Turismo, Sgrò accusa: “Calabria fanalino di coda italiano, siamo ordinariamente ultimi”

L'ultimo ponte del 2 giugno ha rivelato un panorama del turismo nazionale in forte ripresa, con oltre il 78% delle camere disponibili prenotate e previsioni di 6,2 milioni di presenze, come riportato da Assoturismo. Tuttavia, non tutte le regioni italiane stanno beneficiando in modo equo di questa ripresa. Un caso emblematico è la Calabria “che risulta essere l'ultima regione in termini di attrazione turistica”. Giovanni Sgrò, noto imprenditore calabrese di Soverato, ha espresso così le sue preoccupazioni e critiche.

“Non si vede l'ombra di una pianificazione turistica. Siamo ordinariamente ultimi e questo non prelude a una buona stagione” dichiara Sgrò, evidenziando la mancanza di strategie adeguate per promuovere la regione come meta turistica. Secondo l'imprenditore, l'offerta turistica calabrese appare sempre “limitata ai soliti 25 giorni tra luglio e agosto, con il rischio di ripetere le difficoltà economiche del passato”.
Sgrò denuncia, inoltre, una gestione deficitaria dei voli aerei e dei costi: “Qua cosa si è proposto? È incredibile quello che sta accadendo”. Le sue critiche si estendono alla classe dirigente locale, accusata di “non essere in grado di intercettare i bisogni dei calabresi”.
“Questa è la certificazione del fallimento in atto” afferma Sgrò, denunciando l'uso inefficiente di risorse economiche in stand, fiere, sponsorizzazioni ed eventi vari. “I numeri sono imbarazzanti” continua l'imprenditore, riferendosi ai dati forniti da Assoturismo. Durante il ponte del 2 giugno, la Calabria registra una media del 56% di occupazione delle camere, molto al di sotto della media nazionale del 78%.
Mentre regioni come la Liguria e il Lazio sfoggiano tassi rispettivamente del 89%, e la Toscana e la Campania dell'88%, la Calabria resta fanalino di coda con numeri che testimoniano una difficoltà non più nascondibile.
Sgrò non risparmia nessuno: “Ultimi come sempre con numeri imbarazzanti sul ponte del 2 giugno, che poteva essere un perfetto weekend di mare, cibo, escursioni e visite nei parchi e musei ma che si è misurato su numeri imbarazzanti” afferma. Numeri che ci fanno capire che questa regione ha una classe dirigente che non ha capacità di intercettare i bisogni dei calabresi e tantomeno di chi questa regione doveva prendere d’assalto”.

Sgrò, quindi, a esprimere la sua profonda preoccupazione e richiama un cambio di rotta. Sottolinea la necessità di una maggiore attenzione alla gestione e promozione del turismo in Calabria, da parte delle istituzioni locali e degli organi di competenza.
La questione tocca un aspetto fondamentale: “Il turismo rappresenta infatti una risorsa economica di vitale importanza, capace di generare ricchezza e occupazione. Il fallimento in questo settore avrebbe conseguenze rilevanti non solo per l'economia locale, ma anche per l'immagine della regione a livello nazionale e internazionale”.

Sgrò conclude il suo intervento con una riflessione che suona come un monito: “Ci siamo gongolati in modo straordinario ma poi i numeri sono questi, ultimi come sempre”. Per l'imprenditore, è tempo di fare i conti con la realtà e di intraprendere un percorso di riforma che inverta la tendenza negativa: “La Calabria, con le sue bellezze naturalistiche e culturali, ha tutte le potenzialità per diventare una meta turistica di primo piano. Tuttavia, queste risorse devono essere valorizzate e promosse in modo efficace, attraverso una strategia di sviluppo turistico ben pianificata ed efficiente. L'ultima posizione nella classifica di Assoturismo non deve essere vista come una condanna, ma come uno stimolo per migliorare e rilanciare il turismo in Calabria”.

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“Il Sud non è quello che ci raccontate!”: Giovanni Sgrò solleva il dibattito sulla Questione Meridionale

“Il Sud non è quello che ci raccontate!”. È quanto dichiara Giovanni Sgrò, imprenditore calabrese fondatore del progetto culturale “Naturium”, in un post su Facebook che ha già sollevato, nelle ultime ore, un interessante dibattito sulla Questione Meridionale. Sgrò mette in evidenza la necessità di rimettere al centro le tematiche del Sud con una prospettiva meridionalista e non sulla base di quello che dice spesso la stampa nazionale, che punta a mettere in evidenza problemi e difetti senza analizzarli in profondità.

“È vero o non è vero che i mancati investimenti al porto di Gioia Tauro (che poteva diventare porto strategico) hanno causato la mancata attivazione di tanti posti di lavoro in una terra bisognosa di occupazione come la Calabria?”, si chiede Sgrò. L'imprenditore solleva poi altre questioni, come: lo stop all’elettrificazione della ferrovia jonica, mentre al Nord i lavori procedono celermente, la drammatica situazione della sanità al Sud, con tanti progetti per nuovi ospedali fermi e una costante migrazione di pazienti al Nord o nelle cliniche private, e infine le pratiche delle banche e delle compagnie energetiche che penalizzano, guarda caso, proprio i tessuti economico-imprenditoriali più fragili.

“È vero o non è vero che le banche e le compagnie energetiche continuano a macinare utili e generare profitti a scapito di piccole e medie imprese per via di miliardi di operazioni e transazioni canalizzate sulle carte elettroniche a costi sempre più importanti e contratti con clausole sempre più vincolanti?”, continua Sgrò. Secondo l'imprenditore, la concentrazione delle banche doveva portare maggiori economie di scala per i risparmiatori e commercianti, ma invece sono parte del problema costi fissi e inflazione. Sgrò si chiede quali provvedimenti si stanno prendendo in merito.
L'imprenditore calabrese esorta a guardare alle priorità del Paese: “Vogliamo vivere in un Paese normale dove prima di pensare a un ponte faraonico (sullo Stretto di Messina) e di utilità oggi solo ideologica e non utile al traffico di persone e merci (diminuito del 60% negli ultimi 10 anni), pensiamo a far arrivare l'acqua potabile nelle nostre città, visto che le infrastrutture sono fatiscenti con sprechi enormi del prezioso liquido e spesso anche non idoneo all'uso domestico”.
“È vero o non è vero che questo non interessa perché questi lavori infrastrutturali non portano voti?” conclude Giovanni Sgrò, invitando a un'analisi più approfondita e meno superficiale della realtà del Sud Italia.

Soverato, Sgrò: “Il Pnrr deve servire per la ripartenza del Sud, non per l'autonomia differenziata”

“Il Pnrr deve servire per la ripartenza del Sud, non per l'autonomia differenziata”. È quando afferma l'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò che punta l’indice sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “Soldi che dovrebbero principalmente servire per sostenere la crescita economica e sociale del Mezzogiorno, e invece vanno ad alimentare l'autonomia differenziata delle regioni più ricche del Paese” a parere di Sgrò.

L’imprenditore, noto per il suo impegno in campo associativo e sul territorio, ha recentemente ribadito la sua posizione durante una trasmissione televisiva su Rai 2, davanti al Governatore del Veneto, Luca Zaia. “La dicotomia socio-economica tra Nord e Sud Italia è destinata a crescere anche e soprattutto a causa delle politiche attuali” il suo atto d’accusa.

“L'Europa ha stanziato quei fondi del Pnrr per riparare i danni causati dall'emergenza sanitaria da coronavirus, allo scopo di rendere le economie e le società dei Paesi membri più sostenibili e resilienti, e per soprattutto supportare la coesione sociale e territoriale - sottolinea Sgrò. - Proprio a causa della grave disuguaglianza tra Nord e Sud, tra le più elevate del continente, l'Italia è stata tra i Paesi che hanno ricevuto la dote finanziaria più alta”. In tale contesto quindi “è difficile comprendere perché quei fondi non siano stati in gran parte destinati a colmare il gap meridionale, ma vadano invece a sostenere le regioni più ricche”.

“Sono numerosi i problemi irrisolti che potrebbero essere affrontati con le risorse del Pnrr - afferma Sgrò - come il sostegno alle famiglie con bambini, agli anziani e al sistema ospedaliero al collasso, oltre ad ammodernare le infrastrutture scolastiche senza palestre e biblioteche”. L'imprenditore esprime, in conclusione, la sua “forte preoccupazione” per il futuro delle regioni meridionali anche per il previsto smantellamento del Reddito di cittadinanza che “nonostante le sue criticità, è stata comunque l'unica misura di redistribuzione certa per i cittadini del Sud”. Sgrò chiede quindi “un cambio di rotta alla politica e al governo, affinché la parte più debole del Paese non sia definitivamente abbandonata e sia invece sostenuta, con azioni incisive e concrete di ripresa economica e welfare”.

BioFach 2023: Naturium porta la sua missione di sostenibilità a Norimberga

Viaggio in Germania, più precisamente a Norimberga, per Giovanni Sgrò e il progetto culturale “Naturium”. Appuntamento con BioFach, la fiera più importante al mondo dedicata ai prodotti biologici. Un evento diventato sempre più importante per scoprire le nuove tendenze dell'alimentazione naturale e vegana.

“La visione di Naturium - il commento di Sgrò - va oltre la semplice vendita di prodotti biologici e si concentra sulla promozione di uno stile di vita sano e sostenibile, attraverso l'educazione e la sensibilizzazione alimentare. Proprio per questo dovevamo esserci, perché sentiamo la responsabilità di offrire solo il meglio agli affezionati amici di Naturium, promuovendo insieme un consumo consapevole ed etico. Questo è ciò che rende Naturium, sia a Montepaone che a Rende, il luogo in cui il futuro è già presente”.

“Un'alimentazione biologica, sana e sostenibile - le parole del fondatore di Naturium - è sempre più importante oggi, in un mondo in cui la salute umana e il benessere del pianeta sono sempre più interconnessi. L'agricoltura biologica contribuisce alla conservazione dell'ambiente, poiché si basa su metodi di coltivazione etici e sostenibili, che rispettano il suolo, la biodiversità e gli animali. Inoltre, acquistare prodotti biologici significa anche sostenere gli agricoltori locali e le comunità rurali, promuovendo lo sviluppo sostenibile. Questa è la nostra missione”.

Montepaone, la dieta amica della salute: tanto buon senso e nessun segreto

Tre pasti, due spuntini, nessuna dieta “punitiva” e il giusto equilibrio a tavola. Tornare (o restare) in piena forma, senza rinunciare al gusto del buon cibo, si può. Parola di Alessio Calabrò, dietista e docente di Scienze motorie dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ospite di un partecipato incontro culturale sui temi dell’alimentazione naturale organizzato dal progetto “Naturium”, a Montepaone Lido.

Tanto buon senso e nessun particolare segreto da rivelare secondo il dottor Calabrò che ha voluto personalmente ringraziare il fondatore di “Naturium”, Giovanni Sgrò, per l’impegno costante sui temi della consapevolezza alimentare e della sostenibilità ambientale. Poi, spazio ai consigli per “mangiar bene”. “Occorre seguire le classiche abitudini che consigliamo quotidianamente - il suggerimento di Calabrò - ovvero cinque pasti al giorno, di cui tre principali e due spuntini. L’importante è non far mai mancare tutti i nutrienti essenziali”.

A colazione “una bevanda vegetale, un the o una tisana, cui abbinare una fonte di carboidrati (cereali o fiocchi d’avena) inserendo un po’ di cacao, miele o uno yogurt biologico”. Due utili alternative per chi ha “fretta”: il pancake proteico o un frullato con frutta e proteine in polvere. A pranzo “mai eliminare i carboidrati, semmai ridurli o sceglierli con accuratezza (riso integrale, quinoa, farro, miglio), sempre da accompagnare con verdure e proteine”. A cena, infine, non dovrebbero mai mancare le verdure cotte o crude, una fonte di proteine e la giusta dose di carboidrati (pane, cereali, gallette, pasta o riso) “specie se si fa attività fisica”. Infatti “l’alimentazione sana deve necessariamente accompagnarsi al movimento”. Ma, attenzione: “Bisogna sempre affidarsi agli esperti, evitando gli errori del fai-da-te!”.

 

 

 

 

 

Caro energia, Sgrò: "In Germania un piano shock da 200 miliardi e da noi?"

“Compattezza, solidarietà e determinazione”. L'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò rilancia gli stessi slogan del premier uscente, Mario Draghi, per tenere alta l'attenzione della politica sul problema del caro energia. “Chiediamo a tutto il Parlamento neo eletto unità e coraggio” è l'appello del dirigente provinciale di Confesercenti Catanzaro, da tempo impegnato sul fronte della protesta contro gli aumenti di gas e luce. “I cittadini hanno scelto, la campagna elettorale è finita, adesso è il momento di agire con misure eccezionali, data l'eccezionalità del momento” la sua considerazione che prende spunto dal maxi-intervento governativo deciso in Germania, con oltre 200 miliardi di euro stanziati in favore di famiglie e imprese.

“Non possiamo permetterci di andare avanti con bonus una tantum e altre soluzioni tampone che non danno risposte vere ed efficaci a nessuno - afferma Sgrò. - Ci sono aziende in Calabria che, purtroppo, hanno ormai autonomia economica, al massimo, per altri tre mesi. Poi decideranno se licenziare o chiudere definitivamente. Tante famiglie, peraltro, arrivano a stento alla fine del mese, dovendo scegliere se mangiare, vestirsi, mandare i figli a scuola o, invece, pagare le bollette e le tasse. Forse non tutti si sono, effettivamente, resi conto della gravità della situazione”. “All'economia serve un intervento shock” il suo mantra che si concretizza nella richiesta di “immettere subito più liquidità negli stipendi dei lavoratori, tagliando radicalmente il cuneo fiscale”. Poi, una serie di “azioni politiche coraggiose” per calmierare i prezzi da fonti rinnovabili, rateizzare i pagamenti delle bollette, “costringere” gli impianti di produzione da eolico e idroelettrico a rimettere in rete l'energia a prezzi agevolati per le regioni, i territori e le comunità nei quali sono ospitati.

“Soluzioni che si possono attuare oggi, non domani” in conclusione, anche perché “un domani potrebbe non esserci per centinaia di piccole e medie imprese”. Infine, un ultimo “richiamo” alla Regione: “I governatori di Piemonte, Lombardia, Campania e tanti altri stanno attivando risorse per affrontare la crisi. La Calabria?”.

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Caro bollette, Sgrò: "Insisteremo fino all'attuazione delle nostre proposte"

“La piazza ci ha dato forza e adesso dobbiamo insistere fino a quando le nostre proposte non verranno tradotte in pratica”. Il “day-after” di Giovanni Sgrò è già orientato al futuro. L'imprenditore che ha raccolto a Soverato centinaia di manifestanti, imprenditori, commercianti, cittadini contro il caro energia, guarda alle prossime iniziative. “Non di protesta, ma di proposta” ci tiene a precisare, sottolineando l'aspetto “civile, pacifico e propositivo” di un'azione che punta a evidenziare “qualcosa che non si è ancora ben capito” è cioè che “viviamo una crisi senza precedenti, quindi servono soluzioni altrettanto eccezionali”. “La Regione e il Governo possono e devono intervenire con assoluta urgenza” la considerazione di Sgrò che, dalla piazza di Soverato, ha consegnato alla politica un dettagliato “pacchetto” di risposte emergenziali per alleviare la sofferenza delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Tra i punti sollevati, l'esigenza di valorizzare la scelta delle rinnovabili con un sistema di premialità molto marcato. Concetto su cui si è soffermato, in particolare, Simone Molteni (LifeGate), arrivato in Calabria da Milano proprio perché richiamato dall'eco della manifestazione.

 “LifeGate - ha spiegato - è impegnata da oltre vent’anni a diffondere la cultura della sostenibilità, dell’efficienza energetica e di una transizione dalle fonti fossili alle rinnovabili. Con LifeGate Energy vendiamo energia esclusivamente rinnovabile a migliaia di persone e aziende e oggi assistiamo con tristezza e rabbia alle conseguenze degli errori commessi dalla politica negli ultimi quarant'anni. I prezzi di energia elettrica e gas sono fuori controllo e le conseguenze su famiglie e imprese sono devastanti. L’aspetto più odioso della faccenda è che i primi ad essere colpiti in maniera violenta sono, come al solito, i più deboli. Piccoli artigiani, piccole aziende e famiglie che con coraggio vivevano in un equilibrio precario oggi non riescono ad assorbire i rincari generati da una nuova inflazione e dall’energia. Vanno aiutate subito ma soprattutto va risolto in maniera strutturale il problema. Il mercato dell’energia si basa su regole che non funzionano in un epoca di grandi tensioni internazionali e che prestano il fianco a speculazioni finanziarie ignobili. Vanno  cambiate subito queste regole e perseguite le società che hanno commesso abusi o ne hanno approfittato in maniera spregiudicata. Va sbloccata la burocrazia e indirizzato con decisione un piano nazionale di efficienza energetica e diffusione delle rinnovabili. Del nucleare si può anche discutere, ma deve esser chiaro che questa discussione non ha niente a che vedere con la soluzione della crisi energetica e climatica né nel breve né nel medio termine: anche partendo oggi in questa direzione non si produrrebbe un solo kilowattora prima di vent’anni”.

“L’evento organizzato da Giovanni Sgrò in Calabria - ha affermato Molteni - è stato utilissimo per risvegliare l’attenzione di politica e istituzioni sul grido di dolore che arriva da piccole imprese già chiuse o sull’orlo della chiusura e famiglie preoccupate di dovere scegliere tra la bolletta e la spesa alimentare. È emblematico che questo grido parta dalla Calabria perché, come sottolineato da alcuni relatori importanti come l’imprenditore Pippo Callipo o don Giacomo Panizza, il rischio aggiuntivo di un sistema imprenditoriale in crisi in queste terre e che finisca preda di organizzazioni criminali come la 'ndrangheta. Le soluzioni tecniche esistono, la provvidenza ci ha aiutato con un paese ricco di sole e di vento, oltre che di cervelli e grandi imprenditori. E’ l’ora del coraggio e dell’azione per non arrenderci a scenari così cupi”.

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A Soverato la manifestazione contro il caro bollette: diamo voce a chi non ce l'ha

“Dare voce a chi non ce l'ha”. E' lo spirito della manifestazione “La Calabria contro il caro energia” che si svolgerà domani (20 settembre) a Soverato. Appuntamento alle ore 19 in Piazza Maria Ausiliatrice. Iniziativa promossa da “titolari di aziende, commercianti, rappresentanti del grande mondo delle piccole e medie imprese, artigiani, contadini, panificatori, ristoratori, autotrasportatori, ma anche, molto più semplicemente, cittadini: padri e madri di famiglia piegati dallo shock energetico dell'ultimo anno e, oggi, in grande difficoltà economica”. “Cosa vogliamo?” spiega la nota stampa di presentazione diffusa dall'organizzatore, l'imprenditore soveratese Giovanni Sgrò.

“Dare voce - è scritto - a chi, finora, non ha potuto esprimere compiutamente tutto il proprio disagio. Ma che questo giorno non sia interpretato solo come uno sfogo, un mettere in piazza, spettacolarizzandola, la nostra sofferenza. Noi abbiamo delle proposte, concrete, realizzabili nell'immediato. La politica, se verrà, dovrà essere presente solo per ascoltare”. “A chi ci rivolgiamo? - prosegue il comunicato - Alla Regione e al Governo, affinché ognuno, nell'ambito delle proprie competenze, intervenga con urgenza a tutela del lavoro e delle famiglie”. “Dalla fine del 2021 - sottolinea Sgrò - aziende e famiglie sono schiacciate dai costi energetici. Le risposte arrivate finora sono assolutamente insufficienti”. Spazio, dunque, alle proposte: “Al Governo chiediamo: credito d'imposta al 45 per cento; un taglio coraggioso del cuneo fiscale con restituzione dei soldi in busta paga direttamente al lavoratore; norme chiare sulla transizione ecologica, che non sia come il metano per l'autotrasporto che oggi è diventato meno conveniente della benzina; interventi seri e decisi contro le speculazioni finanziarie sulle borse europee dell'energia e contro gli extraprofitti delle multinazionali; rateizzazione in 5 anni dei pagamenti delle bollette di luce e gas; incentivi e ristori per ammodernamento attrezzature ed elettrodomestici a basso consumo a imprese e famiglie; politiche che favoriscano le rinnovabili, rendendole convenienti e di più facile utilizzo, anche in termini di minore burocrazia per i nuovi impianti per l'autoconsumo. Alla Regione chiediamo: chiarire il paradosso delle rinnovabili, reimmettendo in rete il surplus produttivo calabrese da eolico e idroelettrico a prezzi calmierati di cui possano beneficiare le comunità locali; sostegni a imprese e famiglie, con azioni mirate che favoriscano il lavoro, la ripresa economica e i consumi”.

Alla manifestazione hanno dato adesione le principali sigle sindacali, le associazioni di categoria e numerosi imprenditori calabresi.

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