Armi e furti: arresti e denunce dei Carabinieri nella zona delle Serre

E’ in corso, da parte dei Carabinieri, una costante attività di contrasto ai reati predatori ed in materia di armi, soprattutto nella zona delle Serre, con quotidiani risultati operativi. A San Nicola da Crissa è stato tratto in arresto in flagranza di reato  il cittadino rumeno E. F., di 30 anni, per il furto di una banconota da cento euro da un registratore di cassa in un mini market del piccolo centro montano. A San Calogero è stato denunciato un sessantacinquenne del luogo per furto di energia elettrica, e nel corso della medesima attività è stata rinvenuta una pistola calibro 22, risultata provento di furto, nonché un barattolo in cartone contenente grammi 22,0  marijuana. A Fabrizia, un sessantenne del luogo è stato denunciato per detenzione abusiva di munizionamento per armi comuni da sparo. A Vibo Valentia, una coppia di cittadini marocchini è stata denunciata perché stava tentando di asportare dei capi di abbigliamento da un negozio del centro commerciale Vibo Center.  Sul campo sono impegnate tutte le articolazioni del Comando Provinciale di Vibo Valentia, supportate dagli specialisti dello Squadrone Eliportato "Cacciatori".

 

 

 

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Feto nato morto: indagati tre medici dell'ospedale di Vibo

Tre medici sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che sta cercando di fare luce sul decesso del feto portato in grembo da una donna di 28 anni. La giovane, sebbene avvertisse un forte e persistente dolore all'addome, sarebbe stata invitata a lasciare l'ospedale "Jazzolino" per fare rientro presso la propria abitazione. Nel frattempo è stato fissato per sabato l'esame autoptico ordinato dai magistrati. Secondo quanto ricostruito fino al momento dagli inquirenti, nel giorno di Santo Stefano, la giovane di San Calogero avrebbe raggiunto la struttura sanitaria perché sofferente all'addome. I controlli effettuati avrebbero fatto emergere che il feto accusava alcuni problemi. Qualche giorno più tardi, con la giovane rispedita a casa dai sanitari del nosocomio vibonese, si è registrato il decesso del feto in seguito al quale le è stato praticato il parto cesareo. L'inchiesta è stata avviata dalla Procura della Repubblica dopo che la coppia ha denunciato l'accaduto. Sotto indagine sono due medici del Pronto Soccorso ed un ginecologo: si tratta di un atto dovuto che permetterà ai tre professionisti di nominare esperti di parte già prima dell'esecuzione dell'autopsia. Il reato ipotizzato è procurato aborto.

 

Sei automezzi incendiati nella notte: indagano i Carabinieri

Sono sei gli automezzi che nel corso delle ore notturne sono stati incendiati a Vibo Valentia. Tre i distinti episodi: nel primo, verificatosi nel quartiere Moderata Durant, le fiamme hanno interessato una Ford Fiesta appartenente ad una donna di 48 anni, M.L. e si sono estese ad una Bmw e ad una Toyota. A breve distanza si è registrato il secondo caso: ad essere stato danneggiato dal fuoco un furgone utilizzato per la pubblicità. Infine, nel cortile dell'Ipsia, scuola ubicata nel cuore del capoluogo, ignoti hanno appiccato un incendio a due escavatori di proprietà di un'impresa che sta realizzando delle opere dinanzi all'edificio. I Carabinieri hanno avviato le indagini.

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Domiciliari per il 19enne accusato di aver sparato ad un coetaneo a Vibo

Sono stati concessi i domiciliari, accompagnati dal braccialetto elettronico, al diciannovenne Salvatore Barbieri accusato di porto abusivo d'arma e tentato omicidio. Arrestato il 12 dicembre, è sospettato di aver ferito al culmine di un litigio, scoppiato per ragioni banali, Giuseppe Raffa, studente diciannovenne di Zungri. Il provvedimento è stato disposto dai magistrati del Tribunale del Riesame di Catanzaro. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri i due ragazzi litigarono una prima volta per poi proseguire l'alterco ventiquattro ore più tardi nelle vicinanze del Palazzetto dello Sport di Vibo Valentia. Sarebbe stato allora che Barbieri, dopo aver tirato fuori una pistola calibro 7.65, avrebbe sparato due colpi. Il rivale, ferito alla nuca, si era salvato soltanto perché il proiettile si limitò a lambire il midollo osseo. I militari dell'Arma prelevarono il presunto responsabile nel suo appartamento di Pannaconi e lo trasferirono presso il carcere di Vibo Valentia. Era stato individuato grazie alle testimonianze di alcune persone che avrebbero visto quanto accaduto. 

 

 

 

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Riapre la delegazione comunale, Cutrullà (PD): "Vittoria dell'intera comunità di Piscopio"

"Esprimo piena soddisfazione e compiacimento per la riapertura della delegazione comunale di Piscopio, che dovrà avvenire in tempi brevi a seguito della emanata delibera di Giunta in merito". E' quanto dichiara Giuseppe Cutrullà, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Vibo Valentia. "A tal proposito, sono stato esortato dal sindaco della città Elio Costa al ritiro dell'ordine del giorno riguardante appunto la riapertura di tale presidio istituzionale, da me presentato nel Consiglio comunale dello scorso 21 dicembre, dal momento che la stessa - argomenta l'esponente PD - sarebbe stata riaperta celermente senza passare dal Consiglio, il quale aveva assunto il carattere dell'urgenza poiché sottoscritto da tutti i membri del Gruppo PD. Si conclude dunque un iter che è iniziato con una mia interrogazione, con la quale chiesi quali fossero le intenzioni della stessa amministrazione sul tema, invitandola a riaprire questo importante presidio; dopo tale sollecitazione la questione sembrava ripiombata nell'ombra, perciò nell'ultimo Consiglio dell'anno ho ritento opportuno presentare l'ennesima proposta di ordine del giorno, a carattere assolutamente urgente, così che l'assise cittadina in data 8 gennaio ne deliberasse la riapertura definitiva. Il mio compito, e di tutti gli amministratori, è quello di individuare soluzioni concrete. Quella individuata permetterà di ridurre i disagi, in particolare della popolazione più anziana, che non sarà più costretta ad affrontare frequenti, difficili e talvolta impossibili spostamenti, vista la totale assenza di mezzi pubblici". "Ritengo - è la conclusione che trae Cutrullà - che questa sia una vittoria della intera comunità di Piscopio, della cui istanza mi sono fatto portavoce: una prima battaglia vinta, dunque, per il rilancio della frazione".         

Incidente stradale a Vibo: 22enne in coma

Un giovane di 22 anni è in coma in seguito ad un incidente stradale verificatosi lungo Viale della Pace, a Vibo Valentia. A.B., di nazionalità marocchina era al volante di un'automobile che, per ragioni al vaglio di Polizia e Vigili del Fuoco, sbandando è finita su un marciapiede schiantandosi su una cancellata in ferro.  Sul posto si è prontamente recato il personale sanitario del 118 che ha accompagnato d'urgenza il ferito all'ospedale "Jazzolino" da dove nel corso delle ore notturne è stato trasferito, a causa delle condizioni estremamente gravi, presso il reparto di Rianimazione del "Riuniti" di Reggio Calabria. 

 

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Non si fermano nel Vibonese i sequestri di botti illegali

Continuano i controlli delle Fiamme Gialli vibonesi a contrasto dell’illecita detenzione e commercializzazione di artifizi pirotecnici. A distanza di pochi giorni dall’ultimo ingente sequestro, i militari del Nucleo Mobile della Compagnia di Vibo Valentia hanno ritirato dal mercato altri 380 chilogrammi di fuochi d’artificio illecitamente detenuti. Il sequestro è scattato a seguito di un controllo effettuato in un negozio riconducibile ad un soggetto di etnia cinese, già noto alle forze dell’ordine. Il controllo eseguito, infatti, ha permesso di accertare che all’interno del negozio erano esposti per la vendita, in modo pericoloso, a contatto con prodotti infiammabili, decine di scatoloni contenenti 23.954 artifizi pirotecnici, detenuti in assenza della prescritta licenza rilasciata dall’Autorità di Pubblica Sicurezza ed in assenza della necessaria certificazione attestante il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi. All’esito dell’attività, il titolare dell’impresa controllata è stato deferito alla locale Procura delle Repubblica per il reato di commercio abusivo di materie esplodenti. Sono altresì in corso i correlati approfondimenti di natura fiscale.

 

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Sequestrati nel Vibonese oltre 1.200 fuochi d’artificio e 61.000 prodotti pericolosi

Sequestrati dalle Fiamme Gialle a Vibo Valentia oltre 1.200 fuochi d’artificio illegalmente detenuti. Sotto sequestro anche più di 61.000 prodotti pericolosi (del valore di 250 mila euro), privi dei requisiti minimi di sicurezza previsti dalla vigente normativa. E’ questo il risultato di una vasta operazione di controllo effettuata nella provincia di Vibo Valentia dai Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza nei confronti di esercenti di etnia cinese. I controlli eseguiti hanno permesso di accertare che in uno dei negozi erano stati ammassati  per la vendita, in modo pericoloso, a contatto con capi di abbigliamento e altri prodotti infiammabili, decine di scatoloni contenenti più di 1.200 artifizi pirotecnici, detenuti in assenza della necessaria certificazione attestante il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi. I Finanzieri hanno quindi orientato l’attività ispettiva sulla commercializzazione di prodotti sospetti dal punto di vista del rispetto dei requisiti di sicurezza e, pertanto, potenzialmente pericolosi, soprattutto per i più piccoli e per i consumatori meno attenti, eseguendo controlli volti ad accertare se quanto proposto per la vendita fosse conforme alla normativa di settore, in particolare al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005). Nell’ambito dei controlli, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto esposti elettrodomestici, giocattoli, prodotti per la cura della persona, materiale sanitario, accessori natalizi, luminarie e tanti altri (in totale più di 61.000, alcuni dei quali riportanti anche marchi di note case produttrici contraffatti o recanti il marchio CE contraffatto, per un valore commerciale di oltre 250.000 euro) venduti in violazione delle norme che tutelano i consumatori. La legge, infatti, impone che sulle confezioni o sulle etichette degli oggetti destinati alla vendita debbano essere sempre presenti alcune basilari informazioni in lingua italiana, quali la denominazione legale o merceologica del prodotto, il nome, la ragione sociale o il marchio del produttore o dell’importatore qualora il prodotto venga realizzato fuori dall’Unione Europea, l’eventuale presenza di sostanze che possano recare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente e le eventuali precauzioni sull’utilizzo del prodotto in condizioni di sicurezza. All’esito dell’attività ispettiva, pertanto, le Fiamme Gialli vibonesi hanno deferito alla locale Procura della Repubblica gli amministratori delle imprese controllate e posto sotto sequestro tutti i prodotti illeciti individuati. Sono altresì in corso i correlati approfondimenti di natura fiscale. L’attività di servizio, condotta nell’ambito di un piano di interventi a contrasto della contraffazione, della sicurezza dei prodotti, nonché a tutela del "Made in Italy", è volta non soltanto a tutela della salute degli acquirenti in ragione dell’utilizzo di materiali, fibre e trattamenti coloranti non conformi agli standard minimi di qualità, ma anche a garanzia della leale concorrenza e del corretto funzionamento del mercato.

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