Elezioni regionali: Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini a Paola per supportare Graziano Di Natale

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sarà ospite nella città di Paola, alle  ore 12.00 del 24 settembre prossimo per sostenere la candidatura al Consiglio regionale della Calabria, nella lista del Partito democratico, di Graziano Di Natale, Segretario-Questore dell'assemblea regionale e del candidato presidente Amalia Bruni.

"Il ministro verrà in Calabria scegliendo come prima meta Paola, a testimonianza della grande vicinanza e del sostegno tangibile alle mie battaglie di civiltà, in particolar modo quella sulla sanità. Siamo pronti a scrivere l'ennesima bella pagina di buona politica a Paola e in Calabria". È il commento di Di Natale.

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Scalzo cede alle pressioni: "Pronto a lasciare Presidenza Consiglio regionale"

Un colloquio a quattr'occhi svoltosi a Roma potrebbe aver sciolto definitivamente il nodo delle dimissioni di Tonino Scalzo. Seduti uno di fronte all'altro Lorenzo Guerini, vice segretario nazionale del Partito Democratico ed il presidente del Consiglio Regionale. Un incontro resosi necessario per sbloccare una volta per tutte lo stallo che continua a rallentare la quadratura del cerchio inseguita da Mario Oliverio prima di presentare la nuova Giunta. E' noto, infatti, che il sia Vincenzo Ciconte, vice presidente dell'Esecutivo di Palazzo Alemanni ed assessore al Bilancio, sia Carlo Guccione, assessore al Lavoro, hanno manifestato l'intenzione di non lasciare i rispettivi incarichi in assenza di un passo indietro di Scalzo. I tre sono coinvolti nell'inchiesta "Erga omnes" condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria sulla presunta gestione spregiudicata dei fondi assegnati ai Gruppi consiliari di Palazzo Campanella. Al termine del vertice organizzato nella Capitale il portavoce del presidente del Consiglio Regionale ha fatto sapere che: "Si è trattato di un colloquio costruttivo nel corso del quale il presidente Scalzo, nell’esaminare la difficile situazione che si è venuta a determinare in Calabria, ha espresso al vicesegretario la sua piena disponibilità politica a ricercare ogni più utile decisione al fine di favorire il rilancio dell’iniziativa politico-istituzionale calabrese". Di fronte alla impellente necessità di dare alla Calabria un Esecutivo pienamente operativo Guerini e Scalzo si sono trovati concordi.  La questione di massima urgenza, infatti, è quella di offrire una Giunta che, si legge nella nota, sia "in linea con le esigenze di buon governo, innovazione, sviluppo socio-economico e riforma della politica fortemente avvertite dai cittadini calabresi”. 

Erga omnes, Guerini: “Ora una giunta di forte rinnovamento”

“L'inchiesta della magistratura delinea in Calabria una situazione grave”. Considerazioni che aprono scenari nuovi quelle del vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, che ha commentato i postumi dell’operazione Erga omnes. “Riponiamo massima fiducia nell'azione dei magistrati - ha affermato Guerini - affinché venga fatta piena chiarezza su fatti. È quindi evidente la necessità di giungere in tempi brevi alla formazione di una nuova giunta regionale che sia fortemente ispirata a criteri di forte rinnovamento. Il Pd calabrese - ha rilevato Guerini - deve essere unito in questo passaggio, sostenendo insieme al presidente Oliverio il processo di cambiamento che è necessario attuare”.

 

Vibo, Guerini a sostegno di Lo Schiavo: "È un investimento coraggioso"

Si è svolta oggi pomeriggio, nella sede della federazione provinciale del Partito democratico di Vibo Valentia, una conferenza stampa che ha registrato la partecipazione del candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Lo Schiavo, del vicesegretario nazionale del partito, Lorenzo Guerini, del segretario regionale Pd, Ernesto Magorno, del presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo, del capogruppo Pd in consiglio regionale Seby Romeo, del consigliere regionale Michele Mirabello, del sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, del segretario cittadino Stefano Soriano e di numerosi esponenti locali del partito. “Il nostro – ha affermato Lo Schiavo - è un progetto di discontinuità vera e non solo enunciata, a partire dai metodi di selezione del candidato sindaco avvenuta attraverso le primarie e la scelta democratica di 2500 cittadini che hanno deciso che in questa città bisognava spingere l’acceleratore sui contenuti e che una politica di compromesso non andava più bene. Ma quello che è partito come un percorso naturale del centrosinistra, in questa città si è inceppato su un’anomalia tutta locale. Nonostante le primarie siano state un momento di vera democrazia e trasparenza, il candidato sconfitto è andato direttamente a sostenere il nostro principale avversario. Questo non può più accadere nel centrosinistra; il Pd non può essere un albergo dal quale entrare ed uscire quando si vuole. Io sono alla guida di una coalizione fatta di tante energie che hanno dimostrato di avere le competenze per mettersi alla guida del Comune, e sono soddisfatto delle mie liste, che difenderò a spada tratta perché non si possono disconoscere le proprie liste alla prima difficoltà o alla prima contestazione, né dire che non sono state viste prima. Io le ho vagliate prima le mie liste, e ritengo che un candidato a sindaco non possa non conoscere la composizione delle proprie liste ma anzi debba fare un controllo adeguato. Noi – ha aggiunto - abbiamo dalla nostra parte grandissime professionalità, competenze, energie che metteremo in campo dopo la vittoria elettorale rappresentando, rispetto agli altri, una vera rottura con il passato. Da un lato c’è la conservazione di alcuni meccanismi, alcune stagioni politiche già vissute. Il nostro maggior competitor è già stato sindaco di questa città, non per un giorno ma per anni, e quell’esperienza non ha prodotto risultati. Oggi bisogna guardare al futuro, ripartendo dai servizi essenziali ma soprattutto dalla speranza. Da questa città il 30 per cento dei giovani scappa, e quando viene meno un’intera fascia generazionale allora una città rinuncia al suo futuro. Servono segnali decisi affinché la mia generazione possa ritornare in città e per fare questo dobbiamo lanciare un programma concreto, pragmatico, forte. Attuare una politica che abbia la forza per decidere ed agire e, soprattutto, di governare questa città senza condizionamenti. Nella società vibonese insistono ancora troppe disuguaglianze, e, specie su questo, chiediamo aiuto ai governi regionale e nazionale. Ma non serve una politica autoreferenziale o i soliti piagnistei, servono incentivi che premino il merito e la possibilità di mettere in gioco le energie che qui esistono. Se avremo questa opportunità faremo in modo che a Roma, Vibo sia conosciuta per le sue eccellenze, per la sua classe dirigente e che questa città sia una risorsa per la regione e per il Paese”. A dargli manforte è stato soprattutto Guerini per il quale “questo voto ci vede impegnati in una campagna elettorale generosa, vissuta con passione, dalla quale viene fuori un’immagine del Partito democratico diversa, di un partito che vuole essere protagonista del rilancio di questa terra e vuole esserlo partendo dall’esperienza del governo regionale, dall’interlocuzione con il governo nazionale e dal lavoro delle amministrazioni locali. È questo lo spirito giusto, perché parte dalla consapevolezza dei problemi ma anche delle potenzialità che si possono esprimere. Vedo, poi, un partito che scommette su se stesso e sono contento che ci sia il simbolo del Partito democratico sulla scheda elettorale a Vibo, perché penso che abbiamo bisogno di dire alla gente cosa siamo, chi siamo. Personalmente – ha precisato - credo molto nel valore delle liste civiche a patto che siano realmente civiche e non uno strumento per spostare pacchetti di voti verso questo o quel candidato o, ancora,  il camuffamento di partiti che hanno vergogna di presentarsi per quello che sono. Valuto positivamente la scelta delle primarie a Vibo, io ho sempre scommesso su questo strumento in Calabria anche quando me lo avevano sconsigliato. Ma ho voluto scommettere sulla forza e sulla capacità di fare primarie vere in questa regione, ed è stata una scommessa vinta. Un fatto positivo che esalta uno strumento grazie al quale si corre, si propone la propria idea e poi si rispetta il verdetto. Qui ha vinto Lo Schiavo, e chi ha partecipato alle primarie aveva il dovere di rimboccarsi le maniche e lavorare per far vincere la coalizione. Se qualcuno ha fatto altro, dico che ha sbagliato a presentarsi alle primarie perché non ha capito di cosa si stava parlando. Il partito non è un autobus sul quale qualcuno sale per andare ad inseguire i suoi sogni, le sue aspirazioni, le sue traiettorie, la sua carriera. Il Pd è una comunità di persone libere che condividono la medesima passione e in cui la dialettica è un valore. Sono convinto – ha concluso Guerini - che questo percorso porterà il partito a fare anche un investimento sull’età di Lo Schiavo, che ha 37 anni, unendo la competenza e la passione al coraggio della sua proposta che consente di rompere le liturgie della politica, quello stesso coraggio che è richiesto a chi vuol fare il sindaco della propria città”.

Lorenzo Guerini domani a Lamezia

Il vicesegretario nazionale del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, parteciperà domani, mercoledì 20 maggio 2015, a Lamezia Terme, alla manifestazione organizzata a sostegno del candidato del centrosinistra alla carica di sindaco della città, Tommaso Sonni. L’iniziativa, che si annuncia come uno dei momenti più importanti della campagna elettorale in vista delle Amministrative del prossimo 31 maggio, si svolgerà in piazza Fiorentino alle ore 18. All’incontro prenderanno parte, oltre al vicesegretario Guerini e a Sonni, il segretario regionale del Partito Democratico, Ernesto Magorno; il presidente dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, Enzo Bruno; il commissario del Pd di Lamezia Terme, Pino Soriero; il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, e il governatore calabrese Mario Oliverio.

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