Dopo l’appoggio di Salvini a Draghi, per Carlo Salvo "Fratelli d’Italia diventerà il primo partito"

Riceviamo e pubblichiamo

"Con la nomina di Draghi a Presidente del Consiglio dei Ministri, la politica italiana, per mano dei propri leader, ha raggiunto i livelli più bassi di tutti i tempi. L’investitura di un tecnico alla guida del governo, ha un significato ben preciso: l’inidoneità degli eletti a rappresentare la nazione nei due rami del parlamento, tipico esempio di fallimento del sistema elettorale che consente alle segreterie dei partiti di far eleggere chiunque, indipendentemente da una preparazione specifica e livello culturale. Il presidente Draghi, inaspettatamente e contro ogni previsione, ha formato un governo anomalo, riuscendo a coinvolgere tutti i partiti presenti nel parlamento ad eccezione di Fratelli d’Italia che dimostrando una grande maturità e serietà politica, ha preferito occupare i banchi dell’opposizione assumendo  il ruolo di vero garante degli interessi del popolo italiano. Non v’è ombra di dubbio che l’elettorato di centro - destra, oggi, trova il proprio punto di riferimento  in Fratelli d’Italia dove la sua leader Giorgia Meloni ha dato dimostrazione di coerenza politica, bloccando all’origine ogni possibile accordo con i partiti di sinistra e centro - sinistra.  A differenza di Matteo Salvini, Giorgia  Meloni non ha tradito le aspettative del proprio elettorato ed ha dato dignità politica a tutti coloro che, dell’anti comunismo hanno fatto una propria ragione di vita, catalizzando così  anche quella parte di elettorato fedele alla Lega di Matteo Salvini. Con l’ingresso nel governo Draghi, Salvini ha decretato la fine della Lega, l’ultimo errore della sua carriera politica priva di fattività e colma di parole, promesse e programmi mai attuati, una recita costante, a volte credibile incorniciata da selfie e riprese di nessun interesse collettivo. È fisiologico, quindi, che Fratelli d’Italia, in particolare modo nelle regioni del centro e sud d’Italia sarà il primo partito, atteso che la politica di Salvini, nelle regioni meridionali, è stata altamente fallimentare, caratterizzata  dall’abbandono di massa, come in Calabria, dei simpatizzanti e di coloro i quali hanno contribuito a fare della Lega il primo partito e di Salvini il leader indiscusso.

In questo periodo di crisi di valori, la Meloni ha ridato speranza a tutti coloro che, non rassegnati, considerano la politica un’arte nobile, volta alla costruzione di una classe dirigente attenta ai bisogni del territorio e lontano da quelli di parte. Il ritorno agli ideali e l’amore per la nazione sono gli unici elementi che possono risollevare le sorti del nostro paese, lacerato da una indescrivibile crisi sanitaria, economica, culturale e sociale. L’idea del patriottismo, portata avanti da Fratelli d’Italia, rievoca i periodi belli della nazione, dove la solidarietà umana ed il benessere collettivo rappresentavano una priorità, così come la politica, a sua volta, un sacrificio in onore dello stato".

Carlo Salvo

Salvini affonda in Calabria, gestione inadeguata e rappresentanti impreparati

I risultati dei ballottaggi appena conclusi, rappresentano per la Calabria l’indice di  gradimento della politica regionale posta in essere dai nostri rappresentanti di governo. La sonora sconfitta del centrodestra in comuni importanti della nostra regione, come quello di Reggio Calabria, Crotone e Castrovillari, deve sollecitare un’approfondita analisi, non solo sul discutibile operato della Regione, i cui rappresentanti occupano i primi posti tra i colleghi di altre regioni per  inefficienza ed incapacità, quanto anche sulle strategie, disastrose, di quello che doveva essere il partito della “buona politica”, il faro del centro - destra impegnato a cambiare la Calabria ed a liberarla dai cattivi politici di cui nell’ultimo decennio ed oltre è stata rappresentata.  Non v'è dubbio che la Lega di Matteo Salvini, sulla base di tali principi era diventata una sorta di catalizzatore dell’elettorato calabrese e di tante persone che contente di dedicare il proprio tempo per un partito “modello” si sono adoperati per la costruzione ed il lancio del partito del Nord.
Per la verità, la nascita della Lega in Calabria, per mano dell’On. Domenico Furgiuele, ha rappresentato un momento di aggregazione per i tanti calabresi che mai si sono ritrovati nel modus operandi tipico dei partiti tradizionali, radicati sull'intero territorio. Domenico Furgiuele ha avuto il merito, e nessuno può dire il contrario, di aver inculcato il credo Leghista in una terra, come quella calabrese, di non facile coinvolgimento e cambiamento. Evidentemente il proficuo lavoro posto in essere dall'allora segretario regionale del partito di Salvini, ha alimentato l’appetito di Via Bellerio e di coloro i quali hanno visto e considerato la Calabria terra di conquista a guida esclusivamente settentrionale. È evidente che Matteo Salvini ha commesso un imperdonabile errore nell’affidare la struttura leghista calabrese ad un suo rappresentante di estrazione Bergamasca, il quale nella scelta di coadiutori di basso profilo, candidati dell'ultima ora e rappresentanti territoriali politicamente incapaci, ha collezionato una serie di insuccessi, idonei a cancellare tutto il lavoro che nel corso degli anni ha portato la Lega ad essere un partito amato dai Calabresi. L'esito elettorale delle ultime ore, obbligatoriamente deve segnare un'inversione di rotta del partito di Salvini, una rimozione totale di tutto il gruppo dirigente, nonché di coloro i quali, per il ruolo a cui sono stati preposti, hanno dimostrato scarsa propensione all’attività partitica e politica. La sostituzione dell'attuale segretario regionale con altro di matrice calabrese, conoscitore delle realtà  territoriali, lucido nelle scelte dei collaboratori e forte nelle linee da seguire, rappresenta, insieme alla rimozione di coloro che ricoprono ruoli gestionali - politici, l'unico atto idoneo a risvegliare l'interesse della collettività e di conseguenza  far rivivere alla Lega calabrese una nuova e speciale primavera.

* Già candidato per la Casa delle Libertà alle scorse elezioni regionali.

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