Montepaone, Grande (FdI -An): "Necessario un cammino costruttivo con l’attuale maggioranza consiliare"

Riceviamo e pubblichiamo

"La partecipazione alla vita politica e sociale all’interno di una comunità civile è presupposto di ampio consenso democratico e di vivo interesse civico. Nel nostro contesto territoriale lo spirito di appartenenza ad una comunità viene spesso e volentieri vessato da continue manifestazioni distruttive, le quali, pur rimanendo nel legittimo alveo dei “diritti” rischiano di tramutarsi in autoritari abusi che erodono fortemente lo status sociale del nostro paese e destabilizzano il dibattito politico, trasformandolo in una guerra senza frontiere, priva di punti di vista lungimiranti, priva di progettualità e soprattutto senza alcun valore per il cittadino. Il dibattito politico deve essere dialogo formativo, costruttivo, pronto a migliorare e propenso a contribuire alla causa comune che è esclusivamente il servizio al cittadino.

Fratelli d’Italia, sin ora, non si è mai espressa “nell’arena politica” che è diventata Montepaone, in cui la distruzione ha più voce della costruzione, in cui si preferiscono vetrine giornalistiche al dibattitto, in cui non si vede alcuna collaborazione tra maggioranze e minoranze, che si inseguono e perseguono, in una lotta estenuante di titoli e conferenze.

La nostra realtà politica è differente, ci chiamiamo fuori dalla battaglia del gatto ed il topo, cercando di rinvenire invece soluzioni “vere” e “valide” per il cittadino Montepaonese. Siamo una forza politica giovane, rappresentativa sul territorio e ben articolata, mettiamo a disposizione della politica locale dei “tecnici” e nessun politicante di nuova o vecchia fattura. Crediamo che la soluzione migliore sia quella rispondente ai bisogni del cittadino e che dunque, risulti evidente e necessario un cammino costruttivo con l’attuale maggioranza consiliare, percorso che ci garantisca di rinvenire obiettivi comuni e tendere un sostegno politico, sociale e umano più che mai incisivo. Per cambiare le sorti del nostro paese nulla ha più valore di una seria collaborazione finalizzata a risolvere le criticità evidenti che assillano Montepaone, senza bendarsi gli occhi di fronte alle responsabilità e senza instaurare una politica aggressiva ed intollerante finalizzata alla più becera campagna elettorale o ancor peggio ad un misero orgoglio di guardare il proprio avversario in difficoltà.

Bisogna comprendere che la politica sana e trasparente è costituita, primariamente, da obiettivi che attengono alle necessità del cittadino, da programmi condivisi, da “fatti” e poche “parole” ma soprattutto dal senno di colui che è chiamato ad amministrare, che sia in maggioranza o in minoranza, di essere chiamato a rappresentare il prossimo e non se stesso.

A breve Fratelli d’Italia presenterà alla cittadinanza Montepaonese i propri programmi politici per il prossimo biennio i quali, verranno certamente condivisi con l’attuale amministrazione e con tutte le forze politiche cittadine che vogliano in qualche modo contribuire ad un cammino di crescita “costruttivo”.

Non esiste futuro senza un duro lavoro, ma non esiste lavoro senza un’adeguata programmazione e nulla di ciò è possibile in assenza di preparazione, desiderio e volontà."

Giuseppe Grande - Commissario cittadino Fratelli d'Italia -Montepaone

Calabria: l'Anas continua nella rimozione dei rifiuti lungo le SS 106 ‘Jonica’ e 106 VAR/A in provincia di Catanzaro

Anas comunica che, in questi giorni le squadre continuano nelle attività di rimozione dei rifiuti abbandonati lungo le arterie di competenza, sulle strade statali 106 'Jonica' tra i territori comunali di Catanzaro, Borgia, Squillace, Montepaone e Soverato, dal km 139,0000 al km 184,000,  e lungo la strada statale 106 VAR/ A  a Catanzaro.

Le squadre Anas del centro Manutentorio di Catanzaro Nord, si sono adoperate, in queste settimane nell'attività di pulizia delle piazzole di sosta lungo le statali  liberandole da rifiuti di ogni genere, resti di arredamento, detriti di auto e tanto altro ancora.

Le operazioni  sono state condotte da Anas al fine di , risolvere una grave situazione di degrado che danneggiava l'immagine di una delle zone  dello Jonio Catanzarese che ogni anno è interessata da una grande affluenza turistica.

L’obiettivo di Anas è quello di affrontare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti intervenendo in modo sempre più tempestivo, di concerto con Enti locali e le forze di Polizia   sia in termini di coordinamento degli interventi di raccolta, trasporto  e smaltimento che in termini di prevenzione e sorveglianza del territorio.

Confisca di beni per 1 milione di euro riconducibile alla cosca "Sia-Procopio-Tripodi"

 

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria - G.I.C.O. - di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto, Vincenzo Luberto, e dal Sostituto Procuratore, Vincenzo Capomolla, questa mattina hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca definitiva di beni per un valore di circa 1 milione di euro, emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro su richiesta di questa Procura Distrettuale.

I destinatari del provvedimento ablativo sono Salvatore Pannia e Bruno Procopio, quest’ultimo figlio di Fiorito Procopio, esponente di vertice della cosca “Sia-Procopio-Tripodi”, operante nell’area ionica soveratese e coinvolta nella guerra di mafia passata alle cronache giudiziarie con il nome di “Faida dei boschi” che ha insanguinato la fascia ionica del basso catanzarese con oltre dieci morti nell’arco di pochi anni.

Le indagini eseguite dalla Procura sono culminate, nel corso del 2011, nell’operazione "Showdown" che ha consentito, tra l’altro, di svelare la faccia imprenditoriale della cosca. La confisca odierna, eseguita su disposizione della corte d’appello di Catanzaro, rappresenta l’epilogo di complesse indagini, eseguite dalle Fiamme Gialle di Catanzaro, attraverso una meticolosa ricostruzione di articolati assetti societari e il conseguente incrocio con le risultanze dell’attività tecnica ed info-investigativa svolta sul territorio.

Le indagini, delegate dalla Direzione distrettuale, hanno consentito di ricostruire anche gli interessi economici di Pannia, il quale ricorrendo a fittizie intestazioni, gestiva diverse attività commerciali e imprenditoriali, fra cui un esclusivo night club sito nella cittadina di Montepaone (CZ).

Bruno Procopio, invece, è risultato intestatario formale di quote societarie di fatto riconducibili al padre Fiorito ed ai vertici della consorteria criminale oggetto d’investigazione.

Con il provvedimento odierno, la Corte d’Appello di Catanzaro, nel condannare Pannia e Procopio per il reato di intestazione fittizia di beni di cui, ha altresì disposto la confisca definitiva dei seguenti beni, già sottoposti a sequestro nel corso degli anni 2011 e 2012 da parte del nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro:

  • n. 4 veicoli;
  • n. 1 immobili;
  • n. 3 quote societarie (di due diverse società);
  • n. 2 complessi aziendali;
  • n. 1 night club (gestito sotto la veste di circolo privato).

I beni, ubicati nei comuni di Montepaone e Davoli, il cui valore complessivo è stato stimato in circa 1 milione di euro, sono stati definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato.

 

 

Festa per la degustazione del vino solidale “Aurunco” al Centro diurno di Montepaone Lido

Nell’ambito del  progetto “Giovani in campagna”, sostenuto dal Dipartimento di Salute Mentale diretto dal Gregorio Corasaniti e dall’Associazione AMA Calabria, si è svolta, nei locali del Centro di Salute Mentale di Montepaone Lido, diretto da Luigi Apicella, una festa per la degustazione del vino solidale Aurunco annata 2016, prodotto con il contributo dei giovani che frequentano il Centro diurno di Montepaone Lido.

L’evento si è svolto alla presenza di oltre cento persone tra familiari e rappresentanti delle istituzioni del comprensorio.

Il progetto è in corso da tre anni con lo scopo di creare conoscenza ed interesse per un “lavoro” sostenibile: dalla vendemmia alla produzione del vino e rientra tra le attività previste dal Centro diurno di riabilitazione psicosociale di Montepaone Lido, diretto da Rosa Conca. Fa parte, inoltre, di un programma di agricoltura sociale che favorisce il reinserimento di soggetti con bassa capacità contrattuale  nella comunità, attraverso un’integrazione  lavorativa supportata.

La vendemmia offre un’opportunità, seppur temporanea, di inserimento nella vita sociale e lavorativa, attraverso l'esperienza della vita in comune, guidata e coordinata da figure professionali dedicate alla riabilitazione psicososociale.

Il progetto rappresenta un percorso di autonomia e fiducia contro il pregiudizio ed offre la possibilità di “lavorare” al di fuori del Centro.

“E’ importante - ha affermato Rosa Conca - far vedere i frutti ed i risultati del lavoro che si è concretizzato nella realizzazione di un vino solidale che abbiamo chiamato “Aurunco”, nome antico di Montepaone, in memoria di una cittadina che senza pregiudizio ha sempre accolto i giovani che frequentano il Centro diurno, offrendo disponibilità di servizi ed opportunità di lavoro.”

Il progetto ha avuto inizio a partire dall’8 ottobre 2014 articolandosi in tre fasi: vendemmia, lavorazione dell’uva, imbottigliamento del vino ed etichettatura. Per la realizzazione del progetto, il gruppo del Centro diurno mantiene la gestione di un vigneto ubicato sulla collina di Montepaone.

Nel corso delle attività, il gruppo gestisce un vigneto ubicato sulla collina di Montepaone.

La vendemmia è vissuta come un’esperienza di lavoro e come momento culturale, con i suoi aspetti folcloristici e tecnici.

All'evento hanno partecipato, tra gli altri, il dirigente Nicola Voci dell’Asp di Catanzaro e il direttore del Dsmd  dell’Asp di Catanzaro Gregorio Corasaniti.

Hanno aderito alla manifestazione, anche, le associazioni del comprensorio come l'Ave AMA di Catanzaro e Don Pellicanò di Isca Marina.

Teatro, grande successo per Atastala

L'associazione Makrós, di Petrizzi (CZ), ancora una volta, ha dimostrato di essere un’importante realtà del territorio calabrese.

Il sodalizio ha confermato la vocazione a sperimentare nuovi linguaggi di con Atastala.

La rappresentazione dell’opera scritta da Ulderico Nisticò, portata in scena al Piccolo teatro di Montepaone con regia di Miriam Santopolo, ha fatto registrare il tutto esaurito.

Con un testo raffinato, impegnativo e sapientemente ambiguo, l’opera narra il processo alla strega Atastala.

La trama: siamo nel 1529, e Lucrezia, una donna di Petrizzi, subisce il processo per stregoneria. Si tratta di una calunnia, oppure Lucrezia è veramente Atastala? C'è un avvocato, enigmatico ed oscuro, che ne assume, abilmente, la difesa e c'è un monaco inquisitore che deve invece stabilire se la donna è colpevole o meno di stregoneria. Ci sono poi, i testimoni ed un notaio che deve certificare il tutto. Intorno e dentro a tutto ciò, gravita un particolare e suggestivo coro greco che ben sa evidenziare il dualismo che sta nascosto in ognuno di noi e che riporta alla mente dello spettatore riti misteriosi e antichi, facenti parte della cultura e della tradizione calabrese.

 

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Teatro: a Montepaone va in scena "Atastala"

Appuntamento fissato, per le 18 di domenica 30 aprile, al Piccolo Teatro d’Arte di Montepaone dove andrà in scena Atastala.

La rappresentazione, scritta da Ulderico Nisticò per la regia di Miriam Santopolo, narra il processo celebrato, nel 1529, a Petrizzi, a carico della strega Lucrezia, o Atastala. Le figure attorno alle quali ruota lo spettacolo sono quelle del domenicano padre Ludovico da Cardinale, del notaio Salluca, del singolare avvocato che assume la difesa e dei testimoni madre Addolorata, il contadino Salvatore del Cenadi e le popolane Assunta e Caterina.

I personaggi chiamati ad interpretare l’opera sono: Atastala - Patrizia Tolotta; Padre Ludovico - Eraldo Fera; Avvocato - Ivan Santopolo; Salluca - Peppe Giorla; Assunta - Liliana Pologruto; Caterina - Eleonora Giorla; Madre Addolorata - Rosanna Pasquale; Salvatore - Eraldo Rizzo.

Il coro sarà composto da: Adele Esposito, Teresa Lagani, Sabrina Pasquale

Clarissa Soluri sarà, invece, la ballerina.

Per prenotare i biglietti telefonare al 348 3686627.

Online il report Arpacal, nessun pericolo radioattività sulla costa catanzarese

Si è conclusa oggi, con la trasmissione alle Autorità competenti e la contestuale pubblicazione sul sito web istituzionale del report finale delle attività, l’indagine ambientale che l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) ha svolto sul tratto di costa jonica catanzarese dei comuni di Soverato, Montepaone, Montauro e Stalettì.

In particolare, la località Calalunga di Montauro,nel novembre scorso era stata al centro di una inchiesta televisiva condotta da "le iene" che aveva ipotizzato la presenza di radioattività artificiale sulla spiaggia.

A parte l’indagine puntuale su Calalunga, eseguita dall’Arpacal su richiesta delle Autorità competenti e che ha smentito la presenza di radionuclidi artificiali nei punti indicati dall’inchiesta televisiva, il Laboratorio “E. Majorana” del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal ha esteso la misurazione in campo, nonché l’analisi dei campioni prelevati, su tutto il tratto di costa jonica catanzarese compreso appunto tra Soverato e Stalettì.

Lo studio ha dimostrato, dopo l’acquisizione diretta di 1074 misure ambientali oltre alle risultanze analitiche su campioni prelevati nell'area di interesse, che, non vi è traccia alcuna di contaminazione radioattiva di tipo artificiale o antropica.

La costa ionica catanzarese presenta livelli di fondo radioattivo naturale in perfetta armonia con il riferimento del territorio calabrese.

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Uccise la figlia appena nata, l'accusa chiede dieci anni di reclusione

Dieci anni di reclusione. E’ quanto ha chiesto il pm di Catanzaro Alessandro Prontera nei confronti di Marianna Roshka.

La 33enne di nazionalità ucraina è accusata di aver ucciso la figlia appena partorita e di averne occultato il cadavere.

Il fatto risale al 17 agosto 2015 quando, in una valigia nascosta in un armadio di un’abitazione di Montepaone, i carabinieri della Compagnia di Soverato trovarono il corpo senza vita di una neonata.

I militari dell’Arma erano intervenuti in seguito ad una segnalazione fatta dai sanitari in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Soverato.

 Residente in provincia di Varese, ma in vacanza in Calabria insieme ai familiari, la 33enne aveva raggiunto il nosocomio in seguito ad un malore.

Nel corso della visita, i medici avevano scoperto che la donna aveva appena partorito.

Una volta allertati, i carabinieri avevano, quindi, proceduto ad una perquisizione durante la quale avevano effettuato il tragico ritrovamento.

In seguito alle indagini, nel dicembre dello stesso anno, la donna era stata arrestata.

Il processo davanti al gup Pietro Carè riprenderà il prossimo 11 maggio per l’arringa difensiva.

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