A Fabrizia incontro su bullismo e cyberbullismo

Si è svolto oggi nei locali dell'Istituto comprensivo di Fabrizia l'incontro tra i ragazzi della scuola media e della terza, quarta e quinta elementare e gli agenti del Commissariato di polizia di Serra San Bruno.

L'incontro rientra nell'ambito del progetto "Conosci le mie emozioni" e dello "Sportello Pedagogico", attività portate avanti in un rapporto sinergico tra l'Istituto comprensivo e l' oratorio della Parrocchia "Santa Maria delle Grazie" di Fabrizia.

Un servizio che accompagna e si sforza di ascoltare i ragazzi e le loro famiglie nel percorso educativo e di crescita personale, attingendo alle risorse e alle responsabilità educative di ciascuno.

Don Ferdinando Fodaro che è il responsabile del progetto e la prof. Maria Carmen Aloe, vice preside, nel delineale il progetto hanno inteso realizzare un percorso che permetta alla scuola di essere un luogo in cui le giovani generazioni non ricevano solo informazioni e conoscenze sulle varie discipline ma soprattutto quello, molto più ampio, di formare individui che possono inserirsi armonicamente nel mondo e nella società.

Il compito di questo progetto, inoltre, è quello di osservare ed identificare i possibili “comportamenti a rischio” degli alunni che possono mettere in pericolo il loro benessere fisico, psicologico o sociale, oppure creargli qualche difficoltà.

In questa linea, la finalità dell'incontro tra i ragazzi e la polizia di Stato ha voluto attenzione il fenomeno del bullismo e i rischi legati ad un uso improprio della rete che diventa cyberbullismo.

Patrizia Bucci, vice ispettore della polizia di stato ha aiutato i ragazzi che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, a capire la distinzione tra vita online e vita offline con i rischi che ne derivano.

Le attività che si svolgono online o attraverso i media tecnologici hanno conseguenze anche nella vita reale. I ragazzi, che hanno fatto tante domande dimostrando interesse per l'argomento hanno compreso la necessita di difendersi con atteggiamenti non violenti, imparando a non girare, commentare, linkare messaggi che possono essere offensivi o dispiacere a qualcuno. Se capita di vedere o ricevere cose del genere, parlane a un adulto di fiducia, segnalarlo, di non rimanere neanche uno spettatore passivo perché i bulli fanno affidamento su questo. La vera sfida, quindi, è quella di imparare ad usare internet per comunicare rispettando la propria e altrui privacy, non reagire allo stesso livello, di non rispondere ai messaggi in chat o ai commento di sconosciuti, bloccandoli o segnalandoli.

Questo incontro è il primo fra tanti messi in programma che da qui a maggio vedranno protagonisti gli alunni dell'Istituto di Fabrizia e le istituzioni o gli esperti selezionati per offrire un contributo educativo alla crescita delle giovani generazioni.

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