Vibo, duro affondo di Cavallaro (Cisal) contro Oliverio e Renzi

Il Segretario Generale della Cisal, Franco Cavallaro, questa mattina, presso la sede di via Luigi Razza, a Vibo Valentia, ha riunito gli stati maggiori del sindacato per discutere ed affrontare i problemi legati alla strategia per il “Piano Calabria” presentato al Congresso di Rimini del maggio scorso.  Ordine del giorno che ha subito lasciato una corsia preferenziale agli intervenuti effetti prodotti nelle ultime ore dal rapporto Svimez 2015 e che vede la Calabria - secondo l'organizzazione sindacale - "in coda ai pensieri del Governo Oliverio ed il Vibonese territorio ad alto rischio sul fronte dell’occupazione. Duro, intenso e sostenuto l’attacco del leader della Cisal Cavallaro al premier Renzi ritenuto il principale artefice dello “sfascio Italia”, anche se non ha risparmiato severissime critiche ad Oliverio, reo di non aver messo in piedi ancora un progetto “salva Calabria”. “Per la Calabria, tra le regioni più derelitte, si profila la perdita di ogni possibile speranza di ripresa, il Vibonese nasconde una crisi economica che potrebbe diventare presto irreversibile.  Il rapporto Svimez 2015 – ha tuonato Franco Cavallaro -  è impietoso, fa salire i brividi alla schiena a tutti  se si pensa che dietro l’angolo c’è lo spettro di  un inesorabile fenomeno: la povertà e che già nel Vibonese incomincia a mietere vittime". Franco Cavallaro ha, poi, insistito sulla “nascosta” condizione che vive il territorio della provincia di Vibo Valentia dove “fanno testo e preoccupano non poco le vicende che stanno portando al collasso economico tantissime aziende locali, ivi comprese quelle che, pur essendo in piena attività, incominciano a denunciare il peso degli effetti della crisi che investe il territorio provinciale.  “E’ arrivato il momento di capire se, per Oliverio ma anche per tutte le istituzioni provinciali che insistono sul territorio – ha, poi spiegato il leader della Cisal -  e che da anni sopportano un assurdo e nascosto isolamento, esistono  seri motivi per richiamare l’attenzione sua e del Governo regionale guardando ad un’Agenda che contenga le soluzioni più adeguate per dare speranza ad una provincia che ha tutto il diritto di evitare un vero e proprio tsunami.  Pil, reddito, blocco del reddito e disoccupazione, quest’ultima ormai attestata oltre il 35% , sono il frutto della più fallimentare politica degli ultimi anni e che ha finito con lo spianare la strada verso la povertà". "In tutto questo continua a prevalere l’idea – ha, poi, osservato Franco Cavallaro – dal punto di  vista imprenditoriale, che i cittadini dell'area vibonese vengano accusato di continuare a vivere la più deprimente cultura dell’assistenzialismo e degli sprechi". "Ed in assenza di un adeguato  strumento di contrasto sul certificato collasso economico – ha concluso -  si spalanca soltanto la porta alla povertà, anticamera della fine di una fin troppo inseguita speranza che territori come la provincia vibonese  non meritano". Per Franco Cavallaro è auspicabile un tavolo comune sulla condizione dell’imprenditoria vibonese per una prima valutazione dello stato di salute dello sviluppo socio economico ed occupazionale, ma anche per portare alla luce la condizione che vivono moltissime aziende in uno stato di apparente tranquillità economica. I casi legati alla Provincia e a tutte quelle aziende che vivono il dramma della disperazione occupazionale invitano a lasciare da parte ogni tipo di tentennamento e ad affrontare con più determinazione i pericoli che stanno dietro l’angolo".  Numerosi e tutti  condivisi gli interventi sulla relazione di Franco Cavallaro. 

 

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