirà forme di incentivazione a sostegno delle spese di funzionamento delle stesse PMI per una durata non superiore ai tre anni di esercizio di bilancio, comunque nel rispetto delle disposizioni in materia di aiuti di Stato applicabili”.       La proposta di legge della Giunta regionale, fissa anche espressamente il divieto di talune attività: che nell’area ZES siano perseguite attività inerenti la produzione e lo stoccaggio di materiali radioattivi; la produzione di sostanze chimiche che possono avere un impatto negativo sull’ambiente, la fabbricazione di armi e la produzione di tabacco.  Nella ZES, non saranno comunque consentiti insediamenti o unità produttive o di trasformazione di merci il cui ciclo di lavorazione sia in contrasto con le disposizioni vigenti in materia ambientale o di salvaguardia del territorio.  La Commissione, infine, ha discusso le deliberazioni 9/2015 e 45/2015 della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, rimettendo all’Assemblea legislativa ogni decisione di merito sulle questioni sollevate con i due atti dalla magistratura contabile.  Ai lavori dell’organismo hanno dato il loro contributo i consiglieri Giovanni Nucera (Per la Sinistra), Giovanni Arruzzolo (Ncd) e Giuseppe Neri (Democratici e Progressisti).  

 

Violazioni fiscali: sequestrati beni a due imprenditori

Le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito di un coordinato dispositivo di contrasto, hanno eseguito mirate verifiche della posizione fiscale di due imprenditori operanti in provincia, uno operante nel settore del commercio di auto/motoveicoli e l’altro in quello delle calzature ed articoli di pelletteria. Sono stati ritenuti responsabili, a seguito della verifica della posizione fiscale, dei reati di omesso versamento dell’IVA e omessa dichiarazione, in violazione al D. Lgs 74/2000. Pertanto, nei loro confronti è stato dato corso all’applicazione di misure patrimoniali ablative disposte dall’Autorità Giudiziaria competente. In particolare, i finanzieri, a seguito di preliminare accertamenti patrimoniali e finanziari, hanno individuato e sottoposto a sequestro beni immobili e mobili, liquidità finanziarie e quote societarie riconducibili ai destinatari dei provvedimenti, anche per interposta persona, fino alla concorrenze delle imposte evase, per un importo complessivo di oltre 200.000,00 euro.

Cos'è Movimento Roosvelt, meta-partito già protagonista sulla scena elettorale calabrese

Le novità, spesso, sono spiazzanti e richiedono uno sforzo interpretativo proporzionale alla mancata conoscenza del fenomeno. E' il caso del Movimento Roosvelt, artefice del successo conseguito da Giuseppe Pedà in occasione delle recenti elezioni amministrative celebratesi a Gioia Tauro. Già dalle prime parole pronunciate nell'immediatezza della vittoria è stato lo stesso neo sindaco ad attribuire la paternità del risultato alla Coalizione Roosvelt imponendo così un drastico ridimensionamento ai toni trionfalistici dei partiti che, pure, hanno sostenuto la sua candidatura. Ma cos'è il Movimento Roosvelt a cui ha fatto esplicito riferimento il Primo Cittadino della importante località della Piana? Cosa ha spinto i dirigenti nazionali a mobilitarsi a supporto di Pedà, socio fondatore, con New Deal Calabria, di questa organizzazione? In tanti si sono affannati a disegnare un alone di mistero attorno, individuando, come frequentemente capita quando si comprendono poco realtà e fenomeni locali e globali, nella massoneria la sorgente di questa iniziativa nata all'inizio dell'anno. La curiosità ci ha spinto allora ad approfondire tentando di decifrare nel modo più preciso possibile cosa ci sia alla base e su quali principi si reggano le idee dell'associazione. Come si legge nella pagina del sito ufficiale in cui sono contenute tutte le informazioni necessarie, si tratta di "una entità politica di natura meta-partitica". Una definizione che, con una forma estremamente chiara, pone il Movimento Roosvelt in una condizione altra rispetto alla struttura partito per come intesa secondo le comuni convenzioni. Per rafforzare il concetto, un paio di righe più sotto si legge di "sedicente destra, centro, sinistra", a rendere ancora più nitido il giudizio negativo sull'attuale geografia, o presunta tale, del panorama politico. "Bipartisan e trasversale" sono altri due termini richiamati con nettezza, allo scopo, è scritto nella presentazione, "di convogliare su specifici obiettivi di interesse collettivo soggettività e gruppi di interesse solitamente contrapposti in modo sterile e infecondo". L'idea, alla base della strutturazione decisa dai fondatori, dunque, non si presta a giudizi ambigui. La sfiducia verso il contemporaneo assetto partitico non si canalizza verso sponde protestatarie, ma punta ad un costruttivo pragmatismo. Fonte ideale del Movimento Roosevelt è la tutela dei diritti fissati nel testo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Essi sono considerati "universali e inalienabili" e costituiscono lo strumento idoneo, negli auspici dei promotori, per provocare la "sconfitta di ogni declinazione neoliberista, neoaristocratica e antidemocratica dei processi di globalizzazione in atto". Una cornice teorica che permette di tratteggiare gli elementi salienti del programma stilato dal gruppo. Si parte dall'obiettivo di conseguire "la piena occupazione lavorativa" senza rinunciare alla "massima libertà imprenditoriale nel settore privato", integrata da una "sapiente ed efficiente gestione degli investimenti e dell’impiego pubblico". Il secondo punto è dedicato al sempre controverso tema del fisco che necessita, a parere del Movimento Roosvelt, di una riforma drastica il cui pilastro dovrebbe essere costituito dalla riduzione a due sole aliquote, del 20% e del 23%, con la soglia di reddito fissata a 100 mila euro per il pagamento dell'una o dell'altra. Una posizione intransigente contro la dittatura del debito pubblico e dell'austerity finanziaria è il filo conduttore del terzo obiettivo perseguito dal Movimento Roosvelt che, infine, pone tra i suoi focus preminenti, una particolare attenzione ad ambiente d infrastrutture. Una piattaforma definita, un orizzonte dai confini ben delineati che dovrebbero bastare, essi soli, ad allontanare quell'aura di intrigo affibbiata pur in assenza di riscontri concreti. Hanno gioco facile i responsabili dell'organizzazione, a partire dal segretario generale Francesco Toscano, a rivendicare con orgoglio il successo scaturito dalle urne di Gioia Tauro, annunciando, allo stesso tempo che, proprio per evitare in futuro, il reiterarsi di commenti poco aderenti alla realtà, sarà indispensabile strutturarsi ulteriormente per dare maggiore forza comunicativa al Movimento Roosvelt. L'ambizione è quella di fare del risultato calabrese un trampolino di lancio per allargare il perimetro del progetto al resto del Meridione, prima di ampliare il consenso nel resto d'Italia. In tanti hanno fatto a gara nel mettere il cappello sulla faccia e sulla visione del nuovo sindaco che, con destrezza, è stato lesto a svincolarsi dall'abbraccio mortale di altri partiti. Il drappello di formazioni politiche che hanno appoggiato la sua corsa è stato trasversale abbracciando liste di centrodestra, centrosinistra e civiche. Si va dal Centro Democratico alla componente territoriale di Forza Italia, dalla Lista Civica Alternativa per Gioia, ad Alternativa Popolare che comprende Ncd e Udc, dalla Lista Civica Insieme per Gioia a quella denominata Pro Quartieri. Già solo questo affastellamento di sigle avrebbe dovuto costringere i vari esponenti politici avidi di tronfie dichiarazioni ad essere prudenti senza lasciarsi ingolosire dal vanto di primogeniture inesistenti. Tutti, indistintamente, hanno sottoscritto il percorso tracciato dalla Coalizione Roosvelt che ora, in piena coerenza con gli step susseguitisi durante la marcia di avvicinamento al voto, accampa la volontà di rimanere nel medesimo solco. Un indirizzo strategico che non è indicato dalla massoneria. A specificarlo è stato lo stesso Toscano fin dai primi passi del Movimento. Già prima della Convention fondativa svoltasi a Perugia il 21 marzo scorso, un paio di testate, infatti, avevano scritto di "partito dei massoni". Probabilmente spinte ad individuare la presenza di vasi comunicanti a causa della figura di Gioele Magaldi, cofondatore del Grande Oriente Democratico di cui è Gran Maestro e presidente dell'"entità meta-partitica" che, ha spiegato Toscano, non è e non sarà un partito massonico o para-massonico, essendo aperto a chiunque ne sposi le idealità. Precisazioni che, però, sono passate inosservate al cronista dell'Huffington Post che il 16 giugno ha dato conto di un incontro tra Magaldi ed una senatrice del Movimento 5 Stelle, Laura Bottici. Tra i due ruoli rivestiti dall'ex imprenditore, il giornalista ha optato per quello direttamente riconducibile all'esperienza massonica, indifferente all'attenzione che Magaldi, interpellato nella circostanza, ha riservato alla "roosveltizzazione" di Forza Italia a Gioia Tauro (come si legge nell'articolo), o alla notizia che diversi esponenti del PD o della stessa Forza Italia hanno aderito al Movimento. Sebbene il buonsenso suggerisca che il rendez vous fra la rappresentante pentastellata e Magaldi sia stato generato dall'essere quest'ultimo autore di un libro molto in voga fra i "grillini" ed intitolato "Massoni", incentrato sul potere che gestirebbero le super logge internazionali, si è preferito sposare la tesi di una sospetta convergenza politica fra M5S e massoneria. La dimostrazione lampante che quando ci s'innamora di una tesi è arduo liberarsene, anche al prezzo di palesi forzature dei fatti oggettivi.

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Giunta regionale approva proposta per sviluppo dell'Area di Gioia Tauro

Nella riunione di Giunta che si è tenuta oggi, su proposta del Presidente Oliverio e dell’Assessore allo Sviluppo economico Carlo Guccione, è stata approvata - si legge in una nota dell'Ufficio Stampa di Palazzo Alemanni - la proposta di “Piano di azione per lo sviluppo dell’Area di Gioia Tauro” che promuove diverse linee d’intervento, tra le quali, il mantenimento e lo sviluppo del “transhipment”. A tale misura sono stati destinati 4,2 milioni di euro di risorse regionali, di cui tre milioni a valere sulla legge regionale n. 12/2015 e 1,2 milioni derivanti da economie del precedente Piano, già nella disponibilità dell’Autorità Portuale. A tali risorse, inoltre, si aggiungeranno almeno altri tre milioni di euro dell’Autorità portuale. Sulla base della proposta approvata in Giunta, il Dipartimento “Lavoro e sviluppo economico”, di concerto con l’Autorità portuale, dovrà elaborare il Piano definitivo e l’accordo di programma quadro per l’attuazione degli interventi". "Il Piano definitivo, ai fini dell’operatività, sarà trasmesso - spiega il comunicato - alla competente commissione consiliare".

Comunali, a Gioia Tauro si va verso il ballottaggio

A Gioia Tauro avanza con forza l'eventualità che sia necessario il ballottaggio per decidere chi sarà il prossimo sindaco. A contendersi la carica di Primo Cittadino saranno, con ogni probabilità, Giuseppe Pedà, espressione di Forza Italia e rappresentante della coalizione di centrodestra, ed Aldo Alessio, appoggiato dal Partito Democratico. Lo scrutinio è terminato in tredici delle venti sezioni complessive e Pedà è in testa con il 35,17%. Il candidato del centrosinistra, invece, ha raggiunto, sulla scorta dei dati disponibili fino al momento, il 24,01%. Staccati ed esclusi da secondo turno gli altri competitors, Giuseppe Zappalà (14,01%), Rosario Schiavone (13%) e, soprattutto, Renato Bellofiore (13,80%), ex Primo Ciattadino a cui sono non sono valse a nulla le due liste approntate per l'occasione. Il Comune di Gioia Tauro era stato commissariato a maggio dello scorso anno in seguito alle dimissioni dello stesso Bellofiore. Una decisione, quella assunta dall'ex sindaco, in seguito ad un conflitto, rivelatosi impossibile da sopire, con un paio di consiglieri comunali dell'allora maggioranza. 

Quasi 225 mila flaconi di shampoo sequestrati tra Gioia Tauro e Rotterdam

Sono quasi 225 mila i flaconi di shampoo con marchio contraffatto sequestrati in un'operazione congiunta, condotta tra Gioia Tauro e Rotterdam (Olanda), dai funzionari delle Dogane italiana e olandese grazie alle informazioni fornite dall'Ufficio europeo antifrode. La merce, stivata in tre container provenienti dall'Asia, è stata scoperta nel porto olandese ed in quello calabrese. In particolare, il container approdato a Gioia Tauro che conteneva 45 mila flaconi di shampoo recanti il marcho contraffato della Head & Shoulders, era ufficialmente destinato alla Libia. A far insospettire i finanziari ed i funzionari della dogana il fatto che le etichette non erano scritte in arabo. Le analisi effettuate dai tecnici dell'azienda titolare del marchio hanno confermato il sospetto dal momento che il liquido contenuto nei flaconi non non presentava "elementi chimici essenziali del prodotto". Molto probabilmente la merce, del valore di 180 mila euro, sarebbe stata immessa sul mercato italiano

 

La Guardia di Finanza sequestra 52 tonnellate di sigarette

Cinque container di sigarette sequestrate nel porto di Gioia Tauro. Questo l'esito di un'operazione condotta dagli uomini del Comando Provinciale  della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente a Funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - S.V.A.D. di Gioia Tauro. I container recanti false indicazioni sull'origine e qualità della merce stivata erano arrivati nello scalo della Piana dagli Emirati Arabi Uniti. L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha consentito, dopo una serie di complessi incroci documentali e successivi controlli, l'individuazione della merce. Il carico, composto da circa 52 tonnellate di sigarette recanti vari marchi non censiti, era "formalmente" diretto in Montenegro ma, presumibilmente, era pronto ad essere immesso sul mercato italiano. Si è proceduto, quindi, al sequestro delle sigarette per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

 

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