I movimenti del centrodestra reggino denunciano "allarmanti anomalie" nel Bilancio comunale

"I partiti ed i Movimenti del centro-destra reggino - si legge in una nota firmata da Reggio Futura, Destra Per Reggio, Patto Cristiano Esteso Italia (PACE), Destra Popolare, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile, Alleanza Cristiano Popolare, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, AN-Fratelli d'Italia, Comitato per la ricostruzione del Centro Destra - continuano l’azione di vigilanza e controllo sull’operato della 'Falcomatà & C. SpA', denunciando alla pubblica opinione le malefatte perpetrate ai danni della città. Noi crediamo nella politica con la P maiuscola, quella che non rincorre disperatamente un posto al sole, ma lavora quotidianamente al servizio della gente, a difesa della trasparenza e della verità. Noi riteniamo la politica partecipata uno strumento imprescindibile delle moderne democrazie e, pertanto, affermiamo che sia dovere di ogni cittadino, più che un diritto, interessarsi alla res publica. Noi siamo fermamente convinti, infine, che la 'legalità' e la 'trasparenza' non siano prerogative esclusive di alcuno e che le 'buone pratiche' amministrative non si annuncino soltanto, ma vadano quotidianamente poste in essere nell’esercizio dell’azione amministrativa. Abbiamo deciso, pertanto, di dare un’occhiata al 'Conto Consuntivo 2014' del Comune di Reggio Calabria riscontrando 'anomalie' a dir poco allarmanti e che, appunto, ci accingiamo a descrivere". L'articolo 228 - spiegano i rappresentanti dei Movimenti di centrodestra - del D.Lgs. n. 267/2000 prevede, al comma 5 e seguenti, che 'al Conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale". Si tratta di una disposizione che assume una valenza informativa di particolare rilevanza, finalizzata a mettere in luce gravi condizioni di squilibrio. Ora, dalla 'Tabella' elaborata dal Comune di Reggio Calabria risulta che ad essere violati sono solo quattro parametri (su di dieci) di deficitarietà strutturale: il n.2, il n.3, il n. 4 ed il n. 5. Se ne fossero stati violati cinque l’Ente si sarebbe trovato in condizioni di 'deficitarietà strutturale'. Risulta, viceversa, rispettato il parametro n. 8   relativo alla consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti  nel corso dell’esercizio 2014 rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti. Precisamente, ai sensi della vigente normativa, il parametro è rispettato quando la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio  non supera l’1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti, fermo restando che il parametro si considera in ogni caso violato quando la soglia suddetta dell’ 1% sia stata superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari. Esaminando attentamente tale parametro, emerge una prima “anomalia”: l’apposizione in capo allo stesso di una nota 'chiarificatrice' che non è prevista nello schema di tabella approvato con D.M. 18/02/2013, la quale si basa esclusivamente su rapporti numerici di valori precisamente indicati dalla legge, non suscettibili di interpretazioni soggettive o  specificazioni,  tanto che nei dati ufficiali pubblicati sul sito della Finanza Locale la stessa nota non compare. Il contenuto, poi, della nota è assolutamente fuorviante in quanto nella stessa si afferma testualmente che 'a riguardo del parametro n. 8 la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio è superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti; tuttavia il medesimo parametro calcolato nell’anno 2012 avuto riguardo ai debiti fuori bilancio riconosciuti nel predetto esercizio dal competente organo consiliare, risulta inferiore alla suddetta soglia'. Tale nota di lettura del parametro n. 8  travisa il contenuto del parametro stesso il quale  chiaramente stabilisce che l’obiettivo è violato quando l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio sia superiore  all’1% rispetto ai valori di accertamento  delle entrate correnti (Titoli I-II e III dell’entrata). In seconda battuta la norma prevede che qualora il sopra indicato rapporto percentuale risulti inferiore all’ 1%, ma l’Ente abbia violato il parametro in tutti e tre gli esercizi del precedente triennio, il parametro si intende ugualmente violato! Quindi la legge prevede che il riferimento al triennio precedente entri in gioco solo ed esclusivamente in presenza di un rapporto percentuale inferiore all’1%, contrariamente  a quanto è stato specificato nella nota anzidetta. Nel caso del consuntivo 2014, stando ai dati ufficiali pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio 2014 ( pari a 5.300.899,19 euro) risulta di gran lunga superiore all’1% delle entrate correnti che, complessivamente, assommano ad € 228.537.411,26. Dall’esame dei dati delle certificazioni ai conti consuntivi relativi agli anni precedenti e pubblicati sul sito della Finanza locale si evince, poi, come  il suddetto parametro n. 8, sia stato violato anche nell’esercizio 2012 contrariamente a quanto affermato nella sopra richiamata nota di specificazione.  Come agevolmente si rileva dal sito del Ministero degli Interni,  infatti, le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2014 sono state pari a 228.537.411,26 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad 5.300.899,19 euro. Ne deriva che il rapporto tra gli stessi è pari al 2,32%, cioè superiore alla soglia dell’ 1% stabilita dalla legge(ripetizione). Nell’anno 2013 le entrate complessive dell’Ente sono state pari ad 232.612.356,52 euro ed i debiti fuori bilancio riconosciuti pari a 32.211.712,45 euro. Il rapporto tra gli stessi è dunque pari al  13,8%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge. Le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2012 sono state pari a 202.265.960,24 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad  4.710.807 euro. Il rapporto tra gli stessi è pari al 2,33%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge". "E’ chiaro a questo punto - è scritto nel documento trasmesso - come, stando ai dati ufficiali, il parametro n. 8 sia stato violato e che la tabella elaborata dall’Amministrazione di Reggio Calabria sia quantomeno da rivedere e da sottoporre ad un controllo anche da parte degli organi ministeriali. Concludiamo, dunque, affermando che a noi appare evidente come la sinistra - quella sinistra che negli anni scorsi ha utilizzato le criticità del bilancio come arma di distruzione di massa per gli avversari politici- si ritrovi oggi nella stessa (misera) condizione di coloro i quali predicano bene ma razzolano male!" 

 

 

 

"Falcomatà ha usato il Cero Votivo per fare una sceneggiata ipocrita"

"Attenzione, fiducia e stima al pari di supponenza, sofismi ed ipocrisia; triadi valoriali agli antipodi, ma che nella personalità del primo cittadino riescono ad unirsi in unica espressione". A dichiararlo in una nota congiunta sono DestraPerReggio, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile, Reggio Futura, Alleanza Cristiano Popolare. "Dinanzi al Cero Votivo , infatti , il sindaco si lascia andare a parole che - asseriscono i Movimenti che hanno vergato il documento - vorrebbero testimoniare un intento di 'buonismo' per passare ai contenuti di un discorso in cui si esaltano contraddizioni e sofismi con totale assenza di contenuti sostanziali. Solo la elencazione di una sfilza di opere che questa Amministrazione offrirebbe ai sacri auspici camuffandole però come conquista propria, mentre, in verità, hanno genesi dall’impegno profuso negli anni dal Centrodestra e che, ad oggi, rimane l'unica vera traccia di progettualità per Reggio. Non se ne risparmia una, dagli asili nido di Archi e di Gebbione, alla riapertura dell'asilo nido del Cedir, dai lavori già in corso nelle scuole come la "Lombardo – Radice" di Catona e quelli consegnati della scuola "Carducci", ai lavori del Nuovo palazzo di Giustizia; tutte opere prese in carico dopo il commissariamento e che furono bloccate già in fase amministrativa avanzata. Per non parlare del Piano della Mobilità che il sindaco è riuscito, in questi mesi, a fare definanziare con la perdita di opere strategiche per quasi 100 milioni. Ancora il richiamo alle Aste sul Calopinace ed il ponte tra Gallico e Catona, ennesime opere lasciate in eredità dal Centro Destra. Stendiamo un velo pietoso sui fondi comunitari e sul percorso di attivazione della Città Metropolitana che il Governo amico nel 2009 suggellò come conquista epocale per Reggio Calabria e che, oggi, la politica nefasta della Sinistra rischia di vanificare. Eviti il 'dominus' di palazzo San Giorgio le sceneggiate, specie davanti alla effige sacra della Santa Patrona di Reggio, ed abbia la onestà intellettuale di riconoscere come le uniche cose fatte in un anno di amministrazione sono quelle ereditate proprio da quel trascorso governo politico che si vorrebbe demonizzare ma di cui dovrebbe, quantomeno, rispettarne l'operato considerato che le stesse progettualità vengono, senza remora alcuna, utilizzate come schermaglia post elettorale. Ci spieghi, invece, il signor sindaco se ha partorito una sua progettualità e visione per il futuro di Reggio, quali risorse intende mettere in campo tralasciando le ipocrite annunciazioni che ancora non hanno prodotto alcun beneficio nelle tasche dei reggini; spieghi perché non vengono diminuite le tasse attivando economie di sviluppo e di approvvigionamento finanziario come la vendita del patrimonio edilizio ed ancora perché la tanto decantata raccolta differenziata non ha generato nel bilancio comunale alcuna voce di risparmio per le famiglie. Ci spieghi la sua concezione di Legalità vista la serie di atti nulli, se non illegittimi, posti in essere già in questa prima fase di azione amministrativa. Spieghi alla Città quando intende chiedere al Governo il dovuto ristoro dei danni che Reggio ha subito a causa di quel nefasto scioglimento che ha messo in ginocchio una Comunità e che, per la politica dei due pesi e delle due misure a targa Partito Democratico, a Roma si è voluto, giustamente, evitare e si è disposto il finanziamento delle opere pubbliche per il Giubileo con centinaia di milioni di euro. Una cosa buona potrebbe fare oggi il sindaco per conto della Città: saluti il vescovo della diocesi del Madagascar ed a cui il Governo Municipale nel 2005 donò un finanziamento e raccolse aiuti per la realizzazione del villaggio ad Ambatòndrazàka, promuovendo il gemellaggio di quella Comunità nel segno della solidarietà con Reggio". "Questi - affermano DestraPerReggio, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile. Reggio Futura, Alleanza Cristiano Popolare -  i segni tangibili di un impegno sociale ed umanitario che fece della cooperazione internazionale un modello costruttivo e non di ipotetica accoglienza e per il quale la nostra Città seppe distinguersi ed impegnarsi. Questa la Politica del Fare, della vicinanza agli ultimi e del dialogo con i primi e con tutti coloro che hanno sentito di lavorare 'per' Reggio e non 'contro' qualcuno o qualcosa. Questa la differenza di base con chi difende bestemmiatori e blasfemi nel palazzo delle Istituzioni salvo, all'occorrenza di circostanza, usare il Cero Votivo come occasione per la ennesima ed ipocrita parodia.

 

 

Subscribe to this RSS feed