Alessandro Nicolò (FI) sul dossier certificato da Legambiente in materia di balneabilità e depurazione

Resta cronica la deficienza del sistema depurazione e balneabilità in Calabria con strutturali criticità da noi sempre puntualmente evidenziate, per evitare di giungere in prossimità della stagione estiva nuovamente impreparati rispetto ai persistenti problemi del mare sporco e dell'inquinamento. E' di solo un mese fa l'ultimo appello che abbiamo lanciato per ottenere un cambio di marcia. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere quale sia la situazione: ecomostri, reati ambientali, inquinamento del mare, rifiuti e cattiva depurazione. E' quel che emerge dal dossier ‘Mare Monstrum 2017’, certificato da Legambiente, che riscontra varie inadempienze della Regione Calabria e delle amministrazioni locali le quali continuano ad ignorare l'ammonimento della Ue e della Corte dei Conti sulla gestione delle risorse pubbliche finalizzate a prevenire l'inquinamento e l'erosione delle coste, migliorando la qualità delle acque di balneazione a tutela della salute pubblica. L'incuria dell'uomo e i comportamenti dannosi - risulta che il 96% dei rifiuti nelle nostre acque è di plastica - hanno ripercussioni sia sullo stato di salute del mare e della fauna marina che sulla qualità dei prodotti ittici consumati dall'uomo”.

E’ quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, che evidenzia: “In questi anni nessuna risposta in termini di programmazione mirata è giunta dal Governo regionale, né tanto meno sono stati assunti interventi efficaci per fronteggiare l’emergenza. E' drammatico lo stato di salute dei mari della Calabria, nonostante l'Arpacal certifichi solo il 2% di costa non balneabile. Le proteste inondano i social e l'insoddisfazione dei cittadini e dei turisti è ampiamente documentata anche dalla stampa locale”.

“Sono tante le bocciature che si registrano. L’ultima, del Ministero dell'Ambiente, che marchia la Calabria per le situazioni più critiche ‘da allarme rosso’, ci impone un'attenta riflessione sull'operato della Giunta, dal suo insediamento fino a oggi, e su quali interventi si intendano avviare per rimuovere le criticità denunciate. A nulla sono valsi – rilancia il Capogruppo di Fi - i copiosi atti di sindacato ispettivo che fin qui abbiamo prodotto in ordine al rischio balneazione e per l'efficientamento del sistema di depurazione. Interrogazioni che ad oggi risultano inevase per il persistere di problemi strutturali segnalati da Arpacal”.

“La stagione estiva ha già fatto il suo esordio ma il rischio - rilancia Alessandro Nicolò - è che tutti gli interventi annunciati dalla Giunta restino mera propaganda. Sui 716 Km di costa, non sono state esposte ancora le apposite segnalazioni sulla qualità delle acque e sulle specificità e criticità di ogni singolo litorale”.

“Tra le buone notizie: il passaggio della storica imbarcazione 'Goletta Verde' che farà tappa a Roccella Jonica e a Cariati, località sensibili alla qualità dei servizi turistici. Troppo poco per una Calabria riconosciuta come destinazione turistica ma ancora non organizzata con un'offerta adeguata e priva dei servizi minimi indispensabili. Agli occhi dei turisti la nostra regione è conosciuta principalmente per le sue coste pur essendo 'una montagna immersa nel mare' che non è riuscita ad avviare un piano strategico di valorizzazione degli altri 'turismi' presenti”.

“La nostra regione meriterebbe altro, anche perché tutti i visitatori che giungono in Calabria rimangono sorpresi dal paesaggio, dalla montagna selvaggia ed incontaminata, dalla varietà bionaturalistica, dalle estese aree protette e da eccellenze enogastronomiche tali da attirare l'attenzione del ‘New York Times’, l’autorevole organo di informazione statunitense che ha indicato la Calabria tra i primi 52 posti del mondo da visitare nel 2017” - sottolinea il Capogruppo di Fi.

“Considerato che il turismo balneare è la principale fonte economica della regione, si dovrà programmare - accanto alla tutela dell’ambiente e del nostro mare - una politica mirata a sviluppare un'offerta allargata, promuovendo le vie del mare, dal charter nautico alla crociera con un'attenzione particolare alla diportistica. Serve predisporre per tempo - conclude Alessandro Nicolò - piani concreti di intervento e progetti all’altezza, gestendo al meglio le risorse e accelerando gli investimenti soprattutto a difesa della salute dei cittadini”.

 

Goletta Verde: forte inquinamento nei mari calabresi. Male Vibonese, Reggino: le spiagge da evitare

È un vero e proprio allarme quello lanciato da Goletta Verde, la nota imbarcazione di Legambiente, che, fra le altre attività, osserva il livello di inquinamento del mare. Le acque salate che bagnano la nostra regione presentano cariche batteriche preoccupanti, anche perchè di anno in anno la situazione non migliora. Goletta Verde si è concentrata su 24 punti: in 18 casi (quindi i ¾) il limite consentito è stato superato e ciò costituisce un problema sia per la salute sia per il turismo. Male, in particolare, il Vibonese dove sia salva un solo campionamento su 6 (spiaggia presso la foce del torrente Arbona a Ricadi), mentre vengono bocciati Pizzo (foce fiume Angitola), Vibo Marina (foce fosso Sant’Anna), Briatico (foce torrente Murria), Ricadi (foce torrente Ruffa) e Marina di Nicotera (foce torrente Britto). Nel Reggino disco verde per Melito Porto Salvo, paletta rossa invece per Brancaleone (foce canale Fiumarella), Reggio Calabria (foce torrente Caserta), Villa San Giovanni (scarico presso lungomare Ceneide), Gioia Tauro (foce fiume Pegrace) e San Ferdinando (foce fiume Mesima). Per il resto, bene Stalettì (spiaggia Caminia), Isola Capo Rizzuto (spiaggia Marinella) e Diamante (spiaggia libera).

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