Serra al centro: "Continua il depotenziamento dell'ospedale San Bruno"

"Continua a rimanere depotenziato l’ospedale di Serra San Bruno oggetto secondo l’Asp di Vibo Valentia di una riorganizzazione di servizi che però, a dispetto di quanto sostenuto, nulla ha a che spartire con l’assetto ospedaliero previsto dagli atti aziendali precedenti. E ci si muove, quindi, a passo di gambero, con i tavoli di discussione in cui si va avanti ma nella realtà si torna indietro. Ne è esempio la trovata della lungodegenza week surgery in luogo di un vero e proprio reparto di lungodegenza previsto da piani sanitari e atti aziendali e mai messo in campo dal management dell’Azienda sanitaria vibonese. Un surrogato, dunque, che non è certo un atto che segna una inversione di rotta ma conferma come nei piani alti di via Dante, a Vibo Valentia, non ci sia la reale volontà di potenziare il nosocomio “San Bruno” il cui rafforzamento strategico, come la tela di Penelope, viene fatto e disfatto alla bisogna. Un’altro nodo è rappresentato dalla riabilitazione rimasta sulla carta e mai realizzata, mentre in altre aree del Paese le strutture sanitarie di montagna sono considerate (perché volute) centri di eccellenza nel recupero riabilitativo. La turnazione degli specialisti sul territorio provinciale così da garantire i servizi essenziali non è stata mai presa in considerazione. La realizzazione di queste cose farebbero la differenza è i cittadini di questo comprensorio la percepirebbero come un'attenzione reale di mantenere i servizi minimi previsti in ambito nazionale dai a livelli essenziali di assistenza. Per quanto concerne la Casa di comunità purtroppo le decisioni non sono cambiate e si continua a volerla inserire all'interno del presidio senza che venga prospettata una soluzione alternativa e strategica da chi ha il dovere istituzionale di trovarla. Continueremo a vigilare così come abbiamo sempre fatto affinché i diritti dei cittadini montani del territorio delle Serre non vengano calpestati ma resi effettivi e rispettati così come previsto dalla carta costituzionale”.

Lo scivono in una nota, i componenti di Serra al centro: Cosimina Pisani, Nensy Rachiele, Assunta Bevilacqua, Bettina Rachiele, Elena Pisani e Maria Rosaria Franzè.

Ospedale San Bruno, Serra al centro: "Continuiamo a manifestare"

"Oggi abbiamo manifestato per dire ancora una volta no alla Casa di comunità all’interno dell’ospedale San Bruno e per la difesa di servizi sanitari efficienti. Lo continuiamo a dire da mesi, da quando c’erano già i segnali che lasciavano presagire l’ennesimo depotenziamento dell’unico ospedale presente nel comprensorio montano delle Serre vibonesi. Tutto questo perché la Casa di comunità nel corpo del nosocomio significa il suo smantellamento dall’interno. L’istituzione di queste nuove strutture dovrebbe rappresentare un “filtro” territoriale – quindi devono stare sul territorio – per evitare un imbuto caratterizzato da accessi impropri al pronto soccorso. Dovrebbero, quindi, lavorare in sinergia con la medicina territoriale, i medici di famiglia, onde evitare che pazienti cronici finiscano in ospedale".

E' quanto si legge in un nota del movimento "Serra al centro".

"Senza contare - prosegue il comunicato - che occupare spazi che potrebbero servire per un reale potenziamento della struttura e che invece vengono utilizzati per la medicina territoriale è solo il pretesto per chiudere le saracinesche alla sanità pubblica nell’entroterra vibonese in favore di altri lidi. Altrimenti non si comprende perché dopo incontri interlocutori, riunioni infinite, promesse rimaste tali, l’Asp di Vibo Valentia continua a disinteressarsi dell’ospedale. Lo dimostrano i fatti: come mai non è stata inviata una nuova ambulanza anche per il nosocomio di Serra?  Perché non è stato attivato il reparto di lungodegenza? Sono dei segnali che avrebbero fatto percepire alla popolazione montana un cambio di rotta della politica sanitaria vibonese e che invece sono solo alcuni degli interrogativi che confermano la mancanza di volontà del management sanitario vibonese di occuparsi dell’ospedale. Noi, come Serra al centro, continueremo ad essere delle sentinelle, a vigilare sul diritto alla salute affinchè, con la sinergia di tutti, venga reso effettivo ciò che oggi ci viene negato".

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Ospedale di Serra San Bruno, i sindaci del compresorio convocano un Consiglio comunale congiunto

"Pur correndo il rischio di essere retorici crediamo, come assemblea dei sindaci delle Serre, sia doveroso quando si parla di sanità citare i D.M 70 E 71 che hanno introdotto e determinato nuovi modelli standard 'per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e standard ospedalieri '.

La fragilità del nostro sistema ospedaliero sconta e continua a scontare l’assenza di un ospedale attrezzato per l’emergenza-urgenza e la mancata attuazione di interventi previsti in quanto ospedale di montagna come è accaduto per San Giovanni in Fiore.

Consapevoli che il diritto alla salute per l'area delle serre negli anni non è stato tutelato e sconta interventi regionali di scarsa attuazione, siamo tutti convinti che la salvaguardia alla salute e il ruolo che avrebbe dovuto svolgere il 'San Bruno' come centro ospedaliero ha visto promesse e impegni disattesi e, per i molti anni di commissariamento sanitario regionale, e, per un’inconsistente azione politica che non ha saputo rispondere ai bisogni dei cittadini.

I sindaci dell'area delle Serre, preso atto di quanto appena riassunto, hanno stilato nel mese di aprile 2022 un documento unitario finalizzato alla salvaguardia dell'ospedale di montagna di Serra San Bruno.

I punti dell'atto, sottoscritti anche dall’intera assemblea dell’ambito socio-sanitario che conta 19 sindaci del territorio, sono stati inviati al commissario dell'azienda sanitaria locale e al presidente Occhiuto rimarcando la tutela del nosocomio serrese come ospedale di Montagna.

Consapevoli dei disagi e della necessità di garantire anche un 118 adeguato si è chiesto per le vie brevi ed ufficiali un incontro con il presidente Occhiuto, allo scopo di poter avere risposte concrete per la salvaguardia del servizio sanitario e del diritto alla salute.

Tutto ciò premesso è legato ad un principio imprescindibile: una volta entrati in ospedale non esistono ruoli o cariche politiche, ma solo diritto del paziente di avere strumenti e cure adeguate

Appare doveroso fare una precisazione riguardo al confronto con i comitati.

Non si ha alcuna remora ad incontrarli, perché il nostro operato è stato presente, battagliero e continuo ma è giusto specificare che occorre istaurate un giusto dialogo istituzionale che non sia unilaterale nella programmazione, ma che riesca a conciliare gli impegni di tutti i sindaci affinché l'azione divenga uno strumento di crescita territoriale e di confronto costruttivo  senza strumentalizzazioni politiche.

Il solo scopo deve essere la salvaguardare del nostro territorio,di tutti noi in quanto cittadini e possibili pazienti.

Per tale ragione si è deciso martedì 25 ottobre di indire un Consiglio comunale congiunto con data da destinare nel più breve tempo possibile".

E' quanto scrivono, in una nota, i sindaci: Rossana Tassone (Brognaturo), Antonio De Masi (Nardodipace), Ovidio Romano (Simbario), Cosimo Damiano Piromalli (Spadola), Alfredo Barillari (Serra San Bruno), Francesco Angiletta (Mongiana), Francesco Fazio (Fabrizia).

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Ospedale di Soriano, Lo Schiavo annuncia: "Da lunedì saranno attivi quattro nuovi ambulatori"

«Da lunedì 13 giugno, nell’ospedale di Soriano Calabro, saranno attivati i servizi ambulatoriali di Endocrinologia, Diabetologia, Oculistica e Radiologia».

È quanto annuncia, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo a margine di un incontro con il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano.

«L’impegno - spiega Lo Schiavo - arriva direttamente dal commissario Giuliano, che ho incontrato nel pomeriggio di ieri proprio per fare il punto sulla struttura di Soriano Calabro a distanza di alcune settimane da un precedente confronto al quale ho partecipato unitamente al Comitato per l’ospedale dell’Alto Mesima. Il commissario ha dunque rispettato gli impegni presi in quella circostanza e io non posso che ringraziarlo per l’attenzione che ha dimostrato rispetto alla necessità di potenziare la struttura sanitaria, che mi era stata rappresentata da numerosi cittadini e dallo stesso Comitato. L’ospedale di Soriano, strategico per un’ampia porzione di territorio dell’entroterra vibonese, si dota così di nuovi servizi che gli restituiscono dignità e funzionalità, in attesa della realizzazione in quella sede dell’Ospedale di Comunità. Un passo in avanti, quello che si realizzerà a partire da lunedì, verso una maggiore garanzia del diritto alla salute e dell’accesso alle cure dei cittadini del Vibonese. Continuerò a portare avanti queste battaglie per una sanità più efficiente e per servizi più rispondenti alle necessità del territorio - conclude Lo Schiavo -, nell’esclusivo interesse di tutti i calabresi».   

Serra, convocato il Consiglio comunale aperto per discutere del futuro dell’ospedale

Si svolgerà lunedì 21 marzo, a partire dalle 17, il Consiglio comunale aperto durante il quale sarà affrontato il delicato tema relativo all’ospedale ‘San Bruno’, il cui futuro è stato nelle ultime settimane oggetto di polemiche.

“Riteniamo - spiegano i componenti dell’amministrazione comunale - che sui temi di grande rilevanza quale quello della tutela della salute non ci possano essere steccati politici, ma al contrario debba esserci un confronto schietto, leale e costruttivo perché la difesa dei diritti della comunità riguarda ognuno di noi”.

“Di ospedale, di sanità, di diritti - affermano i componenti della maggioranza - dobbiamo parlarne tutti insieme, in modo che, nel rispetto delle diverse sensibilità, si possano manifestare pensieri e idee, condividere informazioni ed eventuali azioni. Noi abbiamo scelto la via del coinvolgimento e del dialogo alla luce del sole e l’inserimento della discussione in quello che rappresenta il principale momento di confronto istituzionale locale dimostra quanto crediamo in questi concetti e quanta forza e convinzione stiamo mettendo nel nostro progetto di cambiamento”.

“Quotidianamente - aggiungono gli amministratori - abbiamo contatti diretti con medici e operatori sanitari, con cittadini, con i vertici dell’Asp, con le diverse figure istituzionali della Regione Calabria. Ciò ci consente di conoscere ogni dettaglio utile, che rendiamo disponibile anche alle altre forze politiche al fine di effettuare valutazioni complessive partendo da quelle che sono le reali esigenze della comunità. A nostro avviso, questo è il metodo giusto per meglio difendere gli interessi collettivi, che sono il punto di riferimento della nostra azione”.

“Se dovessimo ravvisare sintomi o indicatori di problemi sul futuro del nostro ospedale - proseguono - non esiteremo a promuovere tutte le iniziative utili a tutelare il nostro baluardo per la difesa della salute. Ma oggi non c’è questo rischio. C’è invece l’opportunità di rafforzare i servizi con l’avvio della Casa della comunità. Crediamo che si debba partire dalla volontà di lavorare per questa area, interpretando i fatti per quello che realmente sono. Se le priorità sono il territorio e la comunità e se si agisce con senso di responsabilità, allora sarà più facile rendere più solido il cammino di rilancio. Chi condivide questo spirito - concludono - può offrire il proprio contributo mettendosi a disposizione di Serra San Bruno. Evitiamo dunque steccati e strumentalizzazioni e impegniamoci insieme per la tutela e la salvaguardia di tutti i nostri servizi”.

"Per Serra insieme" contro sindaco e maggioranza: "Arragonati e inconcludenti"

"Pensiamo sia ora di finirla con la propaganda e l’arroganza da parte di chi ne ha fatto un paravento dietro al quale nascondere la propria inefficienza ed inconcludenza amministrativa. Un argomento da utilizzare come giustificazione che ormai non regge, diventato anche stucchevole e banale rispetto alle problematiche che oggi ci troviamo a dover affrontare".

Questa la premessa di una nota, con la quale il movimento politico "Per Serra insieme" chiede al sindaco e alla sua amministrazione, "quali sono le risposte date rispetto alle diverse problematiche alle quali si erano promesse soluzioni immediate".

In particolare, gli estensori del comunicato focalizzano la loro attenzione sul tema della sanità, rispetto al quale chiedono “quali, in 2 anni, sono state le iniziative intraprese a difesa dell’ospedale e quali quelle atte a difendere il distretto sanitario e i servizi erogati attraverso lo stesso? Quali le attività intraprese di fronte alle crescenti difficoltà dei reparti sempre più in affanno date le carenze strutturali e di personale? Quali iniziative, a fronte di un pronto soccorso sempre più in difficoltà, che non sempre riesce a garantire prestazioni efficienti e sicure, né per l’utenza né tantomeno per chi ci presta servizio? Quali verso lo stato in cui versa la medicina territoriale che è deficitaria sull’intera area delle Serre?”.

“Rispetto a tutto ciò -  commenta ‘Per Serra insieme’- rileviamo solo un continuo polemizzare e un assordante, vuoto e sterile bla… Bla… Bla”.

“Oggi – prosegue la nota - dal sindaco vogliamo sapere quali sono le prospettive che lui pensa possibili per l’ospedale ‘San Bruno’ e quali rispetto alla scelta, da lui condivisa, di individuare parte dei locali dell’ospedale come sede della ‘Casa della comunità’ e degli stessi locali come nuova sede degli uffici del distretto dell’Asp di Serra. Siamo alquanto perplessi visto che solo il 21 dicembre scorso, il primo cittadino, esultava per l’individuazione della sede presso gli attuali uffici distrettuali”.

I componenti di “Per Serra insieme”, dopo aver chiesto cosa sia “cambiato? Quali valutazioni e cosa o chi è intervenuto?" se "Ci sono obiettivi diversi da sostenere?”, si rivolgono al primo cittadino per sapere “se ha valutato o quantomeno solo pensato a come e quanto potrà incidere la stessa decisione sulle scelte politico amministrative che riguarderanno il futuro dello stesso ospedale, dei servizi e delle prestazioni sanitarie che potranno essere ancora erogate”, se “si è attivato per sapere quali sono le intenzioni della dirigenza dell’Asp vibonese rispetto al futuro dell’ospedale serrese”, se “è al corrente che nelle prossime settimane dovrà essere redatto l’atto aziendale e che questo conterrà le linee guida per la futura organizzazione dell’intera rete ospedaliera territoriale, modalità di erogazione dei servizi sanitari e la distribuzione sul territorio delle risorse economiche e di personale”.

I componenti del movimento politico sottolienano, poi, la loro “positiva valutazione rispetto alla individuazione di Serra quale sede della istituenda Casa della comunità”, tuttavia contestano “la scelta d’individuarne la sede presso parte dei locali dell’ospedale ‘San Bruno’”, perché “potenzialmente compromettente per il futuro dello stesso nosocomio”.

Infine, dopo aver suggerito soluzioni alternative, gli animatori di “Per Serra insieme” evidenziano il loro desiderio di “parlare” con “spirito costruttivo” del futuro del territorio, con quanti “ne hanno veramente a cuore le sorti”.

“Infine – è la chiosa finale - chiediamo al sindaco ed alla sua maggioranza se non pensano che sia giunta l’ora di volgere lo sguardo al futuro prestando maggiore attenzione al presente, e smettere di ricercare unicamente nei giudizi sul passato (che non appartiene solo agli altri) giustificazioni per una inconcludente ed impercettibile attività politico amministrativa”.

Serra, vertice in ospedale per superare le criticità. Barillari: “Bene la programmazione, ma occorre mettere mano alla pianta organica”

Si è svolto stamattina presso il locale ospedale un incontro, promosso dal sindaco di Serra San Bruno Alfredo Barillari, volto a fare il punto della situazione sanitaria e ad individuare le soluzioni per superare i punti critici presenti nella struttura serrese. 

Al confronto hanno preso parte, oltre al primo cittadino, il presidente della Commissione Sanità Michele Comito, il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, il referente sanitario dell’Asp Antonio Talesa e i medici operanti nel nosocomio locale.

In particolare, sono emerse difficoltà riguardante la carenza di organico nel reparto di medicina ed in relazione allo svolgimento del servizio di dialisi, nonché la sostanziale assenza di un radiologo (allo stato attivo solo nella giornata di giovedì), che rappresenta invece una figura essenziale per la diagnostica.

Il commissario Giuliano ha illustrato la possibilità di procedere, nel breve periodo, all’assunzione di medici ed infermieri a tempo determinato, specificando che nel medio periodo avranno luogo i necessari concorsi.

“Durante il dibattito – ha commentato Barillari a margine dell’iniziativa – abbiamo approfondito le criticità inerenti il personale del nostro presidio ospedaliero, tema che ormai accomuna diversi territori della Calabria e per il quale serve il massimo impegno da parte delle istituzioni. Sono positivi – ha aggiunto  - i segnali in termini di programmazione che riguardano Serra (ammodernamento tecnologico e Casa della comunità), ma servono interventi imminenti sulla pianta organica ospedaliera per garantire i servizi di sanità pubblica ad un intero comprensorio che, per le sue problematiche, merita di essere al centro dell’azione politica”.

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Cgil e FP: "Il nuovo ospedale di Vibo deve rimanere una priorità"

Riceviamo e pubblichiamo

"Le dichiarazioni fatte in conferenza stampa dal neo commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Maria Pompea Bernardi, in merito alla costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, necessitano a nostro avviso, un correttivo in ordine alle priorità. Per quanto sia vero che bisogna intervenire sullo Jazzolino, fintanto che non venga definitivamente costruito il nuovo ospedale del capoluogo, quest’ultimo resta comunque di primaria importanza e rimane la priorità per la quale occuparsi. Ci rendiamo conto che i ritardi e le vicissitudini registrate non fanno altro che alimentare una crescente sfiducia e svilire maggiormente l’impegno e la speranza di quanti considerano il nuovo ospedale di Vibo Valentia come un diritto legittimo ai bisogni della salute dei cittadini vibonesi, ma la realizzazione di quest’opera, a nostro avviso, è e resta fondamentale, oggi più che mai,  per fronteggiare l’emergenza socio-sanitaria esistente e favorire anche nel territorio vibonese la garanzia di accesso in tempi certi ai servizi e prestazioni di qualità stabiliti nei Lea e favorire l’integrazione dell’attività ospedaliera con l’attività territoriale. Tutto ciò rientra nella più generale rivendicazione del nostro sindacato per il diritto alla sanità pubblica ed universale anche territorio vibonese. La sfida che abbiamo lanciato sta proprio in questo: ognuno secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità, deve agire per difendere i diritti non negoziabili dei cittadini. Dal nuovo commissario dell’Asp, dunque, ci attendiamo che dia risposte più consistenti sia sul piano delle azioni messe in campo per superare tutte le difficoltà che oggi si segnalano come i servizi territoriali e l’integrazione socio-sanitaria, la prevenzione, la rete ospedaliera e la questione della mobilità passiva e degli organici insufficienti e soprattutto le azioni anti-covid, sia che si impegni, per quanto sia di sua responsabilità, affinché il nuovo ospedale di Vibo Valentia sia completato in tempi certi e soprattutto brevi. Lo abbiamo detto e continueremo a ripeterlo: tutti i soggetti interessati hanno assunto precisi impegni che dovranno essere rispettati, negli esclusivi interessi generali della nostra collettività". 

Segreteria Cgil Area Vasta CZ-KR-VV

FP-CGIL Area Vasta CZ-KR-VV

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