Autonomia differenziata, Lo Schiavo a Occhiuto: "Il Sud non scappa in ritirata, ma dice "no" ad una partita truccata"

«Il presidente Occhiuto, cercando affannosamente di motivare il suo voto favorevole in Conferenza Stato-Regioni al Disegno di legge sull’Autonomia differenziata, parla di un “Sud che non scappa in ritirata davanti alle sfide”. Ma di quali “sfide” parla esattamente Occhiuto? Come fa a sostenere con queste argomentazioni una scelta politica che punta solo a spaccare il Paese e a indebolire le Regioni più povere che avranno tutto da perdere e nulla da guadagnare in una partita truccata in partenza? E dispiace che sia stato proprio il presidente della Regione Calabria, che aveva avuto inizialmente posizioni coraggiose contro l’Autonomia differenziata, a battere in ritirata sapendo che questa riforma non può portare alcun beneficio alla nostra regione. D’altra parte avevamo chiesto al presidente se avrebbe avuto la forza e l’autonomia di garantire tutti i calabresi e non solo il suo schieramento. Mi sembra che stia prevalendo questa seconda posizione. Ma ora pretendiamo, da subito, che la discussione sia portata in Consiglio regionale. E a questo scopo, come forze d’opposizione, abbiamo chiesto unitariamente la convocazione di una seduta ad hoc, anche per capire se il presidente Occhiuto abbia deciso su mandato della sua maggioranza di sostenere un disegno che mina alle basi i principi di unità e solidarietà nazionale. Cosicché ognuno possa assumersi le proprie responsabilità davanti agli elettori. Non sono più ammesse ambiguità, serve mettere nero su bianco posizioni e contenuti e capire se anche la maggioranza del Consiglio regionale è convinta, come Occhiuto, che l’Autonomia differenziata sia davvero una soluzione vantaggiosa per la nostra regione».

È quanto dichiara il consigliere regionale del Gruppo misto - Liberamente progressisti Antonio Lo Schiavo in un comunicato stampa.

Sanità vibonese, da Lo Schiavo cinque proposte al presidente Occhiuto

«Dall’annuncio della creazione dell’Azienda sanitaria Dulbecco, nata dalla fusione tra Pugliese-Ciaccio e Materdomini a Catanzaro, a quello relativo alla ristrutturazione dell’ospedale di Locri cui con un “semplice” Dca sono stati destinati 15 milioni di euro, si susseguono senza soluzione di continuità i proclami del presidente/commissario alla sanità Roberto Occhiuto il quale - sulla riorganizzazione del sistema sanitario calabrese - conferma di giocare la partita più importante del suo mandato».

È quanto dichiara, in un nuovo intervento dedicato allo stato della sanità in provincia di Vibo Valentia, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, portando all’attenzione del presidente della Giunta regionale e commissario ad acta, alcune proposte migliorative del sistema.

Lo Schiavo premette: «In questo quadro fortemente dinamico e proattivo, scandito da annunci quotidiani, dirette social e una spiccata attitudine comunicativa, viene però sistematicamente evitata una questione che, al pari delle altre criticità che si registrano in regione, meriterebbe ben altre attenzioni. Mi riferisco allo stato della sanità in provincia di Vibo Valentia che richiede ormai interventi di natura straordinaria, partendo dalla costruzione del nuovo ospedale atteso da oltre un ventennio. Sul tema, registro un diffuso scetticismo da parte dell’opinione pubblica e degli operatori sanitari. La tempistica dell’avvio dei lavori - che oggi subiscono un nuovo slittamento per via degli approfondimenti richiesti dall’Autorità di bacino -, in particolare, sembra essere diventata una vera e propria chimera. Gli ultimi annunci indicano il mese di marzo come quello buono per l’avvio del cantiere, ma anche su questo non vi è al momento alcuna certezza. Pertanto, sul punto, sarebbe auspicabile una parola chiara e definitiva del presidente/commissario Occhiuto che in aula, nel Consiglio dello scorso 6 giugno, indicò il 2025 come data di fine dei lavori. Mi auguro che a tale questione egli possa dedicare la stessa attenzione che sta riservando ad altri territori e che anche su questo aspetto voglia tenere informata la popolazione vibonese che ormai appare fortemente sfiduciata. A tal fine - quello di garantire pubblicità e trasparenza rispetto all’iter dei lavori - rilancio la mia proposta di pubblicazione di un report mensile sul sito dell’Azienda sanitaria o della Regione Calabria, attraverso il quale aggiornare l’opinione pubblica sugli sviluppi dell’annosa questione e sull’andamento dei lavori quando questi finalmente prenderanno il via».

Lo Schiavo avanza poi ulteriori cinque proposte: «La condizione precaria della sanità vibonese, tuttavia, non si esaurisce sul tema del nuovo ospedale. Per tale motivo pongo all’attenzione di Occhiuto una serie di altre questioni (e relative proposte) per affrontare alcune delle criticità più sentite dall’utenza del sistema sanitario locale:

1) intervenire sulle gravi carenze di personale che interessano il Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, anche attraverso l’impiego dei medici cubani come già avviene in altri presidi della regione;

2) abbattere le liste d’attesa attraverso il potenziamento degli uffici preposti e delle prestazioni specialistiche da erogare;

3) intervenire sui disagi che interessano l’utenza dell’ufficio Ticket e della Farmacia territoriale di Vibo Valentia, ove risultano assenti sia la sala d’attesa che i servizi destinati al pubblico;

4) potenziare i servizi di screening tumorale con l’innesto di ulteriore personale che possa garantire la refertazione degli esami;

5) emanare un bando di concorso per un posto a tempo indeterminato di neurologo pediatrico da destinare all’ospedale di Vibo Valentia.

Pochi punti per obiettivi precisi che possono contribuire ad alleviare i disagi per gli utenti e per gli operatori nonché per sanare lungaggini e inefficienze, con l’obiettivo ultimo di garantire un accesso alla sanità pubblica più agevole ed efficiente per i cittadini vibonesi».

 

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Tecnici per il Pnrr negli Enti locali, Lo Schiavo: "La Regione lavori per la stabilizzazione"

«L’approvazione della Proposta di legge regionale sulle “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del Pnrr e dei fondi Sie”, che prevede il ricorso a lavoratori rientranti nel bacino del precariato calabrese, riapre in materia decisa il tema mai risolto delle migliaia di lavoratori precari che da anni prestano servizio, senza certezze e garanzie, nelle amministrazioni pubbliche calabresi a tutti i livelli. Annunciando, nel corso della discussione in Consiglio regionale, il mio voto favorevole alla proposta, non ho mancato di ricordare la condizione dei tecnici arruolati negli Enti locali per l’attuazione del Pnrr attraverso i concorsi indetti dall’Agenzia di coesione, noti come “Coesione 1” e “Coesione 2”».

Lo dichiara, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, intervenendo sul tema dei lavoratori precari reclutati per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza nelle Pubbliche amministrazioni.

«Si tratta di lavoratori - spiega Lo Schiavo - altamente specializzati che rivestono un ruolo strategico e determinante in relazione all’attuazione del Pnrr, senza i quali si vedrebbe vanificata l’irripetibile occasione di sviluppo che il Piano di ripresa e resilienza rappresenta per il nostro Paese e, in particolare, per il sud Italia e per la regione Calabria. Il contributo di tali lavoratori, contrattualizzati con scadenza a 36 mesi, rischia di essere frustrato proprio da tale forma di rapporto che non offre garanzie e, anzi, funge da vero e proprio deterrente rispetto al loro coinvolgimento nel raggiungimento degli obiettivi. Si registra, non a caso (come segnalano le forze sindacali e il Comitato per la stabilizzazione), una copiosa fuga da tali posizioni lavorative in favore di altre possibilità occupazionali. Il Parlamento ha introdotto la possibilità di stabilizzare i tecnici del Pnrr, limitandola però esclusivamente al personale assegnato al ministero dell’Economia e delle finanze e ad altre amministrazioni centrali. Nulla di analogo si prevede con riferimento a chi lavora, invece, negli Enti locali con il risultato di aver creato un’inaccettabile disparità di trattamento tra lavoratori assunti con la medesima ratio e selezionati attraverso le medesime modalità. L’auspicio (come evidenziato dal Comitato dei tecnici del Sud) è che il provvedimento in questione funga da apripista per ampliare il bacino di lavoratori interessati dalla stabilizzazione, senza ingiustificate distinzioni. Anche il Consiglio regionale della Calabria - esorta Lo Schiavo - dia allora il suo contributo, riconoscendo la validità e l’importanza del lavoro svolto dal personale tecnico negli Enti locali e facendo sentire la propria voce al Governo nazionale affinché si preveda, in tempi brevi, anche negli enti periferici, la stabilizzazione di tali lavoratori, salvaguardando l’indispensabile apporto che gli stessi offrono».

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Superbonus 110 per cento, Lo Schiavo: "La Regione Calabria si attivi a sostegno delle imprese"

«La Giunta ed il Consiglio regionale diano seguito alla mia mozione sui crediti fiscali relativi al cosiddetto “Superbonus 110 per cento” approvata all’unanimità lo scorso giugno. Si ascolti il grido di allarme delle organizzazioni di categoria, in particolare del presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance Giovan Battista Perciaccante, che denuncia a gran voce il rischio di fallimento di migliaia di imprese edili calabresi, in forte crisi a causa del blocco dei crediti fiscali legati al superbonus».

Lo chiede, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, ricordando la mozione con la quale ha chiesto lo sblocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. Mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel giugno scorso.

«La Calabria, come sappiamo - aggiunge Lo Schiavo -, è regione fragile dal punto di vista economico e i 500 milioni di crediti in “portafoglio” rappresentano linfa vitale per le imprese. Senza una reale e rapida soluzione in merito ai crediti fiscali è altissimo il rischio del blocco di circa 3mila cantieri e conseguente fallimento per circa 800 imprese, con ricadute sociali per gli oltre 4mila occupati nel settore senza contare gli ulteriori effetti negativi su tutto l’indotto dell’intera filiera. Per queste ragioni ritengo sia urgente che la Regione intervenga acquistando da banche e intermediari finanziari i crediti generati dal “Superbonus 110%”, attraverso una procedura selettiva di cessioni prive di contenzioso. L’idea che circola è quella di “prendere in carico” la quota annuale immediatamente utilizzabile dalla Regione in compensazione mediante modello F24 nel corso della stessa annualità. Ritengo che sia utile in tal senso la proposta di legge depositata dai colleghi Graziano e De Nisi, che sottoscrivo pienamente, ma ritengo sia altrettanto importante che la Giunta regionale provveda, con propria deliberazione, al più presto, ad individuare le tipologie di tributi e contributi regionali rispetto ai quali si possa opera la compensazione e a definire il loro ammontare. I presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso, diano priorità, per le rispettive competenze, alla questione e si attivino per evitare il crack economico di un settore fondamentale dell’economia regionale».

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Ticket in farmacia, l’Asp di Vibo Valentia accoglie la richiesta di Lo Schiavo e abolisce il limite delle 72 ore

«L’interlocuzione con il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, con all’ordine del giorno alcune problematiche riguardanti la tutela del diritto alla salute dei cittadini vibonesi, comincia a dare i suoi frutti. L’Asp, dietro mia richiesta, ha infatti disposto l’abolizione del vincolo delle 72 ore (antecedenti una visita specialistica) per la regolarizzazione dell’impegnativa nelle farmacie. Questo consentirà agli utenti di poter agevolmente e con largo anticipo adempiere al pagamento del ticket nella farmacia sotto casa evitando dunque l’obbligo di recarsi agli sportelli dell’Asp siti nel capoluogo di provincia e contribuendo, di conseguenza, ad alleggerire il carico di pressione sugli uffici preposti con i relativi disagi per operatori e utenti. Do atto al commissario Giuseppe Giuliano di aver rispettato il primo degli impegni presi nel corso dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi, quando ho inoltre chiesto la pubblicazione di un report mensile sullo stato di avanzamento dei lavori del nuovo ospedale di Vibo Valentia, l’emanazione di un bando di concorso a tempo indeterminato per un neurologo pediatrico da destinare all’ospedale Jazzolino di Vibo, il potenziamento dello screening per i tumori alla mammella e al colon. Fiducioso nell’accoglimento di tali proposte, utili ad alleviare i disagi di tanti cittadini e utenti della sanità vibonese, resto a disposizione con spirito collaborativo e nell’interesse esclusivo della collettività per dare il mio contributo al miglioramento della sanità vibonese».

Lo afferma in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, rendendo nota l’abolizione, da parte dell’Asp di Vibo Valentia, del limite delle 72 ore per la regolarizzazione in farmacia del ticket per le prestazioni specialistiche. Provvedimento richiesto dallo stesso Lo Schiavo nel corso di un incontro con il commissario straordinario Giuseppe Giuliano avvenuto il 26 gennaio scorso.

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Disagi negli uffici ticket vibonesi, Lo Schiavo: "L’Asp potenzi il servizio"

«I disagi che ormai sistematicamente si ripetono negli uffici prenotazioni e ticket dell’Asp di Vibo Valentia richiedono un’immediata ed efficace risposta da parte dell’azienda, tesa a potenziare un servizio cui quotidianamente si accostano centinaia di persone. Le cronache restituiscono con cadenza giornaliera condizioni inaccettabili per un servizio sanitario degno di questo nome: sportelli che chiudono anzitempo per carenza di personale; un solo operatore a fronteggiare decine di richieste; code che si protraggono per ore; confusione nelle sale d’attesa dove mancano persino gli eliminacode. Per non parlare delle lunghe file che si registrano allo sportello per la scelta del medico di base. A farne le spese, in questo quadro desolante, sono evidentemente gli utenti, spesso avanti negli anni, costretti a subire tutti i disagi che tali circostanze impongono loro. Per questi motivi, nei prossimi giorni, chiederò un incontro al commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia per fare il punto sullo stato della sanità nel Vibonese, sui ritardi nell’avvio della costruzione del nuovo ospedale, ed anche sui tempi di attesa delle visite e prenotazioni mediche. In quella sede chiederò anche dei correttivi organizzativi per l’Ufficio prenotazioni e ticket, che anche simbolicamente è la prima interfaccia del sistema sanitario, al fine di assicurare l’adeguata copertura del servizio da parte del personale preposto, valutando, se necessario, di integrarlo con figure appositamente formate che possano garantire la celerità e l’efficienza del servizio».

È quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo relativamente ai disagi che si registrano negli uffici ticket dell’Asp di Vibo Valentia.

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Elezione presidente Provincia di Vibo Valentia, Antonio Lo Schiavo: "Voto che allontana i cittadini, pronti al dialogo solo nel perimetro riformista"

«Il sistema elettorale che determina l’elezione del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale, figlio della scellerata riforma Delrio, incarna l’annullamento di ogni forma di agibilità politica, consegnando il risultato elettorale ad una logica esclusivamente matematica, laddove il partito che vanta la più ampia rappresentanza numerica negli enti locali di maggiori dimensioni si assicura automaticamente la guida dell’Ente».

È quanto sostiene, in una dichiarazione rilasciata in vista delle prossime consultazioni per l’elezione del presidente della Provincia di Vibo Valentia, il consigliere regionale del Gruppo misto – Liberamente progressisti, Antonio Lo Schiavo.

«In tale quadro - aggiunge Lo Schiavo - ogni ragionamento politico rischia di essere del tutto aleatorio e scollegato dalla realtà, consegnando alla fredda legge del voto ponderato attribuito ai consiglieri dei Comuni più popolosi anche il principio di rappresentanza che, al contrario, dovrebbe essere legato ai criteri della buona amministrazione e della proposta politica. Tanto più per un ente come la Provincia di Vibo Valentia che, dopo le difficoltà e le limitate funzioni cui è stato relegato negli anni passati, dimostra oggi di poter giocare un ruolo decisivo nell’erogazione di servizi quali la viabilità, l’edilizia scolastica, la difesa del territorio. Appare dunque quantomeno stucchevole il dibattito tra le forze politiche su chi debba ricoprire il ruolo di guida dell’ente, non già basato su una visione o su un’idea di rappresentanza della società vibonese, bensì cristallizzato su ragionamenti a tavolino e limitato a divisioni nominalistiche su quelle poche figure di amministratori che hanno i requisiti per essere candidabili. Pertanto, come peraltro ventilato nelle scorse settimane, sarebbe auspicabile un intervento del governo centrale per superare l’attuale sistema elettorale di secondo livello e rimettere al voto popolare dei cittadini la rappresentanza. Da parte nostra, come movimento Liberamente progressisti, non possiamo accodarci a quanti vorrebbero dare rilevanza politica ad un voto già segnato in base alla logica aritmetica, né vogliamo partecipare ad un dibattito autoreferenziale che allontana i cittadini dalla politica. Con i nostri amministratori ribadiremo questi concetti e, se saremo messi nelle condizioni di dover operare una scelta, non ci sottrarremo al confronto e dall’esprimere le nostre idee sulla scelta del candidato alla presidenza. Per quanto ci riguarda, se un’utilità può avere questo voto, esso serve a segnare anche per il futuro un perimetro politico che dovrà necessariamente coincidere con quello che si pone in aperta contrapposizione alle attuali maggioranze che guidano sia la Regione Calabria che il Comune di Vibo Valentia. Solo nell’ambito di un campo progressista e riformista, alla cui elaborazione lavoriamo da tempo in un dialogo che vede impegnati partiti, movimenti, associazioni e soggetti politici di varia estrazione, potremo apportare il nostro contributo di idee e programmi per lo sviluppo e il virtuoso funzionamento dell’ente provinciale. Tanto più - conclude il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo - che il prossimo appuntamento elettorale può e deve costituire il primo passo verso il consolidamento di un’area politica che si possa ritrovare, per metodi, impostazioni e forze in campo, nelle sfide elettorali che riguarderanno il Comune capoluogo e la futura coalizione che scenderà in campo per porsi in alternativa al centrodestra alla guida della Regione Calabria».

Costa tirrenica devastata dalle mareggiate, Lo Schiavo: "La Regione Calabria chieda il riconoscimento dello stato di calamità"

«L’ennesima mareggiata che si è abbattuta lungo la costa tirrenica calabrese, benché i devastanti effetti fossero ampiamente prevedibili, ha causato ingenti danni e messo ancora una volta a repentaglio la sicurezza delle persone. Le immagini che in queste ore provengono dal Tirreno cosentino ma anche dal Catanzarese e dal Vibonese, in particolare da Nocera Terinese, Pizzo, Briatico e Tropea, restituiscono scenari apocalittici e indignano soprattutto alla luce dei mancati interventi e dei fondi disponibili per la mitigazione dell’erosione costiera che sono rimasti sostanzialmente lettera morta».

Lo afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, intervenendo in relazione alla problematica dell’erosione costiera lungo le coste calabresi (fenomeno accentuato dalle violente mareggiate delle ultime ore) rispetto alla quale, a marzo 2022, ha presentato un’interrogazione all’assessore competente.

«Lo scrivevo già nel marzo scorso in un’interrogazione rivolta all’assessore Dolce in ordine agli interventi per la difesa delle coste - spiega Lo Schiavo -, denunciando la preoccupante impasse in materia da parte della Regione Calabria, la cui azione si disperde in un dedalo di competenze e pareri spesso inconcludenti. In questi mesi nulla è cambiato: non esiste ancora un vero Piano di gestione integrata delle zone costiere e si fa riferimento unicamente al Masterplan del 2014, ormai superato dai continui cambiamenti orografici del territorio. Neanche il Tavolo tecnico istituito allo scopo ha sortito effetti né risultano avviati interventi risolutivi nonostante gli ingenti investimenti destinati al ripascimento delle coste anche da parte dell’Unione europea. Che fine gli interventi in difesa del suolo a valere sui fondi Por che prevedono la messa in sicurezza di 43 chilometri di costa entro il 2023? Qual è lo stato di impiego dei finanziamenti previsti dall'Accordo di programma quadro 2016, nonché di quelli dell'Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione come l'Fsc o il Por? Queste domande, poste otto mesi fa, restano ancora oggi tristemente valide».

Lo Schiavo aggiunge: «Eppure, il Dipartimento Lavori pubblici della Regione, rispondendo all’interrogazione, aveva chiarito come vi siano a disposizione ben 108 milioni di euro per contrastare la minaccia delle mareggiate, più ulteriori 140 milioni di euro per interventi di sistemazione fluviale. Dunque c’è da chiedersi perché molti degli interventi attesi (come ad esempio quello relativo alla messa in sicurezza del lungomare di Nocera Terinese) siano ancora in fase di progettazione o solo parzialmente eseguiti. Il mare non aspetta la burocrazia regionale e il nostro litorale viene ancora devastato dalla sua incessante azione. Ora, di fronte alla nuova impetuosa mareggiata che ha portato distruzione lungo la costa (come a Briatico dove il porticciolo dei pescatori in attesa di interventi è stato letteralmente spazzato via con danni incalcolabili per quella marineria), non resta che correre ai ripari e inseguire l’emergenza. La Regione Calabria almeno per una volta si faccia sentire rapidamente - conclude Lo Schiavo -: chieda il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le mareggiate delle ultime ore lungo la costa tirrenica». 

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