Lupo ucciso nelle Serre, la ferma condanna del Parco naturale regionale

«Il gravissimo episodio di bracconaggio ai danni di un esemplare di lupo rinvenuto ucciso ed appeso ad un cartello stradale, lungo l’ex strada statale 182 di Monte Cucco che collega Simbario a Torre di Ruggiero, deve essere fermamente condannato. L’ostentazione del macabro trofeo non fa che riportarci indietro di 50 anni quando il lupo non era ancora una specie protetta e veniva visto unicamente come minaccia per greggi ed allevatori».

È quanto afferma il commissario straordinario del Parco naturale regionale delle Serre, Pino Pellegrino, che stigmatizza «lo scempio perpetrato ai danni di uno splendido esemplare di lupo, apparentemente sano, che finalmente ha ripreso a popolare le Serre garantendo il giusto equilibrio nell’ecosistema dell’entroterra calabrese e favorendo, nel contempo, una efficace lotta contro la massiccia presenza di cinghiali».

Ferma condanna dunque e «nessuna giustificazione» in quanto l’abbattimento del lupo «rappresenta non soltanto un danno alla natura e al suo ecosistema ma anche l’aumento delle predazioni di animali domestici che vanno ad inserirsi in un posto della catena alimentare che non è proprio».

«Il Parco delle Serre tuttavia – prosegue il Commissario dell’ente di tutela ambientale – tiene presente anche le esigenze degli allevatori e proprio per questo ha attivato un piano di sperimentazione del collare dissuasore».

A margine del grave episodio di bracconaggio la notizia positiva è che «il lupo, dopo aver vissuto per decenni sull’orlo dell’estinzione, è tornato a popolare le montagne delle Serre ed un grazie va dato agli sforzi delle Istituzioni, delle associazioni naturalistiche, dei tanti appassionati della montagna e al mondo della ricerca. La convivenza tra uomo e lupo non soltanto è possibile ma è necessaria».

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