Vibo, sanità: alla Camera di commercio si parlerà dei bisogni del territorio vibonese

Non esistono dubbi sulla necessità di confermare che “il diritto alla salute” viene condizionato dall’aspetto economico. Per cui diventa compito di ogni istituzione preposta alla sua tutela  intervenire per evitare che il   condizionamento raggiunga i cittadini e le famiglie in modo differenziato in relazione al luogo di residenza, creando un ulteriore condizionamento correlato allo status socio-economico del territorio  e  dell’utente della sanità.

Il focus sulla ripartizione del fondo sanitario regionale nei nove anni di commissariamento evidenzia una forte penalizzazione dell’Azienda sanitaria vibonese, che non trova giustificazione alcuna se non una inerzia politica e gestionale ai diversi livelli di responsabilità.

Antonio Soccorso Capomolla, responsabile scientifico dell’evento in programma questa mattina nella Sala delle Conferenze “Antonino Murmura” della Camera di Commercio di Vibo Valentia e ideatore dell’iniziativa, nella sua qualità di dirigente medico della struttura Villa delle Rose di Monterosso Calabro, attraverso questo appuntamento intende mandare un segnale ben preciso a chi ha il compito di interpretare l’esigenza di una non più inderogabile inversione di rotta sulla gestione della sanità, invitando all’analisi del bisogno nel territorio vibonese dopo aver preso atto dei risultati raggiunti dal Piano di rientro.

Convinto che dal dibattito di oggi possa venire fuori una riflessione serena e responsabile, aperta al contributo di tutte le forze emergenti e quindi non solo sanitarie ma soprattutto politiche e istituzionali che aiuti il Piano di rientro della sanità calabrese a rivisitare il suo percorso, evitando di penalizzare alcune realtà come ad esempio quella vibonese, apre il varco alla ricerca di un risultato migliore e più adeguato alla realtà odierna,  nella convinzione che l’autorevole e competente presenza e partecipazione di relatori di indubbia caratura scientifica favorisca la creazione di una nuova dimensione del problema.

Il Piano di rientro – secondo Antonio Capomolla - ha due obiettivi strategici che sono: l’equilibrio economico  e la delega di responsabilità alle Aziende sanitarie per utilizzare il più ampiamente possibile gli spazi di autonomia gestionale.

Questo non può che generare un lento ma progressivo allontanamento dalla tradizionale ortodossia delle architetture del Servizio Sanitario Regionale e un aumento delle differenze tra gli assetti aziendali, almeno nel breve-medio periodo. In effetti questo tipo di caratterizzazioni non arrivano a mettere in discussione i principi universalistici ed egalitaristici dello stesso Servizio Sanitario Regionale mantenendo saldamente le funzioni di raccolta fondi, di assicurazione dei cittadini e di programmazione del sistema.  Differiscono invece significativamente le sensibilità aziendali rispetto alla configurazione della produzione e della sua regolamentazione, con sicuro aumento del grado di variabilità gestionale.    

Tutte le criticità che verranno analizzate e osservate vanno in direzione della utilità di far sì che la partecipazione sia intensa  e che si finisca col garantire una consistente presenza di quanti in una maniera o nell’altra hanno un serio e concreto interesse per rivisitare lo stato attuale del Piano di rientro rispetto alle certificate penalizzazioni che continua a subire il territorio vibonese.  

Moderato da Domenico Consoli, uno dei più autorevoli esperti della Neurologia italiana e sicuro interprete  delle esigenze di un territorio che lo ha visto protagonista per oltre un quarantennio dello scenario scientifico internazionale, l’incontro di domani presenta un parterre scientifico di tutto rispetto che non può dar luogo alla solita passerella perché è chiamato a dare una risposta alla domanda e al conseguente valore delle dimensioni di una continuità assistenziale che va rivista e riorganizzata nella strategia di un ridisegnato Piano di rientro. Obiettivo che può essere raggiunto solo se verranno cambiati i numeri che vedono, appunto, il territorio vibonese in coda alla classifica delle attenzioni della Regione. Un obiettivo che ha bisogno del contributo di tutti, della presenza di tutti e della consapevolezza che ogni assenza in queste circostanze non giova al conseguimento dell’attesa e motivata rimodulazione del Piano di rientro.

A spiegare la nuova geografia dei servizi sono stati chiamati  Enzo Natale, direttore dell’Unità Operativa del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero “G. Jazzolino” che riferirà su “Il Pronto Soccorso, front office della domanda: analisi della appropriatezza”; Michelangelo Miceli, direttore sanitario aziendale, con “Le reti dell’acuzie er della post acuzie e il Piano Territoriale dell’Asp di Vibo Valentia dopo il piano di rientro”; Maria Abronzino, presidente dell’Unità di Valutazione Multidiscilinare dell’Asp” con “ Il fabbisogno della cronicità e della post acuzie: l’esperienza dell’Unità di valutazione Multidisciplinare”; Antonio Maglia, Presidente dell’Ordine dei Medici con “Il medico di famiglia: quale identità nella rete territoriale tra miti e realtà”; Antonio Soccorso Capomolla, dirigente medico Villa delle Rose,  con una “Relazione sullo stato sanitario del Paese 2016-2017: focus sul Piano di rientro in Calabria”; Maria Grazia Brosio con “Caregiver e case manager”; Lucrezia La Bella, assistente sociale Villa delle Rose con “Nuovi strumenti di misurazione della disabilità: la Svama”. Interventi che presteranno il fianco a numerose considerazioni e che troveranno posto in una assise scientifica molto partecipata perché essa viene considerata la prima delle cinque giornate organizzate come Corsi Ecm sui “Processi preventivi e socio sanitari nella sanità 4.0” che andranno a concludersi il 10 ottobre prossimo.  

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