Libro dedicato a monsignor Giuseppe Agostino, oggi la presentazione

“Pastor Bonus in Populo: Giuseppe Agostino. Quarant’anni di ordinazione episcopale (1974-1014) è questo il titolo del libro di Giustina Aceto pubblicato, di recente, dalla Libreria Editrice Vaticana. La pubblicazione, che si avvale della prefazione di Mons. Antonio Staglianò Vescovo di Noto e della postfazione di Mons. Giancarlo Bregantini Vescovo di Campobasso – Boiano, entrambi figli spirituali di Agostino, verrà presentato, a Crotone, alle 18,30, di oggi, nella sala Borsellino del Palazzo della Provincia. All’incontro culturale, introdotto da Mons. Domenico Graziani Arcivescovo di Crotone - Santa Severina, relazionerà il prof. Titta Scalise archivista della stessa Diocesi. Mons. Agostino e il suo ricco episcopato ormai fanno parte dei ricordi del popolo dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina: ben 29 lettere pastorali e 17 in quella che fu l’ultima sua sede, la diocesi di Cosenza – Bisignano; tante, tantissime le opere che hanno allargato gli spazi della carità. In sintesi, si ricordano: la ristrutturazione del seminario come centro di accoglienza e di studi, 17 nuove chiese e parrocchie di cui 10 nella sola Crotone, il Centro ecclesiale polivalente, l’“Oasi di San Giuseppe” di Poggio Pudano ,  l’accoglienza delle Carmelitane di Capo Colonna. La sua opera  è stata vasta, qualificata e qualificante e tutta tesa alla speranza “per una religione più pura ed una giustizia più piena” soprattutto in una terra amara e bella come la Calabria, la sua Calabria. E l’opera di Agostino si è sviluppata nell’ambito della costruzione di “un cammino” quello della “ricerca” del cuore e del bene comune e della “paternità” verso le comunità religiose, verso i tossicodipendenti e con la costruzione non facile del Giammiglione; nei confronti delle vittime dell’usura con la “Fondazione Zaccheo”; verso i “no global”, abbraccio questo che procurò tanta sofferenza al Pastore per via di una “incomprensione mediatica”: come dire che un padre non sempre è capito, un padre che va incontro al figlio che va perdendosi. Infine il cammino verso la “cultura” perché un popolo cresce anche attraverso questa e per far crescere questa percorse un itinerario ben preciso: il “Festival dell’Aurora” che nell’intenzione del vescovo voleva essere una sorta di “maggio musicale fiorentino”; ed ancora, la “pietà popolare” e la “religiosità popolare” da correggere per una religione più pura e per questa costruzione non sfuggono le vibranti lettere pastorali contro le feste patronali, contro i mafiosi padrini di battesimi e cresime e contro i massoni; la ristrutturazione della Chiesa locale attraverso nuovi gruppi ecclesiali come “i catecumenali” e “il rinnovamento dello Spirito” e il tutto per il riscatto di una Chiesa più povera spiritualmente. Insomma il miglioramento e la crescita della Chiesa crotonese oltre gli stereotipi, oltre i pregiudizi, oltre i tabù, oltre il vecchiume, oltre soprattutto l’ignoranza.E tutto con affetto. L’affetto per i suoi vecchi vescovi e maestri, per le famiglie, per i poveri, per i disoccupati (indimenticabile la sua “presenza” in mezzo agli operai durante “i fuochi della Montedison”), per i missionari, per i portatori d’handicap per i quali aprì, a Fondo Gesù, il Centro Marianna Agostino che prese il nome dell’adorata mamma; il vescovo del “nuovo” e del “cammino”: una “città in cammino”, “il popolo di Crotone in cammino con Maria verso Capocolonna”. Ma in fondo è questo il compito, il dovere, il magistero di un Vescovo e per il nostro amato Pastore era “necessaria una Chiesa che sappia e debba raccogliere le briciole della società.”, insomma precursore di Papa Francesco. E così Crotone, la città tanto amata, non l’ha voluto dimenticare e dallo scorso mese di marzo accoglie le sue spoglie mortali in Cattedrale  nella Cappella del Crocifisso dove già da tempo era stata approntata una nicchia mortuaria. Appuntamento, pertanto, a Crotone, nel pomeriggio di oggi, per ripercorrere il cammino dell’amato Pastore della Diocesi crotonese.

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