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Chiaravalle. Tino al vetriolo su Donato: “Scappa, mente e minaccia”

“Ci sono tanti modi per affermare le proprie ragioni, ci sono molti metodi per salvaguardare la propria posizione, c’è perfino un modo dignitoso per gestire le proprie lacune; Scappare è vile ed inoltre non è una soluzione! Mentire è squallido oltre che inefficace! Minacciare è meschino oltre che pericoloso!”. 

È la premessa di un’articolata controreplica che  Gregorio Tino rivolge al sindaco di Chiaravalle Centrale Domenico Donato puntualizzando una serie di situazioni.

L’esponente di “Oltre” argomenta e approfondisce le sue affermazioni spiegando per ognuno dei tre verbi accusativi quelle che, a suo avviso, sono le rispettive motivazioni.

  • “Scappare. Invece di affrontare nel merito le questioni poste e dare risposte ai tanti dubbi che sempre di più montano nel paese, piuttosto che venire in Consiglio e confrontarsi – sostiene l’ex primo cittadino - il sindaco fugge e attacca la minoranza accusandola di indifferenza rispetto ai problemi che riguardano i cittadini senza ammettere con onestà la propria superficialità visto che si è ridotto a portare nell’ultimo giorno utile, forse mettendo a rischio la stessa approvazione nei termini, un provvedimento che poteva essere discusso e licenziato già da due mesi, altro che urgenza!!!Dimentica che nell’ultimo Consiglio comunale ha dovuto invocare l’aiuto della minoranza per poter approvare un provvedimento che aveva posto all’ordine del giorno senza avere i numeri sufficienti; dimentica che grazie all’iniziativa dei gruppi di minoranza si è evitato di approvare una delibera di adesione all’Atem di Catanzaro-Crotone che, per come proposta dalla maggioranza, avrebbe determinato la perdita definitiva del Consorzio di Metanizzazione con tutte le inevitabili conseguenze. Questa si chiama responsabilità, altro che caos e disinformazione!”.
  • “Mentire. Non è vero – continua Tino - che durante la mia gestione non c’erano le Commissioni consiliari; prima di aprire la bocca per dare aria ai denti o meglio, prima di autorizzare la pubblicazione di testi sulla cui paternità nutriamo qualche sospetto, bastava che andasse a leggersi le delibere di Consiglio n. 23 e 24 del 2013, oppure era sufficiente chiedere conferma a qualche suo sodale che allora era componente di quelle Commissioni magari acquisendo i verbali. Così come è falso dire che durante il mio mandato è stato soffocato il dibattito quando in realtà ho sempre e solo operato per far rispettare il regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e, certamente, non sono mai scappato dinnanzi alle richieste delle opposizioni neanche quando c’era qualche rischio di tenuta della mia stessa maggioranza ho sempre affrontato in aula i consiglieri ed ho sempre risposto alle interrogazioni. Ma questa è un’ altra storia, è questione di maturità e di stile!”.
  • “Minacciare. Ancora una volta – sentenzia Tino - come solo i mediocri quando si sentono in difficoltà sanno fare, minaccia l’ennesima conferenza stampa dove, senza contraddittorio, pensa, attraverso la propalazione di informazioni e notizie false, di screditare, di zittire di intimidire gli altri o, in ogni caso, di sfuggire al confronto con la verità dei fatti, quella che riguarda la sua azione e le sue responsabilità. Tuttavia, se proprio ci tiene a farla, visto che intende parlare di acqua, questa volta spieghi agli invitati alla conferenza come mai, durante il suo mandato di assessore nell’amministrazione guidata dal sindaco Nino Bruno, ha generato debiti nei confronti di Sorical per circa 2.000.000 di euro che in buona parte ha pagato la mia amministrazione; spieghi anche come mai ha approvato bilanci dove figuravano residui attivi inesigibili, guarda caso proprio relativi ai ruoli dell’acqua, per 1.800.000 euro che la mia amministrazione ha dovuto stralciare facendo emergere il buco lasciato da quelle gestioni; riferisca dei debiti per le parcelle degli avvocati pari ad 270.000 euro causati da quella gestione e pagati dalla amministrazione Tino; o relazioni sui debiti fuori bilancio per 1.400.000 euro generati dalla gestione Bruno/Donato & C. e relativi a lavori e forniture eseguite in buona parte da imprese di Chiaravalle e anche in questo caso pagati dalla nostra amministrazione; parli anche delle somme indebitamente corrisposte ai dipendenti per 200.000 euro accertate dal MEF nell’ispezione del 2010. Potrebbe parlare di queste cose e di tante altre che per ora intendiamo trascurare, oppure dovrebbe fare una cosa che forse riuscirebbe ancora a riabilitarlo: prendere le richieste e le interrogazioni  delle opposizioni e convocare il Consiglio comunale. Così vuole la democrazia, così impone la dignità politica!”.

“In merito poi ai necessari rapporti di collaborazione politica tra le opposizioni ed in particolare con il consigliere Maida – precisa ancora Tino - vorrei far notare al signor Donato, visto che nutre tanto interesse, che si tratta dello stesso Maida con cui festante si fece riprendere e fotografare il 16 aprile 2015 per la caduta dell’amministrazione Tino; si tratta dello stesso Maida con cui ha collaborato in seno alla Giunta Bruno dal 2006 al 2011; è sempre lo stesso Maida con cui ha lavorato fianco a fianco per tanti anni nel Partito Democratico. Credo perciò che sul valore e sulla praticabilità del consigliere Maida e soprattutto del PD, Donato, più di chiunque altro, possa testimoniare e garantire. Infine – conclude - appare esagerato scomodare i ‘giri immensi’ del Venditti per descrivere la girandola di chi ha cambiato casacca decine di volte, passando da un partito all’altro, da uno schieramento a quello opposto ed oggi vorrebbe impartire lezioni, è sufficiente forse richiamare alla memoria l’Ape Maia, più infantile, meno impegnativa e meglio aderente!”.

 

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