Tallini ritorna in Consiglio regionale: "L’applauso dell’Aula mi ha restituito la fiducia"

 “E’ stato un momento altamente emozionante. L’applauso dell’Aula mi ha restituito la fiducia che, in quest’ultimo periodo, è stata minata da eventi giudiziari - rispetto ai quali continuo a dichiararmi totalmente estraneo - che hanno destabilizzato, psicologicamente e fisicamente, la mia persona. La vicinanza manifestatami da tanti colleghi – afferma il consigliere regionale Domenico Tallini- nel corso della seduta odierna, si ricongiunge con le diverse attestazioni di stima e di affetto ricevute nel momento più difficile della mia storia politica e personale. A volte bastano pochi secondi per distruggere quanto costruito lungo una vita con impegno e passione, senza mai tradire gli ideali, il rispetto del prossimo e delle leggi. Per indole, non mi sono mai arreso dinnanzi alle avversità e non lo farò certamente in questa circostanza. La difesa della mia onorabilità rappresenta oggi la mia principale ragione di vita, a cui dedicherò ogni energia e sforzo per fare trionfare la verità. Lo devo – conclude Tallini- in primis, alla mia famiglia e alle migliaia di calabresi che mi hanno onorato con la loro fiducia”. 

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Calabria, arrestato Domenico Tallini. Il presidente del Consiglio regionale coinvolto nell'operazione "Farma business"

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, 68 anni, di Forza Italia, è finito ai domiciliari con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. L’arresto di Tallini è avvenuto nell’ambito dell’operazione “Farma business” (Per i dettagli clicca qui)

Commissario sanità Calabria, Tallini: "Avevamo suggerito Bertolaso, ma il goveno ha preferito nominare un negazionista"

“Forza Italia aveva suggerito il nome di Guido Bertolaso, l’uomo che è stato capace di gestire le più gravi emergenze nel nostro Paese, ma il Governo ha preferito scegliere un uomo di partito, un negazionista che si è ‘pentito’ solo dopo la sua nomina”.

È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini che aggiunge: “Ringrazio sinceramente il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, per avere tentato di fare ragionare questo Governo ottuso e incapace. Proponendo Bertolaso, aveva offerto una soluzione alta, la più alta in assoluto, che sarebbe stata inattaccabile. Guido Bertolaso - prosegue Domenico Tallini - è stato impareggiabile nella gestione della crisi dei rifiuti in Campania, del post terremoto dell’Aquila. Chiamato dai presidenti di Lombardia e Marche, ha realizzato a tempo di record nuovi ospedali e padiglioni anticovid. Da medico, avrebbe ben gestito questa fase drammatica e tirato fuori in pochi mesi la Calabria dal tunnel. Ritengo che come Forza Italia abbiamo dato un contributo positivo, purtroppo rigettato da un Governo che si ritiene autosufficiente. Purtroppo, siamo qui a parlare di grande occasione mancata per la Calabria. Colgo l’occasione - conclude il Presidente del Consiglio regionale - per dare atto al segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, di grandissima onestà intellettuale, avendo egli stigmatizzato la scelta compiuta dal ministro Speranza, che è del suo stesso partito. Quando c’è onestà intellettuale, non esistono barriere ideologiche”.

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Nomina Zuccatelli,Tallini: "Dalla padella alla brace, dobbiamo alzare le barricate"

“Dalla padella alla brace. Dal generale cinquestelle che non sa nulla di sanità e chiede aiuto alla ‘signora Maria’ al comunista amico di Bersani secondo cui ‘le mascherine non servono ad un c…’ e ci si infetta solo ‘se ci si bacia con la lingua in bocca per quindici minuti’. Povera Italia, povera Calabria, in che mani sei caduta”.

E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini che soggiunge: “Dopo il grottesco show televisivo di Cotticelli, ci si aspettava una nomina di alto profilo, sganciata dalle logiche di partito e invece il ministro della salute Speranza, pupillo di Bersani, ha pensato bene di affidare i pieni poteri sulla sanità calabrese ad un cosiddetto ‘esperto’ che nel curriculum può vantare solo la tessera di Liberi e Uguali. Una vergogna senza fine. Speranza doveva dimettersi perché il generale Cotticelli, nella sua disarmante ingenuità, ha ammesso che il Ministero non ha fatto nulla per predisporre il Piano antiCovid per la Calabria, facendo passare addirittura due mesi per un parere. Per colpa di Speranza e del ‘suo’ commissario Cotticelli, la Calabria è stata lasciata senza difese, senza il Piano anticovid, senza soldi (non si ha notizia di dove siano finiti 70 milioni di euro). Ma da oggi possiamo stare tranquilli. In Calabria, anche se siamo Zona Rossa, possiamo passeggiare senza mascherine, l’importante è che non ci si baci per più di 15 minuti. Al resto ci penserà il candidato di Liberi e Uguali nel collegio della Camera di Cesena, sì proprio quello che ha bocciato la proposta, ampiamente condivisa, di realizzare un centro anticovid nel padiglione di Villa Bianca a Catanzaro”.

“Ora più che mai - conclude il Presidente del Consiglio regionale - mi convinco che dobbiamo alzare le barricate, che dobbiamo reagire con l’orgoglio di cui noi calabresi siamo capaci, a questi atti brutali, compiuti da un Governo inetto ed incapace che sta portando l’Italia verso il baratro e che guarda alla Calabria solo come una terra dove piazzare vecchie cariatidi funzionali al sistema politico e affaristico della sinistra del nord Italia”.

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Caso Cotticelli, Tallini: "La Calabria è stata mandata alla deriva da Conte, Di Maio e Speranza"

Di seguito il discorso pronunciato in apertura della seduta straordinaria del Consiglio regionale della Calabria dal presidente del assemblea, Domenico Tallini.

“Colleghi Consiglieri,

quando ci si trova davanti a delle grandi ingiustizie non c’è bisogno di atti di eroismo. E sicuramente la riunione straordinaria dell’assemblea di oggi non è un atto di eroismo ma è un atto di orgoglio, un momento in cui ognuno di noi – con i suoi limiti, con i suoi difetti, con i suoi errori – deve farsi trovare pronto per difendere la comunità che rappresenta.

Non è un atto di sfida precostituita al Governo. E’ invece una difesa dell’autonomia di una terra e di un popolo che rischia di pagare prezzi altissimi ad una politica sanitaria nazionale assolutamente fallimentare che tenta in tutti i modi di coprire i clamorosi ritardi ed errori che hanno favorito la seconda ondata del virus nel nostro Paese.
In queste ore la verità sta affiorando. Le allucinanti dichiarazioni del commissario Cotticelli, l’uomo voluto dal Governo per gestire la sanità calabrese, lasciano senza parole e dimostrano che la Calabria è stata mandata alla deriva da Conte, Di Maio, Speranza.
L’inserimento della Calabria nella zona rossa è priva di ogni logica. I dati in nostro possesso dimostrano che il virus circola in Calabria cinque/sei volte in meno che in Campania, Basilicata e tante altre regioni inserite nella zona gialla.
Sappiamo dello stato fragile del nostro sistema ospedaliero, ma sappiamo anche che la saturazione delle terapie intensive e dei reparti è ancora ben lontana dai livelli di guardia.
Il sospetto – più di un sospetto – è che il Governo, pur di prorogare per altri tre anni lo stato di commissariamento della sanità calabrese, abbia creato in laboratorio un caso Calabria, bisognevole delle cure amorevoli dei commissari nominati dai Cinque stelle.
Noi comprendiamo la rabbia della gente. Comprendiamo anche che se la prenda con la Regione, ma le cose che stanno emergendo in queste ore, nella loro terrificante drammaticità, debbono fare maturare nell’opinione pubblica calabrese che c’è bisogno di una reazione forte, una reazione di dignità, una sorta di ‘rivolta delle coscienze’ contro uno stato centrale che umilia una Regione che avrebbe bisogno di protezione e sostegno.

Si è detto: in questi sette mesi – dalla prima ondata del virus ad oggi – non si è fatto nulla per migliorare la situazione sanitaria della Calabria!
E chi doveva farlo ? In vari passaggi ministeriali, in vari verbali e circolari ufficiali, è stato ribadito che tutta la gestione delle risorse assegnate alla Calabria per contrastare il virus toccava e tocca alla struttura commissariale e cioè allo stesso Governo.
Nell’ultima riunione del tavolo di verifica degli adempimenti regionali, tenutosi nei giorni 8 e 9 ottobre, i ministeri hanno ribadito che la redazione e l’approvazione del programma operativo relativo all’emergenza covid, nonché la destinazione e la gestione delle relative risorse, rientra nell’esclusiva competenza della struttura commissariale.
E’ di una gravità assoluta, che non può passare senza una reazione, quanto detto dal commissario generale Cotticelli nella trasmissione televisiva Rai.
Cotticelli, dopo molte reticenze, ha ammesso che il piano anticovid doveva farlo lui, che il Ministero della Salute ci ha messo due mesi per rispondere ad un suo quesito e che solo tra una settimana il piano sarà pronto.
Capite bene ? Il Commissario governativo doveva fare il piano anticovid e il Ministero della Salute non ha fatto nulla per metterlo in mora.
avete capito quale razza di personaggi il governo ha mandato in Calabria, gente incapace, burocrati in pensione che non sanno nulla di sanità ma che sono solo funzionali alle mire dei Cinque stelle e del ministro Speranza.
Cominciamo a denunciare le tante falsità di questo Governo e dei suoi cortigiani. Alla Calabria sono stati assegnati 115 milioni di euro nel quadro della lotta al covid, ma nelle casse ne sono arrivati solo 45 milioni.
Che fine hanno fatto gli altri 70 milioni?
E cosa ne ha fatto la struttura commissariale dei 45 milioni di euro assegnati alla Calabria?
Lo diciamo noi: ne ha utilizzati solo 30 milioni, in maniera nemmeno del tutto trasparente, lasciandone nei cassetti 15 milioni, una somma enorme che sarebbe bastata ad aprire 150 posti di terapia intensiva.

Conte e Speranza diano conto ai calabresi di questo scempio, di questo indecoroso furto. Chiamino alle loro responsabilità gli inetti che hanno nominato nelle strutture commissariali. e soprattutto, ci dicano che fine hanno fatto i 70 milioni mancanti.
Noi studieremo con gli uffici legali la possibilità di una grande azione di risarcimento-danni nei confronti dei superpagati esperti dei Cinque stelle, mandati in Calabria per gestire potere e denari, responsabili di questo clamoroso ammanco che ha privato la regione di nuovi servizi sanitari nel contrasto all’epidemia.
Dobbiamo chiedere i danni al ministro Speranza e al commissario Cotticelli per la mancata predisposizione del piano anticovid e il mancato utilizzo di 15 milioni di euro.
Da quasi 3 anni la sanità calabrese è in mano ad un solo partito, i Cinque stelle, che ha espresso i vari commissari.

Ci portino i risultati ottenuti! Se li avessero ottenuti, non sarebbe stata giustificata la zona rossa. La verità vera è che l’incapacità di Governo dei Cinque stelle si è dimostrata in tutta la sua crudezza nella sanità calabrese.
Grazie ai commissari, abbiamo avuto tagli al personale, tagli ai reparti, tagli agli investimenti tecnologici.

Cari Colleghi, non è il tempo delle parole. Noi siamo qui sapendo che dobbiamo reagire ad un sopruso che manderà in crisi irreversibile l’apparato economico della nostra regione. Le proteste di questi giorni, se non ci sarà un correttivo, si intensificheranno e l’equilibrio sociale della Calabria potrebbe saltare.
Con grande responsabilità, sapendo anche di esporci a facili attacchi  strumentali da parte di chi vuole sfruttare elettoralmente questa crisi, esprimiamo una volontà politica che è anche un impegno etico verso la nostra gente. Non ci interessa il ritorno elettorale, ci interessa tornare a testa alta dalla nostra gente, che ci chiede aiuto e soccorso.
Se ci sono state sottovalutazioni della regione, ci saranno in futuro i momenti di riflessione e di analisi.

Oggi c’è solo l’esigenza di evitare che una regione italiana scompaia dal quadro politico, istituzionale e sociale del Paese, pagando duramente l’insufficienza di un governo non votato dal popolo.

Con l’atto che andremo ad approvare, oltre ad un estremo tentativo di dialogo con il governo, chiediamo al presidente ff e alla giunta di predisporre ogni iniziativa, anche straordinaria, finalizzata a riportare la Calabria – sulla base di inoppugnabili dati epidemiologici – nel novero delle regioni di zona gialla.

Come presidente del Consiglio darò mandato ad un gruppo di esperti in diritto costituzionale, a predisporre una legge regionale che ci faccia riappropriare della competenza in materia di sanità.

Sappiamo che ciò provocherà uno scontro istituzionale, ma non possiamo tirarci indietro.

Se il Governo fosse stato più dialogante e giusto, non saremmo arrivati a questo.
Se il Governo avesse fatto il suo dovere verso la Calabria, non saremmo arrivati a questo.
Non ci arrendiamo”.

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Tallini: "La Regione Calabria abbandoni, da subito, la Conferenza Stato-Regioni"

 “La Regione Calabria abbandoni, da subito, la Conferenza Stato-Regioni, essendo praticamente inutile la partecipazione ad una cabina decisionale con cui il Governo ha condannato ingiustamente la nostra regione, da un lato marchiandola come Zona Rossa – con i catastrofici effetti sulla già debole economia - dall’altro commissariando con metodi discutibili e illegittimi per altri tre anni la sanità”.

È quanto afferma il Presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, affiancato da tutti i capigruppo di maggioranza dell’Assemblea legislativa calabrese.

“C’è bisogno – dichiara Tallini - di uno scatto di orgoglio nei confronti di un Governo nazionale inetto e incapace di gestire la prevedibile seconda ondata del virus, al punto da gettare nel disorientamento generale e nella disperazione l’intero Paese”.

“Zona Rossa e Decreto Sanità sono due facce della stessa medaglia. – argomenta il Presidente del Consiglio regionale - Il Governo calpesta ogni logica, ogni ragionamento, ogni legge, arrivando al punto da oltraggiare la stessa Costituzione pur di fare della Calabria una facile «cavia». La dichiarazione di Zona Rossa per la Calabria è inaccettabile. Pur non nascondendo la preoccupazione per l’evolversi dell’epidemia e per la gravità della situazione, non riusciamo a capire perché si sia voluto marchiare proprio la Regione meridionale che presenta i migliori dati, come quello - molto significativo - del rapporto tra “attualmente positivi” e popolazione. In Calabria, ai dati di ieri, c’è un positivo ogni 534 abitanti, mentre in Basilicata 1 ogni 316, in Sicilia e Puglia 1 ogni 297, per non parlare della Campania che ne registra 1 ogni 114”. “Vogliamo parlare del rapporto tra positivi e tamponi effettuati? Anche qui – sostiene Domenico Tallini - la Calabria è prima nel Meridione, poiché registra 1 positivo ogni 48 tamponi effettuati, mentre le altre Regioni vanno molto peggio, basti citare la Campania che ne registra 1 ogni 15 tamponi. La percentuale di mortalità è del 2% contro il 5% della media nazionale”. “Ci dicano i ministri Speranza e Boccia – afferma ancora Tallini - perché la Calabria Zona Rossa e la Campania, che è una bomba virale, Zona Arancione e dunque con meno restrizioni. Cosa diremo ai nostri commercianti, ai nostri artigiani, ai nostri ristoratori? Che non rialzeranno più le loro saracinesche per colpa di un Governo ottuso e senza dignità? Come spiegheremo ai nostri cittadini che, nonostante dati migliori di altre Regioni, saranno condannati a non potersi muovere da casa praticamente fino a Natale?”.

“Due facce della stessa medaglia, dicevamo. La bozza fatta circolare del nuovo Decreto Sanità Calabria rappresenta – giudica il Presidente Domenico Tallini - un atto violento ed autoritario, irrispettoso del dettato costituzionale che assegna alle Regioni la competenza, sia pure non esclusiva, in materia di politiche sanitarie. Non sono bastati 10 anni di commissariamento, non sono bastati i danni prodotti dal Decreto Grillo e dai suoi commissari costosi e lottizzati, si insiste sulla strada dei diktat romani. Il Governo non vuole solo nominare i commissari ad acta per il piano di rientro, ma – attraverso questi – tutte le figure manageriali delle varie Aziende. La Giunta Santelli aveva predisposto appositi elenchi per tali figure e da questi non si sarebbe potuto prescindere le successive nomine. Con il nuovo Decreto, invece, il Commissario – che risponderà solo al ministro Speranza e al Governo – si muoverà a piacimento, senza selezioni, senza elenchi speciali, senza curriculum. L’unico requisito che dovranno avere i nuovi manager delle Aziende sarà la tessera del PD, di Leu oppure l’iscrizione alla piattaforma Rousseau”.

“La doppia manovra contro la Calabria troverà la massima e più ostinata opposizione da parte delle forze del centrodestra che la contrasteranno con tutti i mezzi, non escludendo clamorose forme di protesta”. “Alla luce di queste considerazioni – conclude il Presidente del Consiglio regionale - chiediamo al presidente ff Antonino Spirlì di comunicare al Ministro Francesco Boccia l’indisponibilità della Calabria a partecipare alla Conferenza Stato-Regioni fino a quando non saranno chiarite le due questioni che sono tra di loro intrecciate”. 

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Scomparsa di Jole Santelli, il ricordo di Tallini

“Un destino crudele ha fermato per sempre il coraggio, la passione e il sorriso di Jole Santelli, la prima donna nella storia chiamata a governare la Calabria. Voleva essere – questo il ricordo del presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini-, il sole di questa terra che amava smisuratamente, al punto da sfidare anche le avversità più dure. Jole non sarà una meteora, il suo nome, resterà scolpito nella storia recente della nostra regione come esempio di donna coraggiosa e lungimirante che sognava una Calabria dai mille colori. Ciao Jole”.

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Il Cammino Basiliano approda sul Tg1, la soddisfazione del presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini

“Il Cammino Basiliano fa sempre più parlare di se a livello nazionale”. Così, il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini in merito al lungo servizio che il Tg1, nell’edizione delle 8 del 3 ottobre, ha dedicato al progetto varato dalla Calabria “e che costituisce un esempio per le nuove frontiere del turismo italiano.

Apprezziamo la sensibilità professionale del Tg1 che ringrazio per lo spazio (calibrato e ben curato) riservato al ‘Cammino Basiliano’ condiviso e sostenuto dal Consiglio regionale della Calabria. L’obiettivo – afferma Tallini- è trasformare la marginalità in risorsa, per promuovere autentici processi di sviluppo sostenibile, coinvolgendo, contemporaneamente, le tante competenze e risorse umane di cui la Calabria dispone e mettendo a valore l’immenso patrimonio ambientale, storico, culturale e religioso che caratterizza  una terra dalla straordinaria storia plurimillenaria”.

Conclude il presidente del Consiglio regionale: “L’esplosione di interesse,  in particolare negli ultimi anni, dei  cammini in Italia e in Europa, che fra l’altro mobilita ingenti risorse e costituisce un’occasione preziosa per dare ossigeno alle aree interne, deve indurci, avendo la Calabria diversi itinerari ben congegnati e sperimentati, a giocarci bene questa carta. Natura e cultura sono un binomio prezioso che, se attentamente salvaguardato in tutti i suoi aspetti, sostenuto e adeguatamente valorizzato, può promuovere le bellezze della Calabria, ma anche creare ricchezza generale e nuova occupazione”. 

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