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Dinami, Di Bella: “Tra i più attivi nella realizzazione del piano di Protezione civile”

“A nome dell’Amministrazione comunale di Dinami desidero informare la popolazione che il Piano comunale di Protezione Civile è in procinto di essere inserito nel Sistema Centralizzato della Protezione civile della Regione Calabria. Nei giorni scorsi, infatti, il dottor Vincenzo Forgione, responsabile dell’Unità operativa territoriale della provincia di Vibo Valentia, nel corso di una sua visita al Comune di Dinamo ha chiesto ed acquisito gli ultimi dati di aggiornamento del Piano locale, peraltro già presentato alle autorità competenti nel 2012”.

Nino Di Bella, vicesindaco di Dinami, avverte i cittadini e spiega che l’Amministrazione comunale ha da tempo messo in cima alle proprie priorità la massima attenzione sulla previsione di eventuali calamità naturali e come diventa possibile affrontarli  soprattutto se si tratta di terremoto o di dissesto idrogeologico. 

“Il dottor Forgione – aggiunge Di Bella – avvalendosi della sua collaudata esperienza si è fatto carico di far suoi tutti i dati sensibili ed utili per aggiornare il già esistente Piano comunale di Protezione civile di Dinami in maniera tale da poterlo inserire, al più presto nel Sistema Centralizzato della Protezione civile della Regione Calabria. Considerati i rischi naturali la prevenzione non è mai troppa. 

È obiettivo di questa Amministrazione comunale considerare preminente ogni sorta di attenzione nella elaborazione di questo importante strumento che il sindaco, Maria Ventrice, da tempo, ha ritenuto di estrema importanza e certamente in testa agli obiettivi da realizzare da parte dell’Ente nella massima tempestività. 

Prende pertanto corpo l’intuito del nostro primo cittadino che non ha mai smesso di portare all’attenzione delle autorità competenti l’urgenza di dotare un territorio a così alto rischio sismico e idrogeologico di un Piano comunale adeguato ai pericoli che incombono, purtroppo,  anche nella nostra provincia.

Diventa utile ricordare, a tal proposito – conclude - che il Comune di Dinami, per comprovate certificazioni storiche, è stato uno dei primi ad esaminare con grande senso di responsabilità dei suoi amministratori la opportunità ed urgenza di dar vita ad un Piano capace di poter fronteggiare con la massima accortezza e funzionalità i possibili effetti devastanti di una grave calamità naturale, garantendo alla popolazione il più adeguato intervento in vista di un possibile evento catastrofico”.

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Inps Serra, Di Bella tuona contro Censore e Greco: “Pretendiamo un’Agenzia del territorio”

"Le tardive dichiarazioni di intenti del deputato del PD Bruno Censore e  del direttore regionale dell’Inps Giuseppe Greco rappresentano una intollerabile offesa alla dignità delle popolazioni serrese.

Ammesso che avessero in animo di contestare la determina dell’Inps del 15 settembre scorso settembre scorso avrebbero dovuto farlo nelle immediatezze del provvedimento adottato dal presidente dell’Istituto Tito Boeri.

Cosa che puntualmente non è avvenuta.

Oggi il loro intervento non è credibile e conferma l’antico sistema, sempre in auge soprattutto da queste parti, di intervenire quando non c’è più niente da fare. 

La mazzata tra capo e collo è, infatti, intervenuta già da qualche mese. Era allora che Censore e Greco, e non solo, avrebbero dovuto tirare fuori gli artigli per respingere l’assurdo contenuto di una determina che ha spento sul nascere ogni speranza in chi pensava che il diktat di Tito Boeri potesse essere fermato e revocato.

Oggi le chiacchiere di Censore e Greco danno ragione a quella stragrande maggioranza della popolazione che avvilita per l’accaduto non sa a quale santo votarsi per sperare che venga fuori l’inversione di rotta di chi aveva già da tempo disegnato il disagio più grave per la popolazione serrese alle prese con i servizi erogati dall’Inps e più esattamente dell’ex Agenzia di Serra San Bruno”.

Nino Di Bella, vicesindaco di Dinami, e responsabile del patronato Encal della Cisal non ci sta e respinge ulteriormente, sdegnato, l’intervento dei “pompieri” Censore e   Greco. 

“Ringrazio il sindaco di Serra Luigi Tassone per la sua disponibilità ed il tentativo espletato di promuovere un coinvolgimento dei sindaci di tutto l’hinterland, però resta fermo il fatto che in questo momento è allarme rosso su tutto il territorio.

Mi sarei atteso un coinvolgimento di massa. Soprattutto dell’on. Bruno Censore che dopo aver dormito prima e dopo il 15 Settembre, oggi tenta di ridimensionare l’accaduto ma in  realtà la popolazione ben comprende che il dato è abbastanza eloquente. 

Noi – aggiunge - siamo dell’avviso che occorre rispedire al mittente, ovvero al presidente Tito Boeri, l’effetto devastante contenuto nella famigerata determina.

Noi chiediamo, per contro, che l’Inps riveda il proprio atteggiamento e consenta il ripristino del più pieno servizio a Serra San Bruno attraverso la istituzione di una vera e propria Agenzia del Territorio capace di superare la precarietà di attività espressa sia come Agenzia che peggio ancora come punto Inps.

Il tutto perché le necessità di popolazioni così fortemente penalizzate come ad esempio Nardodipace per non parlare della frazione Cassari, già abbondantemente derelitte, possano contare su un servizio adeguato alle esigenze della stessa popolazione. 

È giusto, inoltre, che il massimo rappresentante di Governo della Provincia, il prefetto Carmelo Casabona, si faccia carico della delicatezza del problema ed assuma tutti gli adempimenti necessari per sconfessare le valutazioni espresse da qualche dirigente regionale e provinciale Inps che, si dice, abbiano indotto il presidente a firmare la determina del 15 settembre scorso”. 

Serra. Decisa la chiusura dell’Inps, Di Bella: “Effetti devastanti, soprattutto per gli anziani”

L’Inps, nell’ambito del Piano di riassetto territoriale di alcune Direzioni provinciali, e tra queste quella di Vibo Valentia, ha disposto, con determina n. 122 del 15 settembre 2016, la chiusura dell’Agenzia di  Serra San Bruno trasformandola in Punto Inps. La decorrenza è 1 gennaio 2017. 

La notizia, trapelata già nei mesi scorsi, ha destato profonda delusione soprattutto in chi sperava che il programma dell’Inps potesse conoscere un cambio di rotta considerato che in fase di diffusione di questo tipo di scelta non era mancata una prima  vibrata forma di protesta da parte delle popolazioni dei 19 comuni che insistono nell’hinterland serrese. 

Oggi la conferma ufficiale che nessun fatto nuovo è intervenuto sulla determina firmata dal presidente Tito Boeri che mette sostanzialmente all’angolo le legittime aspirazioni sopratutto delle fasce più deboli di quel territorio.  

Nino Di Bella, vicesindaco di Dinami e responsabile regionale del patronato Encal Cisal, ha dichiarato che verrà dichiarata guerra alla “irresponsabile decisione dell’Inps”, non mancando di sottolineare che “è  inverosimile quanto sta per accadere. La politica ha confermato la sua più totale indifferenza ed apatia verso il grave problema – ha spiegato -  per cui chi sperava che dopo l’annuncio in tanti si sarebbero fatti carico della assurda decisione dell’Inps sui possibili  effetti devastanti del provvedimento è rimasto letteralmente deluso.

Sono certo che i 19 Comuni dell’hinterland serrese avvieranno una comune battaglia per impedire l’attuazione della cervellotica scelta dell’Inps che suona come una severa condanna nei confronti di un territorio che vive il disagio più tremendo se si pensa che soprattutto nel corso della stagione invernale sono tante le difficoltà nei servizi di trasporto”. Per Di Bella “il pretesto del risparmio dei costi non regge”.

“Il Comune di Serra San Bruno, attraverso la sensibilità del commissario prefettizio Sergio Raimondi – ha affermato ancora Di Bella - aveva già provveduto ad assicurare idonei locali alla sede dell’Agenzia di Serra San Bruno contribuendo così ad ottenere un forte risparmio sulla spesa. Evidentemente l’Inps ha trovato nell’Agenzia terreno fertile da zappettare per cui è riuscito nell’intento di annullarne la funzione. 

Così, a partire dal 1 gennaio prossimo, soprattutto i nostri anziani si vedranno costretti a raggiungere Vibo Valentia per i servizi più importanti offerti dall’Istituto di prevenzione.

Ma non staremo con le mani nelle mani -  ha concluso Di Bella – ed è giusto che in prima linea in questo tentativo ci siamo proprio noi, gli amministratori della cosa pubblica”. 

Viabilità, Di Bella scuote il Vibonese: “Sindaci e cittadini protestino davanti a Renzi”

“È chiaro che rimanendo qui, nel Vibonese, non otterremo grandi risultati. Dobbiamo andare a Roma, dal premier Renzi, a protestare con veemenza. E lo dobbiamo fare tutti insieme: se ogni sindaco della provincia, il parlamentare e ogni consigliere regionale del territorio porta con sè almeno cento cittadini, allora non potranno più ignorarci”. Il vicesindaco di Dinami Nino Di Bella rafforza il concetto espresso ieri nella riunione svoltasi presso la sede della Provincia ed invita ad una mobilitazione generale in grado di “scuotere le coscienze dei nostri governanti”. L’obiettivo è quello di “risollevare le sorti di un’area abbandonata, colpita tanto dai tagli quanto dal disinteresse”. “La situazione – spiega Di Bella - è drammatica: lo stato della viabilità ormai non consente nemmeno spostamenti in sicurezza, il nuovo decreto di riordino della rete ospedaliera ci penalizza ulteriormente affievolendo il nostro diritto alla salute, i dipendenti della Provincia sono afflitti da immani difficoltà. I politici romani – sostiene – non possono ricordarsi del Vibonese solo nei periodi elettorali. Vengano nei paesi viaggiando sulle nostre strade, si rendano conto della gravità dei problemi. Capiscano che così non si può andare avanti”. “Se davvero hanno un minimo di interesse per questa terra – conclude Di Bella – lo dimostrino. Oppure spariscano ed evitino nuove vergognose prese in giro”.

Viabilità, Di Bella attacca “parlamentari e consiglieri regionali di destra e di sinistra”

“Non se ne può proprio più. La situazione della rete viaria dell’intera provincia vibonese è ormai  un dissesto generalizzato, strade diventate impercorribili e di una pericolosità inaudita”. Con questa premessa il vicesindaco di Dinami Nino Di Bella lancia un nuovo appello affinchè “qualcuno” possa intervenire sulla problematica sostituendosi di fatto all’Ente Provincia che versa in una situazione economica a dir poco disastrosa. “Purtroppo la Provincia di Vibo trova serie difficoltà a corrispondere gli stipendi ai propri dipendenti – afferma Di Bella -  e inoltre sono tante le ditte che vantano dei crediti nei confronti dell’ente. Figuriamoci se in queste condizioni si possa riuscire a mettere mano sulla viabilità”. Di conseguenza, l’esponente dell’esecutivo di Dinami sposta l’attenzione verso “i nostri consiglieri regionali e nostri parlamentari vibonesi che continuano a dimostrare di non avere alcun interesse del nostro e loro territorio. Così facendo confermano di avere come interesse principale il potere dimenticando che proprio grazie a questo territorio si trovano ad occupare quelle poltrone”. Per il giovane amministratore “sarebbe il caso di chiedere allo Stato un intervento ‘Salva Vibo’ o, in alternativa, ridare la competenza  all’Anas che forse avrebbe gestito meglio la situazione”. E dopo l’attacco ai politici “di destra e di sinistra” Di Bella si rivolge infine al nuovo prefetto Carmelo Casabona affinchè “prenda a cuore anche questo problema sulla viabilità continuando il lavoro finora svolto dal suo predecessore Giovanni Bruno” al quale augura “un buon proseguimento di carriera per il nuovo incarico avuto”.

Serra, malato grave trasferito in macchina. Di Bella accusa: “L’ambulanza non era disponibile”

Una prima soluzione è stata trovata per il malato grave di Monsoreto di Dinami, giunto a Serra San Bruno in cerca di un ricovero in ospedale necessario per la reidratazione propedeutica alle cure da effettuarsi presso l’Istituto Tumori di Milano. Il 61enne indigente, che era accompagnato dal parroco don Giuseppe Pititto e dal vicesindaco Nino Di Bella, non era riuscito inizialmente a trovare un posto nei nosocomi vibonesi: da qui la chiamata alla Polizia. “Alla fine – spiega Di Bella – siamo riusciti a trovare un posto nel reparto di Medicina dell’ospedale di Vibo, ma devo segnalare che abbiamo dovuto fare il tragitto in macchina poichè l’ambulanza non era disponibile. Abbiamo così toccato con mano, ancora una volta,  lo stato delle strutture sanitarie di questa terra che, a dispetto delle promesse di miglioramento del presidente della Commissione Sanità, versano in condizioni critiche. Ci è stata promessa una seconda ambulanza per questo ospedale montano, ma nel momento del bisogno l’ambulanza non c’era. So che la mia voce non sarà ascoltata – aggiunge Di Bella – perché sono solo un amministratore locale e non ho deputati che possano sostenere questa causa, ma ho il dovere di far capire che non possiamo essere abbandonati. Servono interventi urgenti per la Sanità, se saranno effettuati sarò il primo a complimentarmi. Ma, ad oggi, la situazione è disastrosa. Rivolgo pertanto un appello al prefetto Carmelo Casabona – conclude l’esponente dell’esecutivo di Dinami - affinchè, come il suo predecessore Giovanni Bruno, prenda a cuore l’argomento sanitario e si attivi per individuare la strada più idonea da percorrere”.

Inps Serra, Cisal: “La politica impedisca il depauperamento del territorio”

"Il processo di spoliazione delle aree montane e premontane del Vibonese va bloccato con tutti i mezzi leciti per impedire che le comunità interessate siano abbandonate ad un destino in cui non c’è posto per alcuna speranza di sviluppo”. Ad entrare nel merito della paventata chiusura dell’Inps di Serra San Bruno è il direttore regionale del patronato Encal Cisal, Nino Di Bella, che bolla come “inammissibile” quanto sta accadendo ad un territorio che, giorno dopo giorno, perde servizi e prospettive. “Le Serre e l’Alto Mesima – spiega Di Bella – stanno subendo privazioni inaudite. La popolazione assiste a fatti che traducono un dramma sociale e che cancellano ogni possibilità di permanenza nel luogo in cui sono poste le proprie radici. La politica, quella vera, batta un colpo e impedisca questo depauperamento”. Altro rischio per il territorio è “il depotenziamento dell’ospedale ‘San Bruno’”, eventualità che genererebbe “enormi disagi per tutti i cittadini, soprattutto per gli anziani”. L’appello di Di Bella è allora rivolto ai rappresentanti politici ed istituzionali di tutti i livelli affinchè “si adoperino per difendere con le unghie e con i denti un’area che vede avvicinarsi a grandi passi il pericolo di un irreparabile svuotamento”. In sostanza, “si deve intervenire a Catanzaro come a Roma per salvare questo angolo di Calabria che ha ancora la forza e le potenzialità per risorgere”. “Ritengo pertanto che ognuno di noi debba fare la sua parte – sostiene Di Bella – facendo percepire l’amore per questa terra e l’impegno per salvaguardarla. È indispensabile che tutti si rimbocchino subito le maniche – è la conclusione – perchè potrebbe non esserci una seconda possibilità”.

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Ospedale ‘San Bruno’, Di Bella: “Indispensabile cambiare un decreto penalizzante”

"Un territorio come quello delle aree interne del Vibonese non può permettersi di essere privato di uno strumento essenziale per la salvaguardia della salute quale quello costituito dall’ospedale ‘San Bruno’”. È quanto afferma il vicesindaco di Dinami Nino Di Bella, preoccupato per gli scenari che si vanno profilando ed in particolare per il paventato depotenziamento del nosocomio serrese. “Il decreto 9/2015 – sostiene il numero 2 dell’esecutivo di Dinami – non offre certezze e, anzi, lascia intravedere il futuro trasferimento di tutti i posti letto per acuti presso il nuovo ospedale di Vibo. Ho partecipato con grande attenzione all’assemblea distrettuale dei sindaci dalla quale è emerso che tutti i rappresentanti dei diversi paesi, senza distinzioni di colore politico, intravedono un destino nefasto per l’ospedale. Le rassicurazioni del presidente della commissione Sanità non hanno convinto nessuno e, al contrario, devo dire che non si notano interventi incisivi da parte della classe politica regionale e dei parlamentari del territorio”. Nell’occhio del ciclone c’è soprattutto la situazione del Laboratorio analisi, ritenuto indispensabile per l’esistenza stessa del presidio. Ne deriva l’esigenza di un contatto diretto e immediato con i vertici regionali per individuare le possibili soluzioni. “Ritengo opportuno – aggiunge pertanto Di Bella – che il governatore Mario Oliverio incontri subito gli amministratori di questa area e offra le necessarie delucidazioni su quello che accadrà. Sono convinto che, di fronte al grido di dolore che proviene da una zona già costretta a subire gli effetti della posizione geografica e del ritardo di sviluppo, il presidente – è la conclusione - dimostrerà la sua sensibilità provvedendo alla modifica, unitamente al commissario ad acta Massimo Scura, di un decreto eccessivamente penalizzante”.

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