Vittime innocenti delle mafie, serve una "rinnovata attività di contrasto" alla delinquenza

“Credo che la mia presenza oggi alla manifestazione in ricordo delle vittime innocenti delle mafie non sia soltanto un omaggio formale ed un ricordo di solidarietà alle famiglie così duramente colpite, ma assume un significato di impegno civile e politico cui la Calabria, la Giunta ed il Consiglio regionale devono inverare e costantemente tenere vivo”. Lo afferma in una dichiarazione il Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta Arturo Bova, presente oggi alla XXI° edizione della Marcia voluta da Libera - in svolgimento a Messina - e da centinaia di associazioni ‘per non dimenticare’ chi ha pagato con la vita coraggio civile e impegno democratico. “La presenza di centinaia di ragazzi e ragazze a questo straordinario momento di incontro su uno dei temi più sensibili sul presente e sul futuro della democrazia nel nostro Paese – continua Bova – è motivo di sincera speranza, un sentimento che le istituzioni, a tutti i livelli, devono assumere come vincolo e mandato unitario per costruire, sotto il profilo dell’innovazione legislativa e culturale, strumenti in grado di destrutturare la forza associativa della criminalità organizzata italiana e la sua sottile capacità di infiltrare e corrompere le decisioni pubbliche. Gli attentati ai beni ed alle persone, gli atti di intimidazione che si consumano proditoriamente da parte di gruppi mafiosi e criminali, pur nell’abnegazione del diuturno ed instancabile  impegno della magistratura e delle forze dell’ordine, impongono una rinnovata attività del Parlamento affinchè emani, come avvenuto per la legge Rognoni-La Torre e dopo la ‘stagione delle stragi’, nuovi e più efficaci impianti normativi per rendere davvero ‘sconveniente’ delinquere o riciclare i proventi dei traffici illeciti. L’Italia – prosegue Bova – ed il Mezzogiorno in particolare, non possono continuare a sopportare un gravame così esiziale per lo sviluppo e la credibilità del ‘sistema Paese’, né subire la violenza  e l’arroganza di chi crede che i conti non  si debbano chiudere mai con la Giustizia. Tutto ciò ce lo chiedono non solo le giovani generazioni, ma anche quei partner internazionali che ancora considerano l’Italia un Paese a rischio per gli investimenti, a causa, appunto, della corruzione pubblica che spesso è accompagnata dal ricatto mafioso”.

Vittime innocenti delle mafie, sabato a Pizzo “Il coraggio di dire NO alla ‘ndrangheta”

Il coordinamento provinciale Libera Vibo Valentia, in collaborazione con il Circolo del Cinema Lanterna Magica e la Cooperativa Kairos, presentano l’iniziativa “Il coraggio di dire NO alla ‘ndrangheta”. La manifestazione, che si terrà a Pizzo Marina sabato alle ore 17:30 negli spazi dell’ex Museo della Tonnara (Lungomare Cristoforo Colombo), è organizzata in occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa proprio dalla rete di Libera che, come ogni anno, nel primo giorno di primavera, promuove manifestazioni ed iniziative su tutto il territorio nazionale nel ricordo delle vittime innocenti cadute per mano delle mafie. Durante l’iniziativa pizzitana verrà proiettato il film “Lea” del regista Marco Tullio Giordana, che racconta la tragica vicenda di Lea Garofalo, donna calabrese che ha pagato con la vita il tentativo di riscatto da un sistema familiare mafioso e violento. Al termine della proiezione sarà dedicato ampio spazio al confronto con Rocco Mangiardi, lametino testimone di giustizia che vive sotto scorta per aver detto no al racket, denunciando le minacce e i numerosi tentativi di estorsione. “L’ obiettivo di questa iniziativa - sostengono gli organizzatori – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica cittadina, e non solo, rispetto alla pericolosità del mostro delle mafie, mostro che si muove nel nostro quotidiano e che è molto più vicino a noi di quanto spesso siamo portati, ingenuamente, a credere. Il caso di Lea Garofalo e di Rocco Mangiardi – continuano Antonietta Villella (Lanterna Magica) Giuseppe Borrello (Libera Vibo Valentia) e Francesco Pascale (Cooperativa Kairos) - ci fanno capire che il sistema mafioso è come una ragnatela: tanto sottile da risultare trasparente, ma resistente e forte da trasformarsi in una trappola dalla quale può sembrare impossibile liberarsi. Soltanto sinergie sane tra parti sane della società possono creare circoli virtuosi di buona cittadinanza, presidi di legalità e giustizia, uniche vie per liberarsi dal giogo mafioso e per sensibilizzare tutti, soprattutto i più giovani, rispetto a questo tema”.

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