Ponte sullo Stretto, Sofo e Nesci (FdI) scrivono a Von der Leyen: "Inserirlo automaticamente in rete TEN-T"

"Esortiamo la Commissione europea a colmare una mancanza paradossale all'interno della rete Ten-T, attualmente in fase di revisione. Già più di un anno fa presentammo un' interrogazione al commissario europeo ai trasporti Adina Valean per rivendicarne l'importanza strategica in quanto opera imprescindibile per il completamento del corridoio scandinavo-mediterraneo che interessa Calabria e Sicilia, portando alta velocità e alta capacità nelle due regioni. Lo stesso commissario Valean sostenne nella risposta all'interrogazione che si tratta proprio per i motivi descritti di un'infrastruttura dalla rilevanza europea, peccato che a oggi ancora non sia stata inclusa all'interno dell'elenco delle opere da realizzare per il completamento della rete transeuropea dei trasporti. Ecco perché, dopo aver chiesto con forza e ottenuto il riconoscimento della dorsale jonica tramite l'inserimento in toto della Statale 106, oggi abbiamo voluto scrivere al Presidente Von der Leyen e al suo delegato ai trasporti per segnalare la necessità che essa sia inserita di diritto nell'elenco così che il Governo italiano possa finalmente procedere con il definitivo sviluppo infrastrutturale di un'area strategica come il Mezzogiorno".

Così gli eurodeputati di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo e Denis Nesci hanno annunciato l’iniziativa della quale sono stati promotori e che è stata supportata da tutta la delegazione del partito di Giorgia Meloni.

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Lega, fiducia a Draghi: Sofo lascia il Carroccio e passa con Fratelli d'Italia

"La fiducia al governo Draghi per la Lega rappresenta un taglio netto con il progetto politico che abbiamo portato avanti da quando Matteo Salvini è diventato segretario federale. Sono entrato in questo movimento nel 2009 perché era l’unica alternativa al Pdl e a una deriva centrista del centrodestra che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali. Proprio per questo fui tra i primissimi e più entusiasti sostenitori della svolta nazionale impressa al Carroccio da Salvini per costruire una forza politica in grado di dare battaglia a Bruxelles per impedire il suicidio dell’Europa e del nostro paese a colpi di folli direttive UE".

"Oltre che essere tra i più convinti promotori di un’alleanza con Fratelli d’Italia come alternativa al monopolio politico del centrismo. Ecco perchè, per coerenza con le mie convinzioni, non posso far parte di un partito che sceglie di entrare nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, la cui missione - come emerge anche dal discorso fatto al Senato - sembra essere proprio il reset di tutto quello per il quale ci siamo battuti riportando l’orologio indietro di un decennio. Con questa decisione la Lega ha evidentemente deciso di darsi una missione nuova e radicalmente diversa, mirata a raccogliere l’eredità del Pdl più che a costruire un grande movimento patriottico, identitario, conservatore e sociale. Scelta legittima e probabilmente affine alla sua natura originaria ma incompatibile con le ragioni per le quali aderii a questo movimento e ai fondamenti che hanno sempre caratterizzato la mia attività politica. Prendo dunque atto di questa svolta che però, nonostante sia difficile e doloroso lasciare un movimento politico dopo quasi dodici anni e molte battaglie fatte, mi impedisce di proseguire oltre la militanza per la Lega".

"Che non rinnego, che ringrazio e che continuo a ritenere un alleato politico importante su molti temi. Ma nel 2019 trentaduemila cittadini italiani mi hanno affidato il mandato di battermi al Parlamento Europeo contro le tante storture e ingiustizie dell'Unione Europea attuale e per la costruzione di quell'Europa delle patrie che sogno fin dai miei primi passi da militante adoledescente, nella quale l’identità, le capacità e la dignità geopolitica del nostro Paese siano valorizzate e non mortificate. Mandato che a mio avviso poco si concilia con le intenzioni di Zingaretti, Renzi e Di Maio che come si evince dalla scelta dei ministri costituiscono la spina dorsale di questo governo Draghi. Così, per continuare nella mia missione, offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni."

E' quanto si legge in una nota dell'eurodeputato Vincenzo Sofo che - in seguito al voto di fiducia al governo Draghi da parte della Lega - ha annunciato la decisione di lasciare il Carroccio per aderire al movimento politico di Giorgia Meloni.

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Tallini incontra l’europarlamentare della Lega Vincenzo Sofo: "Le politiche europee sono una grande opportunità"

“È stato un incontro cordiale e operativo nel corso del quale sono state condivise le linee di azione che devono rilanciare un rapporto sempre più stretto e proficuo tra Calabria ed istituzioni europee”.

Questo il commento del presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini a margine dell’incontro con l’europarlamentare della Lega Vincenzo Sofo, eletto nella circoscrizione sud, presente anche il consigliere regionale di espressione dello stesso partito, Pietro Molinaro.

“Le politiche europee di sviluppo territoriale - sottolinea il presidente Tallini - costituiscono, specie nell’attuale momento storico, una grande opportunità per favorire la coesione economica e sociale, riducendo il divario che separa le diverse realtà e conseguendo uno sviluppo più equilibrato, sostenibile e coerente con le specifiche potenzialità di crescita”.

“Da questa precisa premessa - conclude il Presidente del Consiglio regionale - il confronto si è sviluppato con uno sguardo alle prospettive future. Sono state, infatti, gettate le basi per alcune iniziative tese ad avvicinare territori e comunità nonché a qualificare lo sviluppo locale sia sotto il profilo della progettualità che delle risorse. Un incontro che, in piena emergenza pandemica da Coronavirus, senza dubbio, assume un importante e particolare significato in vista dell’autunno quando inevitabilmente si accentuerà il disagio sociale”.


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