Tallini replica a Graziano e Bevacqua: "Non mi limiterò a chiamare l’appello in Aula"

“Sono molto attento al ruolo di terzietà e alle delicate  funzioni in capo alla carica che ho l’onore di esercitare, perciò escludo in assoluto di avere compiuto scivoloni istituzionali. Certo, non me la sento di rassicurare il capogruppo del Pd. Non sarò un Presidente del Consiglio che si limiterà a chiamare l’appello in Aula, né avallerò mai, come accaduto nella scorsa legislatura, palesi violazioni dei diritti dei consiglieri (in particolare delle minoranze), impedendo persino l’iscrizione al Gruppo dove si era stati eletti dopo la proclamazione della Corte D’Appello. E neanche consentirò le pesanti interferenze della maggioranza durante le votazioni per le Commissioni e per l’Ufficio di Presidenze, volte a dividere ed indebolire l’opposizione, che si sono verificate nella X legislatura”.  

E’ la replica del Presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini al commissario e al capogruppo del Pd Graziano e Bevacqua.

Aggiunge: “Difendere le prerogative costituzionali della Regione in materia sanitaria e in riferimento alla ‘fase 2’ nella polemica col Governo, a proposito delle ordinanze della presidente Santelli, tutto mi pare tranne che un atto di parte. Il dibattito sulla potestà legislativa concorrente come disciplinata dalla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 e che nell’emergenza pandemica ha generato molteplici e vistose incomprensioni,  è d’altronde di stringente attualità non solo fra costituzionalisti ma anche tra le forze politiche, come dovrebbero sapere i due esponenti del Pd. Contrariamente a quanto sostengono il commissario e il capogruppo del Pd, non ho minacciato alcuna ‘guerra’ contro il Governo per difendere un atto dell’Esecutivo. Si rileggano le mie dichiarazioni sull’argomento con la dovuta attenzione e magari senza vena polemica. Se ho deciso di prendere posizione l’ho fatto non per difendere l’Esecutivo, che tra l’altro sa difendersi da sé, ma esclusivamente perché preoccupato per il disorientamento che le contrapposizioni fra Istituzioni pubbliche producono sui cittadini. Avevo suggerito al Governo di limitarsi alla diffida e di evitare l’impugnativa al Tar che, a me pare, ha tutta l’aria di una prova di forza con l’obiettivo di far prevalere una sorta di clausola di supremazia. E, ancora adesso - puntualizza il presidente Tallini -, se i due esponenti del Pd consentono al Presidente del Consiglio regionale di esprimere liberamente la propria opinione, ribadisco la necessità che, soprattutto in questo grave frangente per il Paese, si evitino strappi e, anzi, si riesca ad intavolare fra Istituzioni centrali e periferiche un proficuo rapporto di collaborazione”.

Conclude Tallini: “Circa le allusioni sulla legge ‘Interventi di manutenzione normativa’ approvata in Consiglio su mia proposta, non avrò alcuna difficoltà a rispondere, ma per poterlo fare, essendo francamente incomprensibile il linguaggio del capogruppo del Pd, sarà necessario che mi si fornisca un’interpretazione autentica del messaggio”.

Fase 2 in Calabria, Tallini "Il governo rinunci alla prova di forza e alla tentazione totalitaria"

"Il governo rinunci alla prova di forza, all’esibizione muscolare, persegua la strada del dialogo e della leale collaborazione. Non vada oltre alla diffida, altrimenti aprirà un conflitto molto duro non tanto e non solo con la Regione Calabria, quanto con tutto il sistema delle autonomie regionali su cui si fonda la nostra Repubblica. Al ministro per gli affari regionali Boccia, che in queste ore sta parlando irresponsabilmente di un atteggiamento della Calabria 'ostile al Governo', debbo ricordare che in Italia non esiste la 'clausola di supremazia' che consente al potere centrale di sospendere l’autonomia delle Regioni. Se insisterà sulla linea dura, se cercherà di introdurre in maniera subdola una forma di 'clausola di supremazia' a colpi di ricorsi, sappia che non ci faremo piegare e risponderemo con altrettanta fermezza. La Calabria è stata in questi difficili mesi estremamente responsabile, anzi ha messo una pezza agli incredibili errori commessi dal Governo centrale, come l’assurda diffusione in anticipo della bozza del DPCM che chiudeva tutto il territorio nazionale, dando sfogo ad un esodo che avrebbe potuto essere devastante. Avremmo potuto ricorrere alla giustizia ordinaria, invocare il reato di procurata epidemia per il Consiglio dei Ministri, abbiamo invece scelto la leale collaborazione e il dialogo. Se oggi la nostra Regione è quella che ha la minore incidenza in rapporto alla popolazione, vuol dire che i calabresi hanno fatto buon uso della loro autonomia. L’ordinanza della presidente Santelli non si scosta dalla linea della responsabilità e si muove all’interno di una tendenza alla graduale riapertura del motore economico del Paese, dando anche un contributo al delicato passaggio alla fase 2. Anche il prof. Bassanini, che certo non appartiene all’area del centrodestra, ha ammesso che le Regioni non si sono distanziate più di tanto dalle indicazioni centrali. Rinuncino Conte e Boccia alla tentazione totalitaria e rispettino le scelte corrette e responsabili delle Regioni, intavolando un proficuo rapporto di collaborazione con i territori". 

Ordinanza Santelli, Tallini: "La spirale infettiva in Calabria è quasi o del tutto bloccata"

"Io non la definirei l’ordinanza della discordia, ma della responsabilità. E tutti siamo concordi sulla necessità, soprattutto in questo frangente, di mettere da parte polemiche e strumentalizzazioni per consentire al Paese e in questo caso alla Calabria una ripartenza ordinata nella cosiddetta fase due”.

È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini a proposito delle scelte assunte dalla Regione Calabria ieri sera.

“Rispetto - aggiunge il presidente Tallini - le valutazioni dei sindaci calabresi che, forse perché colti di sorpresa, hanno dovuto difendere posizioni che erano validissime fino all’altro giorno, ma occorre al contempo riconoscere che la presidente Santelli, sulla scorta dell’autonomia costituzionale propria delle Regioni, non ha fatto altro che anticipare di qualche giorno le determinazioni assunte dal Governo per riaprire l’Italia. Riaprire l’Italia - sottolinea Tallini - non può voler dire, come erroneamente a mio avviso lascia intendere il Governo, che decisioni centralizzate debbano valere nello stesso momento e per tutti i territori che, invece, presentando evidenze epidemiologiche molto differenti, pur dentro una cornice di riferimento nazionale, debbono potersi organizzare sulla base della peculiarità sanitaria di riferimento. L’ordinanza emessa dalla presidente Santelli - spiega Tallini - è supportata da indici epidemiologici forniti dal Dipartimento Salute secondo cui la spirale infettiva in Calabria è quasi o del tutto bloccata e mira, altresì, a consentire al sistema economico e sociale, nonché a tutti i soggetti che in forza del Covid-19 hanno subito l’interruzione delle attività con enormi danni economici, di potersi approcciare al nuovo contesto che ci si prospetta sia con la prudenza che tuttora è richiesta che con il coraggio che esige ogni inizio dopo un trauma inedito e drammatico. Con i sindaci io auspico che possa esserci presto un chiarimento e, insieme, la condivisione necessaria che tra la Regione e il sistema delle autonomia locali deve esserci, per indurre il Governo ad affrontare il ‘caso’ Calabria, fortemente critico prima della pandemia ed oggi ancor più acuito da nuove difficoltà, con un’attenzione non più sporadica e frammentaria, ma puntale e sistematica”. 

Coronavirus, pazienti lombardi curati in Calabria: Tallini ringrazia 'La vita in diretta'

“La bella trasmissione de ‘La Vita in diretta’ in onda mercoledì su Rai 1 ha colto in pieno la bella pagina di sanità resa possibile dai medici dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro che hanno avuto in cura i due pazienti lombardi affetti da Covid-19”.

È quanto asserisce il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini secondo cui “I ringraziamenti dei due pazienti, per l’assistenza e l’affetto ricevuti, testimoniano la grande competenza e la carica umanitaria riscontrabili nella nostra regione, nonostante le molteplici difficoltà che affliggono il sistema sanitario pubblico. Ho dovuto evidenziare - sottolinea il Presidente del Consiglio regionale - la mancanza di attenzione del Tg1 verso la Calabria che, nell’edizione del 19 aprile, ha mandato in onda un servizio da Palermo per raccontare la storia di un paziente bergamasco guarito grazie alle cure dei sanitari siciliani, senza però un cenno, né tantomeno un servizio per raccontare la meravigliosa pagina di sanità calabrese con i due pazienti di Bergamo e di Cremona ricoverati nella terapia d’urgenza dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro e guariti grazie all’assistenza medica degli operatori sanitari catanzaresi. Per cui ho subito contattato il giornalista Alberto Matano, che ringrazio sia per la professionalità che lo contraddistingue che per l’attaccamento affettuoso alla sua città e alla Calabria, per segnalargli l’ingiustificata omissione”. Conclude il presidente Tallini: “Raccontare la Calabria che non funziona è senz’altro doveroso, ma alla condizione che non si trascuri di mettere in luce anche i tanti pregi e le sue indubbie qualità, specie da parte del servizio pubblico televisivo”.

Feltri alle regioni del Sud: “Farete una brutta fine”. La replica di Tallini

“C’è purtroppo in Italia un virus letale almeno quanto il Covid ed è il virus dell’odio che taluni spargono a piene mani anche in questi tempi così drammatici e difficili che imporrebbero responsabilità e impegno. Le dichiarazioni del direttore di Libero, Vittorio Feltri, contro le regioni del sud non possono passare inosservate, non si possono liquidare come una provocazione innocente di un vecchio giornalista che ormai vive solo di rancori. Ci troviamo di fronte - asserisce il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini - a qualcosa di ben più grave, ad affermazioni pericolose che incitano ad una specie di guerra civile tra un Nord laborioso e un Sud fatto di accattoni pronti a 'ciucciare' i soldi prodotti dalle regioni del nord. Quella frase, ‘farete una brutta fine e ve la meritate’, è disgustosa, quanto infida e velenosa. Se c’è una cosa che questa emergenza ha insegnato a tutti noi italiani è che l’unità del Paese è un bene fondamentale e insostituibile, che senza la solidarietà che si è instaurata tra i territori non si sarebbe potuto affrontare questa immane tragedia che ci ha colpiti. Il Sud ha certamente bisogno del Nord, ma anche il Nord ha vitale bisogno del Sud. Oggi è la Lombardia ad essere piegata dall’epidemia e merita la solidarietà di tutti gli italiani, ma da sola difficilmente potrebbe rialzarsi. Ci sarebbe molto da discutere sul come sono state distribuite le risorse statali tra Nord e Sud. Importanti istituti di ricerca hanno certificato che al Sud sono stati sottratti 61 miliardi di euro all’anno a favore del Nord attraverso il criterio della spesa storica. Un meccanismo perverso che ha portato le regioni ricche a diventare ancora più ricche e quelle povere ancora più povere. Ho sentito il dovere di reagire pubblicamente ad una provocazione di chi punta evidentemente a scavare nuovi fossati, ad alimentare odi e rancori, a scatenare conflitti interni in un grande Paese, utilizzando argomenti e accuse inaccettabili”.

 

Coronavirus, Tallini: " Imperdonabile il silenzio del Tg1 sui due pazienti lombardi guariti in Calabria "

"È davvero imperdonabile la mancanza di attenzione del Tg1 verso la Calabria. Nell’edizione di ieri sera, 19 aprile, è stato mandato in onda un servizio da Palermo per raccontare la storia di un paziente bergamasco ricoverato in quell’ospedale e guarito grazie alle cure dei sanitari siciliani".

È quanto si legge in una nota del presidente del Consiglio regionale della Calabria, Donenico Tallini.

"Non un cenno - aggiunge Tallini - né tantomeno un servizio per raccontare la bella pagina di sanità calabrese, con i due pazienti lombardi, uno di Bergamo e l’altro di Cremona, ricoverati nella terapia d’urgenza dell’ospedale 'Pugliese' di Catanzaro e guariti grazie all’assistenza medica e al calore umano degli operatori sanitari calabresi. Nulla da togliere ovviamente alla bella storia di Palermo, ma come è possibile che il Tg1 abbia trascurato una storia ancora più bella, quella di Catanzaro. Le dimissioni dei due pazienti lombardi hanno rappresentato un momento veramente commovente e intenso di questa battaglia che stiamo conducendo contro l’epidemia. Io credo che i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari del 'Pugliese' meritassero questo riconoscimento da parte del Telegiornale principale del servizio pubblico. È stata una pagina bellissima non solo perché l’ospedale di Catanzaro ha salvato due vite, ma anche perché ha trasmesso un’immagine di solidarietà nazionale, di un sud spesso dimenticato che è però capace di grandi cose. Il ringraziamento dei due pazienti lombardi e il loro desiderio di tornare in Calabria per le vacanze resteranno scolpiti nella nostra memoria. La mia - conclude il comunucato- non è una protesta, ma solo un’amara considerazione che spero venga recepita dai vertici della Rai e dal direttore del Tg1 Giuseppe Carboni, al quale mi permetterò di fare pervenire questa dolente nota"

Coronavirus, Calabria: Tallini ringrazia papa Francesco

 “La solidarietà manifestata alla Calabria da Papa Francesco, donando - attraverso l’Elemosiniere card. Konrad Krajewski ed il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva - all’ospedale di Locri 4mila mascherine e 400 tute dotate di occhiali di protezione, mi induce a porgergli i ringraziamenti più sinceri a nome mio personale e del Consiglio regionale che mi onoro di rappresentare. L’attenzione preziosissima che Papa Francesco ha riservato alla Calabria - afferma il presidente dell’Assemblea legislativa regionale Domenico Tallini -, spinge tutti noi che rivestiamo cariche pubbliche a prenderci cura della nostra comunità e dei nostri concittadini con ulteriore  impegno, dando maggiore impulso al  dovere della solidarietà individuale e collettiva verso le fasce sociali più svantaggiate. E insieme a  fare di più e meglio, nell’azione pubblica finalizzata a dare una mano significativa alle famiglie in difficoltà in questo periodo di acuta crisi economica e di paura per il futuro. In secondo luogo - aggiunge il presidente Tallini - questa donazione riservata ad un Ospedale che insiste in una delle aree più in difficoltà della Calabria e del Mezzogiorno italiano, ci consente di fare una riflessione sull’urgenza che lo Stato italiano raccordi, all’insegna della coesione territoriale Nord-Sud e per un ‘welfare di giustizia’ e di opportunità per tutti (come ha auspicato il vescovo di Cassano alla Jonio mons. Francesco Savino), più coerentemente le politiche pubbliche con i bisogni delle aree storicamente svantaggiate del Paese. Mi permetto - conclude Tallini -  di sperare che Papa Francesco, compatibilmente con i suoi programmi e una volta cessata la pandemia, possa tornare nella nostra regione, perché i calabresi, disponibili ad andare oltre le legittime rimostranze verso le criticità e a diventare protagonisti del cambiamento, possano, ancora di più, beneficiare dei suoi insegnamenti e della sua parola”.

De Caprio: "La Calabria può diventare una grande riserva naturale"

“La Calabria può diventare una grande riserva naturale e dalle sue straordinarie bellezze si può ottenere, nel rispetto dell’ambiente e della legalità, sviluppo vero, non assistito, e ricchezza generale per il popolo calabrese. Pur con le difficoltà del momento, stiamo lavorando per rendere tutto ciò possibile”.

L’ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio incontrando questa mattina il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, che ha voluto esprimere la sua “piena condivisione sull’idea di valorizzare i beni naturalistici con tenacia e convinzione” ed assicurare all’assessore “la massima attenzione dell’Assemblea legislativa verso ogni iniziativa finalizzata a proteggere e mettere a valore il nostro patrimonio ambientale”. 

“Il primo passo - ha detto l’assessore - è portare le aree protette verso i cittadini. Non solo per farle conoscere meglio, ma anche perché l’adesione responsabile dei cittadini, affinché si prendano cura dell’ambiente, della storia e delle tradizioni dei luoghi, è indispensabile, se vogliamo imboccare la strada dello sviluppo sostenibile. Naturalmente, oggi c’è da fronteggiare la crisi da Covid-19 che ha colpito anche le imprese green, ma le crisi possono anche innescare nuovi processi di crescita e tratteggiare  la possibilità di una rinascita che ci sarà, se ci crediamo e se tutti  ci impegniamo, con passione e senso del dovere verso noi stessi, la società e le nuove generazioni”. 

“La proposta di fare della Calabria una riserva naturale - ha aggiunto il presidente Tallini- mi convince, oggi ancora di più, e la interpreto anche come una sfida necessaria da affrontare e  vincere”.

 

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