Reggio Calabria, la denuncia di Ripepi (FdI): "Aeroporto ai minimi storici, persi 150 mila passeggeri"

“Due anni sono passati dalla gestione unica Sacal, voluta dall’irresponsabile Sindaco Falcomatà e l’unico risultato ottenuto al Tito Minniti è la perdita secca di 150 mila passeggeri, record negativo di tutta la storia dello scalo. Qui è in gioco il destino di Reggio Calabria e dei reggini,  soprattutto di quelli che non prenderanno mai l’aereo, i commercianti, gli imprenditori i singoli cittadini che decidono di costruire un’attività per non lasciare la terra natia; sì perché dallo sviluppo dell’aeroporto dipende il destino di ogni tipo di impresa che si vuole realizzare in Città ed in provincia".

Esordisce così Massimo Ripepi Segretario di Fratelli d’Italia per la Citta Metropolitana di Reggio Calabria e organizzatore di una nuova conferenza stampa che ha visto la nascita di un fronte comune in difesa dello scalo reggino: accanto a lui anche il collega neo capogruppo del Partito in Consiglio comunale Antonio Pizzimenti, Emiliano Imbalzano, rappresentante della Lega in Consiglio comunale e Angelo Costantino portavoce provinciale di Gioventù nazionale.

Per Ripepi a dare il colpo di grazia "la scellerata decisione di affidare la gestione degli aeroporti ad una società unica, la Sacal, che opera facendo gli interessi dello scalo di Lamezia, che invece di passeggeri ne ha guadagnati ben 500mila, e dell’area di Catanzaro-Cosenza, favorita da una politica Pd di incapaci- sia locale che nazionale (vedi governo Renzi)-che ha creato le condizioni necessarie affinchè il Tito Minniti giunga presto a chiusura: l’assenza della classificazione ad aeroporto “strategico” ha fatto sì che l’aeroporto sia soggetto a vincolo di bilancio e, con questi numeri, il default è vicino. A ciò si aggiunga che la continuità territoriale resta una chimera, se pensiamo che Falcomatà- &Co. avrebbero potuto essere interlocutori privilegiati durante il governo precedente. Oggi invece vediamo tra i numerosi paradossi anche la deputata pentastellata Federica Dieni chiedere al governatore Oliverio di interloquire con il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli – quest’ultimo sempre del M5s".

Ripepi commenta anche l’inserimento dei voli di compagnie lowcost, "contentini di una politica che ci vede ai margini e sintomatico di una “programmazione residuale” che la Sacal avrebbe previsto per Reggio, una programmazione che non è data sapere visto che la Sacal continua a tenere segreto il Piano industriale. Senza sapere quali piani e obiettivi ha la società per Reggio Calabria, come potranno gli investitori pensare di spendere risorse per creare strutture e attività?- si chiede Ripepi che, annunciando un ricorso al Tar in proposito, sottolinea che l’aeroporto non è un servizio utile solo a chi viaggia ma è soprattutto occasione di sviluppo per un’area, quella dello Stretto costituita da due Città Metropolitane- Reggio e Messina- con il loro enorme bacino di utenza (2milioni di persone), un’area che potrebbe benissimo gestirsi con una propria società unica a maggioranza privata".

Il consigliere comunale di FdI ha ringraziato il parlamentare forzista Francesco Cannizzaro, il cui emendamento pro Tito Minniti consentirà un finanziamento di 25 milioni.

“Due anni di bluff gli ultimi due trascorsi-secondo il consigliere comunale- che non hanno portato a nulla. Vogliamo: continuità territoriale, aeroporto strategico, abbandono di Sacal e costituzione di una società dello Stretto"

” Posizioni ampiamente condivise anche dal capogruppo FdI in consiglio comunale Antonio Pizzimenti: ‘’Reggio è baricentrica nel Mediterraneo. L’aeroporto è una struttura fondamentale se pensiamo che nel 2019 tutte le città sono ben collegate, ma Reggio è lontana da queste prospettive". Pizzimenti ha poi puntato il dito contro Falcomatà  “non è in grado - ha detto - di rappresentare le istanze per l’aeroporto nelle sedi opportune. Riunioni, tavoli, incontri sono rimasti senza risultati"

Combattivo e determinato anche Emiliano Imbalzano per la Lega: ‘’È risaputo che l’aeroporto è un'infrastruttura necessaria per l’economia. Per l’aeroporto non ci sono steccati politici. Per questo ringrazio l’attività alla Camera e al Senato rispettivamente di Cannizzaro e Siclari”.

Il consigliere leghista ha concluso annunciando che “è in fase di stesura un dossier da consegnare ai sottosegretari alle infrastrutture della Lega Armando Siri ed Edoardo Rixi.”

Omicidio di Piscopio: fermati il cognato e il figlio della vittima

Si è costituito ai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia l'uomo che ha ammesso di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Massimo Ripepi, avvenuto lo scorso 21 ottobre intorno alle 13,30 nel centro storico di Piscopio, frazione del comune di Vibo Valentia.

Accompagnato dal proprio legale di fiducia, G.C., di 48 anni, ex cognato della vittima, si è assunto le proprie responsabilità ed al termine dell’interrogatorio è stato posto in stato di fermo.

Lo stesso provvedimento è stato disposto nei confronti del figlio maggiore della vittima, M.R., di 18 anni, che avrebbe fornito ausilio allo zio nelle fasi concitate della fuga dal luogo del delitto. 

L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e condotta dal personale della Stazione carabinieri di Vibo Valentia e della Squadra mobile della Questura, anche alla luce delle dichiarazioni rese, ha restituito elementi precisi, concordanti e confermanti il quadro indiziario.

Ad incastrare l’ex cognato ed il figlio maggiore della vittima, oltre alle dichiarazioni rilasciate dai testimoni, sono state le immagini riprese da alcuni sistemi di videosorveglianza.

Il movente del delitto è da ricondurre ai ripetuti maltrattamenti che la vittima rivolgeva ai danni dei due figli e della ex moglie.

Ripepi era già rimasto coinvolto in un agguato il 4 giugno 2017, quando ad esplodere i colpi era stato il figlio minore C.R., di 17 anni, che proprio per questo motivo si trova ancora ristretto presso l’istituto penitenziario minorile di Catanzaro.

Reggio Calabria, Ripepi (FdI): "Il Pd ha svenduto l'aeroporto"

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“Per noi viene sempre prima Reggio. La situazione del nostro aeroporto è nettamente peggiorata, più tempo passa e più è visibile la strategia devastatrice che i nostri competitor hanno messo in atto per affossare Reggio Calabria Città Metropolitana. Nessuno ha il coraggio di dire la verità, si dice e non si dice. I nemici di Reggio si sono palesati: la Sacal non è altro che una sciagura, frutto della volontà politica di rendere la nostra Città Metropolitana subalterna a Catanzaro e Cosenza!”.

Per il consigliere Massimo Ripepi non ci sono dubbi: “Il PD reggino con in testa Falcomatà supportato dai Consiglieri regionali, è stato sostenitore della società di gestione unica degli aeroporti calabresi e le recenti dichiarazioni di Seby Romeo ne sono la conferma. Ora invece il sindaco Falcomatà viene a piangere lacrime di coccodrillo, quando invece dovrebbe meglio recitare un mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Giuseppe Falcomatà non è un difensore di Reggio, anzi, le sue “mozioni copia-incolla” di quelle già proposte da noi mesi fa, stanno solo confondendo le acque e le idee ai cittadini.”

Nel mirino di Ripepi anche il presidente di Sacal Arturo De Felice, ritenuto reo di aver "disertato" il Consiglio Metropolitano indetto ad hoc per il Tito Minniti: “De Felice aveva tentato il colpo grosso a Kansas City provando a raccogliere i 2 milioni di euro di ricapitalizzazione che sarebbero stati, a mio avviso e ad avviso di molti, indirizzati a sviluppare un unico grande aeroporto, ovvero quello di Lamezia Terme. Un “cavallo di Troia” per intenderci. Ma il piano non è riuscito grazie all’opposizione precisa del Consigliere Lamberti in Consiglio Metropolitano, ed ora De Felice ha dimenticato non solo di essere un reggino, ma ignora anche di essere il principale gestore di un servizio pubblico che serve la nostra Città che da lui è stata clamorosamente snobbata. Nulla di nuovo comunque, tutto secondo il copione.

Perché il Sindaco si meraviglia solo ora che la società di gestione unica degli aeroporti calabresi è, come abbiamo detto noi in tutti i modi possibili, una vera sciagura? E’ bastato scoprire il piano messo in atto dai lametini guidati da De Felice, di trasformare la Città Metropolitana di Reggio in un bancomat al servizio del competitor, per fare andare su tutte le furie il Prefetto manager reggino che diserta la massima assise della sua città, prendendo a pugni un'intera comunità. Ancora non abbiamo visto niente”, tuona Ripepi, “secondo me da qui a poco scatteranno altri meccanismi di subordinazione del nostro scalo a quello di Lamezia. Noi non ci stiamo e combatteremo con ogni mezzo perché per noi viene prima Reggio!”.

Quale la soluzione a questo stallo? Per Ripepi l’unica soluzione è: “staccarsi da Sacal”. “Come la politica che governa ha generato un mostro, allo stesso modo lo deve annientare. Il sindaco Falcomatà dovrebbe asciugarsi le lacrime e mettersi davvero in moto coinvolgendo come abbiamo sempre ribadito, Messina e tutti gli enti potenzialmente coinvolti: Confindustria, Camere di Commercio e così via. Abbiamo bisogno di soci privati per una nuova società di gestione autonoma. Chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. Se Falcomatà non si sveglia e non diventa l’interfaccia principale per gli eventuali soci privati interessati e per le amministrazioni messinesi, chi mai verrà nella nostra Città ad investire? Per fare tutto questo ci vogliono politici reggini che mettano Reggio prima di tutto. Quando serve, per il bene della propria comunità, si devono abbandonare le logiche personali e di partito. Oggi abbiamo deciso di ammainare le bandiere di partito per innalzare l’interesse supremo della nostra amatissima città. La battaglia in difesa dell’aeroporto è vitale ed ogni altra idea di sviluppo non avrebbe senso neanche concepirla. Non lasceremo il cuore della nostra Città sotto il controllo dei nostri competitor che piano piano ci stanno sfilando ogni cosa. I cittadini devono sapere bene quello che sta avvenendo. Se perdiamo questa fondamentale battaglia è la fine per i prossimi trecento anni. Se vinciamo daremo finalmente la speranza ai nostri concittadini che avranno almeno una motivazione per rimane e combattere insieme a noi. Per noi verrà sempre Prima Reggio!”.

 

Ripepi (FdI): "Oliverio faccia come Musumeci, subito la ZES dello Stretto"

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"Con grande soddisfazione abbiamo appreso la notizia della scelta del Presidente della Regione Sicilia,  Nello Musumeci,  di realizzare la ZES (Zona Economica Speciale) dello Stretto, individuato come uno dei tre poli industriali strategici della regione Sicilia.

Questa importantissima decisione di rendere l’Area dello Stretto determinante quanto cruciale per il paese e per il Mediterraneo  l’avevamo bene individuata attraverso la presentazione, lo scorso novembre, di una mozione denominata “ZES dello Stretto” che il nostro Consiglio comunale ovviamente non ha voluto discutere se non all’ultimo momento mischiandola ad una analoga misera mozione sullo stesso tema presentata dalla maggioranza.

Lo stesso Musumeci, in occasione di un intervento pubblico a Messina, ha dichiarato di essere favorevole alla terza autorità portuale, quella dello Stretto, perchè Messina, Milazzo, Villa San Giovanni e Reggio Calabria abbiano il diritto di formare un'autorità a sè stante.  Per tale motivo la giunta di governo che presiede ha già adottato da un paio di settimane un'apposita delibera per predisporre lo studio sulle ZES, nell’attesa  che a Roma arrivi un governo a cui chiedere fermamente l'istituzione dell'autorità portuale dello Stretto.

Ci soddisfa pienamente apprendere che i politici siciliani abbiano accolto i nostri suggerimenti in merito e abbiano visto in essi la grande potenzialità del progetto da noi proposto.

La costituzione di una "Zona Economica Esclusiva metropolitana dello Stretto" è il contenuto della mozione che abbiamo presentato in Consiglio comunale come Fratelli d'Italia, ma che tutt’oggi è stata superficialmente e marginalmente considerata e addirittura offuscata da una mozione ombra e depistante proposta dal centro sinistra che ormai vive di luce riflessa.

Abbiamo parlato di area metropolitana dello Stretto già da molto tempo, prima della designazione ufficiale per Reggio e Messina, due città che si sono sempre interfacciate e hanno affrontato problemi logistici di trasporto: la cosa a nostro avviso più sensata è la costituzione di una ZES che in altre parti d'Europa ha portato fiumi di investimenti.

La carta vincente per far ripartire il motore economico sta infatti nell’estendere la ZES di Gioia Tauro verso Sud con l’inclusione di Reggio e Messina, Città Metropolitane.

Abbiamo altresì aggiunto che la ZES dello Stretto renderebbe finalmente strategico ed internazionale il nostro aeroporto che rappresenterebbe il baricentro trasportistico dell'intera area.

Non possiamo più tollerare questa città spenta e priva di idee e progetti dove la politica, che tutto può, non riesce a creare una forza sinergica tale da affrontare questa vitale battaglia di sopravvivenza.

Non abbiamo altro tempo da perdere dobbiamo sposare i nostri amici messinesi e con loro dobbiamo ridisegnare le fondamenta del futuro della nostra terra. Sino ad oggi Falcomatà ed Oliverio con i loro compagni di partito del Pd hanno letteralmente surclassato la nostra Città. Non hanno solo attaccato gli organi non vitali presenti nel corpo Città Metropolitana ( Agenzia dei beni Confiscati, Agenzia regionale delle dogane, delocalizzazione dell’Aterp a Catanzaro),  ma hanno attaccato il cuore pulsante e vitale per lo sviluppo dell’intera area ovvero l’Aeroporto dello Stretto ridotto a zerbino di Lamezia.

Il Governatore della Calabria Oliverio, nel totale silenzio di Falcomatà ha impostato in maniera non strutturata la Zona Economica Speciale. Infatti, la probabile nascita della Zes nell’area portuale gioiese, così per come si sta lavorando, non porterà a nulla di serio tant’è che i documenti tanto pubblicizzati dalla Regione Calabria altro non fanno che evidenziare come le aree della Zes includano, tra l’altro, un’area sulla quale insiste un contenzioso legale tra la Regione e l’Autorità Portuale e dunque dove nessuno può investire finché non si risolva la cosa. ll piano strategico predisposto dalla Regione prevede tempi di realizzazione atavici e forse non del tutto sufficienti. Noi non ci stiamo e chiediamo alle istituzioni locali e regionali che si attivino immediatamente affinchè Reggio Calabria possa risorgere dalle sue ormai quasi del tutto estinte ceneri!"

Massimo Ripepi - Consigliere comunale Fratelli d'Italia Reggio Calabria

 

Calabria, elezioni: per il Senato, Fratelli d’Italia punta su Massimo Ripepi

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"E’  Massimo Ripepi il candidato di Fratelli d’Italia per il Senato in Calabria, un risultato eccezionale frutto del grande riconoscimento che il gruppo dirigente reggino e lo stesso Consigliere hanno acquisito agli occhi di Giorgia Meloni. Come promesso dalla stessa leader di Fratelli d’Italia all’assemblea nazionale dello scorso dicembre a Trieste, il partito ha puntato sulle personalità che hanno lavorato incondizionatamente alla tutela e valorizzazione dei territori di cui sono espressione, rispettandone ampiamente la volontà, senza scelte imposte “dall’alto” e senza alcun azzeramento dei dirigenti storici. Una linea di partito che punta a dar credito e fiducia a coloro i quali si sono distinti per impegno e continuità a livello locale.

 Unico reggino in lista, il suo nome è tra i probabili eletti a questa tornata elettorale considerato anche il largo consenso riscosso dal partito Fratelli d’Italia in tutta la regione, come dimostrano i tanti ingressi di “peso” degli scorsi mesi.

 Di certo, l’eventuale elezione di Ripepi rappresenterebbe, a differenza delle vicissitudini di altri partiti, un reale legame e contatto con il territorio, unita al prestigio di poter dar voce alle istanze degli elettori reggini e calabresi dagli alti scranni senatoriali, eventualità che probabilmente si verificherà visto che, di fatto, è il vero capolista al Senato: la capolista Isabella Rauti, infatti, candidata in Calabria anche per pareggiare le “quote rosa”, avrebbe già garantita la sua elezione nel collegio senatoriale uninominale di Mantova, lasciando quindi spazio al candidato reggino Ripepi che, a conti fatti, sembra non avere rivali tra i competitors del centrodestra nelle liste proporzionali.

 Ripepi è consigliere comunale a Reggio Calabria, ha da diverso tempo sposato la linea politica di Giorgia Meloni e dato respiro nazionale a tante battaglie, a partire dall’aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”,  dal porto di Gioia Tauro e dalla "Zes dello Stretto", vicende alle quali si legano i livelli occupazionali e infrastrutturali non solo dell’area metropolitana ma dell’intero territorio regionale.

 Dalla sua parte anche un compatto gruppo giovanile che, in tutta la provincia, Ripepi non ha mai mancato di valorizzare e supportare, elemento che gioca un ruolo da non sottovalutare in termini di fiducia, consenso e vicinanza alle nuove generazioni".

Fratelli d'Italia - Reggio Calabria

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Cinque nuovi consiglieri comunali entrano nelle file di Fratelli d'Italia

Il gruppo di Fratelli d'Italia accresce la pattuglia di consiglieri comunali nella provincia reggina.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo San Giorgio, dal Coordinatore Provinciale Sebastiano Scuderi e dal consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi, sono stati presentati i nuovi membri del partito di Giorgia Meloni.

In particolare, a Bovalino Fratelli d'Italia potrà contare su Alessandra Polimeno, Gloria Versace e Rosalba Scarfò; a Caulonia su Cosimo Scicchitano e ad Ardore su Giuseppe Iurato.

 " Siamo particolarmente soddisfatti oggi per l'entrata di questi cinque nuovi membri - ha affermato il Consigliere Massimo Ripepi - Ringrazio i consiglieri comunali che hanno fatto ingresso in Fratelli d'Italia, e li invito a combattere affinché ci aiutino a costruire una vera Città metropolitana, nella consapevolezza che Reggio deve accostarsi a Messina, l'altra città metropolitana, per sopravvivere. Essi daranno certamente un importante contributo nella lotta per restituire a questo territorio disperato una speranza.”

Il consigliere ha proseguito elencando gli obiettivi di Fratelli d'Italia a Reggio Calabria: "Dobbiamo ragionare in termini di area metropolitana ed io conosco bene la materia, essendo responsabile nazionale città metropolitane ANCI. Come città metropolitana siamo potenzialmente una "Ferrari" per gli strumenti e le risorse, anche economiche, di cui siamo dotati  ma - ha continuato Ripepi, rimanendo nella metafora automobilistica  - il nostro motore, l'Aeroporto dello Stretto, è fermo. Mentre le altre città metropolitane attingono alle risorse a loro destinate, la nostra, per mancanza di capacità progettuale dell'Amministrazione, non le sfrutta, perdendo fiumi di denaro." "L'Aeroporto  - ha concluso il Consigliere -è stato il discrimine anche per la questione della Zona Economica Speciale. Per mancanza di un Aeroporto funzionante a Reggio, La Zes è stata polarizzata verso Catanzaro, che con Lamezia aveva uno scalo disponibile."

Continua la Dott.ssa Alessandra Polimeno, già consigliere dell'ultima amministrazione provinciale: " Cogliamo immediatamente l'invito di metterci a lavoro con entusiasmo. Anche perché condividiamo appieno i punti del manifesto politico di Giorgia Meloni, in particolare l'attenzione verso la famiglia. Fratelli d'Italia sta dando molto partendo dal basso, col coinvolgimento dei territori. "

Il Consigliere Massimo Ripepi si è rivolto con un ringraziamento particolare al Coordinatore per la fascia Jonica di FdI Giuseppe Angiò, il quale ha a sua volta commentato: "siamo comuni di questa città metropolitana, non c'è interesse specifico di una parte, ma dell'intera città. Riconosciamo in Massimo Ripepi, per quello che ha fatto per la città, per le sue battaglie, per il suo impegno personale e civile, il leader di Reggio Calabria e provincia."

Presidente del consiglio d'Ardore, Giuseppe Iurato si dichiara pronto a puntare, nel suo nuovo impegno politico, sul rispetto dello Stato, delle regole e sulla meritocrazia. "Nella fascia Jonica  - ha dichiarato - non abbiamo servizi sanitari né trasporti, nulla. Il nostro impegno è comprendere e portare avanti i bisogni della gente.

I consiglieri Cosimo Scicchitano e Versace Gloria, si sono dichiarati entusiasti e desiderosi di intraprendere la nuova sfida politica.

A conclusione, il Coordinatore Provinciale Nello Scuderi ha espresso soddisfazione perché "il partito sta crescendo e sta crescendo bene sviluppandosi sul territorio. Noi vogliamo gente che abbia dei buoni propositi, perché nel momento in cui noi andremo a governare, sia la nostra provincia che l'intera nazione, abbiamo l'obiettivo di dare giustizia a chi giustizia non ha avuto, difendere  gli italiani più poveri e dare vigore e forza ad un'Italia che gli attuali governanti hanno fatto diventare lo zimbello d'Europa e del mondo intero.”

 

 

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Ripepi (FdI-An): Renzi a Reggio sfugge il confronto e il PD continua la “saga delle vacche di Fanfani”

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"Oggi possiamo ufficialmente decretare la morte della democrazia. Di democratico è rimasto solo il nome di un partito che qui, a Reggio Calabria, sta lasciando dietro di sé terra bruciata. Avremmo tanto voluto dire la nostra a Matteo Renzi che oggi con il suo “Destinazione Italia” ha fatto tappa per pochi minuti nella nostra stazione, giusto il tempo di un paio di salamelecchi facendo finta che fuori, oltre le mura della stazione, non ci fosse nessuno. Noi di Fratelli d’Italia lo attendevamo all’entrata principale ma la cortina di sicurezza ha impedito di avvicinarsi ai treni: di cosa hanno paura lui e i suoi cortigiani? Li aspettavamo, con le mani alzate su ordine di Polizia e Carabinieri (che egregiamente svolgevano il loro lavoro e rispondevano a degli ordini). Pacifici, “armati” di bandiere e di domande, soprattutto domande sulla politica fallimentare piddina riproposta in chiave locale qui in riva allo Stretto. In stazione, stamattina, erano ammessi solo quelli muniti di tessera del PD: gli altri tutti fuori,  cittadini di serie B che, a quanto pare, non meritano risposte e possono continuare benissimo a subire il mesto destino di colonia sfruttata come bacino elettorale e nulla più. Una terra a cui è stata tolta anche la dignità del confronto e la possibilità di far sentire il dissenso.

Avremmo voluto ricordare al “beniamino” Renzi che era stato proprio lui a dirci nell’aprile 2016, firmando i Patti per il Sud al cospetto dei Bronzi, che “dobbiamo impegnarci per creare collegamenti a questo Museo e le strutture necessarie per incrementare i visitatori”, mentre i fatti lo smentiscono spudoratamente non è il suo Governo che ha deliberato strategico l’Aeroporto Firenze Pisa e declassato quello dello Stretto cioè di Reggio e Messina a scalo nazionale con i risultati oggi sotto gli occhi di tutti ? Non è lui che è venuto alle Omeca promettendo mari e monti e poi le ha vendute ai giapponesi ?

Avremmo voluto ricordare a Renzi (lui che aveva detto che “siamo in prima fila con i giudici e con le forze dell'ordine per sconfiggere ogni forma di criminalità”) che la presenza dello Stato, efficace contro il malaffare, la si mantiene anche con delle strutture come l’Agenzia dei Beni Confiscati, declassata e diventata di second’ordine, nel totale silenzio di chi, anziché lottare e “battere i pugni sul tavolo” in difesa del territorio, ha piegato la schiena. Non ci piace questa politica tutta slogan, promesse e niente sostanza, che nel caso reggino ha visto un partito, il PD, farsi una guerra intestina sulla pelle dei cittadini: un sindaco impegnato in una campagna referendaria, giusto dieci mesi fa, che gli aveva fatto sperare di arrivare ai piani alti mentre la giunta era stata azzerata e la città era priva di azione politica, una guida scialba anche dopo la nomina dei nuovi assessori ed una nuova guerra tra Falcomatà e Marcianò per meri interessi carrieristici. Oggi la stessa Angela Marcianò era alla stazione per consegnare il suo documento programmatico per la regione. Quale è lo spessore e la competenza della Marcianò ? Forse molta visibilità! Non si può continuare a mandare avanti persone che non hanno ne arte e parte come lo stesso Renzi se non una dialettica da guitto. Noi volevamo dire al segretario nazionale del PD come lo diciamo ai suoi rappresentanti territoriali che se oggi lo si vuole il PD che governa l’Italia può risolvere la situazione di Reggio e della Calabria colmando il grande gap economico che ci vede ultima regione e ultima città metropolitana d’Italia per esempio facendo insediare nella nostra città metropolitana aziende che di fatto sono di proprietà dello Stato essendo partecipate dalla cassa depositi e prestiti.

Solo i vigliacchi si sottraggono al giudizio degli elettori e preferiscono le porte secondarie e gli escamotage per salvare la reputazione. Oggi, oltre alla morte della democrazia e del sano confronto, ci è stata data una dura lezione di vigliaccheria. Prima o poi bisognerà che i responsabili ne diano conto ai reggini e a tutti: nel frattempo il caro Renzi continui pure a muoversi nelle ombre".

Massimo Ripepi - Consigliere comunale Fratelli d'Italia Reggio Calabria

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Reggio Calabria, Ripepi (FdI - An): "subito una nuova società di gestione per l'Aeroporto"

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"Reggio è in serio pericolo di vita, in questa ultima settimana sono successe troppe cose importanti e molto dubbie. A tutti i problemi di ordinaria amministrazione che affliggono quotidianamente i nostri concittadini, si aggiunge il problema dei problemi, il futuro dell’Aeroporto dello Stretto, che potrebbe definitivamente affossare, forse per sempre Reggio, o, se risolto, dare un definitivo slancio verso la vita e lo sviluppo.

 All’arcinota strategia distruttiva posta in essere dai nostri 'nemici fisiologici' cosentini e catanzaresi, ad aiutarli sorgono improvvisamente proprio coloro che dovevano essere gli strenui sostenitori e difensori del territorio; si proprio loro, il Sindaco Falcomatà, i Presidenti di Confindustria e Camera di Commercio e il reggino De Felice che forse per compiacere coloro che lo hanno nominato non riesce più a guardare negli occhi la sua città.

Quindi, udite udite, ad aiutare i nostri carnefici con soldi pubblici, ci sono proprio coloro che la dovrebbero difendere. Neanche il più ispirato Dario Argento avrebbe potuto partorire tale film dell’orrore. Incredibile ma vero.

Per spiegare ai cittadini tutto questo, Fratelli d’Italia con in testa il Consigliere Massimo Ripepi ha convocato stamattina con estrema urgenza a Palazzo San Giorgio l’ennesima importantissima conferenza stampa.

'Vogliamo aggiornare costantemente i cittadini su quanto di gravissimo sta succedendo nella nostra città, ha esordito Ripepi'. Al tavolo al suo fianco presenti Andrea Guarna Coordinatore cittadino, Giuseppe Quattrone vicecoordinatore provinciale, Pasquale Oronzio membro Esecutivo Nazionale Gioventù Nazionale, Mimmo Filocamo capodipartimento Cultura, Paola Morabito membro direttivo cittadino Gn.

'Siamo  - ha dichiarato Ripepi - per la difesa permanente del nostro scalo che è determinante per il futuro della nostra città, non avremo timore a fare conferenze e scendere in piazza anche ogni giorno. L’aeroporto è in balìa di una gestione da giufà perché chi se ne occupa si sta facendo chiaramente rubacchiare sotto il naso, e sta al gioco dei ladroni: per chi lo avesse scordato, per Carbone l’amico di Renzi il Tito Minniti andava chiuso. Come è possibile che la nostra non sia area di interesse strategico? E’ assurdo che si debba ancora parlare di una questione tanto scontata.

In base a questa politica, condotta purtroppo dai nemici fisiologici della nostra città, Lamezia diventerà l’epicentro della Calabria avendo ottenuto una gestione trentennale degli scali, ove, per quanto riguarda Reggio, i soci privati non hanno interessi economici, Caruso il re dei videogiochi è stato chiarissimo. L’interesse per il nostro scalo è tutto per la parte pubblica della Sacal a guida Catanzaro, Lamezia, Cosenza che ci vuole tenere per trent’anni al guinzaglio, facendo costruire tutte le future infrastrutture calabresi intorno allo snodo trasportistico strategico di Lamezia.

 Lamberti Castronuovo è entrato in possesso del documento prodotto dai commissari che hanno analizzato il piano industriale: è ulteriore conferma a quello che facciamo presente da anni, cioè che il nostro scalo è “domestico” e su di esso non si palesa alcuna intenzione di sviluppo serio, se non fatto di interventi di pochissimo conto.

 Se il Consiglio di Stato darà ragione a Sacal, saremo chiamati a condurre una battaglia ancor più ardua!

Sacal  - ha proseguito Ripepi - è pronta a fallire e se il Consiglio metropolitano dovesse approvare la decisione sull’acquisto di azioni per ben 2 milioni di euro, butteremmo denaro dietro ad una macchinazione politica di cui sono compartecipi i nostri amministratori e le associazioni che rappresentano le categorie produttive della nostra Città.

 I quesiti posti dal consigliere chiamano al dovere di responsabilità tutti gli attori di queste vicende. Il reggino De Felice, nominato dalla regione Calabria, perché fa gli interessi di Catanzaro? Quale vantaggio economico per Reggio? Perché le Camere di Commercio e le associazioni di categoria non si oppongono a tale scellerata strategia distruttiva per il nostro territorio? Ci sono imprenditori che vorrebbero entrare nella gestione del Minniti in una nuova società, qualora Sacal dovesse perdere in Consiglio di Stato, dobbiamo cercarli e incentivarli.

Chiediamo - ha aggiunto l'esponente di FdI - l’istituzione di una Zes, zona economica speciale dello Stretto, ove realizzare un’unione territoriale con Gioia Tauro, allontanando l’ipotesi di accorpare Gioia Tauro con Lamezia nel totale silenzio delle istituzioni.'

 D’accordo su tutta la linea anche Peppe Quattrone che non ha fatto sconti alla politica fallimentare del Pd, colpevole di distruggere una forza lavoro che contribuisce a tenere in piedi l’economia della città. 'Che il Pd si faccia un esame di coscienza e collabori con tutte le forze politiche per uscire da questo pantano!'

 'E’ ovvio - ha concluso Quattrone - che così come fatto il nostro aeroporto non garantisce produttività e soci privati come Caruso ci definiscono una palla al piede. Quelle che tentano di propinarci non sono pillole o soluzioni ma prese in giro. Si avvicinano le politiche e non vogliamo che l’aeroporto diventi merce di baratto per interessi elettorali, questa è la paura più grande per chi come me si affaccia al mondo della politica e spera si abbandonino le logiche clientelari'".

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