Giovani Democratici in trincea: "Sanità calabrese al collasso, Scura inadeguato"

"I Giovani Democratici della Calabria, preso atto della catastrofica situazione in cui versa il settore sanitario regionale, avviluppata in uno stato di profonda crisi erariale, nonché vittima di un gravissimo stato confusionale degli organi dirigenziali preposti al tamponamento ed alla risoluzione dell’emergenza, ritengono fondamentale esprimere ed esplicitare la loro univoca e chiara posizione; considerando difatti il problema sanitario calabrese una questione dall’importanza ineludibile, ormai non prorogabile o procrastinabile a tempi appartenenti ad un futuro remoto". Lo si legge in un documento a sostegno del quale sono presenti le firme di Mario Valente, Segretario Giovani Democratici Calabria, Michele Rizzuti, Segretario GD Federazione GD Cosenza, Luigi Tassone, Segretario GD Federazione GD Vibo Valentia, Domenico Giampà, Segretario GD Federazione GD Catanzaro, Francesco Danisi, Segretario Federazione GD Reggio Calabria e di Leo Barberio, Segretario  Federazione GD Crotone. "Il dramma di una sanità al collasso, presidi ospedalieri fantasma completamente depauperati di personale, mezzi e risorse, assistenza sanitaria negata a porzioni intere di territorio calabrese completamente abbandonate a se stesse sono i tratti distintivi e macroscopici - secondo i firmatari - di una politica sanitaria che in Calabria ha, palesemente, fallito.  Gli anni che hanno visto il governo della giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti sono stati, difatti, caratterizzati da una nefasta politica di tagli obliqui in cui, con evidenti responsabilità delle classi dirigenti governative nazionali, la scure del Piano di Rientro regionale ha, del tutto, demolito i presidi ospedalieri di frontiera in una terra in cui potersi curare è divenuto un privilegio per pochi eletti. Eppure, con le elezioni regionali del 23 Novembre scorso, tutti noi, interpretando di certo il comune sentire e patire di tutti i cittadini calabresi, abbiamo al fondo sperato che la vittoria plebiscitaria del democratico Mario Oliverio potesse significare un punto cruciale di svolta per un settore tanto complesso quanto delicato quale quello sanitario. Oggi, purtroppo, a ben nove mesi lo stato delle cose è praticamente immutato anzi, in taluni territori, come denunciato pubblicamente anche dai Giovani Democratici di Villapiana e San Lorenzo Bellizzi, unitamente alla Consulta Giovanile di Trebisacce, si registrano gravissime prese di posizione del Commissario regionale alla Sanità Ing. Massimo Scura il quale, relativamente alla questione dell’ Ospedale di Trebisacce (dal 2012 ad oggi declassato da Presidio Ospedaliero effettivo a Pip e Capt), dopo innumerevoli annunci e proclami di riattivazione del presidio stesso, è giunto nei giorni scorsi a bocciare definitivamente il presidio stesso; definendo altresì il bacino d’ utenza di oltre 60 mila persone, abitanti nei diciotto centri dell’ Alto Jonio cosentino, “quattro gatti”.  La totale inadeguatezza del Commissario Scura nei confronti del ruolo che ricopre è dimostrata dalla completa non conoscenza delle dinamiche e delle esigenze di un territorio regionale morfologicamente esteso dove presenta molte specificità.  L’ atteggiamento sprezzante e poco professionale dimostrato dal suddetto Commissario nell’ approccio con le istanze del territorio può, facilmente, assurgere alla generale metodologia con cui egli ha inteso affrontare l’ emergenza sanitaria calabrese.  Un funzionario governativo, nominato senza alcuna legittimazione del corpo elettorale calabrese, sprovvisto di qualsivoglia contezza dell’ eterogenea e capillare crisi del sistema sanitario regionale, non solo appare totalmente disorientato riguardo alla specificità dei problemi stessi ma si dimostra poco incline al dialogo ed al proficuo confronto con gli amministratori locali e con tutta la classe dirigente titolata democraticamente a risollevare i vari comparti della cosa pubblica e le intere sorti di questa nostra terra. Un giudizio totalmente negativo, unito ad un profondo rammarico per il fattivo inadempimento della nomina fiduciaria affidatagli dal Premier Matteo  Renzi, è quello espresso anche, nei giorni scorsi, dal governatore Mario Oliverio il quale, chiaramente, ha definito insufficiente l’operato dell’ ingegner Scura considerando come unico parametro di misura 'il livello della sanità calabrese che non registra alcuna inversione di tendenza, tutt’altro'. E’ proprio, infatti, analizzando lo stato di progressivo deterioramento sanitario dei principali centri calabresi, che il lavoro svolto sino ad ora dall’ingegner Scura risulta privo di tangibili risultati e miglioramenti. Condivisibili ed altrettanto chiare le parole del Capogruppo PD in seno al Consiglio regionale calabrese onorevole Sebi Romeo il quale, con forza, non solo ha ribadito la carenza programmatica e di pianificazione ma, ulteriormente, ha denunciato le esose consulenze affidate da Scura e dal sub-Commissario Urbani a legali e consulenti, nomine queste che 'travalicano le funzioni pubbliche a loro affidate' inquadrando il loro operato “in modo autoreferenziale per foraggiare i propri amici romani e non solo”. La gestione commissariale di Scura, è evidente e noto, non sta producendo alcuna pubblica utilità né alcun miglioramento visibile ed usufruibile dai nostri corregionali pertanto, fuor di retorica, ci chiediamo aquale sia il vantaggio di avere due funzionari estranei rispetto al contesto della nostra regione, non titolati democraticamente o elettoralmente a svolgere tale ruolo e, maggiormente, particolarmente dispendiosi nell’affidamento di incarichi e consulenze d’ oro (in un generale quadro di totale depauperamento delle risorse finanziarie regionali). Altri autorevoli consiglieri regionali di maggioranza, come Carlo Guccione Giuseppe Aieta, hanno più volte denunciato la piena non adeguatezza del Commissario Scura, anticipando idealmente le sue intenzioni in merito alla non riattivazioni di presidi ospedalieri di frontiera nonché importanti centri di assistenza primaria per gli ammalati. Appare pertanto come un  lapalissiano responso dell’ inefficienza di una nomina tecnica, priva pertanto del legame con i cittadini e della connessione politica ed umana con un elettorato in fermento per una questione cronica ed annosa,  l’operato di Scura che, esautorando la classe dirigente uscita vincitrice dalle urne elettorali, impone una linea d’ azione, o meglio di non azione e stallo, per noi Giovani Democratici della Calabria inaccettabile.  Ristabilire in relazione alla questione sanitaria calabrese il primato della politica sulla tecnica è quello che, al fondo, chiediamo con forza al Segretario del Partito Democratico, nonché presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi affinché, quanto prima possibile, per il bene della nostra regione e per quel principio salvifico di autodeterminazione e forza di volontà in svariate visite nella nostra regione da egli ribadito,  provveda con celerità alla rimozione dall’incarico commissariale dell’ingegner Scura e da quellosSub-Commissariale di Urbani". Riteniamo, difatti, importantissimo per questa terra provvedere ad una strategia di risoluzione e riorganizzazione della spesa sanitaria e della rete ospedaliera da attuare in sintonia - è la conclusione dei rappresentanti dei Giovani Democratici - con le impellenti necessità della popolazione calabrese tutta vittima, in questi lunghi e bui ultimi anni, di continue privazioni e razionalizzazioni a danno del loro sacrosanto diritto alla salute. Per i diritti e la dignità della nostra gente!"

 

 

Castorina e Valente: "Rifare l'Italia vuole rafforzare PD ed Oliverio"

"Per rafforzare l’azione del governo regionale e diffondere un messaggio di buona politica e di speranza per i tanti calabresi che non troppo tempo fa hanno scelto Mario Oliverio quale presidente della Regione Calabria c’è bisogno di un Partito Democratico forte e autorevole, ma soprattutto c’è bisogno di quella solidarietà di un gruppo dirigente che veramente ha a cuore il futuro della nostra terra e non è in cerca dell’attimo di gloria creando esclusivamente confusione inutile specie in una fase delicata come quella che vive la politica in Calabria". Lo dichiarano in una nota congiunta Antonino Castorina, capogruppo del PD nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria e componente della Segretaria Nazionale dei Giovani Democratici, e Mario Valente, Segretario regionale dei GD.  "Creare una discussione pubblica, oggi, sul modello di PD Calabria che sogniamo come fossimo in una campagna congressuale o, invece, omettendo qualsiasi discussione, è il modo peggiore - secondo Castorina e Valente - per rafforzare il Partito Democratico stesso nel complesso ruolo che deve esercitare, di concerto con il livello nazionale, in supporto dell’azione di governo e nella particolare situazione che nei fatti oggi esiste nella nostra regione e che va superata con l’aiuto di tutti, nessuno escluso. Per evitare di rimanere legati alle vecchie logiche stimolando una nuova militanza, serve superare quei modelli che, per esempio, hanno portato a dei disastri in Calabria, compreso quanto accaduto a Vibo città come in altri importanti centri della nostra regione, con responsabilità politiche determinate che ci devono fare riflettere e che non possono essere certo demandate ai livelli provinciali o regionali, al netto delle discussioni che nei tempi e nei modi condivisi con gli organismi del Partito Democratico saranno ovviamente affrontate in sede congressuale e negli organismi preposti - di contro avviene che si interviene giusto per intervenire, provando a sparare nel mucchio; questo a noi non serve e soprattutto non interessa ai cittadini che dalla politica vogliono avere risposte concrete ai problemi che vivono quotidianamente;  né è consentito se si ha a cuore realmente il PD,  fare un ragionamento a due velocità differenti in base a chi sia l’interlocutore politico che si ha di fronte. Il profilo diverso che chiede Rifare l’Italia - esprimendo il sentimento di molti fra elettori e militanti - noi stiamo provando a darlo nel quotidiano, ma necessita di uno forzo collegiale, condividendo ed includendo, costruendo un dibattito serio sui contenuti e su una piattaforma di idee che può essere recepita dalle nostre istituzioni; una piattaforma che diventi parte integrante del Partito Democratico della Calabria per il grande progetto di un nuovo Mezzogiorno che avanza, che Mario Oliverio e Matteo Renzi hanno più volte annunciato. Il nostro auspicio ed il nostro impegno è rivolto a determinare le linee programmatiche e strategiche che nei fatti possono essere importanti per il rilancio della nostra regione, per un nuovo protagonismo fatto da uomini liberi, per un cambio di passo da costruire tutti insieme e agendo nella stessa direzione, senza ambizioni personali, ma con l’unica pretesa che è il nostro riferimento, ovvero sia quello di cambiare le cose insieme ed aprire in Calabria un ciclo politico, fatto di riforme, di rinnovamento con un laboratorio politico permanente che possa essere di esempio anche per il Partito Democratico nazionale. Noi vogliamo provare ad alzare il livello della buona politica e lo faremo anche se c’è chi non vuole costruire, ma prova a distruggere". "Noi vogliamo rifare - è la conclusione di Castorina e Valente, l'Italia in Calabria".

 

Rimborsopoli, Giovani Democratici chiedono ad Oliverio e PD "vero rinnovamento"

"Essere democratici vuol dire molte cose, ma soprattutto significa battersi per i valori di uguaglianza, libertà e giustizia sociale". E' quanto si legge in una nota diffusa dai Giovani Democratici della Calabria. "I fatti che in queste ore sono alla luce della ribalta della stampa nazionale e locale - riflettono i GD - destano molte preoccupazioni e interrogazioni riguardanti la conduzione di una seria analisi del nostro sistema regionale, a partire dai fonti destinati all’attività politica. La risposta non può essere solo burocratica e di sistema, ma deve essere soprattutto morale. L’inchiesta “Erga Omnes” descrive, ancora parzialmente, un panorama oscuro della scorsa legislatura regionale a guida Centrodestra che mortifica l’intera politica. Solo attraverso indagini idonee e approfondite sul caso e la conseguente chiusura del processo potranno stabilire realmente la verità e le responsabilità attribuite. È importante ribadire pieno sostegno all’opera della magistratura la quale, per propria funzione, dovrà accertare le reali responsabilità. Ognuno degli imputati avrà modo di far emergere, nel contradditorio delle parti, la legittimità delle proprie azioni. Da Giovani Democratici della Calabria ci sentiamo in dovere di chiedere direttamente al Presidente della Regione Mario Oliverio ed ai vertici del Partito Democratico calabrese un segnale forte di discontinuità con quel passato e, inoltre, si opti per un reale cambiamento basato sul "vero rinnovamento". È indispensabile, per questo processo, una vera unità del Partito Democratico, abbandonando il campo delle inutili divisioni. È opportuno che tutte le espressioni del Partito Democratico, sia nazionale che locale, siano unite e vicine realmente al Presidente Oliverio. Come organizzazione regionale siamo a fianco del Presidente Oliverio e crediamo nella sua opera politica". "È in gioco - avvertono i Giovani Democratici- la credibilità della politica e le sorti della Calabria".

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