Ordinanza per consentire la caccia dei cinghiali, Tassone: “Provvedimento non rinviabile, accolte le mie richieste”

“A seguito di quanto ho chiesto pubblicamente, il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì ha emesso un’ordinanza per consentire lo svolgimento dell’attività venatoria rilevando la necessità di conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio e di limitare i danni alle colture e riconoscendo il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con soddisfazione l’adozione della misura che proprio ieri aveva invocato e ribadisce che “il provvedimento non era rinviabile”.

“Evidentemente - sostiene Tassone – è stato preso atto che esistevano quei rischi che avevo evidenziato e che non era possibile aspettare ancora. L’emergenza cinghiali – aggiunge – è un fenomeno con cui, da tempo, si deve fare i conti e sospendere la caccia, impedendo di fatto la concretizzazione dei Piani di selezione, significava aggravare la proliferazione incontrollata di ungulati. L’attività venatoria – conclude Tassone - può rappresentare un argine alla crescita esponenziale del numero dei cinghiali e può consentire di evitare quei danni che hanno messo in ginocchio alcuni agricoltori e di limitare i pericoli per i cittadini residenti nelle zone più esposte”.

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Salvini affonda in Calabria, gestione inadeguata e rappresentanti impreparati

I risultati dei ballottaggi appena conclusi, rappresentano per la Calabria l’indice di  gradimento della politica regionale posta in essere dai nostri rappresentanti di governo. La sonora sconfitta del centrodestra in comuni importanti della nostra regione, come quello di Reggio Calabria, Crotone e Castrovillari, deve sollecitare un’approfondita analisi, non solo sul discutibile operato della Regione, i cui rappresentanti occupano i primi posti tra i colleghi di altre regioni per  inefficienza ed incapacità, quanto anche sulle strategie, disastrose, di quello che doveva essere il partito della “buona politica”, il faro del centro - destra impegnato a cambiare la Calabria ed a liberarla dai cattivi politici di cui nell’ultimo decennio ed oltre è stata rappresentata.  Non v'è dubbio che la Lega di Matteo Salvini, sulla base di tali principi era diventata una sorta di catalizzatore dell’elettorato calabrese e di tante persone che contente di dedicare il proprio tempo per un partito “modello” si sono adoperati per la costruzione ed il lancio del partito del Nord.
Per la verità, la nascita della Lega in Calabria, per mano dell’On. Domenico Furgiuele, ha rappresentato un momento di aggregazione per i tanti calabresi che mai si sono ritrovati nel modus operandi tipico dei partiti tradizionali, radicati sull'intero territorio. Domenico Furgiuele ha avuto il merito, e nessuno può dire il contrario, di aver inculcato il credo Leghista in una terra, come quella calabrese, di non facile coinvolgimento e cambiamento. Evidentemente il proficuo lavoro posto in essere dall'allora segretario regionale del partito di Salvini, ha alimentato l’appetito di Via Bellerio e di coloro i quali hanno visto e considerato la Calabria terra di conquista a guida esclusivamente settentrionale. È evidente che Matteo Salvini ha commesso un imperdonabile errore nell’affidare la struttura leghista calabrese ad un suo rappresentante di estrazione Bergamasca, il quale nella scelta di coadiutori di basso profilo, candidati dell'ultima ora e rappresentanti territoriali politicamente incapaci, ha collezionato una serie di insuccessi, idonei a cancellare tutto il lavoro che nel corso degli anni ha portato la Lega ad essere un partito amato dai Calabresi. L'esito elettorale delle ultime ore, obbligatoriamente deve segnare un'inversione di rotta del partito di Salvini, una rimozione totale di tutto il gruppo dirigente, nonché di coloro i quali, per il ruolo a cui sono stati preposti, hanno dimostrato scarsa propensione all’attività partitica e politica. La sostituzione dell'attuale segretario regionale con altro di matrice calabrese, conoscitore delle realtà  territoriali, lucido nelle scelte dei collaboratori e forte nelle linee da seguire, rappresenta, insieme alla rimozione di coloro che ricoprono ruoli gestionali - politici, l'unico atto idoneo a risvegliare l'interesse della collettività e di conseguenza  far rivivere alla Lega calabrese una nuova e speciale primavera.

* Già candidato per la Casa delle Libertà alle scorse elezioni regionali.

In calo le rapine alle banche

Annata positiva quella del 2016 per le banche, almeno per quanto riguarda il tema della sicurezza. Sono infatti state attestate in netto calo le rapine. Questo è un trend nazionale, ma che si conferma anche nel territorio di Catanzaro. Le banche sono quindi più sicure, sia grazie alle nuove tecnologie sia ai costanti controlli.

 Il trend nazionale

 Le banche italiane sono più sicure, lo rende noto l’Abi. Secondo i dati forniti, queste investirebbero ogni anno oltre 600 milioni di euro proprio per rendere le proprie filiali sempre più sicure, non solo per una questione di perdite, ma soprattutto per garantire ai propri clienti un servizio sempre più puntuale, preciso e sicuro, appunto. Quello che manca oggi, infatti, nel rapporto tra banche e clienti è proprio la fiducia. A causa dei fatti accaduti a livello nazionale e inerenti l’economia, i clienti stanno vivendo una fase di diffidenza nei confronti delle banche, ecco perché è così importante offrire almeno una garanzia di sicurezza sempre maggiore e sempre più all’avanguardia.

 Il centro di ricerca Ossif dell’Associazione bancaria italiana, durante il convegno “Banche e sicurezza”, ha sottolineato come il dato nazionale che riguarda il numero di rapine messe a segno nelle banche del Paese sia tendenzialmente in calo, si parla di un -32,8%. A livello nazionale le rapine sono quindi passate da 536 nel 2015 a 360 nello scorso anno, nel 2016.

 In Calabria scende l’indice di rischio

 Per quanto riguarda la Calabria, invece, si può notare come sia sceso l’indice di rischio, ovvero il numero di rapine messe a segno ogni 100 sportelli. Tale indice di rischio si attestava all’1,8 mentre adesso è sceso all’1,6, seguendo così quello che è il trend nazionale dove dall’1,8 si è scesi all’1,2. Quindi, per entrare nel vivo della questione, le rapine registrate nelle banche calabresi nel 2016 sono state 7, mentre nell’anno precedente erano state 8, quindi si è registrato un calo del 12,5%: una cifra più che positiva che fa ben sperare anche per il futuro.

 Non solo banche sicure

 Oltre alla sicurezza delle banche non si può non parlare anche della sicurezza dei nuovi dispositivi di pagamento, come le nuove carte biometriche che consentono di pagare senza digitare il pin. Perché sono così sicure? Perché funzionano grazie alla “registrazione” dell’impronta digitale del titolare. Tutti i dati vengono salvati e messi al sicuro, in questo modo si può utilizzare la carta senza il timore che possa essere clonata. Al momento ancora in Italia le carte biometriche non sono disponibili, ma lo saranno a breve.

Tutte queste misure, quindi, dovrebbero incentivare i clienti a fidarsi della propria banca, ristabilendo così un rapporto che, negli ultimi tempi, stava venendo sempre meno.

Gli strumenti sul web per poter ricercare carte sicure sono davvero tanti: ad esempio è possibile confrontare e scegliere la migliore carta di credito visa su Cartedipagamento.com, un sito indipendente specializzato in news e recensioni di carte prepagate, credito e revolving

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