"La Spallata", Reggio Futura: "La gente ha individuato nella Destra un punto di riferimento"

"La manifestazione di Piazza Italia assume un significato alquanto netto alla luce dell'importante partecipazione popolare che essa ha registrato in un momento in cui riempire le piazze è pura utopia a causa del diffuso senso di sfiducia - si legge in una nota diffusa da Reggio Futura - impadronitosi della gente, rimasta ormai priva di reali ed affidabili punti di riferimento. Ed assume particolare pregnanza che a Reggio Calabria la gente abbia  con atti concreti individuato nella Destra un punto di riferimento, proprio adesso che la città fa i conti con le devastazioni provocate da decisioni politiche del governo centrale rispetto alle quali non è ammissibile la svogliata ed acritica tolleranza delle istituzioni territoriali. Ed al di lá di fantomatiche svolte fatte di politiche clientelari finalizzate a premiare colleghi di studio, parenti, affini, compagni di selfie ed amici di 'apericena', in perversa continuità con la tendenza dei tempi in cui la città era dolente, ieri, davanti a Palazzo San Giorgio, la Destra, nella quale si riconosce il sentire popolare, ha posto il problema politico del risarcimento che Reggio Calabria ha tutto il diritto di vedersi riconosciuto da uno Stato patrigno". "Un messaggio, questo, forte e chiaro, ieri solo strillato con la forza della disperazione, ma che - auspica Reggio Futura - sarà costantemente alimentato per la consapevole riaffermazione di un irrinunciabile profilo identitario, oggi scalfito da pochezza, pressappochismo e autoreferenzialitá della attuale classe 'dirigente' cittadina. In un percorso ispirato dall'araba Fenice, si accenderanno nuove scintille che, in tempi brevi, ravviveranno salvifiche fiamme di rinascita!

Reggio Futura: "Santa Venere usata da Falcomatà solo per iniziare la sceneggiata"

"In linea con il clichè demagogico e artefatto tipico della sinistra, il consigliere Albanese dimostra di non conoscere la realtà di Santa Venere che, proprio per essere stato il luogo da cui un anno addietro il giovane Falcomatà ha inteso dare il via alla sceneggiata,  oggi testimonia la inconsistenza dell’azione comunale". Domenico Siclari, che Santa Venere risiede, si è candidato con la lista "Reggio Futura" alle elezioni comunali celebratesi nell'ottobre scorso.  "Tralasciando il cattivo gusto con il quale si parla di servizi essenziali disposti per la Comunità come se - argomenta Siclari - fossero una concessione elargita per voluntas dei, tralasciando il tema della differenziata blaterata come la panacea del problema rifiuti,  ma che non ha ancora generato alcun beneficio, tralasciando il servizio trasporto scolastico già sostenuto dalla amministrazione precedente e che ancora risulta a pagamento, tralasciando la manutenzione della scuola che non è stata fatta con buona sorte delle eternit in bella vista; tutto questo da parte, ci spieghi il consigliere Albanese, o chi per lui, se la Giunta ha avuto bisogno di un anno per arrivare alla determinazione secondo la quale la strada non si può sistemare per l'impasse amministrativo? Riteniamo d’obbligo due considerazioni, la prima di correttezza verso i cittadini: perché si è usata la casa del Signore per promettere quello che sapevate di non poter realizzare? O forse che, al momento dell’insediamento, nessuno si è preoccupato di verificare i termini di questo problema illudendo la popolazione ed usando il bisogno dei residenti come strumento da messa in scena? In secondo luogo: esiste una delibera ( n. 9 del 20 gennaio 2012 ) con la quale si era disposto un progetto  articolato in tre fasi, con stanziamento di 100.000 euro da destinare al primo lotto. Tale intervento, disposto all indomani di una pubblica assemblea, fu messo in stand by proprio per la necessità di definire i termini della titolarità viaria, in lizza con il Consorzio. Proprio su questo, la Giunta Arena aveva avviato un tavolo di concertazione con il Consorzio, addivenendo ad una possibile soluzione da formalizzare con un  protocollo d’intesa che superasse il problema; se questo iter di lavoro avviato nel 2012 fosse stato ripreso subito, probabilmente oggi non si starebbe ancora a discutere della strada. La verità, consigliere Albanese è che Lei, o chi per Lei, di questa situazione ha preso contezza soltanto qualche giorno addietro, magari incalzato da quel Centro Destra che storicamente usa prima 'fare' e dopo consegnare all'opinione pubblica le cose. Proprio a Santa Venere di questo ha dato  prova, realizzando alloggi popolari al posto di baracche, il piazzale della Chiesa, la rete fognaria, ed infine cercando di manutenere la strada e mettendo in sicurezza punti critici non più tardi del giugno 2012". "Di tutto questo - rivendica l'estensore della nota - vi è traccia tangibile, ma tra qualche mese sareste capaci di  dire che anche questo è opera vostra. Continuare con i proclami non serve più, i reggini non possono accontentarsi solo dei servizi minimi, che pur mancano, ed accantonare i grandi progetti; il vero problema è che manca, oggi, una visione di Reggio proiettata per quel futuro di Città Metropolitana di cui il CentroDestra l'ha dotata".

"Falcomatà ha usato il Cero Votivo per fare una sceneggiata ipocrita"

"Attenzione, fiducia e stima al pari di supponenza, sofismi ed ipocrisia; triadi valoriali agli antipodi, ma che nella personalità del primo cittadino riescono ad unirsi in unica espressione". A dichiararlo in una nota congiunta sono DestraPerReggio, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile, Reggio Futura, Alleanza Cristiano Popolare. "Dinanzi al Cero Votivo , infatti , il sindaco si lascia andare a parole che - asseriscono i Movimenti che hanno vergato il documento - vorrebbero testimoniare un intento di 'buonismo' per passare ai contenuti di un discorso in cui si esaltano contraddizioni e sofismi con totale assenza di contenuti sostanziali. Solo la elencazione di una sfilza di opere che questa Amministrazione offrirebbe ai sacri auspici camuffandole però come conquista propria, mentre, in verità, hanno genesi dall’impegno profuso negli anni dal Centrodestra e che, ad oggi, rimane l'unica vera traccia di progettualità per Reggio. Non se ne risparmia una, dagli asili nido di Archi e di Gebbione, alla riapertura dell'asilo nido del Cedir, dai lavori già in corso nelle scuole come la "Lombardo – Radice" di Catona e quelli consegnati della scuola "Carducci", ai lavori del Nuovo palazzo di Giustizia; tutte opere prese in carico dopo il commissariamento e che furono bloccate già in fase amministrativa avanzata. Per non parlare del Piano della Mobilità che il sindaco è riuscito, in questi mesi, a fare definanziare con la perdita di opere strategiche per quasi 100 milioni. Ancora il richiamo alle Aste sul Calopinace ed il ponte tra Gallico e Catona, ennesime opere lasciate in eredità dal Centro Destra. Stendiamo un velo pietoso sui fondi comunitari e sul percorso di attivazione della Città Metropolitana che il Governo amico nel 2009 suggellò come conquista epocale per Reggio Calabria e che, oggi, la politica nefasta della Sinistra rischia di vanificare. Eviti il 'dominus' di palazzo San Giorgio le sceneggiate, specie davanti alla effige sacra della Santa Patrona di Reggio, ed abbia la onestà intellettuale di riconoscere come le uniche cose fatte in un anno di amministrazione sono quelle ereditate proprio da quel trascorso governo politico che si vorrebbe demonizzare ma di cui dovrebbe, quantomeno, rispettarne l'operato considerato che le stesse progettualità vengono, senza remora alcuna, utilizzate come schermaglia post elettorale. Ci spieghi, invece, il signor sindaco se ha partorito una sua progettualità e visione per il futuro di Reggio, quali risorse intende mettere in campo tralasciando le ipocrite annunciazioni che ancora non hanno prodotto alcun beneficio nelle tasche dei reggini; spieghi perché non vengono diminuite le tasse attivando economie di sviluppo e di approvvigionamento finanziario come la vendita del patrimonio edilizio ed ancora perché la tanto decantata raccolta differenziata non ha generato nel bilancio comunale alcuna voce di risparmio per le famiglie. Ci spieghi la sua concezione di Legalità vista la serie di atti nulli, se non illegittimi, posti in essere già in questa prima fase di azione amministrativa. Spieghi alla Città quando intende chiedere al Governo il dovuto ristoro dei danni che Reggio ha subito a causa di quel nefasto scioglimento che ha messo in ginocchio una Comunità e che, per la politica dei due pesi e delle due misure a targa Partito Democratico, a Roma si è voluto, giustamente, evitare e si è disposto il finanziamento delle opere pubbliche per il Giubileo con centinaia di milioni di euro. Una cosa buona potrebbe fare oggi il sindaco per conto della Città: saluti il vescovo della diocesi del Madagascar ed a cui il Governo Municipale nel 2005 donò un finanziamento e raccolse aiuti per la realizzazione del villaggio ad Ambatòndrazàka, promuovendo il gemellaggio di quella Comunità nel segno della solidarietà con Reggio". "Questi - affermano DestraPerReggio, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile. Reggio Futura, Alleanza Cristiano Popolare -  i segni tangibili di un impegno sociale ed umanitario che fece della cooperazione internazionale un modello costruttivo e non di ipotetica accoglienza e per il quale la nostra Città seppe distinguersi ed impegnarsi. Questa la Politica del Fare, della vicinanza agli ultimi e del dialogo con i primi e con tutti coloro che hanno sentito di lavorare 'per' Reggio e non 'contro' qualcuno o qualcosa. Questa la differenza di base con chi difende bestemmiatori e blasfemi nel palazzo delle Istituzioni salvo, all'occorrenza di circostanza, usare il Cero Votivo come occasione per la ennesima ed ipocrita parodia.

 

 

Caso Reggina, donne di Reggio Futura all'attacco: "Non innocente il silenzio di Falcomatà"

"Non è stato gradevole assistere inermi alle variegate quanto folcloristiche vicende accadute in questi mesi in città". L'ammissione è delle donne aderenti a Reggio Futura che ricordano il corso degli eventi succedutisi dal momento dell'insediamento della Giunta Falcomatà a Palazzo San Giorgio, centrando la loro attenzione sulle tristi vicende riguardanti la Reggina. "Ci sarebbero - scrivono infatti - pagine di accadimenti da ripercorrere, tutti in egual misura determinati dall’agire contraddittorio ed inadeguato del primo cittadino. Il leitmotiv è di dominio pubblico: 'Abbiamo ereditato una situazione disastrosa...La svolta…Andiamo avanti……'. Per quanto ci abbia allenato agli slogan, ai selfies ed alle conferenze stampa artefatte (vedi l’inaugurazione della fontana di Tre Aie), in riferimento alla squadra amaranto, nessuno si aspettava che a causa dell’inadeguatezza dei suoi interventi si potesse giungere a quell’epilogo! Abbiamo vissuto l’agonia della squadra, abbiamo indossato la maglia amaranto per mostrare il nostro sentire, il nostro campanilismo. Sensibili al dramma che incombeva sulla squadra, abbiamo lanciato l’appello alle istituzioni ed in particolare al Sindaco, facendo emergere gli elementi municipalistici molto intensi che il primo cittadino avrebbe dovuto far suoi, per urlare, pretenderne la salvezza. Un gesto significativo, simbolico dell’autorevolezza di chi  rappresenta la propria terra, orgoglioso di esserne figlio. Nessuna risposta concreta e risolutiva è stata data, anzi con inaspettato tempismo, a causa di una telefonata interlocutoria con chi avrebbe potuto determinarne la salvezza, ha scelto forse inconsapevolmente di farla tramontare". "Siamo passati - sottolineano le donne di Reggio Futura - dal suo annuncio trionfale durante la conferenza stampa del 17 luglio: 'Torniamo da Roma con tre punti...' al clamoroso retroscena della telefonata decisiva ed infausta con Tavecchio. Per fortuna il delitto consumato non ha spento l’entusiasmo del popolo. La grinta e l’amore viscerale per la squadra amaranto che da sempre contraddistingue i tifosi reggini sono bastate ad infondere coraggio domenica scorsa, nella speranza che ripartire si deve anche se dalla serie D! Caro Sindaco, tutto ciò ha un valore che si traduce in un messaggio forte, tuo malgrado. La squadra che si chiami Reggina o che si chiami ASD Reggio Calabria è sempre la squadra della città ed è immortale. Quindi senza di te o con te si va avanti! Non sappiamo se stavolta te ne starai in silenzio, glissando sulla vicenda! Ci sorprenderesti piacevolmente qualora decidessi di sovvertire le nostre osservazioni nell’unico modo possibile: i fatti! Dimostra di essere davvero il sindaco di tutti anche di quelli che non ti hanno votato  e, soprattutto, di essere adeguato al ruolo istituzionale consegnatoti quasi un anno fa, fai un rapporto alla città spiegando i motivi che ti hanno spinto a questa scelta". E’ auspicabile - termina la nota - che si sappia perché hai interpretato la telefonata con Tavecchio interlocutoria e non risolutiva!"

 

Reggio Futura contesta Falcomatà perché: "Ha sconfessato l'operato dello Stato"

"Chissà se i Commissari prefettizi che per 24 mesi hanno retto le sorti del Comune di Reggio Calabria hanno letto le dichiarazioni del Sindaco Falcomatà sul Bilancio comunale, “il primo bilancio vero dal 2002 ad oggi”. Probabilmente - ritengono Alessandra Bordin, Mimmo Morabito, Antonella Postorino e Daniele Romeo, rappresentanti di Reggio Futura - non sono ancora a conoscenza del commento del Primo Cittadino che, di fatto, ha sconfessato l’operato dello Stato, tacciando, conseguentemente il Bilancio dei 2 anni con i Commissari, come atto falso. Che Falcomatà non perda occasione di scaricare sulle amministrazioni passate di centrodestra  la propria inadeguatezza è cosa nota, tranne poi “dimenticarsi” di riconoscere, vedi il caso piazza Italia, che le somme relative al rifacimento dell’area provengano dalla parte politica tanto vituperata. Tornando al Bilancio, chissà se i dirigenti ed i funzionari comunali hanno letto le succitate dichiarazioni del Primo Cittadino. Poiché si tratta della stessa macchina amministrativa che ha predisposto il Bilancio con Scopelliti, Arena, Raffa e gli stessi Commissari". "L'ultimo Bilancio fatto da un esponente di centrodestra, Arena sindaco, ottenne anche il riconoscimento della Corte dei Conti a Sezioni Unite che - ricordano gli esponenti di Reggio Futura - confermò la veridicità delle cifre documentate da Arena smascherando chi voleva a tutti i costi la dichiarazione di dissesto finanziario. Ma, conoscendo il modus operandi di una certa sinistra, non avranno difficoltà a contestare anche la Corte dei Conti a Sezioni Unite. Probabilmente, anche in questo caso, per nascondere la propria incapacità politico amministrativa, il Primo Cittadino, secondo un vecchio e collaudato schema, colpisce per evitare (almeno ci prova) di essere colpito. Le dichiarazioni di Falcomatà sono pesantissime e mettono all’angolo quella parte di Stato tanto amata dai suoi sodali politici. Ricordiamo ancora i commenti zeppi di enfasi e trionfalismi all’indomani dello scioglimento del Comune e del successivo arrivo dei Commissari, accolti, da loro, come messia. Gli stessi soggetti che, oggi, secondo Falcomatà, avrebbero predisposto per ben 2 anni, bilanci falsi".

 

Riqualificazione piazza Italia: Reggio Futura rivendica l'impegno di Scopelliti per il finanziamento

"Nemmeno una parola sui lavori di Piazza Italia a sostegno di chi prima stanziò i soldi e poi approvò gli atti consequenziali". A fare questa osservazione sono Serenella Fraschini, Maria Cristina Nucera e Pinella Stracuzzi, a nome di Reggio Futura. "Gli 800 mila euro relativi al rifacimento della piazza centrale della città - ricordano le esponenti di RF - presentati in conferenza stampa dal sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e da assessori comunali, hanno un nome ed un cognome ben preciso: Giuseppe Scopelliti. Dapprima la Giunta regionale approvò la delibera numero 547 del 6 dicembre 2011 e successivamente con il decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Cultura e Beni Culturali N.4323 del 3 aprile 2012, la Regione stanziò  ben 800 mila euro, prevedendo specifici interventi di completamento, al fine di valorizzare al meglio i beni culturali della piazza. Il Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, infatti, ritenne ammissibile il finanziamento per la sistemazione di piazza Italia e la Regione Calabria impegnò le somme necessarie che oggi sono disponibili. Riconoscerlo sarebbe stato un gesto di grande correttezza e trasparenza, ma evidente la trasparenza è solo uno slogan. Che il Sindaco eviti di riconoscere il lavoro altrui è ormai cosa nota. Ci saremmo aspettati magari il riconoscimento nei confronti di chi portò quelle somme per lavori a Reggio dall’attento assessore Angela Marcianò. Probabilmente non riconoscere il lavoro altrui, in particolare di Scopelliti, è un virus che si è diffuso a palazzo San Giorgio rapidamente. Siamo state costrette, a causa del silenzio dell’attuale amministrazione, a far conoscere ai reggini l’iter di quei lavori. La principale piazza della città, dove insistono il Comune, la Provincia e la Prefettura, è stata al centro degli interessi di Scopelliti, sia nella qualità di Sindaco che di Presidente di Regione. I reggini stanno già rimpiangendo le recenti scelte di ottobre e novembre scorsi, segno di incapacità politico amministrativa. Si parlava di sinergia tra Comune, Regione e Governo. In effetti una sinergia ed un obiettivo ci sono: quello di depauperare - è l'amara conclusione di Reggio Futura - la città più popolosa della nostra Calabria". 

 

Rete wireless, Romeo "ricorda" al centrosinistra che: "Il servizio nacque nel 2008"

"Certamente l’umiltà e la riconoscenza non albergano nei sentimenti del centrosinistra reggino che ieri, in pompa magna, esultava e magnificava l’Amministrazione Comunale per aver attivato il wireless in città". A dichiararlo è Daniele Romeo, di Reggio Futura. "E’ bene ricordare, agli esponenti (smemorati) della maggioranza, che questo servizio nasce nel 2008 quando, su proposta del consigliere comunale Beniamino Scarfone e del sottoscritto, l’Amministrazione Scopelliti - puntualizza Romeo - avvia a Reggio (tra le prime città del mondo) un progetto rivoluzionario per il nostro territorio. Grazie alla creazione di cinquanta hotspot, la rete wireless coprì tutto il Lungomare Cittadino e, immediatamente dopo, alcune delle più importanti piazze e aree cittadine. Dunque quella che oggi viene festeggiata dal centrosinistra come una grandissima novità, altro non è che una riattivazione di un servizio dal centrodestra avviato con risultati molto apprezzati e bloccata dalla Commissione straordinaria (quella commissione tanto cara proprio al centrosinistra….)". Siamo soddisfatti, dell’azione messa in campo, che avvalora le scelte attuate dalla classe dirigente del centrodestra negli anni in cui Reggio - rivendica l'esponente di RF - si è affacciata prepotentemente sul panorama turistico internazionale, grazie ad una programmazione capillare che ha tenuto conto delle potenzialità della nostra città assicurando al contempo servizi validi, utili ed indispensabili. Se il centrosinistra che guida palazzo San Giorgio vuol prendere spunto dalle scelte compiute dall’Amministrazione Scopelliti, allora avvii un’idea progettuale più ampia e consona alle reali esigenze dei reggini, non solo in termini sociali, ma anche e soprattutto infrastrutturali. Solo dopo aver ridato decoro, ordine, legalità e sicurezza ai cittadini, infatti, possono essere immaginate attività di respiro più ampio che in questo momento rappresentano per i reggini un aspetto secondario (purtroppo). Le necessità di oggi non sono quelle del 2008: ciò dovrebbe condurre il centrosinistra ad altre priorità. Certo il “Reggio wireless” (specie per il sottoscritto, per Beniamino Scarfone e per tutta la comunità giovanile della destra reggina), rappresenta un progetto che ha dato concretezza ad un’idea di città proiettata nel mondo nuovo, capace di ridurre il gap digitale tra amministrazione e cittadini, ma anche di veicolare un’immagine particolarmente innovativa e attrattiva di Reggio (dal 2008 al 2011 fu infatti uno dei servizi più apprezzati che la nostra città garantì ai turisti). Oggi il centrosinistra si appropria di meriti altrui, continuando in una farsa che non rende merito ad una classe politica e anzi ne evidenzia la pochezza e la debolezza". "Più che delle passerelle mediatiche - avverte Daniele Romeo - Reggio ha bisogno di decoro urbano, di pulizia degli spazi comuni, di manti stradali completamenti nuovi, di rispetto delle regole, di sicurezza".

Reggio, Maiolino: “Gli immobili si deprezzano mentre le tasse aumentano"

"Da troppo tempo la soluzione per far quadrare i conti sulle casse comunali è alzare le tasse. Lo hanno fatto i commissari e continua a farlo il centrosinistra, che all’epoca faceva dura opposizione contro queste politiche, ma che oggi è in perfetta continuità con questo atteggiamento, altro che Svolta”. Lo afferma in una nota il consigliere Antonino Maiolino, capogruppo di Reggio Futura. "A prova del fatto che il mio interesse è il bene dei cittadini – continua Maiolino - al di là delle bandiere politiche, non è possibile pensare di gravare sempre sulle tasche dei reggini, non è l’unica soluzione possibile. Questa Amministrazione che ci ha bombardato di slogan e di belle parole, oggi non fa nulla per differenziarsi da quelle politiche che tanto criticava, anzi, le sta attuando alla perfezione. Alzare le tasse è sempre la soluzione più facile, di certo non è l’unica, abbiamo la pressione fiscale tra le più alte d’Italia, questa Amministrazione doveva fare di tutto per evitare ulteriori aumenti. "Si potevano ad esempio attuare politiche di vendita del patrimonio edilizio, mentre – aggiunge Maiolino - il Comune ha completamente bloccato la vendita del patrimonio di edilizia residenziale dopo che i locatari hanno addirittura versato delle somme a titolo di caparra. Il patrimonio dell’ente indicato nello stato patrimoniale è di circa 750 milioni di euro. È lì che si deve intervenire per ripianare il disavanzo senza gravare sui cittadini che pagano tasse elevatissime per servizi nulli. Si potrebbe decidere cosa fare di strutture come l’ex hotel Miramare, l’ex Caserma Duca d'Aosta e centinaia di terreni incolti di proprietà comunale. Si potrebbe sbloccare il Piano strutturale comunale per permettere di costruire sulle aree edificabili definite zone bianche. Il paradosso è che invece si chiede il pagamento dell’Imu su queste aree intendendole come edificabili quando in realtà i proprietari non possono costruire. Solo così il Comune incasserebbe gli oneri di urbanizzazione e costruzione, l’economia della nostra città potrebbe ripartire senza aumentare le tasse ma con politiche serie e mirate, come la lotta all’evasione fiscale e un funzionale condono fiscale. Ci sono settori del Comune completamente ingessati che dopo quasi otto mesi non hanno prodotto nulla, direttive che stentano ad arrivare e questo ci preoccupa per le sorti della città. I revisori dei conti più volte invitati in Consiglio, ma mai presenti, questo non è proprio il modo corretto di lavorare".

Se si intende proseguire così – conclude - questa amministrazione passerà dalla “Svolta” alla rivolta dei reggini.

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