Conferenza del Lions club Cosenza sul matrimonio delle Bambine nella cultura islamica

“ Matrimonio Delle Bambine “ questo è il tema trattato nella conferenza di Giliola Langher organizzata dal Lions Club Cosenza Host nella serata di giovedì scorso presso la sede sociale del sodalizio di Rende.

Il presidente del Club Ugo Fazio nel presentare il relatore, dopo aver ringraziato le autorità lionistiche,  i vari presidenti di moltissime associazioni cittadine ed il numeroso pubblico intervenuto, ha introdotto l’argomento del “ Matrimonio delle Bambine “ come fenomeno tipico ed  in forte crescita del mondo islamico. Tale costume, tribale, per le comunità Occidentali è una usanza fortemente condannata, stante le conseguenze psicologiche e sanitarie cui vanno incontro le spose bambine caratterizzata da un alto livello di  mortalità sia per le madri, durante il parto, che per il nascituro. Non di un sacramento religioso, come nella religione cristiana, ma di un vero e proprio contratto stipulato da un notaio e regolarmente registrato.

La relatrice Giliola Langher, dopo aver ringraziato i numerosissimi partecipanti alla conferenza, ha illustrato il fenomeno del “ Matrimonio delle Bambine “ nel mondo islamico come usanza costantemente applicata ed approvata da quasi tutte le comunità musulmane. Tale fenomeno è dovuto principalmente allo stato di povertà in cui versano le popolazioni che vedono nel matrimonio delle loro piccole figlie una occasione per sfamare una bocca in meno in famiglia, nonché una occasione per poter realizzare un beneficio economico, ottenendo in cambio  una dote che gli consente di far fronte ai loro bisogni di sopravvivenza. La relatrice ha continuato dicendo che le bambine, una volta raggiunta la pubertà, spesso anche nei primi loro anni di vita, sono già promesse e destinate al matrimonio. Quello che conta è aver raggiunto la pubertà ( 10/14 anni di età ) e la maturità intellettuale. Per la maggior di loro, queste bambine vengono assegnate in spose ad uomini di gran lunga più grandi di esse, spesso con età superiore ai 50 anni e con differenze, alcune delle volte, di oltre 70 anni; inoltre le promesse spose,  anche se avessero raggiunto la pubertà e fossero state dichiarate  in grado di intendere e volere, non possono rifiutarsi e disobbedire a quanto hanno deciso e stabilito, per loro, i propri genitori..

La mortalità infantile per queste spose bambine è fortemente in crescita ed il fenomeno non accenna minimamente a diminuire, e si calcola che ogni anno milioni di loro  moriranno a causa dei prematuri rapporti sessuali e del  parto, oltre agli stress emotivi e shock psicologici a cui vengono sottoposte a causa di questa brutale usanza tribale.  

La conferenza è continuata con l’illustrazione di diverse slide che hanno messo in risalto tutta la fenomenologia del “ Matrimonio delle Bambine “ nel mondo islamico/musulmano, nonché la rappresentazione grafica di alcune statistiche redatta dall’Unicef in cui sono evidenziati tutti i paesi ove detta pratica viene usata ed abusata, senza che nessuna di quelle autorità statali si adoperi a fermare e/o vietare tale usanza, causa di milioni di morti.

 Altro argomento su cui si è soffermata Langher è stato l’atroce fenomeno dell’ infibulazione ( mutilazione genitale femminile ). Anche questa usanza è spesso causa di morte, fortemente e continuamente condannata da tutto il mondo occidentale, specialmente da quello femminile, con l’intento di far nascere e coltivare  una nuova coscienza  culturale e scientifica sulla condizione infantile e femminile al fine di  far cessare queste pratiche ed usanze tribali disumane.

Il conferenziere ha concluso dicendo che,  già da diversi anni,  tali fenomeni sono sotto osservazione da parte di molte associazioni umanitarie e scientifiche  occidentali sui diritti dell’infanzia, nonché l’ Oni,  adoperandosi nell’intento di  far abolire e dichiarare  illegale il “ Matrimonio delle Bambine “ e la pratica della “ Infibulazione.

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