Incendi in Calabria, Guccione (Pd) punta l'indice contro Calabria verde

"La Calabria, purtroppo, continua a bruciare nonostante l’impegno incessante dei Vigili del fuoco, dei lavoratori AIB di Calabria Verde e della Protezione civile. Una vera catastrofe e l’emergenza di questi giorni dovrebbe farci riflettere anche su alcune scelte fatte nei mesi precedenti".

Questo l'incipit di una nota vergata dal consigliere regionale, Carlo Guccione(Pd).

L'esponente dem attribuisce "Gravi responsabilità" a "chi non ha fatto nulla in materia di prevenzione, come ad esempio la cura e la pulitura dei boschi, le strisce antincendio e tutto ciò che era necessario a contenere i danni provocati dai numerosi roghi di questi giorni".

Guccione, quindi, chiama in causa "Calabria verde" che "pur disponendo di 500 mila euro, stanziati nel 2018 dalla Regione" non avrebbe "provveduto all’acquisto e al potenziamento dei mezzi antincendio".

Il consigliere regionale richiama, poi, come lo "scorso mese di giugno" avesse denunciato i ritardi nell'assegnazione agli operatorio dei "dispositivi di protezione individuale (Dpi) per svolgere il proprio lavoro in sicurezza", tant'è, rincara Guccione che "ad oggi non tutto il personale è dotato dei Dpi necessari a svolgere l’attività di estinzione degli incendi boschivi".

A detta dell'esponente dem la situazione potrebbe diventare ancor più preoccupante, dal momento che "il commissario straordinario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva" avrebbe disposto "con decorrenza immediata che 'il personale di cantiere impegnato in attività ordinarie di forestazione sia adibito, all’occorrenza, a supporto nelle attività di bonifica degli incendi'".

Ondata di incendi in Calabria, 65 roghi in meno di 12 ore

Proseguono ormai da giorni le operazioni di spegnimento degli incendi che stanno devastando l’intera Calabria.

In particolare, nelle province di Cosenza, Reggio Calabria e Crotone, i vigili del fuoco hanno effettuato ben 65 interventi nelle ultime 12 ore.

Tra i fronti di fuoco più impegnativi, quelli tra Bagaladi, Condofuri (Rc) e Badolato (Cz), dove è stato necessario far  intervenire cinque Canadair.

Situazione critica anche a Gizzeria, nel Lametino, dove i pompieri hanno lavorato tutta la notte scorsa.

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Calabria in fiamme, oltre 170 roghi in tutta la regione

Favoriti dalle alte temperature sono numerosi gli incendi boschivi che da giorni stanno interessando gran parte del territorio calabrese.

Nella sola giornata di ieri, sono stati più di 170 gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco in tutta la regione.

Nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria è stato necessario ricorrere a 10 Canadair e due elicotteri.

Le maggiori criticità si sono registrate tra Lamezia Terme (Cz) e Gizzeria Lido, a Petilia Policastro (Kr), sul litorale tirrenico cosentino e ad Acri dove, a scopo precauzionale, sono state evacuate sei famiglie.

Per  far fronte alla situazione - con 27 roghi ancora attivi - su richiesta della Direzione regionale Vvf Calabria, il Centro operativo nazionale ha disposto l'invio di rinforzi che arriveranno dalle regioni Marche e Abruzzo.

Vibonese in fiamme, oltre 20 incendi in meno di 24 ore

Sono oltre 20 gli interventi effettuati oggi dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia, per fronteggiare l’ondata d’incendi boschivi che ha interessato il Vibonese.

I  pompieri, coordinati dal funzionario di servizio Domenico Ferito, sono intervenuti nei comuni di Sant’Onofrio, Filandari, Mileto, Francavilla Angitola, Vazzano,  San Gregorio, Spilinga, Vazzano, Nicotera, Zungri e nelle frazioni Bivona e Triparni di  Vibo Valentia.

Particolarmente complessi gli intereventi eseguiti nelle vicinanze del sito archeologico di Mileto, dei cimiteri di Sant’Onofrio e Francavilla Angitola e in prossimità dell’A2 del Mediterraneo, dove è stato necessario sospendere temporaneamente la circolazione stradale sulla corsia Nord .

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Un “Patto per il Clima” contro le devastazioni degli incendi: l’impegno di Legambiente con Appennino bike tour

In questi giorni di Appennino Bike Tour lungo le splendide ciclovie calabresi, una costante accompagna il pedalare dei ciclisti: i numerosi incendi. Tutta l’Italia è devastata da questo fenomeno che ogni estate distrugge migliaia di ettari di patrimonio naturale. Gli importanti incendi che hanno colpito recentemente la Sardegna, l’Abruzzo, la Sicilia sono solo alcuni degli ultimi accadimenti, mentre anche in Calabria continuano numerosi focolai. Anche ieri durante la tappa di Aprigliano, dei pennacchi di fumo hanno purtroppo fatto da sfondo all’iniziativa. Biodiversità e ricchezza paesaggistica vanno a fuoco mentre si continua a disinvestire nella prevenzione e se non si interviene in maniera repentina, nei prossimi anni a causa del cambiamento climatico la situazione può solo che peggiorare.

La lotta al climate change diventa dunque cruciale ed è per questo che Legambiente durante le tappe di Appennino Bike Tour sta chiedendo ai sindaci di firmare un “Patto per il clima”, un impegno che le comunità locali,  i sindaci e gli enti possono assumere  a partire dalla costruzione di una Rete per il Clima dei sindaci della Ciclovia dell’Appennino fatta di impegni concreti e obiettivi misurabili. Al momento i sindaci che hanno aderito all’iniziativa sono oltre 40, di cui 5 calabresi e c’è grande interesse ed entusiasmo intorno ad essa.

“Eventi di questo tipo si ripresentano negli ultimi anni con frequenza e intensità crescente – spiega Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale Aree Protette e Biodiversità di Legambiente -, per questo non possono essere affrontati in un’ottica emergenziale. C’è bisogno di prevenzione puntando sulla pianificazione forestale a tutti i livelli, eseguendo l’analisi della previsione dei rischi e valutando le azioni necessarie per ridurre la vulnerabilità delle foreste. Serve inoltre il presidio e la cura del territorio e il contrasto all’abbandono del bosco. Infine, è necessario un decisivo e determinante impegno per la lotta al cambiamento climatico che è la sfida di tutte le sfide che avremo avanti in un futuro che è ormai prossimo”.

“Gli incendi che stanno devastando la nostra Regione – afferma la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta - sono il frutto dell'assenza di prevenzione, programmazione e controllo sui territori particolarmente importante in connessione al fenomeno dei cambiamenti climatici, ma anche conseguenza di comportamenti criminali. Sono necessari interventi urgenti ed incisivi da parte delle Amministrazioni preposte per evitare i gravissimi danni alla collettività ed all'ambiente che si stanno purtroppo verificando”.

 

Incendi sul versante jonico, Tassone: “I vertici regionali vadano sui luoghi colpiti e dichiarino subito lo stato d’emergenza”

“I roghi che hanno interessato i comuni di Badolato, Petrizzi, Sant’Andrea, Isca e, più in generale, tutto il versante jonico rappresentano un fenomeno da combattere con determinazione perché non si può consentire che la macchia mediterranea venga distrutta a causa dell’azione cieca e insensata dell’uomo. Alle comunità di quest’area va tutta la mia solidarietà e l’impegno a fare il possibile, per il ruolo che mi compete, affinché questi eventi siano limitati il più possibile”.
Il consigliere regionale Luigi Tassone manifesta la sua vicinanza alle zone colpite, ringrazia “quanti stanno lavorando senza sosta, a partire dai vigili del fuoco, dagli operai di Calabria Verde e da tutta la struttura della Protezione civile” e auspica che “in caso di responsabilità specifiche, si vada in fondo per punire gli autori e mandare un messaggio esemplare a tutti coloro che non comprendono il significato ed il valore del patrimonio naturale”.


“Il presidente della Regione e gli assessori all’Ambiente e alla Forestazione – aggiunge – dovrebbero recarsi sui luoghi del disastro per toccare con mano la misura dei danni subiti, ma soprattutto per rendersi conto che si deve dichiarare al più presto lo stato d’emergenza. Oltre alle azioni immediate, serve una programmazione di lungo periodo che preveda interventi di prevenzione e che siano capaci di rafforzare un tipo di cultura ancorata saldamente al rispetto del territorio. I fatti quotidiani – conclude – s’incaricano di dimostrarci che occorre guardare ad un futuro basato sulla sostenibilità e su un leale rapporto con la natura. Ferire il territorio significa infliggere colpi mortali al nostro pianeta e a noi stessi”.

Incendi nel Vibonese, evacuate alcune abitazioni

Squadre dei vigili del fuoco del Comando di Vibo Valentia sono state impegnate dalle 20 di ieri, per un vasto incendio di arbusti e macchia mediterranea sviluppatosi sulla collina sovrastante la stazione di Vibo-Pizzo, estendendosi tra il comune di Vibo Valentia e Sant'Onofrio.
 
L'intervento dei pompieri, andato avanti fino alle 6 di questa mattina, ha permesso di circoscrivere ed estinguere il fronte di fuoco che, alimentato dal vento, è arrivato a lambire otto abitazioni che sono state messe in salvo senza riportare danni.
 
Tre le abitazioni per le quali è stata necessaria l'evacuazione, in via precauzionale, fino al termine delle operazioni di estinzione e messa in sicurezza delle aree attraversate dal rogo. 
 
Non si registrano danni a persone.
 
Alle prime luci dell’alba, da una prima sommaria verifica, risultano andati in fumo oltre 30 ettari di macchia mediterranea e zone boscate.
 
Sul posto, oltre alle squadre della sede centrale, sono intervenuti gli uomini dei distaccamenti di Serra San Bruno, Ricadi e Vibo Marina.

 

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Numerosi incendi nel Vibonese, in fiamme anche un agriturismo

Sono stati oltre 25 gli interventi per incendi di bosco e macchia mediterranea che, nella giornata di ieri, hanno impegnato gli uomini del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Vibo Valentia.

Il maggior numero di interventi è stato effettuato nei comuni di Vibo Valentia, Parghelia, Sant’Onofrio, Spilinga, Maierato, Polia, Nicotera, Filadelfia e Monterosso.

In particolare, a Monterosso le fiamme hanno coinvolto un agriturismo abbandonato.

Secondo una prima stima, sarebbero andati in fumo oltre 160 mila metri quadrati di macchia mediterranea e bosco.

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