Convocata il 2 giugno a Platì la Direzione regionale del PD

Il Segretario regionale del Partito Democratico, Ernesto Magorno, ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia: "Ho convocato la Direzione regionale del PD per il 2 giugno a Platì proprio per testimoniare la vicinanza del PD calabrese a una comunità dove più volte la democrazia e lo Stato sono stati colpiti al cuore. Lo faremo in una ricorrenza storica per il nostro Paese, nel ricordo, appunto, di quel 2 giugno 1946 in cui gli italiani scelsero di vivere in un Paese da essi governato attraverso istituzioni democraticamente elette". Da Platì - rivendica il responsabile calabrese del Partito Democratico - è giunto ieri un segnale bello ed importante di democrazia e partecipazione, con l’avvio di un percorso che porterà, in assoluta autonomia, alla costituzione di un circolo del PD. Rinnovo il mio sostegno e la mia gratitudine al gruppo di persone che ha dato vita a questo primo nucleo, composto da: Saverio Catanzariti, Domenico Garreffa, Francesco Romeo, Giuseppe Cusenza, Domenico Catanzariti, Domenico Giorgi, Saverio Perre, Antonio Romeo, Rosario Grillo, Antonio Polito. Ringrazio altresì il professor Mallamo, segretario del Circolo di Bovalino per la fondamentale collaborazione che sta assicurando". "La Federazione regionale e quella provinciale - ha aggiunto Magorno - hanno lavorato con impegno affinché si giungesse a questo primo importantissimo passo e daranno il loro costante e quotidiano contributo ad un percorso che dovrà comunque svilupparsi nella assoluta indipendenza dei militanti democratici di Platì, attori principali e protagonisti di un impegno autenticamente straordinario di riconnessione del tessuto democratico della comunità di Platì".

Caso Platì, avviato il tesseramento del Circolo PD

Il Partito Democratico ha diffuso un comunicato in cui si legge: "A margine dell'incontro tecnico-istituzionale con il commissario Rotondi, si è svolta a Platì una riunione politica alla presenza di un nutrito gruppo di cittadini, del segretario provinciale del Partito Democratico, Sebi Romeo, del responsabile regionale dell'organizzazione del partito, Giovanni Puccio, e di Nicola Adamo, delegato dal segretario regionale Ernesto Magorno, assente per sopravvenuti impegni istituzionali, per il progetto Platì". "Durante il confronto - prosegue la nota - si sono stabilite le modalità di indirizzo del processo di radicamento del Partito Democratico nella cittadina aspromontana e si è dato avvio al tesseramento per l'anno in corso. Il primo nucleo di platiesi su cui il circolo prenderà vita sarà composto da Catanzariti Saverio, Garreffa Domenico, Romeo Francesco, Cusenza Giuseppe, Catanzariti Domenico, Giorgi Domenico, Perre Saverio, Romeo Antonio, Grillo Rosario e Polito Antonio. A loro si aggiunge il professor Mallamo, segretario del Circolo di Bovalino, il quale avrà il compito di traghettare presso il neo costituito circolo coloro i quali, pur residenti a Platì, sono stati iscritti in questi anni presso la sezione di Bovalino". "Questo iniziale gruppo di lavoro, aperto al contributo di tutti coloro che - è specificato nel documento - vorranno unirsi ed in stretto e costante raccordo con le federazioni provinciale e regionale, avvierà una serie di iniziative politiche e sociali che permetta alla comunità locale di dar voce alle proprie istanze, in linea con le prassi democratiche con cui Platì ha fortemente bisogno di tornare a confrontarsi. Grande soddisfazione è stata espressa dai due segretari del Partito Democratico, Sebi Romeo per la federazione provinciale ed Ernesto Magorno per la federazione regionale, per la messa in atto di un progetto a cui si è lavorato per mesi, incontrando e discutendo con i cittadini prima e dando loro gli strumenti democratici per la creazione autonoma di un ambito politico dopo". "L'autodeterminazione -hanno rilevato Magorno e Romeo - è uno dei più importanti strumenti della democrazia e restituire a Platì tale prassi è il miglior modo per ricordare a tutti noi che sono le comunità locali a dover decidere le proprie sorti. Il nostro impegno, al fianco dei cittadini, sarà costante e determinato, certi che sapranno ridare al paese momenti di confronto democratico e civile. Riponiamo nel loro percorso la nostra fiducia ed il nostro entusiasmo. Un particolare ringraziamento va, infine, all'avvocato Giampaolo Catanzariti, profondo conoscitore del tessuto sociale e politico di Platì, che ci ha fornito fondamentali spunti di riflessione e soprattutto idee e progetti per la comunità platiese".

Lorenzo Guerini domani a Lamezia

Il vicesegretario nazionale del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, parteciperà domani, mercoledì 20 maggio 2015, a Lamezia Terme, alla manifestazione organizzata a sostegno del candidato del centrosinistra alla carica di sindaco della città, Tommaso Sonni. L’iniziativa, che si annuncia come uno dei momenti più importanti della campagna elettorale in vista delle Amministrative del prossimo 31 maggio, si svolgerà in piazza Fiorentino alle ore 18. All’incontro prenderanno parte, oltre al vicesegretario Guerini e a Sonni, il segretario regionale del Partito Democratico, Ernesto Magorno; il presidente dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, Enzo Bruno; il commissario del Pd di Lamezia Terme, Pino Soriero; il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, e il governatore calabrese Mario Oliverio.

Giunta regionale, la Calabria può attendere

A poco più di un mese dalla elezioni del 23 novembre scorso, la giunta regionale era già al lavoro. Una giunta, forse, un po’ pletorica ma, quel che più conta, operativa. Il presidente, ha infatti, proceduto, ad assegnare le deleghe ai suoi undici assessori, il 29 dicembre 2014. Non ha voluto aspettare neppure le fine dell’anno, consapevole che per ottenere risultati non bisogna perdere tempo. A questo punto ci preme rassicurare i lettori, non stiamo scrivendo di fantapolitica. Al contrario, stiamo parlando di una regione i cui elettori sono stati chiamati alle urne lo stesso giorno in cui hanno votato i calabresi, l’Emilia Romagna. In una regione ricca, con una sanità che funziona, con una percentuale di disoccupazione poco più che fisiologica, con i servizi efficienti, il nuovo presidente della giunta, Stefano Bonaccini si sarebbe potuto prendere il lusso di cincischiare qualche settimana. Chi non potrebbe permettersi, invece, pause, esitazioni o tentennamenti è il governatore della Calabria, additata, ormai quotidianamente, come esempio negativo da non imitare. In una terra come la nostra, afflitta da vecchi mali e nuovi vizi, non solo bisogna iniziare prima che altrove, ma è necessario lavorare il doppio per cercare di venire a capo dei problemi. Ed invece, a distanza di sei mesi, i calabresi si ritrovano ancora una giunta a mezzo servizio, composta da un presidente, un vice ed appena due assessori. Una situazione che ha dell’incredibile, per tante ragioni. Alla luce della condizione generale in cui versa la regione e del disastro prodotto da Scopelliti & co, gli elettori e non solo, si sarebbero aspettati una partenza al fulmicotone. Il Partito democratico ed il presidente della giunta, Mario Oliverio, avevano avuto a disposizione cinque anni per meditare, guardarsi attorno, individuare le professionalità più adeguate a creare le condizioni, se non per far rinascere la Calabria, quanto meno per provarci. Chi si aspettava una giunta operativa all’indomani dell'esito dello scrutinio, è stato costretto a ricredersi, perché il presidente ha deciso di attingere a personalità esterne. Una scelta che offre la dimostrazione plastica della sua assoluta mancanza di fiducia nei confronti dei consiglieri regionali, alcuni dei quali eletti, addirittura, con la lista che portava il suo nome. A questo punto bisognerebbe aprire una serie di riflessioni relative alle modalità con cui il Pd opera la selezione della sua classe dirigente, ma l’argomento ci spingerebbe lontani dal tema che stiamo trattando. Consapevoli che le elezioni regionali sarebbero state poco meno di una formalità, Oliverio ed il suo partito avrebbero potuto candidare e far elegge tranquillamente personalità autorevoli pronte a ricoprire con profitto la funzione d’assessore. Una situazione del genere avrebbe permesso di non cadere nell’attuale situazione di stallo e di non dover procedere alla modifica dello statuto per consentire la nomina di uomini e donne esterni al consiglio. Intanto, nelle more dell’entrata in vigore delle nuove norme statutarie, prevista per la fine di giugno, i calabresi dovranno rassegnarsi, con la consapevolezza che, forse, riusciranno ad avere una giunta regionale al completo non prima di otto mesi dalla data delle elezioni. Ma in fondo che fretta c’è, la Calabria non è mica l’Emilia Romagna!

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Reitano (Pd): "De Raffele ha perso una buona occasione per tacere"

“Le parole espresse dal presidente del consiglio comunale in pectore lasciano trapelare un bel po' di  preoccupazione dettata dal progetto che ruota attorno al Partito democratico. Un progetto politico che ha come unico obiettivo la rinascita di Serra, che vuole coinvolgere le forze sane e laboriose della comunità serrese e della sua società civile, in un percorso di confronto e dialogo virtuoso”. Si apre con queste parole la replica della segreteria cittadina del Pd alle affermazioni pronunciate, nei giorni scorsi, dal consigliere comunale Giuseppe De Raffele il quale, in un suo intervento sulla stampa, avrebbe descritto “ una realtà ben lontana dalla verità”. Non usano il fioretto gli esponenti serresi del partito democratico per stigmatizzare il “mal governo” e la “disamministrazione” della compagine che guida il comune. Per la segreteria guidata da Paolo Reitano, vista la difficoltà “di portare risultati concreti e tangibili”, la “maggioranza, ex Ncd e adesso Forza italia” cercherebbe di lanciare “proclami” che  “tra l’altro” sarebbero “gli stessi lanciati dai palchi della precedente campagna elettorale”. “ Ad un solo anno dalla scadenza del mandato “, i proclami non sarebbero altro che un espediente per cercare di“ cancellare con un colpo propagandistico i disastri prodotti”. Quella che guida il comune di Serra, per Reitano, sarebbe “una maggioranza, logorata e lacerata anche dagli scontri interni sulle nomine della giunta, che con i primi tepori del sole primaverile ha deciso di svegliarsi dal lungo letargo per  cercare di porre qualche toppa e salvare il salvabile, senza comunque accorgersi che ormai passerà alla storia come la peggiore amministrazione comunale che Serra abbia mai avuto. Allora viene da chiedersi dove sono stati fino ad oggi?”. Nel mirino della segreteria del Pd finisce anche il “binomio comune-regione” e “l’ex assessore  regionale al lavoro Salerno, padre politico e componente della maggioranza serrese”. In particolare, Reitano si chiede quali siano i “risultati” prodotti dal tandem. “Ma – prosegue la nota - sappiamo già che queste saranno domande che non avranno alcuna risposta”. Analizzato il passato, lo sguardo viene proiettato al futuro, nella certezza che “i cittadini questa volta non si lasceranno affabulare facilmente e saranno proprio loro a non dare fiducia a chi, con il suo immobilismo e la sua inadeguatezza politica e amministrativa, ha la responsabilità di aver trascinato Serra nel pantano, deturpandone la sua bellezza, la sua storia e la sua cultura. Anche questa volta – conclude il comunicato - De Raffele ha perso una buona occasione per stare in silenzio. Ma la necessità di ritagliarsi un piccolo spazio di visibilità, ultimamente assai in voga tra quanti vivono nell’oblio politico, è forte”.

Vibo: Sarà Lo Schiavo il candidato a Sindaco del Pd

VIBO VALENTIA - Sarà Antonio Maria Lo Schiavo il candidato alla carica di sindaco del centrosinistra per le prossime elezioni comunali di Vibo Valentia. A decretarlo, gli elettori che hanno preso parte alle primarie svoltesi ieri. Con 2490 preferenze, pari al 48% dei votanti, Lo Schiavo l’ha spuntata sull’ex Consigliere regionale Pietro Giamborino (2075) e sull'esponente di Sinistra ecologia e libertà, Francesco Colelli (563). Un risultato che premia l’area del Pd vicina alle posizioni del deputato Bruno Censore e del Consigliere regionale Michele Mirabello. Ad uscire, ancora una volta, sconfitto è, invece, l’ex Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi che aveva speso le sue energie a sostegno della candidatura di Pietro Giamborino.

Reitano (PD): Da De Raffele una polemica sterile e inutile

Botta e risposta, tra il segretario cittadino del Pd ed il presidente del consiglio comunale in pectore, Giuseppe De Raffele. Oggetto del contendere gli interventi da mettere in campo per cercare di preservare gli uffici del Giudice di pace. L’invito che Reitano,  aveva rivolto, ieri, al sindaco Rosi, affinché facesse quanto in suo potere per non perdere l’opportunità offerta dal decreto Milleproroghe con il quale sono stati riaperti i termini per avviare le procedure necessarie a cercare di salvare in extremis gli uffici del Giudice di pace, era stato, immediatamente rispedito al mittente da De Raffele che in una nota, dai toni piuttosto piccati, aveva replicato che l’amministrazione “non ha bisogno delle sollecitazioni del Pd”. Non si è fatta attendere la controreplica del segretario cittadino del Partito democratico che in un comuncato scrive: “Non sono abituato a replicare a critiche sterili, polemiche inutili o a note di dubbio gusto e livello, ma la risposta alquanto nervosa formulata dal Presidente del consiglio in pectore, fa sorgere il dubbio che lo stesso non abbia letto con attenzione la nota inviata dal sottoscritto”.  Reitano, non usa il fioretto e affonda una serie di stoccate all’indirizzo di De Raffele. “Ormai dopo quattro anni di amministrazione - scrive – il sig. De Raffele, piuttosto che lanciarsi in polemiche assolutamente pleonastiche, avrebbe dovuto tracciare un bilancio della sua attività amministrativa, degli interventi realizzati per Serra e per i cittadini perché, ad onor del vero a differenza di quanto decantato nel suo comunicato, non riusciamo a vederli. Lo stesso De Raffele dovrebbe rendere edotta la cittadinanza dei progetti che lui stesso ha seguito direttamente, come ad esempio la raccolta differenziata; oltre che utilizzare i social network per fare propaganda e dire che preferisce bere acqua dal rubinetto, dovrebbe dire che tipo di attività ha posto in essere per realizzare l’autonomia del nostro sistema idrico dalla Sorical, ma, soprattutto, dovrebbe dire oggi cosa intende realizzare e quali sono i nuovi programmi”. “ Dopo quattro anni di amministrazione – prosegue la nota - non ci possono essere alibi e non si possono richiamare esperienze concluse e già valutate dagli elettori, ma si devono tracciare bilanci dove indicare gli obiettivi raggiunti. Lo scontro tutto interno alla maggioranza serrese relativo al rimpasto di giunta ha trascinato il nostro paese nell’immobilismo totale e forse dovrebbe chiarire ai cittadini anche questo. Gli argomenti sarebbero davvero tanti e numerosi gli spunti per criticare quella che passerà alla storia come la peggiore amministrazione comunale”. Messa da parte la sciabola, Reitano, precisa: “La mia, comunque, era una nota strettamente politica che ricalcava il percorso di opposizione costruttiva che, per il bene della nostra cittadina, abbiamo sempre seguito. Opposizione che, pur nello scontro proprio del dibattito politico, non ha mai avuto simili cadute di stile. Al di là della violenza verbale e dell’attacco, francamente inefficace e inutile e del linguaggio utilizzato, assolutamente inadeguato per un Presidente del Consiglio in pectore, ribadiamo la nostra disponibilità affinché si possa trovare una soluzione positiva per la vicenda. Aspettiamo fiduciosi le mosse della maggioranza forzista e l’avvio dell’iter per il mantenimento dell’Ufficio e speriamo che, almeno questa volta, vengano rispettati i termini previsti nel decreto e chiediamo che ci sia una volontà e un impegno reale”. “Per il resto – conclude Reitano - stia tranquillo De Raffele perché tra un anno, circa, saranno i serresi ad esprimere un giudizio su di lui e su questa amministrazione e sono certo che non sarà affatto positivo.

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Giudice di Pace: Reitano (Pd), "il Sindaco convochi un consiglio comunale e avvii l’iter per consentirne il mantenimento"

SERRA SAN BRUNO - “La notizia relativa alla riapertura dei termini entro i quali gli enti locali interessati possono chiedere il mantenimento delle sedi del Giudice di Pace deve portarci ad agire con prontezza per evitare, almeno questa volta, che si arrivi alla scadenza senza l’avvio della attività necessarie per il mantenimento della sede". Questo l'incipit di una nota con al quale il segretario cittadino del Pd, Paolo Reitano, sollecita l'amministrazione comunale ad avviare le procedure necessarie al mantenimento del Giudice di pace. " La proroga dei termini, fissata nel decreto Milleproroghe al 30 luglio 2015 - continua Reitano - dà una nuova possibilità che non può e non deve essere vanificata. Chiediamo, pertanto, al Sindaco e alla sua maggioranza di attivarsi immediatamente affinché vengano avviate tutte le procedure previste, indispensabili al mantenimento e alla riapertura di una sede giudiziaria che riveste una notevole importanza per l’intero comprensorio delle Serre Vibonesi. L’amministrazione comunale adesso dovrà assumersi una grande responsabilità, in quanto dovrà decidere se mantenere l’ufficio o non considerare l’opportunità data dal legislatore nazionale; questa sua responsabilità diretta sorge non solo perché il Comune è l’ente direttamente interessato ma, soprattutto, perché unico legittimato ad avviare le procedure per ottenere il mantenimento. L’inserimento della riapertura dei termini nel decreto Milleproroghe, dimostra come anche l’impegno del nostro deputato Bruno Censore ha prodotto i risultati sperati per una situazione che sembrava ormai irrimediabilmente compromessa. Considerata, quindi, la notevole importanza della questione e la nuova opportunità che oggi viene data, chiediamo che il Comune di Serra San Bruno, capofila dell’intero comprensorio, questa volta si attivi con celerità per individuare il personale da destinare agli uffici giudiziari, per garantire il ripristino di una sede che rappresenta un importante presidio per tutto il nostro territorio. Il partito democratico serrese è pronto, senza indugio e come già ha fatto nel recente passato, a collaborare affinché si raggiunga il risultato da tutti sperato, perché la protezione dei servizi indispensabili, della nostra comunità e la tutela dei cittadini devono prescindere dai colori politici e dalle appartenenze partitiche. Chiediamo al Sindaco, quindi, di valutare l’opportunità di convocare un consiglio comunale aperto per discutere, insieme a chi vorrà dare il proprio contributo, della questione e trovare così una soluzione definitiva e positiva, prima che la situazione assuma i caratteri dell’irrimediabilità e chiediamo che lo stesso si attivi, in qualità di Sindaco capofila, per coinvolgere tutti i Sindaci dei Comuni del comprensorio. Nel caso contrario la responsabilità politica cadrà sui di lui e sulla maggioranza forzista serrese. Dal canto nostro noi siamo pronti a condurre insieme questa lotta, a dare il nostro contributo in maniera decisa, forte e soprattutto concreta per evitare, almeno questa volta, di arrivare impreparati alla scadenza prevista per luglio. Per la maggioranza serrese è arrivata l’ora di svegliarsi e compiere quelle attività che hanno come unico obiettivo la salvaguardia e la tutela dei diritti del cittadino, per difendere un servizio fondamentale e vitale per la nostra comunità. Nel caso contrario faremo battaglia e la nostra opposizione sarà dura e intransigente.”

 

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