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Truffa per ottenere esenzioni ticket: denunciati un medico e altre nove persone

Nella mattinata di ieri, 28 giugno, i Carabinieri, al termine di un’attività d’indagine tesa a far luce sulle  irregolarità legate all’ottenimento di prestazioni sanitarie esenti dal pagamento del relativo ticket, hanno denunciato in stato di libertà dieci persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e favoreggiamento reale. In particolare, l’indagine ha consentito di ricostruire, secondo gli investigatori, responsabilità secondo le quali nove soggetti, tutti residenti nel Comune di Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, avevano sottoscritto una falsa autocertificazione relativa al reddito economico familiare, attestando un reddito più basso, al fine di poter rientrare nella fascia di esenzione dal pagamento del ticket così da usufruire, indebitamente, dell’erogazione gratuita dell’assistenza sanitaria da parte dell’ Ente Pubblico A.S.P. di Reggio Calabria. Tra le dieci persone denunciate figura anche un medico del Poliambulatorio, ritenuto responsabile di aver omesso di verificare, all’interno dell’apposita banca dati, che l’assistito risultasse inserito nelle liste dei titolari all’esenzione al pagamento del ticket, agevolandolo di fatto nella commissione del reato. 

 

Verifica sulle esenzioni ticket, l’Asp chiede il conto: l’ira dei cittadini delle Serre

Sono bastati pochi giorni e nelle Serre è scoppiata una sorta di “psicosi”. Non si tratta di timori che toccano la salute, ma le tasche. La lettera partita dall’Asp e indirizzata ai cittadini che hanno usufruito di prestazioni sanitarie avendo dichiarato di aver diritto all’esenzione del ticket sta generando sentimenti ben diversi dalla felicità in questi giorni di festa. L’oggetto (D.M. Ministero Economia e Finanze 11.12.2009: “Verifica delle esenzioni, in base al reddito, della compartecipazione alla spesa sanitaria, tramite il supporto del sistema Tessera Sanitaria” – Avvio attività di recupero)  sembra una perfetta espressione del “burocratese”, l’essenza del contenuto è di quelle che fanno drizzare le orecchie. Le prime righe scuotono, infatti, anche i più disattenti: “in relazione alle prestazioni di cui ha indebitamente usufruito in regime di esenzione per reddito  dovrà provvedere al versamento della somma di ... euro”. In pratica, diversi cittadini avrebbero usufruito nel 2011 di alcune prestazioni senza pagare il ticket nella convinzione di essere esenti, ma dai controlli sarebbe emerso che tale diritto sarebbe stato insussistente. Allarmante è poi la parte finale della missiva: “decorso inutilmente il termine assegnato, senza che sia stato effettuato il pagamento o fornita la relativa documentazione giustificativa, le sarà inibito l’accesso a nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale a carico del Servizio Sanitario Nazionale fino all’atto della regolazione del debito pregresso” e “sarà, in ogni caso, avviato il recupero coattivo delle somme dovute”. E i cittadini, già amareggiati per i continui tagli e per il depotenziamento dell’ospedale, non fanno mistero della loro ira: vedersi recapitare dopo 4 anni un “avviso” di questo genere non può far piacere a padri di famiglia che, magari, un lavoro non ce l’hanno più.

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