Calabria, agricoltura: pagamenti per oltre 3,5 milioni di euro

Grazie al lavoro del Dipartimento Agricoltura e dell’organismo pagatore Arcea, nei giorni scorsi è stato elaborato e liquidato il kit decreto n. 94 del Psr, grazie al quale 62 beneficiari riceveranno, in totale, 3.672.976 euro.

“In un momento molto delicato per gli operatori del settore agroalimentare – afferma l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – la Regione continua a sostenere il comparto con emissioni di liquidità. Come da indicazioni del presidente Santelli, le procedure di pagamento sono state sburocratizzate e velocizzate, in modo che gli imprenditori agricoli possano trovare ristoro dalle difficoltà economiche del momento, anche grazie ai fondi comunitari”.

Nello specifico, la fetta più grande di risorse del decreto 94 riguarda la misura 4 del PSR, “Investimenti in immobilizzazioni materiali”, con la liquidazione di 2.153.589 Euro, che permetteranno a 26 imprenditori di portare avanti i propri progetti di investimento per accrescere la competitività delle proprie aziende. Contemporaneamente, per lo “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese” (misura 6), arriveranno altri 114.000 euro a giovani imprenditori agricoli calabresi. Ammonta invece a 389.704 euro la somma destinata al sostegno dello sviluppo locale Leader, e in particolare ai Gal, che hanno l’importante compito di favorire lo sviluppo delle aree rurali calabresi. Sempre in favore delle aree rurali, sono stati erogati 388.028 euro relativi alla misura 7 del PSR, finalizzata allo sviluppo dei “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”. Sostegno anche al comparto della forestazione, al quale sono destinati 327.830 euro per “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste” (misura 8). Ai consorzi di bonifica andranno invece 222.500 euro, per il “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione”.

Nella tranche di pagamenti sono inoltre compresi gli aiuti ai beneficiari della misura 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione” (57.990 euro), della misura 16 “Cooperazione” (12.396 euro), della misura 13 “Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici” (3.742 euro) e della misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali” (3.196 euro). “Da Marzo ad oggi – precisa l’Assessore – attraverso l’accelerazione che abbiamo impresso alle procedure di pagamento del Programma di Sviluppo Rurale, la Regione ha già erogato oltre 40 milioni a sostegno dell’agricoltura calabrese, pilastro, insieme al turismo, dell’economia dell’intero territorio regionale. Continueremo ad adoperarci per condurre il settore dell’agroalimentare fuori dalla crisi attuale”.

La Regione trasferisce più di 10 milioni ai Comuni

Nel corso dell’ultima più recente seduta, la Giunta regionale presieduta da Jole Santelli, su proposta dell’assessore al welfare Gianluca Gallo, ha deliberato il trasferimento di oltre 10 milioni di euro destinati al finanziamento delle spese per le prestazioni socioassistenziali. La somma sarà immediatamente assegnata ai Comuni capi ambito.

«All’atto del nostro insediamento, quando in coerenza con le battaglie sempre portate avanti abbiamo annunciato l’intenzione di cambiare radicalmente la deformante riforma del welfare varata dalla precedente giunta regionale sul finire della passata legislatura – dice Gallo – in tanti erano insorti, accusandoci di aver bloccato, con un semplice ordine del giorno, leggi e procedure amministrative vigenti, così da mettere in ginocchio centinaia di strutture, migliaia di lavoratori e, soprattutto, privando i calabresi di servizi essenziali. Non era così, e lo dimostrano adesso i fatti».

Il riferimento corre alle risorse che nei prossimi giorni, materialmente, finiranno nelle casse dei Comuni.

«Sin qui, nella fase transitoria della riforma – sottolinea l’assessore al Welfare – i Comuni non hanno inteso stipulare convenzioni con le strutture. Adesso saranno in condizioni di farlo, alleggerendo così la situazione critica in cui, per la mancata sottoscrizione delle convenzioni, versano le stesse strutture».

Prosegue Gallo: «Siamo dalla parte dei lavoratori e dei cittadini. Per questo andremo avanti per correggere le storture presenti, che sono causa di forti preoccupazioni dal momento che esse potrebbero andare ad impattare pesantemente sulla regolare prestazione dei servizi, nel quadro di un impianto generale che ha portato al raddoppio delle rette, ha accresciuto il numero delle strutture accreditate ed ha scaricato i costi aggiuntivi su famiglie e Comuni».

Una cornice da rivedere, precisa l’assessore, «alla luce del sole, senza infingimenti. In questi giorni ho già avuto modo di incontrare alcuni sindaci e referenti del Terzo Settore: le modifiche saranno precedute da un confronto ad ampio raggio, nelle sedi istituzionalmente deputate, con l’obiettivo primario di garantire i diritti primari dei cittadini».

Calabria: tamponi covid, Di Natale (Iric) chiede di "Fare subito chiarezza su gravi dubbi e circostanze inquietanti"

“Quello che sta accadendo in Calabria per quanto riguarda gli esami per l’identificazione del Covid 19, ovvero per meglio dire i tamponi, è a dir poco preoccupante. Mi viene spontaneo chiedere alla Presidente della Regione, da cittadino prima e da Consigliere regionale poi, perché l’esame dei tamponi è fermo e come mai non vengono processati quelli effettuati nelle ultime settimane riguardanti i rientri”.

Esprime pubblicamente con queste parole le sue preoccupazioni il consigliere Graziano Di Natale (Iris), segretario-questore dell’Assemblea regionale, rilevando:”Per di più ho appreso da fonti certe che alcuni, se non tutti i tamponi effettuati e non processati sono tenuti in condizioni non adeguate, addirittura chiusi in magazzini, e questa circostanza mi pare davvero molto grave e inquietante”.

“E’ inutile far finta di niente – incalza Di Natale – se non si chiarisce subito questo quadro molto fosco che profila grave pregiudizio per la tutela della salute dei calabresi, si intaccano profondamente e si vanificano anche tutti gli sforzi e i sacrifici finora affrontati.  E non solo, l’accertamento delle circostanze denunciate falserebbe tutta l’analisi finora ritenuta attendibile e certa, e gli stessi dato fondati su analisi evidentemente non conformi alla realtà”.

Coronavirus, Calabria: in vigore una nuova ordinanza. Consentito raccogliere funghi, pescare e raggiungere le seconde case

E' entrata in vigore oggi, la nuova ordinanza emessa ieri dal presidente della Regione Calabria Jole Santelli.

L’ordinanza, in linea con quanto già disposto in altre regioni,  è stata assunta  in seguito all’invio, da parte del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità, del Report regionale dal quale si evince che la Calabria viene considerata a rischio basso e con una riduzione nel trend dei casi da Covid-19,

Pertanto, in virtù del nuovo provvedimento è possibile effettuare una serie di attività, tra le quali: raggiungere le seconde case, praticare attività sportive all’aria aperta, raccogliere funghi, fare visite ai cimiteri, portare assistenza a persone non autonome, etc.. 

Per scaricare l'orrinanza clicca qui

Emergenza coronavirus in Calabria: dalla Regione 25 milioni di euro alle famiglie in difficoltà

Tende a coniugare il rispetto dei diritti sociali e l’esigenza di sostenere il comparto agroalimentare calabrese il provvedimento approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare ed all’agricoltura, Gianluca Gallo.

La misura, i cui contenuti erano stati anticipati già nei giorni scorsi dal presidente Jole Santelli, che l'aveva indicata come uno dei principali atti della prima fase del nuovo governo regionale, si inserisce nella più ampia strategia elaborata dalla Regione per fronteggiare, sul piano sociale ed economico, le conseguenze negative della pandemia di Covid-19.

In particolare, con 25 milioni di euro ritagliati tra fondi nazionali ed europei, si punterà adesso a garantire nel volgere di qualche giorno l’attuazione di misure di solidarietà che andranno ad innestarsi su quelle promosse dai Comuni, in proprio o con le risorse agli stessi trasferiti dal governo per il soddisfacimento di analoghi bisogni.

«Non più tardi di una settimana fa – ricorda l’assessore Gallo – abbiamo stanziato 200.000 euro in favore del Banco Alimentare, preoccupati dall’aggravarsi di una recessione economica che disvela effetti negativi anche in ambito sociale, spingendo decine di migliaia di famiglie sull’orlo della povertà. Per questo, su indicazione del Presidente e di concerto con l’intera Giunta, abbiamo lavorato per pianificare una risposta istituzionale ancor più forte e articolata, specie in favore di quei nuclei familiari non solo provati da disoccupazione e miseria, ma esclusi anche da qualsiasi forma di sostegno pubblico. Una situazione intollerabile, peraltro foriera anche di ulteriori ripercussioni in una terra in cui la ‘ndrangheta trova nel disagio sociale terreno fertile».

Nelle intenzioni dell’assessorato, attraverso la necessaria e fondamentale opera del Dipartimento Lavoro, formazione e politiche sociali, le somme disponibili saranno ripartite – secondo precisi criteri – ai Comuni calabresi, perché siano poi destinate alle famiglie bisognose esclusivamente per l’acquisto di farmaci e beni di prima necessità. A proposito di questi ultimi, si chiederà agli Enti coinvolti la massima collaborazione per far sì che i buoni alimentari vengano spesi per l’acquisto, in via preferenziale, di prodotti agroalimentari calabresi.

«La crisi collegata al Coronavirus – osserva Gallo – ha colpito duramente anche il comparto agroalimentare, motore dell’economia calabrese. Abbiamo il dovere di tutelare le nostre ricchezze naturali ed economiche. Da qui la scelta di promuovere un’iniziativa che tiene insieme famiglie e produttori, nel segno di quell’impegno che intendiamo perseguire senza esitazioni: difendere la nostra terra riportando la persona al centro di ogni scelta».

Serre, viabilità: i sindaci di Fabrizia, Nardodipace e Mongiana chiedono un incontro con Oliverio

Un incontro con il presidente della Regione Calabria per discutere un piano d’interventi volto alla sistemazione e messa in sicurezza della viabilità delle Serre Vibonesi.

E’ quanto hanno chiesto i sindaci di Fabrizia, Francesco Fazio; Nardodipace, Antonio Demasi e Mongiana, Francesco Angilletta, in seguito al colloquio avuto ieri in prefettura, in presenza del presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano dei rappresentanti di Regione, Anas, Calabria Verde, Consorzio di bonifica e dei comitati “Indignati speciali” e “Protesta per l’abbandono assoluto delle Serre”.

La Regione pronta a posticipare di 6 mesi il termine per il passaggio ai comuni della gestione dei rifiuti

La Regione si dice pronta ad accogliere la richiesta dei comuni calabresi che avevano sollecitato la proroga di sei mesi dei termini per il passaggio definitivo delle competenze in materia di rifiuti.

È quanto comunica il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, che ieri ha ricevuto dagli uffici regionali la risposta ufficiale all’istanza presentata affinché fosse differito il termine ultimo del 30 giugno. Una richiesta che era già stata oggetto di un proficuo incontro con l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, alla quale erano state illustrate le difficoltà in merito alla piena attuazione della normativa sancita dalla legge regionale 14/2014, che prevede il subentro dei comuni nei contratti per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti (dunque non solo raccolta e trasporto) tramite i cinque Ambiti territoriali ottimali (Ato) che coincidono con i rispettivi territori provinciali. 

Nonostante l’impegno delle amministrazioni comunali, ritardi si sono accumulati in particolare nei processi di adesione agli Ato, alcuni dei quali non sono ancora pienamente operativi per problemi organizzativi legati talvolta al mancato versamento delle quote necessarie per il funzionamento della gestione associata, nonché per carenza di personale e lacune formative legate alle nuove competenze.

Una serie di motivi che hanno indotto Anci a farsi portavoce della richiesta dei comuni di posticipare la scadenza del passaggio. 

La Regione ha risposto a stretto giro, dicendosi disponibile a rimandare il termine ultimo al 31 dicembre 2018, a patto che i sindaci dei comuni capofila convochino con urgenza un’assemblea delle Amministrazioni che fanno parte dei diversi Ato, al fine di deliberare l’espresso impegno al rispetto del nuovo termine, con l’approvazione entro il 30 novembre delle delibere comunali di ratifica dei contratti di subentro.

«È quello che chiedevamo - commenta Callipo - e per questo ringrazio l’assessore Rizzo, i dirigenti e gli uffici regionali con i quali abbiamo lavorato. Il passaggio alla gestione autonoma dell’intero ciclo dei rifiuti è un adempimento molto delicato, che porta con sé conseguenze amministrative rilevanti. I comuni si impegneranno a dare le garanzie richieste e fare la propria parte, fermo restando la necessità che la Regione ci affianchi con personale esperto e qualificato, che possa accompagnare i Comuni nell’organizzazione e nell’avvio della gestione associata del ciclo dei rifiuti».

 

Tar boccia riforma politiche sociali, Wanda Ferro (FdI): "Regione incapace di confrontarsi con il territorio"

“Le motivazioni dell’annullamento da parte del Tribunale amministrativo di una serie di delibere della Giunta regionale relative alle procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture socio assistenziali, mostrano ancora una volta l’incapacità del governo di centrosinistra di confrontarsi con il territorio e con le amministrazioni, anche quando è la legge a prevedere espressamente la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali”.

È quanto afferma il deputato e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che spiega: “La vicenda su cui oggi è arrivata la decisione del Tar calabrese riguarda gli atti adottati dalla Giunta regionale finalizzati alla complessiva riorganizzazione del sistema integrato dei servizi e delle politiche sociali regionali in attuazione della LR 23/2003 e della legge quadro sui servizi sociali 328/2000. Atti di cui il Comune di Catanzaro aveva chiesto l’annullamento ai giudici amministrativi, per difetto di adeguata istruttoria e per non avere garantito agli enti locali una adeguata partecipazione procedimentale in violazione della legge. La Regione, in sostanza, ha effettuato un consistente intervento sui servizi sociali di competenza degli enti locali senza tuttavia coinvolgerli nella fase procedimentale e di determinazione delle scelte, ad esempio raccordandosi con la conferenza regionale permanente di programmazione socio sanitaria e socio assistenziale, o richiedendo il parere obbligatorio del Consiglio delle Autonomie Locali. Invece, nell’ambito dell’esercizio dell’ampia discrezionalità della potestà programmatoria regionale,  l’attività di consultazione degli enti locali - rimarcano i giudici amministrativi - appare necessaria e funzionale al corretto esercizio del potere da parte dell’amministrazione regionale. Gli atti adottati dalla Regione e bocciati dai giudici amministrativi incidono infatti sulla attività degli enti locali, sulla destinazione delle somme costituenti il loro bilancio e su una funzione pubblica a loro affidata almeno in parte”.

“I giudici amministrativi - conclude Wanda Ferro - hanno evidenziato come la Regione avrebbe dovuto garantire agli enti locali la partecipazione alle fasi che precedono l’adozione di provvedimenti che incidono non solo sui costi delle prestazioni a carico degli utenti, ma anche su quelli a carico degli stessi enti, che non sono messi nelle condizioni di avere le risorse necessarie ad offrire servizi efficienti e rispondenti alle richieste dei cittadini in un settore così delicato”. 

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