E’ morto Andrea Mongiardo, il ragazzo con il cuore di Nicholas Green

Sono passati 22 anni da quel 29 settembre del 1994, quando sulla Salerno-Reggio viaggiava l’auto con a bordo il bambino statunitense Nichols Green e la sua famiglia. Arrivati vicino lo svincolo di Sant’Onofrio l’auto fu crivellata di colpi, perché scambiata per quella di un gioielliere ed un proiettile vagante colpì il bimbo. Dopo due strazianti giorni di agonia il giovane americano fini di soffrire ed i genitori, in quello che fu un immenso atto d’amore che sconvolse l’Italia intera, decisero di donare tutti gli organi.

Il cuoricino andò ad Andrea Mongiardo, 15enne originario di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, affetto da una malformazione congenita che all’epoca gli lasciava poche speranze.

Appena trapiantato nel petto di Andrea quell’organo così prezioso ci mise solo 60 secondi prima di riprender a pulsare. “Pompava a 160 battiti per minuto, un’accelerazione che all’inizio mi mise paura” raccontava egli stesso un anno fa in un’intervista rilasciata all’Ansa. L’intervento fu eseguito all’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma e da allora l’enorme contributo del piccolo Nichols ridiede la vita ad Andrea e ad altre 6 persone.

Andrea se n’è andato ieri, all’età di 37 anni, a causa di un linfoma. In questi 22 anni aveva potuto condurre una vita normale, grazie al trapianto perfettamente riuscito.

Lo splendido esempio di Reginald e Maggie Green, genitori di Nicholas, toccò tutti provocando un’ondata di commozione e le donazioni crebbero in maniera esponenziale. Una storia questa che ispirò anche un film: Il dono di Nicholas di Robert Markowitz, con Jamie Lee Curtis e Alan Bates.

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