Ue, Ferrara (M5s): "Omicron dilaga, servono nuove misure contro voli fantasma"

“L’Organizzazione mondiale della sanità prevede che un europeo su due sarà contagiato dalla variante Omicron nei prossimi mesi. Questi dati non devono essere sottovalutati dalla Commissione europea che deve agire immediatamente in particolare sul pacchetto trasporti che va calibrato sulla base delle nuove restrizioni legate all’aumento dei casi Omicron. A Marzo scadrà il periodo transitorio delle norme europee che impongono di fare almeno il 50% dei collegamenti per ogni rotta e si passerà al 64% dei voli, una scelta che graverà pesantemente su clima e ambiente con enormi quantitativi di emissioni di gas ad effetto serra e di sostanze inquinanti disperse senza alcuna ragione, se non per mantenere gli slot delle tratte aeree. Insieme all’europarlamentare Mario Furore abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea per spronarla a prendere decisioni che allo stato attuale non sono più differibili. Servono nuove misure contro i voli fantasmi o a pagarne le conseguenze sarà la lotta ai cambiamenti climatici e la credibilità delle Istituzioni europee davanti agli occhi dei cittadini”, così in una nota Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 stelle.

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Vaccini e booster: i dubbi dell’Oms e il silenzio della stampa

"Sono necessari e andrebbero sviluppati vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell'infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte".

La dichiarazione fatta durante una conferenza stampa dagli esperti dell'Organizzazione mondiale della Sanità, in un paese con una stampa meno ancillare di quella italiana, avrebbe conquistato la prima pagina dei giornali e innescato un dibattito pubblico. Invece, nella democrazia del pensiero unico, la notizia, nella migliore delle ipotesi, è finita in uno di quei pastoni utili solo a riempire d’inchiostro una pagina

Eppure, le parole degli esperti dell’Oms sembrano essere una chiara bocciatura della scelta di puntare tutto su vaccini che - pur riducendo ospedalizzazioni e decessi – non sembrano adeguati a sconfiggere definitivamente il virus.

Le valutazioni dell’Oms meriterebbero un immediato approfondimento, soprattutto nel momento in cui in Italia si spinge acriticamente sulla vaccinazione dei bambini – dopo aver ripetuto per due anni  che non erano a rischio – e sulla somministrare della terza dose – nonostante il Ceo di Moderna abbia fatto capire che con ogni probabilità il booster non durerà a lungo.

A ciò si aggiunga la possibilità, tutt’altro che peregrina, che i ‘vecchi’ vaccini potrebbero rivelarsi inadeguati a contrastare le nuove varianti del virus.

Un’ipotesi, in merito alla quale, gli esperti dell’Oms sembrano avere idee ben chiare: "una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti dei vaccini attuali ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile - spiegano - in attesa che nuovi vaccini siano disponibili, occorrerà forse aggiornarne la composizione per garantire che continuino a fornire il livello di protezione raccomandato dall'Oms contro l'infezione e la malattia causata dalle varianti".

Affermazioni che fanno il paio con quelle del capo della strategia vaccinale dell’Ema (l’Agenzia europea del farmaco), Marco Cavaleri per il quale “vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresentano una strategia sostenibile a lungo termine”. E a proposito di una dose ulteriore successiva alla terza, Cavaleri aggiunge: “non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo”.

Considerazioni che sembrano mettere in discussione la strategia adottata dal governo italiano per condurci fuori dal tunnel del Covid.

 

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