Tre feriti per l'esplosione di una bombola di gpl

E' di tre feriti il bilancio dello scoppio di una bombola di gpl registratasi dopo l'ora di pranzo a San Marco Argentano. Ad avere la peggio è stato un anziano che è stato trasferito a bordo di un'eliambulanza all'"Annunziata" di Cosenza. Coinvolte nell'esplosione anche un'anziana, le cui condizioni sono meno preoccupanti, ed una bimba di 4 anni che ha riportato lesioni di scarsa entità. Il personale sanitario del 118 le ha accompagnate al locale ospedale.  La deflagrazione si è verificata accidentalmente all'interno di un'abitazione in contrada Coppolillo che adesso risulta danneggiata al punto da non poter essere occupata. Sul luogo sono intervenuti Carabinieri e Vigili del Fuoco.

Bancarotta fraudolenta ed estorsione: i Carabinieri hanno arrestato due persone

I Carabinieri hanno eseguito due arresti sulla scorta di misure giudiziarie emesse a loro carico dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Cosenza in un caso, di Lagonegro, in provincia di Potenza, nell'altro. Entrambi i provvedimenti restrittivi sono stati attuati dai militari della Compagnia di San Marco Argentano. Nel primo caso a finire in manette è stato un uomo di 83 anni, G.S., sottoposto ai domiciliari ed al quale è stata inflitta una condanna perché ritenuto colpevole del reato, compiuto a cavallo fra il 2008 ed il 2010, di bancarotta fraudolenta. Nella seconda circostanza, invece,  il 56enne M.C., aè stato accompagnato dietro le sbarre in quanto condannato a 6 anni di carcere per estorsione aggravata. Condotta illecita commessa nel Salernitano diciannove anni fa. 

Violenza sessuale sul figlio di 5 anni: arrestato 57enne

Violenza sessuale ai danni del figlioletto di appena cinque anni: è questa la terribile accusa che ha portato in galera un cinquantasettenne tratto in arresto dai Carabinieri sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari. Il provvedimento restrittivo era stato richiesto dalla Procura della Repubblica. Nel corso dell'attività investigativa i militari dell'Arma della Compagnia di San Marco Argentano hanno raccolto diversi indizi a carico dell'uomo che risiede in provincia di Cosenza.  

Prenotazione esami medici: Graziano racconta le peripezie di un cittadino

“Un viaggio della speranza a tappe, pieno di peripezie e tutto calabrese, durato giorni, per rincorrere la burocrazia sanitaria in tre ospedali della provincia di Cosenza. Il tutto, solo per prenotare una visita. E’ la disavventura in cui, di recente, è incorso un cittadino, rimpallato dall’Asp per vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto: l’accesso al servizio sanitario pubblico e per di più anche a pagamento”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale della Cdl Giuseppe Graziano, a proposito della “sconcertante vicenda” che ha visto protagonista un cittadino di San Marco Argentano. Chiede Graziano: “Ed il Centro unico per le prenotazioni, che dovrebbe gestire in rete le prestazioni mediche, che fine ha fatto? Che funzioni hanno i diversi Cup sparsi sul territorio regionale, finanche nelle farmacie, se poi il risultato delle loro prestazioni è quello di rendere ancora più complesso il sistema di erogazione dei servizi? Quali sono le iniziative messe in campo dal Governo regionale per rilanciare la sanità calabrese?”. Aggiunge il consigliere regionale: “Purtroppo, siamo di fronte ad un caso di malaburocrazia sanitaria che trova la sua genesi in anni di gestione fallimentare del settore, a cui il nuovo management sta cercando di trovare soluzione. Tant’è che anche un servizio essenziale come il Cup, nato per agevolare l’accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, oggi sembra essersi impantanato insieme all’intera macchina amministrativa regionale. Su segnalazione di un cittadino, sono state riscontrate anomalie ed imperizie nella prenotazione di esami medici. Questi i fatti. Lo scorso 10 giugno un utente si reca presso il Centro unico di prenotazione di San Marco Argentano per prenotare tre prestazioni. L’operatore del Cup lo invita a rivolgersi al centro di Cosenza per prenotare due delle tre prestazioni, in quanto l'addetto era impossibilitato a procedere con la prenotazione delle stesse. Una volta giunto al Cup di Cosenza, l'utente, dopo essere riuscito a prenotare solo una delle due prestazioni rimaste, viene sollecitato, questa volta dagli operatori della struttura del capoluogo bruzio, a recarsi al Cup di Castrovillari per poter effettuare la prenotazione della terza prestazione sanitaria". "Insomma - argomenta Graziano -  una trafila di 200 chilometri, su e giù per la provincia, per prenotare tre diverse visite. Un’operazione che, in un sistema di prenotazione informatico normalmente efficiente, si sarebbe dovuta concludere con tre click sulla tastiera di un computer. Eppure, in Calabria le cose semplici diventano farraginose e caotiche, a causa anche di una classe politica regionale che non riesce a garantire efficienza. Nemmeno ai servizi primari. Perché ingessata in un inspiegabile immobilismo e praticamente incapace di tramutare i programmi in azione”. Conclude Graziano: “La disavventura capitata al cittadino di San Marco Argentano è paradigmatica dello stato comatoso in cui vive al momento il Governo regionale. La speranza è che Oliverio, anche alla luce di situazioni al limite del grottesco come quella in cui è costretto il servizio Cup,  dia maggiore vigore ed i giusti input all’apparato amministrativo regionale che, in ambito sanitario, attraverso le nuove figure dirigenziali, ha intrapreso un difficile e coraggioso lavoro di riorganizzazione che necessita però del pieno sostegno della politica”.

Sventato dai Carabinieri un furto di cavi di rame

I Carabinieri hanno impedito che ignoti rubassero cavi di rame lungo la linea telefonica. I malviventi erano entrati in azione nelle vicinanze della caserma di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza. Resisi conto di ciò che stava succedendo, gli uomini in divisa sono prontamente entrati in azione. Alla loro vista i responsabili del tentato furto si sono dileguati ed i Carabinieri sono così riusciti a recuperare quasi cento metri di cavo in rame oltre a due tronchesi di grandi dimensioni utilizzate dai criminali per mettere a segno il colpo. 

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