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Fari di Renzi sulla Calabria: “Delrio risolva problemi autostrada, sosteniamo Annarita Leonardi a Platì”

Diverse battute sulla Calabria, dalla viabilità alla ‘ndrangheta. Matteo Renzi sta dedicando, almeno a parole, molto spazio alla nostra regione. “Sulla Salerno-Reggio Calabria ho detto a Graziano Delrio che se non la risolve lo guido io fin lì": questo è stato, ad esempio, uno dei passaggi chiave (pronunciato con il sorriso sulle labbra) del discorso alla Leopolda del premier che si è concentrato sull’obiettivo di restituire la fiducia ai cittadini. “Questo è il mondo che vogliamo costruire" ha poi aggiunto Renzi, pensando ad un Paese in cui “Annarita Leonardi può candidarsi a Platì e Annarita si candida insieme a voi e non da sola”.

Assemblea PD, Magorno: “Renzi è dalla nostra parte”

L’assemblea regionale del PD ha visto la conferma del sostegno del partito al segretario Ernesto Magorno. Ma è servita soprattutto per fare il punto della situazione sugli argomenti politici ed amministrativi che in questo momento sono centrali. Di seguito, proponiamo la relazione, illustrata dallo stesso Magorno, nella versione integrale:

“Questa assemblea si colloca in un momento storico particolare mentre ancora riecheggiano nei nostri animi il dolore e l’orrore per gli attentati terroristici di Parigi che rappresentano un vile attacco al cuore dell’umanità, alla pace, alla democrazia e alla libertà del mondo intero. Pertanto invito a ricordarne le vittime con un minuto di silenzio. Prima di affrontare i principali temi di discussione ringrazio il sottosegretario Minniti per essere presente e per la sua disponibilità nonostante i tanti e delicati impegni legati al suo importante ruolo istituzionale. Voglio aprire questa assemblea invitando a non perdere mai di vista il filo conduttore di tutto il nostro dire e agire. Questo filo è la Calabria, sempre e prima di tutto! Quella Calabria che in questo anno di governo regionale grazie al presidente Oliverio, alla giunta, ai consiglieri, all’intera macchina governativa, sta rinascendo e rivedendo la luce dopo essere stata condannata all’oblio a causa dell'inettitudine e dell'incompetenza della precedente amministrazione che ha causato più macerie e distruzioni della Bomba di Hiroshima. Il presidente della Regione Calabria sta operando bene e la sua squadra di governo con una giunta tecnica di profondo rinnovamento, di alto profilo e libera da vincoli, con competenza e determinazione, saprà lavorare per risollevare e far ripartire la nostra Regione. L’assemblea regionale del PD, quindi, non può che valutare positivamente l’attività amministrativa svolta del presidente Oliverio che come un moderno Solone è riuscito a cambiare le cose indirizzandole nel verso giusto non a parole ma con i fatti. E lo testimonia innanzitutto il significativo risultato ottenuto sottraendo alla revoca UE la quota di circa 1,4 miliardi di euro del programma 2007/2013. Il presidente Oliverio è riuscito nella difficile impresa di ottenere, in tempi rapidi, l’approvazione da Bruxelles del nuovo programma ed ha evitato che alla Calabria venisse revocata la prima annualità dell’Agenda 2014/2020. La riforma della Carta Statutaria regionale, l’avvio del riordino burocratico- amministrativo, l’applicazione del piano regionale anticorruzione, il commissariamento quasi generalizzato del sistema degli enti e delle aziende sub- regionali si iscrivono coerentemente nell’alveo riformista e sono finalizzati ad una intensa opera di risanamento e trasparenza. Le stesse emergenze sono state fronteggiate, in maniera coerente a tale profilo, a partire dallo straordinario impegno manifestatosi in occasione degli eventi alluvionali registrati a Rossano-Corigliano e in provincia di Reggio Calabria. Inoltre, la vicinanza e l’attenzione dimostrata dal Governo che è prontamente intervenuto, hanno dato ulteriore conferma della sinergia che c’è tra governo centrale e quello regionale. E va sfatato una volta per tutte il mito giornalistico di una forte incomprensione tra il Governo Renzi e la Regione Calabria . Perché non è così e il Governo lo ha dimostrato in più occasioni: basti pensare alla Direzione Regionale di agosto o alla Festa Nazionale dell’unità in cui si è discusso del Mezzogiorno e quindi anche di Calabria. Il Governo, con Renzi e con il Pd, ha riportato la Calabria nell’agenda politica nazionale ed è ritornato finalmente a parlare delle cose da fare, agendo con lo spirito costruttivo di cui l’Italia ha assolutamente bisogno e dando prova di serietà, una serietà che ha permesso al nostro Paese di ripartire. Un programma ambizioso e lungimirante, quello di Matteo Renzi, in grado di dare una scossa definitiva al pantano della politica e risollevare l’economia reale del Paese, portando al centro i temi chiave delle riforme istituzionali e costituzionali : dal lavoro alla pubblica amministrazione, dalla scuola al terzo settore, dallo snellimento della burocrazia alla giustizia, dalla lotta alla mafia ed alla corruzione alla nuova legge elettorale. Sicuramente nessuna riforma, nessuna legge è perfetta ma credo che in politica, come nella vita, a volte si abbia una sola occasione e la si debba cogliere, avendo il coraggio di guardare avanti e di giocare fino in fondo la partita del rinnovamento. Un rinnovamento che può essere scomodo per qualcuno, che può non soddisfare pienamente le aspettative e le esigenze di tutti, ma che spesso è l'unico modo che abbiamo per ridare speranza al nostro Paese. L’ampio processo di riforma e di innovazione avviato dal Governo Renzi , sostenuto e condiviso dal Pd calabrese, dovrà essere un’opportunità per affermare la centralità di una Calabria che deve diventare sempre più protagonista nella p iena consapevolezza che l’Italia cresce solo se cresce il Sud! Pertanto, il PD condivide e sostiene l’intento della Giunta regionale di sottoscrivere un “Patto per lo Sviluppo e la Crescita” con il Governo nazionale. I contenuti del Patto saranno finalizzati a coniugare emergenze e prospettiva nell’intento di agganciare la Calabria alla ripresa economica nazionale. Bisogna invertire il trend storico di un’Italia che cresce e di una Calabria che arretra, garantendo innanzitutto la certezza di futuro e di lavoro per le nuove generazioni. Sappiamo benissimo che tante sono le criticità della Calabria: dalla crisi economica al dissesto del territorio, dalla sanità (che diviene malasanità e morte negli ospedali) all’incuria nella quale sono lasciati i bisogni dei soggetti più deboli, dal sistema sociale al fragile sistema industriale, dai nodi dei trasporti a quelli dell'edilizia, alla disoccupazione, al precariato, fino alla pessima gestione dei fondi comunitari che, non hanno costituito, per come avrebbero potuto e dovuto, la risposta al decollo economico e produttivo della Regione. A ciò si aggiungano la criminalità organizzata e i poteri forti che hanno consentito che il malaffare e la corruzione entrassero all’interno dei partiti politici e delle istituzioni, condizionando l’immagine, lo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra regione. In Calabria il sistema di viabilità e di trasporto di merci e passeggeri risente di un'assenza di interventi, ritardi e inefficienze nei lavori di ammodernamento e di sviluppo della rete infrastrutturale regionale. Il pessimo stato della SS 18 tirrenica, Salerno - Reggio Calabria, il drammatico abbandono della SS 106 jonica, Taranto - Reggio Calabria, gli infiniti e mai ultimati lavori di manutenzione e messa in sicurezza, non garantiscono un collegamento efficiente e sicuro. E anche se gran parte dei lavori di ammodernamento dell' autostrada A3, Salerno - Reggio Calabria, sono in via di conclusione, non bisogna dimenticare che, purtroppo, sussiste ancora una condizione alquanto difficile , tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno, a causa del crollo del «viadotto Italia» ed è del tutto indispensabile e urgente avviare i lavori di ammodernamento nella provincia di Cosenza e in altre zone. Inoltre, la fortissima carenza di collegamenti ferroviari, il drastico taglio delle corse ferroviarie, avvenuto negli ultimi anni, sta poco a poco condannando la Calabria ad un atavico isolamento. L’alta velocità si ferma a Salerno e esiste un solo servizio ferroviario al giorno classificato “Freccia Argento” che collega la Calabria con la Capitale. Per quanto riguarda il sistema aeroportuale , gli scali di Lamezia Terme (che è anche identificato come l'aeroporto strategico per il bacino della Calabria), di Reggio Calabria e di Crotone sono tra i 38 aeroporti di interesse nazionale. La Calabria, tra l’altro, è l’unica regione d’Italia che, con meno di 2 milioni d’abitanti, continua ad avere in funzione ben tre aeroporti nei quali sono in corso di realizzazione interventi di potenziamento strutturale ma che necessitano di ulteriori strategie gestionali e organizzative che ne incrementino la competitività e l'efficienza. Le gravi carenze infrastrutturali di cui soffre la Calabria rappresentano un ostacolo alla sua crescita e un rilancio del principale comparto economico della nostra regione, quale il turismo, non può prescindere dal potenziamento dei treni che ci collegano al resto d’Italia, dal ripristino delle corse ferroviarie drasticamente cancellate in questi ultimi anni e dalla realizzazione di una rete ad alta velocità così come dallo svilupparsi di nuovi collegamenti aerei. Va colmato l’ampio divario tra la straordinarietà delle risorse e la fragilità delle infrastrutture, quali viabilità e trasporti, che impediscono una completa fruizione del territorio. Una buona promozione e comunicazione del territorio è la risultante di complesse dinamiche sociali, culturali ed economiche e dipende fondamentalmente dalla consapevolezza che le eccellenze di cui è ricca la nostra regione, dalla storia, all’archeologia, all’arte, alle tradizioni e all’enogastronomia, rappresentano un formidabile valore aggiunto dell’offerta turistica. L’incanto, la suggestione, la bellezza che la natura ha regalato a questa terra, il suo patrimonio storico e culturale, sono sempre più da valorizzare, riscoprire e soprattutto amare. È evidente che c’è bisogno di un nuovo scenario economico che valorizzi e promuova la Calabria. Lo ha ben capito il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che è venuto personalmente e più volte nella nostra regione per programmare un piano di interventi volto a far fronte alle emergenze più gravi. Basti pensare al ruolo che è chiamata a svolgere la Calabria in quest'epoca di grandi migrazioni dal continente africano e dal Medio Oriente verso l'Europa. Ormai, anche in Calabria, Porta sul Mediterraneo e l’Oriente, gli immigrati sono una presenza organica e quotidiana, in continua espansione e che potrebbero rappresentare una preziosa risorsa favorendo la crescita economica e demografica dei nostri territori. Ma, la Calabria deve diventare, anche e soprattutto logisticamente, laPorta dell’Italia e dell’Europa. Penso al Porto di Gioia Tauro, al più grande terminal del Mediterraneo, sul cui rilancio è l'Italia intera che si gioca una partita importante, come del resto hanno immediatamente compreso il Governo e la Giunta Regionale della Calabria, che su questa infrastruttura intendono investire. Il porto di Gioia Tauro può essere, infatti, il vero “cancello d’ingresso” tra l’Europa e il Mediterraneo nel raccordo con le nuove rotte e con le grandi reti transnazionali europee. Per questo, vanno attuate adeguate politiche nazionali per le tasse di ancoraggio e le accise ma, soprattutto, va finalmente istituita una Zona Economica Speciale, sulla cui realizzazione il Governo Nazionale ha garantito il massimo impegno. Come del resto hanno immediatamente compreso il Governo e la Giunta Regionale della Calabria, che su questa infrastruttura intendono investire. Appare, dunque, sempre più chiaro che la Calabria ed il Sud possono assolvere ad una funzione strategica per la logistica, gli scambi, i flussi di merci e i trasporti all'interno diunquadrointernazionale. Negli ultimi anni il territorio è stato considerato come risorsa inesauribile ma , paradossalmente, è stata notevolmente ridotta l'attività di manutenzione dei boschi, dei corsi d'acqua, degli ambienti naturali. L'aggressione al territorio e la mancanza di controlli, sono sempre più la causa principale dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni, com'è accaduto di recente, con incenti danni al patrimonio pubblico e privato. Ragion per cui, in un piano di interventi infrastrutturali per il Sud e per la Calabria, diventa prioritaria una politica di difesa e tutela delle risorse ambientali , di manutenzione e riassetto dei centri abitati e dei centri storici che si trovano in un profondo degrado. Sono necessarie misure urgenti per la messa in sicurezza delle scuole, degli ospedali, dei centri storici, delle aree interne e di tutte le strutture pubbliche. Ma, la Calabria ha, anche e soprattutto, bisogno di investimenti in cultura, formazione, scuola, università.La centralità della cultura deve essere intesa come valorizzazione della nostra identità e della nostra storia, ma anche come “produzione” di arte, letteratura, teatro, cinema, ricerca scientifica, innovazione. Ho sempre sostenuto che territorio e istituzioni, devono essere intese in un unicum inscindibile, in grado di operare insieme per la crescita della nostra regione partendo proprio dal valorizzarne e promuoverne le eccellenze in ogni campo. Prendiamo in considerazione le Università Calabresi. I nostri atenei sono importanti centri di ricerca e di studio e rappresentano per tutti gli studenti calabresi, un punto di riferimento a cui guardare con speranza, in una terra che ha voglia di liberarsi degli stereotipi che la attanagliano e nella quale i giovani hanno più che mai bisogno di spazi per formarsi e di prospettive sempre più ampie per il loro avvenire. Per questo, qui più che altrove, è necessario investire sul sistema universitario come strumento per rilanciare la competitività della regione e di conseguenza creare occasioni di sviluppo, produrre nuova economia e nuovi posti di lavoro. La nostra è una Regione esasperata dalla crisi economica, in perenne precariato e ancora troppo distante dal resto del Paese. Una Regione che, secondo gli ultimi dati Svimez, resta ancora la Cenerentola d’Italia, una terra “poverissima in un Sud sempre più povero”, dove si registra una costante discesa del Pil e un’impennata della disoccupazione con sempre più cittadini che neanche si iscrivono ai Centri per l’impiego e sempre più giovani che abbandonano la propria terra e dove, spesso e purtroppo, è la criminalità organizzata a creare le uniche "opportunità di lavoro". Il PD della Calabria ritiene che l’esame e l’approvazione in Parlamento della Legge di Stabilità sia un’occasione da non mancare per definire e risolvere annose emergenze sociali. Pertanto condivide e si impegna nelle sedi parlamentari affinché si assumano efficaci misure di riforma del welfare e del sistema degli ammortizzatori sociali portando a compimento la transizione dalla precarietà alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e non abbandonando al proprio destino le migliaia di lavoratori in mobilità in deroga. La situazione attuale che sta vivendo la Calabria, deve spingere il Governo, che per la prima volta ha dimostrato grande interesse e attenzione per questa Terra , ad accelerare gli interventi già previsti e programmati, che non sono e non vogliono essere, in alcun modo, né un dannoso pietismo né un vuoto assistenzialismo che tanto danno hanno fatto in passato. Quello che noi chiediamo per il Sud e per la Calabria in particolare è un interesse concreto all'interno di un quadro di sviluppo e di crescita nazionale. La Calabria si trova in una condizione di enorme difficoltà e più di una responsabilità grava sulla sua classe politica, da sempre troppo preoccupata di difendere lo“status quo” piuttosto che far rispettare i diritti della propria gente. È fondamentale, quindi, che la classe politica e dirigenziale calabrese si occupi, a tutti i livelli, della propria Regione, ne rappresenti le istanze per far si che, finalmente, questa Terra possa riconquistare credibilità e centralità e conseguire quel definitivo sviluppo che, per le sue straordinarie potenzialità ed eccellenze, merita. Come più volte ci ha ricordato Renzi, dobbiamo essere noi, classe dirigente e politica, i primi a lavorare, utilizzando al meglio le nostre risorse e soprattutto ascoltando i territori perché è qui la Calabria vera, con le sue criticità, le sue aspettative ma anche con tanta voglia di riscatto.Un ulteriore banco di prova, alla luce dei risultati negativi registrati dalla gestione commissariale, è la capacità di qualificare il servizio sanitario regionale.Il rientro dai disavanzi pregressi e l’ottimizzazione della spesa non possono essere obiettivi che contrastano con la necessità di garantire il diritto alla sicurezza della cura del cittadino. Il PD si adopererà nelle sedi istituzionali preposte per una rinegoziazione del piano di rientro e per fare venire meno le ragioni della gestione commissariale. La Consulta sulla Sanità costituita dal Partito Democratico Calabrese è nata appunto per dare il proprio contributo all’azione di rilancio dell’attività di programmazione in uno dei settori nevralgici della vita politico-amministrativa della Calabria e su cui maggiormente di concentra l’attesa di cambiamento dei cittadini. Io sono certo che la Regione e il PD sapranno lavorare bene sulla Sanità, ma potremmo ritenerci totalmente soddisfatti solo quando riusciremo a garantire livelli di assistenza, di prevenzione e cura tali da restituire fiducia ai calabresi e debellare l’emigrazione sanitaria che li costringe a rivolgersi a strutture sanitarie del centro nord. Inoltre, mi preme sottolineare che quello delle Consulte, da estendere anche ad altri settori, è un strumento valido e indispensabile per programmare, confrontarsi ed esprimere tutte le potenzialità propositive del PD e non. Uno strumento in grado affrontare e le importanti problematiche che interessano il futuro della Calabria, unendo, pur nel difficile lavoro che l’attende, le forze politiche con le forze sociali, economiche con la cultura , con la Chiesa e con quanto di più moderno si muove nella società civile. Un altro elemento portante da non perdere mai di vista è l’unità. L’unità non è un decreto del segretario nazionale o del segretario regionale. L’unità si conquista giorno dopo giorno, con sacrificio, sapendo fare, se necessario, qualche passo indietro nella certezza che ne saranno fatti molti di più in avanti. Ciascuno di noi proviene da percorsi e storie diverse. Innalziamo le nostre bandiere ideologiche, giustamente orgogliosi della nostra identità. Possiamo piacerci o no ma ora ci troviamo a percorrere la stessa strada e dobbiamo alzare lo sguardo insieme verso un traguardo che deve essere quello del rilancio della Calabria. Insieme si cresce, insieme si raggiungono degli obiettivi, insieme si hanno le ambizioni ma solo in squadra e mai da soli. Un proverbio recita così: “Solo quando tutti contribuiscono con la loro legna da ardere è possibile creare un grande fuoco”. Le sfide, infatti, le possiamo vincere solo uniti, mettendo in prima linea il senso di partito, di comunità e soprattutto il bene della Calabria e dei Calabresi. Occorre far crescere la cultura del Partito Democratico come comunità che include e non esclude, che accoglie e non rifiuta, come comunità di donne e di uomini differenti, che hanno diverse appartenenze sociali, diverse sensibilità culturali, che vanno fatte convergere a partire dai territori, dai circoli, dalle federazioni dove tra l’altro operano sindaci e segretari di partito che quotidianamente mettono, a servizio del PD e al proprio paese, energie, intelligenze e professionalità. Ci sono posizioni differenti che non si risolvono cristallizzandole ma confrontandosi e se si continua a pensare solo a coltivare il proprio “orticello di voti”, ad alimentare divisioni, guerre di logoramento, battaglie di retroguardia e biechi tatticismi, verremo tutti sconfitti e anche di brutto. Responsabilità ed impegno unitario sono richiesti ancor più dall’imminenza dello svolgimento delle prossime elezioni amministrative. Il rinnovo dei consigli comunali di Cosenza e Crotone e di altri comuni costituisce una condizione indispensabile per contribuire al successo del PD e del centrosinistra in questa tornata elettorale. E dobbiamo partire proprio dal formare liste autenticamente pulite : il Partito Democratico non deve permettere che l’illegalità inquini il proprio progetto. Noi non vogliamo i voti della 'ndrangheta e continueremo a rifiutare l’arroganza e i freni inibitori di una cultura politica, frutto di affari illeciti e pericolose connivenze con la mafia. È questo l’impegno che fin dall’inizio ho preso come segretario regionale e che continuerò a mantenere, sicuro di poter interpretare anche il pensiero di tutti i democratici calabresi e la grande richiesta di trasparenza e di legalità dei cittadini. Lo dobbiamo, soprattutto, a quanti, come Francesco Fortugno, hanno dato la vita per affermare i valori dell’onestà e della legalità. Sempre in riferimento alle prossime elezioni amministrative, va precisato che la selezione dei candidati a sindaco, in assenza di designazioni condivise e unitarie, sarà affidata alle elezioni primarie che, anche in Calabria, si svolgeranno nella data di Election Day Nazionale. Invece, per quanto riguarda i congressi provinciali del PD, considerata la disponibilità da parte dei segretari provinciali di superare la propria condizione di incompatibilità, si propone di affidare, nelle federazioni di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro, la guida ad organismi unitari e collegiali per la preparazione della stessa fase congressuale e per la conduzione della campagna di tesseramento al Partito, a partire dalla commissione già insediata come disposto dalla Segreteria Nazionale. Inoltre, anche il Pd della Calabria aderisce all’ invito del Segretario Nazionale a scendere in piazza, il 5 e il 6 dicembre, con la manifestazione "Italia, coraggio!, per reagire con determinazione davanti a questioni di portata storica come l'attacco del terrorismo. Tutti fuori, con mille banchetti nelle piazze di tutta Italia, per ascoltare i commenti dei cittadini, raccogliere idee e mostrare i tanti risultati dell'azione di Governo. Saranno due mattinate di lavori con parlamentari, consiglieri regionali e sindaci che staranno in mezzo alla gente a parlare ma anche ad ascoltare. con coraggio, a testa alta, senza paura. In più, promuoveremo per il prossimo mese di gennaio, una Manifestazione per la pace e la cooperazione tra i popoli. In merito ho già contattato S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro e nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, che ha da subito accolto con entusiasmo l’iniziativa. Insieme alla società civile, alla Chiesa, alle istituzioni ribadiremo la nostra ferma condanna al terrorismo, all’odio, alla violenza perché, come ha avuto modo di dire Papa Francesco : “Noi vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato”. Infine voglio rassicurare che il segretario regionale non si sente per nulla “sotto tutelato”, è sereno e consapevole del lavoro che sta svolgendo al servizio del Pd calabrese, ma soprattutto è confortato dall’idea di agire in piena sintonia e armonia con il segretario nazionale, Matteo Renzi e a sostegno del presidente, Mario Oliverio. Voglio ricordare che sono stato eletto dopo 4 anni di commissariamento del PD, un commissariamento che ha prodotto macerie simili a quelle che Scopelliti ha lasciato ad Oliverio e non, certamente, imputabile a chi come me e come tanti segretari di circolo si sono sempre occupati dei territori. Lo ripeto ancora una volta io sono un uomo che non appartiene agli apparati, né li ha mai condivisi. Io vengo dai territori e sono il primo segretario regionale del PD calabrese che è partito dalla realtà quotidiana che vivono i sindaci. Forte della mia storia personale, soddisfatto di quello che politicamente ho raggiunto, che è molto di quanto mi sarei aspettato, continuerò a tener fede all’impegno ricevuto nel momento in cui sono stato eletto e di cui ne sono responsabile di fronte a questa assemblea e ai miei elettori. Al contempo, chi mi conosce sa che, so attendere come una sentinella vigile che aspetta l'aurora e se necessario, da buon cristiano, sono pronto a lasciare, in qualsiasi momento, con l’unico rimpianto di aver corrisposto alla gente molto meno di quanto mi ha dato con il proprio consenso ma , soprattutto, con quel senso di responsabilità che appartiene alla mia cultura e coerenza di politico, di cittadino, di uomo libero e democratico che non si è mai inchinato di fronte al potere. L’importante è lavorare, insieme e uniti, senza azioni di pura demagogia e populismo o posizioni campanilistiche, ma sempre e comunque per il bene del partito, dei nostri territori, dei cittadini, di quelli di oggi e di quelli di domani a cui dobbiamo assicurare giorni sempre migliori nella speranza che la Calabria continui a crescere e possa camminare a testa alta e a schiena dritta in Italia, in Europa e nel Mondo.

#Calabrosiculistatesereni: il Ponte mai si farà

Ci risiamo, come un fiume carsico la querelle sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, che affonda le radici nello scorso millennio, torna a riaffiorare nel dibattito pubblico scatenando, senza un barlume di raziocinio, le opposte fazioni che occupano "militarmente" i due lati della barricata. Si guardano in cagnesco, non si confrontano fra loro ed è sufficiente una miccia qualsiasi, anche una frase buttata lì dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di una banale conversazione con Bruno Vespa, per far deflagrare ancora l'ordigno della polemica sterile e schiacciata sotto l'insostenibile peso delle velleità. Perché sterili e velleitarie, prima di tutto, sono le parole pronunciate dal premier che non ha annunciato per domani, e nemmeno per dopodomani, l'avvio dei lavori per la costruzione della monumentale opera di collegamento fra la Sicilia ed il "Continente", ma si è limitato a dire che: "Prima di discuterne sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche. Poi faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il sud. Dall’altra parte dobbiamo finire la Salerno-Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia". Nulla di più, nulla di meno che un sacrificio immolato sull'altare delle buone intenzioni: niente che abbia il crisma della concretezza, nulla che si avvicini lontanamente ad una seria programmazione. Eppure, l'inferno del vociare confuso di chi si oppone e di coloro che, al contrario, considerano il Ponte la panacea buona per curare tutte le ataviche sofferenze di Calabria e Sicilia, si leva alto. Una colonna sonora all'insegna della demagogia, suonata e cantata da dilettanti da strapazzo: in queste ore non un solo esperto che abbia aperto bocca ed a buon motivo, aggiungiamo, perché, come capita molto spesso, anche in questo non ci sono i requisiti minimi della notizia, ma una dichiarazione estemporanea di Renzi che, quanto a boutade, sembra solo desideroso di raggiungere nel più breve tempo possibile il record di Silvio Berlusconi, non per niente uno che di annunci roboanti, e tali sono rimasti, ne ha distribuiti a iosa negli anni in cui ha governato gli italiani. A parziale giustificazione dell'attuale inquilino di Palazzo Chigi, tuttavia, c'è l'oggettiva assenza di una promessa propriamente detta da parte sua. Ha scelto di frenare la sua impetuosa irruenza fotografando (parzialmente) l'esistente, costituito, in questo preciso momento storico, dalla indecente assenza di acqua che sgorga dai rubinetti di Messina e Reggio Calabria, l'isolamento inaccettabile delle aree interne delle due regioni a causa dell''inesistenza di collegamenti infrastrutturali degni di uno Stato civile, un aeroporto, quello di Reggio Calabria, beffardamente denominato dello Stretto e tuttavia cronicamente incapace di attrarre l'utenza messinese, appeso ad un filo e con un ridicolo numero di voli quotidiani. Intere generazioni, d'alta parte, sono cresciute con il mito negativo dei lavori sull'A3, ed è preferibile non accanirsi oltre ricordando la condizione pietosa della linea ferroviaria da Salerno in giù. Questi esempi sono soltanto i più eclatanti, come ben sanno le popolazioni che si ostinano a nascere crescere e morire a cavallo di Scilla e Cariddi. Ma il presidente del Consiglio, è notoriamente un professionista della politica che si muove seguendo la stella polare del cerchiobottismo  e, quindi, certo, il Ponte si farà, ma prima dovrà essere assegnata una quota parte di servizi minimi essenziali perché è di questo che si tratta quando si parla di erogazione idrica o trasporti. E allora sognare l'Italia corazzata con un futuro avveniristico rimanendo incastrati nel giogo di un presente imbarazzante per i canoni  standard occidentali è un esercizio retorico a costo zero, stiano sereni tutti, gli ultrà del "No Ponte" ed i fanatici del "bellissimo simbolo dell'Italia", perché ad unire le due sponde continuerà a provvedere il lento e sporadico transito di aliscafi e ferry boat, ormai circondati dal mito al pari dell'onirica esecuzione di una struttura chiusa a tripla mandata nello sgabuzzino dei voli pindarici.

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Renzi riapre la partita del Ponte sullo Stretto: "Certo che si farà"

Intervistato da Bruno Vespa per "Donne d'Italia", l'ennesimo volume dato alle stampe dal conduttore di "Porta a Porta ", Matteo Renzi ha annunciato urbi et orbi che certamente il Ponte sullo Stretto di Messina sarà costruito. "Prima di discuterne sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche. Poi – ha dichiarato il presidente del Consiglio – faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il sud. Dall’altra parte dobbiamo finire la Salerno-Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier – assicura il premier – sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia". 

Consiglio dei ministri convocato per stamattina: attesi provvedimenti per l'alluvione in Calabria

Il Consiglio dei ministri che si svolgerà stamattina a Palazzo Chigi non ha fra i punti espressamente previsti l’adozione di provvedimenti per l’alluvione che ha investito il territorio calabrese. Non è escluso tuttavia che questa problematica venga inserita “fuori sacco”, anche perchè era stato lo stesso premier Matteo Renzi a promettere interventi alla prima seduta successiva agli eventi calamitosi. Secondo quanto diramato dallo stesso Governo i punti all’ordine del giorno sono i seguenti:

- DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di contabilità e di concorso all’equilibrio della finanza pubblica delle Regioni (ECONOMIA E FINANZE);

- DECRETO LEGISLATIVO: Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana per il trasferimento delle funzioni in materia di sanità penitenziaria (PRESIDENZA);

- DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2015 (PRESIDENZA);

- DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/111/UE recante modifica della direttiva 2009/15/CE, per quanto attiene all'adozione da parte dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO) di taluni codici e relativi emendamenti di alcuni protocolli e convenzioni (PRESIDENZA - INFRASTRUTTURE E TRASPORTI);

-N. 2 DECRETI LEGISLATIVI (PRESIDENZA - ECONOMIA E FINANZE) recanti:

- attuazione della direttiva 2014/59/UE che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2014/25/CE, 2011/35/UE e 2013/36/UE e i Regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012;

- modifiche del DLG n. 385 del 1993 e del DLG n. 58 del 1998, in attuazione della direttiva 2014/59/UE che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2014/25/CE, 2011/35/UE e 2013/36/UE e i Regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012;

 - ESAME PRELIMINARE DI 2 DECRETI LEGISLATIVI (PRESIDENZA- MINISTERI DI SETTORE) recanti attuazione delle seguenti direttive:

- 2013/42/UE e 2013/43/UE che istituiscono un meccanismo di reazione rapida contro le frodi in materia di IVA e prevedono l'applicazione facoltativa e temporanea del meccanismo dell'inversione contabile a determinate operazioni a rischio di frodi;

- 2014/100/UE che modifica la direttiva 2002/59/CE, relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e dell'informazione;

- DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, a norma dell'articolo 8 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014 (PRESIDENZA - AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) - ESAME PRELIMINARE;

 - N. 4 DISEGNI DI LEGGE (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE) recanti ratifica ed esecuzione dei seguenti Atti internazionali:

- Accordo sul trasferimento e la messa in comune dei contributi al Fondo di risoluzione unico;

- Accordo Italia - Bermuda per lo scambio di informazioni in materia fiscale;

- Convenzione Italia - Repubblica Gabonese per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali;

- Accordo Italia - Turkmenistan sullo scambio di informazioni in materia fiscale;

- Leggi regionali;

- Varie ed eventuali”.

Fondi sul dissesto idrogeologico: Renzi pensa a Firenze. E la Calabria può aspettare

Al prossimo Consiglio dei Ministri ci saranno i provvedimenti per i danni causati dal maltempo. O almeno questo è quello che ha promesso il premier Matteo Renzi. Ma, intanto, quanto alla prevenzione la Calabria non c’è. Fra le notizie principali pubblicate sul portale del Governo, infatti, desta stupore quella in cui viene specificato che “mercoledì 4 novembre alle 11 nella Sala Verde di Palazzo Chigi il governo sottoscrive con le Regioni e i sindaci gli ‘accordi di programma quadro’ per l'assegnazione dei fondi previsti dalla prima parte del Piano contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane, approvato con Decreto del Presidente del Consiglio del 15 settembre scorso. Entrano così nella fase operativa 33 interventi urgenti per un importo di 654,2 milioni, stanziati dalla delibera Cipe 32/2015”. Il riferimento specifico è dunque alle aree metropolitane e non ai piccoli centri. Ci si aspetterebbe che Reggio Calabria sia fra i protagonisti e, invece, i passaggi successivi sono fin troppo chiari: “presenti alla firma degli accordi il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il coordinatore di #italiasicura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Mauro Grassi, il capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, i Presidenti e i rappresentanti delle Regioni (Emilia Romagna, Abruzzo, Liguria, Lombardia, Sardegna e Veneto), i sindaci delle città di Milano, Genova, Bologna e Venezia”. “Alle 16 – viene aggiunto - a Firenze, nella sede della Regione Toscana di Piazza Duomo il ministro Galletti e il coordinatore di #italiasicura Grassi firmeranno l'accordo di programma quadro con il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella, nel giorno in cui ricorre l'anniversario dell'alluvione che il 4 novembre 1966 colpì il capoluogo toscano”. Già Firenze e la Toscana in primo piano. E la Calabria può aspettare.

 

  • Published in Cronaca

Emergenza maltempo, Renzi rassicura i reggini: "Subito i primi provvedimenti"

Matteo Renzi ha utilizzato la enews mensile di cui si serve, assieme ai social, con l'intento di mantenere il filo diretto con i cittadini, per rassicurare la popolazione della provincia di Reggio Calabria, duramente colpita dagli effetti devastanti prodotti dalle alluvioni del fine settimana. "Il maltempo - è il pensiero del presidente del Consiglio - ha flagellato Benevento prima e Reggio Calabria poi. La Protezione civile e il Governo , d’intesa con i due presidenti di Regione, sono già intervenuti con sopralluoghi e fin dal prossimo Consiglio dei ministri arriveranno i primi provvedimenti". Non lasceremo soli né i beneventani, né i reggini", ha garantito il capo dell'Esecutivo. "Ci tengo a scriverlo, a sottolinearlo, a ripeterlo con forza".

Maltempo in Calabria, Salvini avvisa Renzi: “Non si dimentichi degli alluvionati”

“Maltempo in Calabria, è un disastro: siamo con voi! Speriamo che il governo si muova e non dimentichi, come ha fatto per i danni in Emilia, in Sardegna o in Riviera del Brenta. Soldi per i clandestini sì, soldi per gli alluvionati no... Governo Renzi, governo razzista?”. Sono le affermazioni di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che avvisa il premier Matteo Renzi esortandolo a stanziare i fondi necessari per far fronte ai danni subiti dalla nostra regione per effetto della “Tempesta di Hallowen”.

 

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