Minore ferito a Broganturo, Marziale: "Le prime cure portate con un ritardo di ben 20 ore"

Il Garante  per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, interviene sul ferimento del minore straniero non accompagnato nel vibonese:

"Nella mattinata di ieri, il coordinatore della mia Consulta per i minori stranieri non accompagnati, Maurizio Alfano, ha effettuato un sopralluogo nel centro di accoglienza dove, è acclarato da fotografie e referti medici, un ospite è stato ferito, e sulla dinamica compete agli organi inquirenti fare piena luce. Alfano – sostiene il Garante Marziale - ha rilevato la mancanza dei requisiti minimi in relazione alla posizione geografica della struttura ospitante, da ritenersi in grave ed allarmante isolamento urbano, un numero in eccesso di ospiti, in netto conflitto con quanto stabilito dalle norme vigenti.

Il mio coordinatore ha audito in presenza del tutore, delegato dal sindaco, un determinato numero di ospiti, le cui dichiarazioni posso fornire solo alle autorità preposte, ma c'è da tenere in considerazione che il primo cittadino ha demandato le proprie funzioni di tutoraggio al direttore del centro, procedura ovviamente inammissibile, se non altro per conflitto d'interessi.

Vi è da aggiungere – prosegue Antonio Marziale - che lo stesso direttore si premurava di fornire all'ente gestore del centro, immediatamente, notizie che in quanto tutore avrebbe dovuto tacere. Ciò che emerge e che io posso riferire, senza entrare nel merito della dinamica del ferimento, è che il giovane, in evidente ed innegabile bisogno di soccorso immediato è stato portato nel nosocomio per le prime cure con un ritardo di ben 20 ore, nonostante avesse gengive e denti spaccati e sanguinanti.

Il verbale della visita del mio coordinatore per i MSNA (Minori stranieri non accompagnati) è stata trasmesso alla magistratura ordinaria e minorile, alle prefetture di Vibo Valentia e Catanzaro, con allegata la documentazione d'insieme. Personalmente, penso che la soluzione migliore per sanare i conflitti dentro strutture del genere sia quella della collaborazione leale. Davanti a negazionismi e palesi omissioni, allora, è bene che le istituzioni valutino fino in fondo le responsabilità e adottino i provvedimenti contemplati.

Al di là dei formalismi – conclude Marziale -  c'è in gioco la vita e la dignità di creature che, se sono la dentro, certamente non sono state baciate dalla sorte e la difesa ad oltranza dell'indifendibile dimostra che a prevalere non è certamente il rispetto dei minorenni".

Wanda Ferro ( Gruppo misto) denuncia il mancato finanziamento delle attività del Garante per l'infanzia

“E’ impensabile che nel bilancio della Giunta della Regione Calabria non siano stati previsti finanziamenti a sostegno dell'attività dell'Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. La tutela del minore, straniero e non, è tra i principi cardine della nostra Costituzione e così come delle convenzioni internazionali. Si tratta di un settore e a cui destinare risorse importanti e con continuità. È grazie anche al lavoro di strutture come quella guidata da Antonio Marziale che ai minori in difficoltà, tra questi gli stranieri soli al mondo, può essere garantita una crescita sana, con effetti positivi anche per la comunità che li accoglie. È paradossale che ad una struttura che funziona, e ha il compito delicato di sostenere famiglie e ragazzi in difficoltà, non venga destinato neppure un euro, mentre risorse ingenti vengono sprecate da inutili carrozzoni".

Ad affermarlo il consigliere regionale del Gruppo misto Wanda Ferro che raccoglie l'appello lanciato dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale il quale, informando della situazione anche i presidenti dei Tribunali per i Minorenni di Catanzaro e Reggio Calabria, ha declinato ogni responsabilità su eventuali ritardi o disfunzioni nella corretta applicazione dell’obbligo di legge di selezionare e formare i tutori per i minorenni stranieri non accompagnati.

“Quella del tutor per minori stranieri che vivono nel nostro Paese senza genitori e punti di riferimento è una figura importantissima che incarna una nuova idea di tutela legale, una espressione di genitorialità sociale che riesce a farsi carico dei problemi dei ragazzi, interpretare i loro bisogni e garantire i loro diritti. I bambini che giungono in Italia completamenti soli in molte circostanze hanno visto morire i loro genitori in circostanze drammatiche, molto spesso durante il viaggio verso l'Italia, in altri casi sono scappati da guerre o sono vittime di tratta. Dare loro sostegno è una scelta di civiltà. Ritengo che la Regione, in una terra di accoglienza come la Calabria, debba sostenere il lavoro dei tutor, che in molti casi rappresentano per i minori non accompagnati l’ultima occasione per costruire una vita migliore”.

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