Fusioni e Unioni di Comuni, parte l’iter per l’approvazione della proposta di legge regionale

Lo scopo è quello di provvedere al riordino delle funzioni amministrative regionali, degli Enti di Area Vasta e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ma c’è anche la disciplina delle forme associative delle Unioni di Comuni e delle Fusioni. La proposta di legge n. 28/10 di iniziativa del consigliere regionale Orlandino Greco, che se approvata apporterebbe delle modifiche e delle integrazioni alla legge regionale n. 34/2002, mira alla semplificazione e alla razionalizzazione delle procedure, evitando lo “spezzettamento” delle competenze, e riafferma la supremazia per la Regione della funzione legislativa, di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo. In particolare, è l’articolo 6, che riportiamo testualmente, ad essere significativo per gli Enti che sono più vicini ai cittadini: “Fino all'approvazione degli ambiti territoriali adeguati ed omogenei, con le modalità e i tempi dettati dal successivo Art. 7, i comuni calabresi possono associarsi in unioni di comuni senza vincoli predeterminati riferiti a numero minimo di abitanti, di comuni o di funzioni.  La Regione promuove e favorisce, ove ne ricorrano le condizioni, la creazione di nuove entità territoriali derivanti da processi di fusione o incorporazione. La legge regionale istitutiva del nuovo comune dovrà assicurare la salvaguardia dei singoli territori da cui ha origine il nuovo ente, con la previsione obbligatoria di municipi, anche a garanzia della più ampia partecipazione democratica.  Sia nei processi di costituzione di unioni di comuni che nelle fusioni la Regione assicura supporto formativo e tecnico-operativo per fornire assistenza giuridico-progettuale e formazione qualificata ad amministratori e dipendenti degli enti locali coinvolti, oltre a garantire un affiancamento mediante incentivi economici per spese di esercizio e/o in conto capitale nella definizione del patto di stabilità interno verticale, ai sensi dell’Art. 1 comma 131 della Legge n. 56/2014. I comuni che intendono avviare un processo associativo di unione o una fusione, per beneficiare degli incentivi economici da parte della Regione, devono documentare mediante un adeguato studio di fattibilità i vantaggi attesi nel medio periodo (min 3 — max 5 anni) e certificare per ogni anno di gestione i risultati conseguiti. Con la presente legge viene resa obbligatoria, per tutti gli atti della Regione, la previsione di riconoscimenti premiali nella gestione dei Fondi Europei e degli stessi finanziamenti regionali sia in favore delle unioni di comuni che delle fusioni”. Mercoledì parte l’iter di approvazione con le audizioni del presidente Upi, del presidente Anci e del coordinatore dei Piccoli Comuni Anci nella I Commissione regionale, presieduta da Franco Sergio. Nella stessa seduta ci sarà la discussione concernente le proposte di legge n. 80/X e 67/X di iniziativa della giunta regionale recanti rispettivamente “Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione o di accorpamento di persone giuridiche, pubbliche o private, previsti da disposizioni di leggi regionali” e “Modifiche alla legge regionale 18 dicembre 2013, n. 54 (Accelerazione della definizione dei procedimenti legislativi”, oltre al dibattito sulla proposta di legge n. 62/X di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano recante “Disciplina sulla trasparenza dell’attività politica e amministrativa della Regione Calabria e dei suoi enti strumentali e sull’attività di rappresentanza degli interessi particolari”.

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