Elezioni comunali Serra, i primi (rallentati) passi del centrodestra

Partiamo da un principio. Solitamente chi sta per completare l’esperienza amministrativa ha meno problemi rispetto ai competitors nel formulare la lista da proporre agli elettori: basta, di norma, qualche aggiustamento e la squadra è pronta. Non è questo il caso del centrodestra di Serra San Bruno che, evidentemente, è consapevole di dover modificare – ed anche significativamente – la lista da sottoporre al giudizio degli elettori. Rispetto al 2011 permangono o, addirittura, sono peggiorate le criticità che attanagliano la cittadina della Certosa: gestione dei rifiuti, potabilità dell’acqua, viabilità, organizzazione e produttività dei dipendenti. Ecco allora che, sottotraccia e in maniera assai discreta, sono partite le operazioni per rimodulare “l’elenco” degli aspiranti amministratori. Il dato certo è che non ci saranno due figure storiche: il consigliere regionale e leader del centrodestra Nazzareno Salerno e l’ex vicesindaco Gerardo Bertucci. Ma anche altri cederanno il passo. È il caso, ad esempio, dell’assessore Vincenzo De Caria, ma su questo versante si profila un cambio “in famiglia” visto che a sostituirlo ci sarà il figlio Francesco, giovane manager impegnato nel mondo dello sport. Chi, invece, non mancherà è l’assessore Adriano Tassone, uomo di sicuro affidamento di Salerno. Ma qui va fatta subito una precisazione: non sarà lui, come vorrebbero far trapelare gli avversari, il candidato a sindaco. Quello di chi guiderà il palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci è il nodo principale: ad oggi si va verso la riconferma di Bruno Rosi, ma i quasi 5 mesi che dividono la data odierna da quella dello svolgimento delle elezioni paiono un’eternità e non è escluso che ci possa essere anche un cambio nei vertici. C’è poi da affrontare l’argomento del rapporto con l’altra parte di Forza Italia, quella fa capo al consigliere regionale Giuseppe Mangialavori. Le tensioni a livello regionale degli ultimi mesi non facilitano la predisposizione di un piano comune, ma l’esigenza di riunificare il partito rendendolo più forte e competitivo potrebbe abbattere gli steccati esistenti. Last but not least va stilato un programma amministrativo: non serve una sfilza di progetti irrealizzabili, ma partire da ciò che serve davvero per migliorare concretamente la qualità della vita dei serresi.

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