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È Salvatore Fortuna il commissario del Comune di Torre Ruggiero

Si è già insediato il commissario Salvatore Concetto Francesco Fortuna, nominato dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella, per traghettare il Comune di Torre di Ruggiero fino alle elezioni della prossima primavera. Nei giorni scorsi erano infatti diventate esecutive le dimissioni del sindaco Giuseppe Pitaro. Fortuna, che riveste il ruolo di dirigente dell’Area “Raccordo con gli Enti locali e Consultazioni elettorali”, è già stato commissario prefettizio e straordinario presso diversi Comuni, componente di commissione straordinaria in comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, componente di commissione di indagine, commissario ad acta per conto della Prefettura, delegato per accertamenti dalla Procura della Corte dei Conti, responsabile della Protezione civile presso la Prefettura.

Torre Ruggiero, approvato il progetto per la sistemazione del Santuario “Santa Maria delle Grazie”

Prima che diventassero esecutive le dimissioni del sindaco Giuseppe Pitaro, la giunta comunale ha approvato il progetto preliminare inerente i lavori di “Sistemazione e valorizzazione dell’area del Santuario” (importo complessivo 1.728.841 euro). Ad avviso degli amministratori di Torre Ruggiero, infatti, “il vetusto e rinomato Santuario intitolato a Santa Maria delle Grazie, meta di notevole flusso di turisti e pellegrini” ha bisogno di una serie di interventi di ammodernamento. Nello specifico, la volontà è quella di “migliorare l’accessibilità e la fruibilità di tutti gli spazi antistanti la chiesa, con l’acquisizione di aree limitrofe per garantire nuovi servizi e per la creazione di nuovi parcheggi stante la carenza strutturale dell’area, di dotare l’anfiteatro all’aperto, per una migliore funzionalità, di opportuna copertura, di rifare completamente l’impianto di illuminazione per servire anche le zone non ancora illuminate”.

Torre di Ruggiero: il sindaco Giuseppe Pitaro ha rassegnato le dimissioni

Giuseppe Pitaro ha si è dimesso dalla carica di sindaco di Torre di Ruggiero. Una decisione a sorpresa, ma da cui il Primo Cittadino pare non tornerà indietro. La scelta è stata messa nero su bianco con una missiva inoltrata all'ufficio protocollo del Comune. Ignote al al momento le ragioni che lo hanno indotto ad abbandonare la carica che avrebbe rivestito fino al prossimo anno.  

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Un unico Comune nelle Preserre: primi passi verso la fusione

I tagli imposti dal governo centrale, che a sua volta è a corto di risorse, le difficoltà a predisporre i servizi, il venir meno dei vecchi campanilismi che spesso si sono rivelati controproducenti. Organizzarsi con forme di amministrazione condivisa è ormai un’esigenza per i centri calabresi, sempre più in difficoltà nella gestione di problemi dalle origini lontane e dalla soluzione assai complessa. Serve unire le forze e sfruttare le occasioni che si presentano, guardando al futuro e non al passato. Il dibattito sollevato dal Redattore circa la necessità del “mettersi insieme” di diversi Comuni sembra trovare riscontri nella realtà, a dimostrazione del fatto che qualcosa, in questo senso, si muove.  E’ viva, infatti, la discussione nelle Preserre dopo il disco verde da parte del civico consesso di Torre di Ruggiero alla mozione, presentata dal sindaco Giuseppe Pitaro, per la fusione con i Comuni di Chiaravalle Centrale e Cardinale.

Interessante è, in particolare, il pensiero del primo cittadino di Chiaravalle Gregorio Tino che trova “apprezzabile” l’iniziativa del suo omologo rilevando che “si tratta di 3 comunità già aggregate da un punto di vista culturale e sociale”. A suo avviso, sarebbero indiscutibili “i vantaggi che si avrebbero nella gestione dei servizi ed in riferimento ai trasferimenti erariali”, ma il processo non deve essere calato dall’alto. Più opportuno è, invece, “cominciare a percepire gli umori delle comunità ed eventualmente procedere con gli atti propedeutici all’indizione di un referendum”. Sostanzialmente, il progetto ha i favori degli amministratori che, però, vogliono agire solo con un convinto sostegno della popolazione. Rilevante è, ad ogni modo, il fiorire di elementi innovativi nella mentalità della classe dirigente che ha preso atto della richieste di efficienza e competitività della società moderna. Tino sembra avere la lungimiranza di allargare gli orizzonti e propone di “coinvolgere anche Argusto e Gagliato” in un piano ambizioso ma allo stesso tempo concreto. La realizzazione non è semplice ma potrebbe essere l’unica via per sopravvivere agli effetti dello spopolamento e ai colpi frenetici della globalizzazione.

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