Traffico internazionale di stupefacenti: i dettagli dell'operazione Gerry

Diciotto persone fermate e oltre 300 chilogrammi di cocaina sequestrata. Questo il bilancio dell’operazione “Gerry” condotta, tra Calabria, Sicilia e Toscana, dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro sotto la direzione della Procura della Repubblica - Dda di Reggio Calabria.

Il blitz ha permesso di disarticolare un’organizzazione criminale attiva nel traffico internazionale di stupefacenti.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, svolta presso la Procura della Repubblica di Reggio, alla presenza del procuratore Federico Cafiero de Raho e del comandante regionale Calabria della Guardia di Finanza, generale Gianluigi Miglioli.

Nel corso dell'azione, giunta al termine di una complessa attività investigativa, sono stati impiegati oltre 150 finanzieri. Coinvolti anche gli uomini in forze alle unità: Antiterrorismo pronto impiego, cinofile e della componente aerea.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno permesso di fare luce su un’organizzazione estremamente complessa, composta da soggetti vicini a diversi sodalizi criminali riconducibili alle famiglie Bellocco di Rosarno, Mole’ - Piromalli di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova e Paviglianiti, quest’ultima attiva sul versante jonico reggino.

 In particolare, tra i fermati figura Michele Bellocco, accusato del coinvolgimento nell’importazione d'ingenti quantità di cocaina dal Sudamerica.

L'operazione conclusa oggi, rappresenta l'ennesima riprova di come i clan calabresi siano in grado di contrattare, direttamente con i “Cartelli Sudamericani”, l’acquisto di grosse partite di stupefacenti.

 

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Gioia Tauro: sequestrati migliaia di giochi cinesi contraffatti e pericolosi

Le fiamme gialle del Gruppo della guardia di finanza di Gioia Tauro, unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno individuato due container, provenienti dalla Cina, contenenti giocattoli contraffatti delle più note marche, quali: “Minnie”, “Thomas & Friends”, “Capitan America”, “Peppa Pig”, “Frozen”, “Pokemon”, “Elena di Avalor”, “Principessa Sofia”, “Disney”, “Strawberry Shortcake”, “L’era glaciale”, “Minions”, “Hello Kitty” e “Tartarughe Ninja”.

L’operazione, condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha consentito, dopo una serie di incroci documentali e successivi controlli eseguiti su numerosi container in transito, l'individuazione dei due carichi illeciti imbarcati nel porto cinese di Shantou e destinati, secondo la documentazione doganale esibita, in Montenegro e in Croazia.

I finanzieri hanno, quindi, sottoposto il contenuto dei container ad accertamenti eseguiti da parte dei tecnici delle società titolari dei marchi, i quali hanno confermato l’intuizione dei finanzieri e dei funzionari doganali. I 10.524 giocattoli, per un valore di circa 52 mila euro, sono risultati contraffatti e pertanto sono stati sottoposti a sequestro.

I giochi, destinati a minori, in assenza delle condizioni previste dalla vigente normativa, sono stati ritenuti potenzialmente dannosi per la salute.

Falso invalido incassa 70 mila euro non dovuti, denunciato

I Finanzieri del Comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza hanno scoperto una truffa ai danni dell’Inail perpetrata da un cittadino italiano che avrebbe ottenuto, indebitamente, oltre 70 mila euro a titolo di pensione d’invalidità, a seguito di un simulato “infortunio in itinere”.

L’ ”infortunio in itinere” è un istituto giuridico che, in caso d’incidente durante il viaggio tra l’abitazione ed il luogo di lavoro, riconosce alla vittima sia un’ indennità temporanea che una rendita vitalizia mensile.

Rimasto coinvolto in un incidente, il responsabile della presunta truffa avrebbe dichiarato falsamente che stava rientrando dal lavoro. Al fine di trarre in inganno l’Inail, l’uomo avrebbe comunicato orari di servizio non veritieri producendo autocertificazioni mendaci. A suffragare le dichiarazioni, un falso testimone che, ignaro di tutto, era stato falsamente indicato all’Inail.

Gli accertamenti eseguiti dalle fiamme gialle sia presso il datore di lavoro, che presso il presunto testimone oculare, hanno permesso di evidenziare che gli orari di servizio erano in realtà differenti, posto che non esisteva alcuna autorizzazione all’utilizzo del mezzo privato da parte del dipendente e, soprattutto, che il testimone oculare non era presente sul luogo dell’incidente.

L’intervento dei finanzieri ha permesso, quindi, di procedere alla sospensione dell’erogazione delle indennità ed avviare le procedure di recupero delle somme indebitamente percepite.

Il responsabile è stato, infine, denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato (che prevede la sanzione massima della reclusione fino a cinque anni e la multa fino a 1.549 euro) e falsità ideologica in atti.

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La guardia di finanza sequestra oltre mille quintali di patate

I  finanzieri del Comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza hanno sottoposto a sequestro oltre mille quintali di patate, in gran parte d’importazione, conservate in ambienti privi di idonea verifica igienico – sanitaria. In violazione degli obblighi comunitari a tutela del consumatore, un grossista commercializzava prodotti ortofrutticoli omettendo le previste comunicazioni agli organi di controllo, quali Regione Calabria e Asp di Cosenza.

In particolare, l’esercizio di una attività imprenditoriale di distribuzione di alimenti è sottoposto agli obblighi di comunicazione e autorizzazione previsti dalla normativa comunitaria. Si tratta di disposizioni a tutela della sicurezza alimentare che prevedono l’obbligatorio rispetto di un insieme di procedure volte a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti (c.d. “sistema HACCP” – Hazard Analysis and Critical Control Points).

La verifica dell’idoneità igienica dei locali e l’avvenuta derattizzazione e disinfestazione da insetti, costituisce, infatti, il necessario presupposto per la corretta conservazione del prodotto destinato al consumo. La preliminare comunicazione dello svolgimento dell’attività all’Asp consente, quindi, di operare l’opportuna verifica delle idonee condizioni igieniche dei locali ed il rilascio della relativa autorizzazione, la cosiddetta“registrazione sanitaria”.

L’omessa comunicazione dello svolgimento dell’attività di distribuzione di prodotti alimentari da parte del grossista ha, quindi, impedito la verifica della sussistenza delle indispensabili condizioni igieniche e sanitarie dei locali e la garanzia di esclusione di possibile contaminazione del prodotto destinato al consumo umano. L’esposizione al rischio per la salute dei consumatori dei prodotti alimentari ha comportato l’immediato sequestro preventivo degli alimenti presenti, costituiti da oltre mille quintali di patate e l’irrogazione di sanzioni amministrative per un massimo di quindicimila euro.

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'Ndrangheta: sequestro di beni per un valore di 2,5 milioni di euro

Militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito una misura di prevenzione patrimoniale che dispone il sequestro di una ditta individuale, sei immobili, tre autovetture e numerosi rapporti finanziari riconducibili al pregiudicato Giuseppe Stefano Tito Liuzzo e al suo nucleo familiare.

Il valore complessivo stimato dei beni sottoposti a sequestro ammonta a 2,5 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dalla Sezione misure di prevenzione del tribunale reggino su richiesta della locale Procura della Repubblica, focalizza l’attenzione su uno dei più noti imprenditori edili a suo tempo attivi nella provincia di Reggio Calabria. Liuzzo è detenuto, da quando è stato tratto in arresto per associazione mafiosa nell’ambito dell’ operazione “Araba fenice”, condotta dalla Guardia di finanza nel 2013. Dalle indagini svolte, sarebbe emersa l’appartenenza di Liuzzo alla cosca di ‘ndrangheta “Rosmini”, per conto della quale, come confermato dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, avrebbe curato gli illeciti interessi economici, soprattutto nel settore dell’edilizia privata. Inoltre, nello stesso contesto era stata accertata la riconducibilità di fatto, a Liuzzo, di diversi beni formalmente intestati a soggetti terzi e, in particolare, alla compagna e al fratello di questa, anch’egli destinatario di un provvedimento restrittivo della libertà personale emesso nell’ambito della stessa operazione.

Il sequestro dei beni, rappresenta l’epilogo delle ulteriori indagini condotte in materia di misure di prevenzione dal Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria. L’attività dei Finanzieri si è avvalsa di capillari accertamenti di natura economico – patrimoniale che hanno permesso di ricostruire la consistenza del patrimonio riconducibile, direttamente o indirettamente, a Liuzzo ed ai suoi familiari, nonché di accertare, sin dall’anno 2005, la sproporzione tra tale patrimonio ed i redditi denunciati nelle corrispondenti dichiarazioni.

 

Migliaia di prodotti di carnevale pericolosi sequestrati dalla Guardia di finanza

In concomitanza del carnevale, la Guardia di finanza di Crotone ha intensificato l’attività a tutela dei consumatori con particolare riguardo alla sicurezza delle merci.

Nel corso di un' operazione, i dai baschi verdi della Compagnia di Crotone hanno sequestrato 80 mila articoli pericolosi o contrafffatti.

Grazie ad un’articolata attività info-investigativa volta all’individuazione di articoli merceologici commercializzati in violazione delle disposizioni normative imposte sulla sicurezza dei prodotti e sulla contraffazione dei marchi registrati, i militari hanno potuto riscontrare la sussistenza di una serie di fattori di rischio per la possibilità che gli articoli immessi sul mercato avrebbero potuto nuocere alla sicurezza dei consumatori e, in particolare, dei bambini.

Infatti, in dermatologia si sottolinea, in questi casi, il rischio di dermatiti o, addirittura, di altre patologie più gravi che si possono verificare al contatto dell’epidermide con i prodotti non a norma contenenti sostanze tossiche e nocive per la salute. Il blitz ha portato al sequestro di circa 80 mila articoli, tra vestiti di carnevale, maschere, parrucche, pistole “spara coriandoli”, confezioni di bolle di sapone, trucchi, articoli di bigiotteria non riportanti alcuna indicazione sulla provenienza e sui materiali utilizzati per la loro realizzazione, nonché, riproducenti in maniera contraffatta, noti marchi per bambini quali “Disney” e “Minions”.

La titolare della ditta che rischia una sanzione amministrativa per l’importo di oltre 25 mila euro è stata anche denunciata all’Autorità Giudiziaria per ricettazione, contraffazione e frode in commercio.

 

'Ndrangheta: vasta operazione della Guardia di Finanza, coinvolte 25 persone

I Finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria – con il coordinamento della locale Procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia – alle prime luci dell’alba hanno eseguito in Calabria, Sicilia e Lazio un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa, dal gip del Tribunale, nei confronti di 25 persone responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici.

I provvedimenti rappresentano l’epilogo delle attività investigative condotte dal Gruppo investigazione criminalità organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, volte a contrastare i profili imprenditoriali della cosca di ‘ndrangheta “Piromalli”, operante nella piana di Gioia Tauro.

In tale contesto, è stato individuato un cartello di oltre 60 società che, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate, è stato in grado di determinare l’aggiudicazione di appalti pubblici per oltre 90 milioni di euro. Sono stati, inoltre, eseguiti 38 sequestri preventivi d’azienda per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro, nonché accertati rapporti di connivenza con il sodalizio criminale da parte di un dirigente comunale ed episodi di corruzione di un funzionario dell’Anas.

Porto di Gioia Tauro: scoperti 72 kg di cocaina in container di gas e fagioli

Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle dogane – Ufficio antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia – hanno individuato e sottoposto a sequestrato altri due ingenti carichi di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro.

Complessivamente lo stupefacente intercettato ammonta a 72 chilogrammi.

In particolare, un primo quantitativo di droga di circa 57 chilogrammi di cocaina, è stato rinvenuto occultato in un container, che trasportava gas refrigerante, proveniente da gli Stati Uniti e destinato in Kuwait.

Nello stesso giorno, un altro carico è stato rinvenuto in un altro container, che trasportava sacchi di fagioli, proveniente dall’Argentina e diretto in Romania, al cui interno erano occultati 15 chilogrammi di cocaina.

Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle dogane ed unità cinofile della Guardia di Finanza.

La cocaina sequestrata, per un ammontare complessivo di 72 chilogrammi, una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato oltre 14 milioni di euro.

L’attività svolta dalle Fiamme gialle in sinergia con l’Agenzia delle dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, solo nell’anno 2016, al sequestro di oltre 1.600 chilogrammi di cocaina purissima.

 

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