A Catanzaro la presentazione dell'accordo di collaborazione tra Sinlai e Confintesa

Si terrà sabato 2 marzo a Catanzaro, alle ore 18:30, presso lo spazio sociale "CasaDegrelle", in via Orti 81, la prima conferenza stampa di presentazione della collaborazione tra il SINLAI, Sindacato Nazionale dei Lavoratori Italiani e Confintesa, nata da una scissione della UGL ed attiva su tutto il territorio nazionale, prevalentemente nel pubblico impiego.

"L'accordo di collaborazione - si legge in una nota - mira alla costituzione di un'organizzazione sindacale forte e capillare, autenticamente nazionalista, che miri a divenire punto di riferimento dell'intera area nazional-popolare".

 

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La Cgil di Vibo alla manifestazione del 17 giugno a Roma

Riceviamo e pubblichiamo

"In queste ore tutta l’organizzazione della Cgil è impegnata nella preparazione della manifestazione romana del 17 giugno. La mobilitazione è stata decisa in pochi giorni per rispondere a quello che da subito abbiamo definito come uno “schiaffo alla democrazia”. La manifestazione dovrà perciò essere un momento di reazione collettiva a quanto avvenuto in Parlamento, un precedente pericoloso per le regole democratiche che sono, innanzitutto, la prima garanzia della convivenza comune: con un semplice emendamento, infatti, hanno reintrodotto i voucher, dopo essere intervenuti per evitare il voto referendario e impedire così ai cittadini italiani di esprimersi. Per questo, vogliamo sottolineare come questa importate mobilitazione non sia solo una manifestazione contro i nuovi voucher. Questo “schiaffo alla democrazia” non può passare inosservato. Quello che chiediamo è rispetto per il lavoro, la democrazia e la Costituzione. Saremo in piazza, dunque, per difendere la democrazia e il diritto dei cittadini a decidere, per contrastare la precarietà, per un lavoro dignitoso tutelato e col pieno riconoscimento dei diritti. Anche la Cgil di Vibo Valentia darà il suo contributo, così come ha contribuito nella raccolta di 4,5 milioni di firme per sostenere la proposta di legge popolare sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro e sui quesiti referendari. Partiremo da Vibo Valentia, con alcuni autobus, per essere presenti, con una ampia delegazione di lavoratori, iscritti e dirigenti vibonesi, sabato 17 a Roma, in Piazza San Giovanni, a contestare comportamenti antidemocratici che non hanno precedenti nella storia repubblicana: respingiamo questo “schiaffo”, per un obiettivo più grande, il rispetto della democrazia, il valore del lavoro".

 

Luigi Denardo - Segretario generale Cgil Vibo Valentia 

Battista Platì -Responsabile provinciale Organizzazione Cgil Vibo

 

 

Catanzaro: l'Usb si schiera al fianco delle guardie giurate

Riceviamo e pubblichiamo

"Mangiano con due mesi di ritardo, lavorano tutti i giorni in servizi notturni e diurni e nei festivi, ma soprattutto vengono sfruttati in pesanti turnazioni che mettono a rischio loro incolumità.

Questa la “zona grigia” composta da lavoratori impegnati nella sicurezza delle attività commerciali e produttive, nonché in quella dei cittadini calabresi; dovrebbero essere premiati e tutelati, mentre, invece, si ritrovano sfruttati dal proprio datore di lavoro e minati nella loro tranquillita e serenità che, più di ogni altra dovrebbe stare a cuore alla dirigenza, quale garanzia per poter svolgere un lavoro delicato come la vigilanza.

Invece, come detto, vivono con la realtà di stipendi ritardati e frazionati nel tempo.

Questo avviene con sistematicità soprattutto agli iscritti alla USB, sindacato non gradito alla società, perché si è permessa il lusso di chiedere addirittura (udite, udite!) il rispetto dei diritti dei lavoratori, il rispetto ad avere uno stipendio per il lavoro prestato, ad essere pagati regolarmente, ad aver riconosciuto il TFR maturato e non concesso come elemosina a 100 euro al mese.

Storie sommerse di lavoratori che, non ricevendo quanto a loro dovuto, si sono visti  prelevare dalle banche, per insolvenza economica, la propria abitazione, altri, invece, indebitati di mese in mese per far fronte alle esigenze famigliari continuare a sopportare “tacendo” per non perdere il lavoro.

 La USB, ha messo in moto tutta la sua organizzazione con  l’obiettivo  di dare sempre più visibilità ad un fenomeno che continua a crescere in un settore – la vigilanza - che non può essere affidato a chi ha come obiettivo non i propri dipendenti, ma l’arricchimento personale sulla pelle dei lavoratori.

Ci rivolgiamo a tutti i cittadini e alle istituzioni calabres: provate a immaginare che dietro le facce sorridenti di chi vi accoglie in aeroporto, o di chi per le strade la notte con le loro autovetture si preoccupa della sicurezza, si nascondono giornate di lavoro massacrante, prive di qualsiasi diritto di base. 

Ma la cosa peggiore è la pressione psicologica, che viene esercitata nei loro confronti anche per i più frivoli disaccordi, o il non aver riconosciuti i diritti elementari previsti dai vigenti Contratti Collettivi!!

Tutto ciò, oltre all’ufficio del governo territoriale, la Prefettura, è stato denunciato all’ispettorato del lavoro; ora restiamo in attesa di una risoluzione che permetta a questi lavoratori di essere trattati come tali, da Lavoratori appunto, con la loro dignità ed il rispetto dovuto.

A tutti chiediamo di non nascondersi più, ma di uscire allo scoperto nel denunciare questi soprusi rivolgendosi alla USB unica O.S. non complice delle scelte padronali.

Noi, come organizzazione dei lavoratori, a fianco di essi non permetteremo più tali situazioni".

Federazione Provinciale USB Catanzaro

 

Emilio Verrengia eletto segretario generale della First - Cisl

Si è svolto in un noto locale di Catanzaro Lido il I congresso territoriale Catanzaro/Crotone/Vibo Valentia della Federazione italiana rete dei servizi (bancari, assicurativi, dipendenti Equitalia, società finanziarie ) del terziario della Cisl.

L'assemblea congressuale ha eletto Segretario generale Emilio Verrengia. Quali componenti della segreteria sono stati eletti: Vincenzina Sculco e Marc Gioia.

Il direttivo sarà composto, invece, da: Tommaso Perri, Fabio Arabia, Nicola Azzarito Cannella, Vincenzo Barbuto, Bruno Rossella, Leonardo Crugliano, Luigi D’Amore, Maria Letizia Di Renzo, Walter Fiore, Luigi Ielasi, Salvatore Madia, Francesco Malfei, Sebastiano Mancuso, Laua Ranieri, Stefania Salerno, Alessandro Scozia, Franesco Torchia, Luigi Trapasso, Giuliana Vetere.

A comporre il collegio sindacale sono stati chimati: Ennio Palmieri che ricoprirà il ruolo di presidente, Lucia Romualdo, Mario Mauro, Paolo Tassone, Pierfrancesco Maiolo.

Sono stati eletti, inoltre, i referenti per i territori che supporteranno la segreteria: Tommaso Perri (Crotone), Maria Letizia Di Renzo (Vibo Valentia).

Sono intervenuti nel dibattito congressuale Pino De Tursi (segretario Generale Ust Catanzaro/Crotone/Vibo), Rita Lorenzano (segretaria Usr Calabria), Giovanni Gattuso (Segretario Regionale First Cisl Calabria); Carmelo Lufrano (Segretario generale Siulp Catanzaro).

Nel suo intervento, il segretario generale eletto Emilio Verrengia ha ringraziato il segretario uscente Tommaso Perri per l’attività svolta ed ha proposto un Patto per la Calabria che superi le logiche campanilistiche, inviatando il governo regionale a farsi carico del rilancio e del finanziamanto dei Consorzi fidi per sostenere le imprese e le famiglie.

Verrengia ha, inoltre, proposto alla Cisl di creare, di concerto, con Adiconsum, Caf e Siulp uno sportello per dare consulenza agli iscritti ed ai cittadini in tema di sovraindebitamento e rottamazione di cartelle esattoriali .

Il neo segretario ha, quindi, rimarcato l’impegno della First per seguire i processi di trasformazioni delle banche popolari in Spa  ed il processo di autoriforma delle banche di credito cooperativo,

Infine, De Tursi, Lorenzano e Gattuso hanno ringraziato i territori di Catanzaro/Crotone/Vibo Valentia per l’attività svolta, per i risultati raggiunti e per le proposte avanzate che arricchiranno i dibattitti congressuali sia a livello confederale territoriale che regionale.

 

Calabria, Lavoro: l'Usb ha incontrato l'assessore Federica Roccisano

Riceviamo e pubblichiamo

"Dopo l’incontro avuto lo scorso 29 novembre con il Prefetto di Catanzaro, Dott.ssa Latella, in merito alla vertenza dei lavoratori Lsu-Lpu, la USB Calabria, continuando le sue iniziative per monitorare la situazione, ha incontrato l’assessore regionale al lavoro Federica Roccisano.

Nell’incontro la USB ha espresso tutte le proprie preoccupazioni per una vicenda che interessa 5 mila lavoratori che vivono la precarietà anno dopo anno.

L’assessore ha precisato che non sussistono problemi a riguardo, poiché, dopo l’approvazione definitiva da parte del Senato della legge di stabilità, all’interno della quale era previsto lo stanziamento di 50 milioni per gli Lsu-Lpu calabresi, così come dopo la previsione nel bilancio regionale della restante somma a carico della regione, bilancio già approvato in Giunta ed a breve anche dal Consiglio, la agognata contrattualizzazione dei lavoratori anche per il 2017, è a suo parere sicura.

Nel prenderne atto, la USB ha chiesto una supervisione della regione, affinché non ci siano atti unilaterali da parte dei comuni tesi a danneggiare i lavoratori. Anche su questo l’assessore ha dato rassicurazioni sul fatto che a breve la regione invierà una nota esplicativa ai comuni, affinché la contrattualizzazione si conclusa senza ulteriori intoppi.

La USB ha deciso di mantenere in tutti i casi lo stato di agitazione dei lavoratori, fino a quando tutte le procedure non saranno concluse.

Quindi si è parlato a discutere degli altri problemi all’ordine del giorno, partendo da quello degli ammortizzatori sociali.

A questo punto l’assessore ha iniziato ad esporre analiticamente l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi tra la regione e altre sigle sindacali.

La delegazione sindacale ha immediatamente e vigorosamente protestato per la scorrettezza della regione che ha disatteso gli accordi contrattuali, non convocando al tavolo interdipartimentale la USB, cosa assolutamente dovuta, visto che la USB è sindacato maggiormente rappresentativo e pertanto è obbligo che la stessa sia presente ai tavoli.

Ritenendo assolutamente sconcertante che le istituzioni regionali scelgano i propri interlocutori sindacali che più gli aggradano, in barba a norme e contratti, e ritenendo che non fosse necessario ascoltare ciò che era stato già deciso con altri sindacati, la USB ha abbandonato l’incontro con l’assessore, ed ha annunciato che chiederà ufficialmente un incontro chiarificatore al Presidente Oliverio, affinché quello delle corrette relazioni sindacali non rappresenti più un problema.

In caso contrario, la USB saprà come far valere le proprie ragioni".

USB Federazione regionale Calabria

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Una nuova costituzione con una Camera che rappresenti chi lavora

 L’articolo 1 della costituzione recita che “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. Non so chi l’abbia proposta, questa faccenda del lavoro, ed è un concetto trasversale, che può venire dalle variegate sfaccettature del socialismo, comunismo incluso; come dalla dottrina sociale della Chiesa, con notissimi precedenti medioevali; come dai “combattenti e produttori” del fascismo.

Gli antichi avevano lasciato il lavoro agli schiavi, a parte solitari tentativi di Esiodo e Virgilio di nobilitarlo; il mondo moderno, dall’XI secolo, sviluppò l’idea che la natura doveva essere trasformata attraverso l’opera umana; l’Europa industriale affrontò il dramma del lavoro come necessità e come conflitto. Insomma, “fondata sul lavoro”, espressione che è fonte inesauribile di sarcasmo e battute di spirito, potrebbe anche venir presa sul serio.

 Possiamo interpretarla come dovere di tutti di esercitare qualche attività; senza però scadere nel materialismo di un Marx immaturo, che immagina il lavoro manuale senza la direzione tecnica e intellettuale; e riconoscendo che ogni attività è utile e necessaria nella comunità; e che non tutti possono fare tutto, ma “diversamente per diversi offici”, insegna, secondo l’organicismo, Dante. Però tutti devono in qualche modo lavorare, e non dev’essere ammessa una comoda rendita.

 Al dovere di lavorare devono corrispondere dei diritti, e questi e di natura interna al lavoro, quindi retribuzione e organizzazione; e di natura politica.

 Le città dell’Impero Romano eleggevano i loro magistrati attraverso i “collegia”; quelle medioevali, attraverso i “corpora”, associazioni senza le quali non si poteva esercitare un’arte, e che controllavano e proteggevano i loro membri.

 Si doveva dunque supporre che l’articolo 1 della vigente carta desse origine anche alla rappresentanza corporativa, accanto a quella partitica cui, con artato pudore, appena accenna l’articolo 49; e invece un bel nulla, e, dalle elezioni per la Costituente del 1946 a oggi, l’unica rappresentanza fu ed è quella dei partiti. E ciò è tanto peggio oggi, nel 2016, giacché i partiti attuali sono mere sigle, generalmente prive di iscritti genuini, e quindi in mano a segretari di se stessi.

 Si obietterà che esistono i sindacati; e, infatti, questi, verso gli anni 1980, tentarono di assumere anche una funzione politica: non ci riuscirono perché, rifiutandosi di obbedire ai dettami costituzionali, millantarono iscritti e rappresentatività che non avevano, e cui non credette nessuno; e alla fine ripiegarono sopra funzioni di contrattazione.

 Io vedrei volentieri una camera corporativa, eletta dai lavoratori regolarmente ed effettivamente iscritti ciascuno al suo “corpus”. Attenti, però: il sopra citato Dante, per farsi eleggere, si dichiarò, senza alambicchi, speziale.

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Lsu-Lpu: "I soldi impegnati dalla Regione non garantiscono la stabilizzazione"

"I 38 milioni di euro annui destinati dalla Regione Calabria alla contrattualizzazione di ex Lsu-Lpu per il triennio 2016/18, da soli non garantiscono la copertura finanziaria per i circa 5.000 lavoratori interessati.Occorre che il Governo confermi il finanziamento ministeriale di 50 milioni di euro, solo così potrà continuare il percorso di stabilizzazione avviato". È quanto sostengono, in una nota, i segretari generali di Cgil, Antonio Cimino, Felsa Cisl, Antonio Barletta e Uiltemp Gianvinncenzo Benito Petrassi. Secondo i sindacalisti: " Su questa delicatissima vertenza occorre che la Regione, i Comuni e 'tutta' la deputazione parlamentare calabrese si attivino, ognuno per la propria parte, per sensibilizzare il Governo sulla necessità di garantire il rifinanziamento nei tempi utili a consentire tutti gli adempimenti burocratici e legislativi e non a ridosso del 31 dicembre data di scadenza dei contratti. Oltre alle rassicurazioni verbali che più parti giungono in merito occorrono, e ci aspettiamo, fatti ed atti concreti e puntuali. Non si aspetti l'ultimo momento e l'ultimo decreto utile. La regione ci convochi e ci renda partecipi dei risultati sul monitoraggio dei posti disponibili nelle dotazioni organiche dei comuni, e sugli esiti delle interlocuzioni tecniche avviate con il Ministero del Lavoro. Ed in merito, il ritardo sulla firma della Convenzione necessaria per il pagamento dei sussidi di quei lavoratori Lsu per i quali non è stato possibile la contrattualizzazione e che sono in attesa da gennaio, ci impone di diffidare delle rassicurazioni e di attivarci, insieme ai lavoratori, per spingere le Istituzioni a premere sull'acceleratore e portare a definizione un percorso di stabilizzazione che sembrava una chimera irraggiungibile e che grazie all'azione ed alle lotte sindacali di massa di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp ha ridato speranza e dignità contrattuale a 5.000 lavoratori precari calabresi". 

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