Austria: elezioni presidenziali annullate per irregolarità

Tutto da rifare in Austria dove i cittadini dovranno votare nuovamente per eleggere il Presidente della Repubblica. La Corte costituzionale ha infatti invalidato l'esito del ballottaggio che lo scorso 22 maggio ha visto prevalere, per una manciata di voti, il verde Alexander Van der Bellen sul leader dell'estrema destra Norbert Hofer. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal Fpoe e quindi per la prima volta nella storia della Repubblica austriaca si dovrà ritornare al voto per il turno di ballottaggio delle elezioni presidenziali. La decisione del supremo tribunale austriaco è stata assunta dopo che i giudici hanno ascoltato oltre novanta persone. Nella gran parte dei casi i testimoni hanno ammesso irregolarità ed episodi di mancato rispetto della legge elettorale, soprattutto nel conteggio dei voti arrivati per posta, che alla fine si sono rivelati decisivi nell'assegnare la vittoria."Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità. La nostra sentenza deve rafforzare il nostro Stato di diritto e la nostra democrazia".

Brognaturo, iniziate le grandi manovre in vista delle comunali

Mentre a Serra San Bruno, dopo una lunga e serrata battaglia elettorale, si è arrivati ad eleggere la nuova amministrazione, nei paesi limitrofi si iniziano a muovere i primi passi in vista delle consultazioni elettorali previste per il prossimo anno. Nel 2017, infatti, saranno ben due i comuni sulle rive dell'Ancinale che dovranno eleggere i sindaci e relativi consigli comunali. Così mentre a Spadola la situazione appare avvolta nel torpore, a Brognaturo si registra una particolare attività non troppo celata.
Lo storico leader brognaturese, Cosimo Tassone, pare essere sempre più distaccato ed isolato dalla vita amministrativa locale, tanto da far crollare le quotazioni di una sua ridiscesa in campo.
Appare quindi altrettanto difficile una riconferma dell’attuale formazione che, secondo le classiche fonti ben informate, sembra non viaggiare più sulla stessa lunghezza d'onda a causa di differenze di veduta e diversità di obiettivi.
E’ proprio in questa ipotetica presa di distanza dello storico sindaco che pare trovino conferma le voci che vorrebbero una frattura, alquanto profonda ed insanabile, in seno all’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Antonio Iennarella. Si mormora infatti che in molti nell’attuale gruppo di governo hanno manifestato, apertamente, la volontà di stringere nuove alleanze.
Diversa appare la situazione in seno ai nuovi nascenti gruppi di opposizione.
Si riconferma nella futura corsa verso il palazzo municipale il gruppo “Rinnovamento e Crescita” che in questo scenario sembra avvantaggiarsi delle défaillances altrui, attirando attorno a sé giovani adepti e nuove adesioni.
Emergono inoltre “nuovi” aspiranti leader, pronti eventualmente a prendere l’eventuale posto vacante lasciato da Tassone.
In una realtà sociale dove in passato si è assistito a veri e propri plebisciti il malcontento e il malessere sociale è sempre più palese e le popolazioni dei piccoli centri sperano sempre in un riscatto sociale e politico che possa partire dal basso, dalle piccole amministrazioni locali.
Nelle zone montane, fanalino di coda della ormai ex provincia di Vibo Valentia, non a caso ultima provincia d'Italia, il disagio è sentito maggiormente e i cittadini non resta che sperare in un buon governo locale che li possa ben rappresentare presso il governo centrale che è latitante.

Un calabrese candidato al Consiglio Comunale di Roma

Un calabrese candidato al Consiglio comunale di Roma. Si tratta di Martino Brizzi, 40 enne, avvocato, iscritto ad Azione Nazionale ed inserito nella lista Storace con Alfio Marchini sindaco. Brizzi, professionista noto in città, ha sposato la causa di AN.  Completati gli studi al tecnico "Gemelli Careri" di Taurianova, Brizzi si trasferisce a Roma dove consegue la laurea in Giurisprudenza all'Università "La Sapienza". Ed a seguire frequenta un master di II livello in diritto Comunitaro presso l'Università di Roma Tre. "Con sacrificio ho costruito qui la mia vita - ha evidenziato Brizzi - per me sarebbe un onore amministrare la città più bella al mondo".

Serra, elezioni comunali: quando al partito di "lu susu" si contrapponeva quello " di lu vasciu"

Alle prese con la campagna elettorale per il rinnovo degli organi amministrativi, Serra vive la classica situazione in cui le luci della ribalta vengono concentrate su facce vecchie e nuove. Da una parte, i neofiti che si affacciano per la prima volta alla finestra principale dalle quale si chiede il consenso; dall’altra rugosi volti che, seguendo un collaudato canovaccio, riaffiorano dopo il lustro trascorso sott’acqua. In ogni caso, vecchi e nuovi aspiranti battono palmo palmo ogni angolo del paese per chiedere, in taluni casi piatire, una preferenza. La pratica è tutt’altro che nuova se già, a fine Ottocento, Mastro Bruno Pelaggi verseggiava: “Pue quand’è l’ura di li votazioni,/ t’abbrazzanu e ti stringianu li mani,/ e si cu ttia non haannu relazioni,/ mentanu mezzi cu atri cristiani:/ vannu da chidhi chi ‘nci hai brigazziuoni,/ a cu’ dici «si!»: sinnò pierdi lu pani”. Non è l’unica analogia con quanto avviene oggi, tuttavia sarebbe fallace pensare che nulla sia cambiato. Se oggi si assiste ad una proliferazione di candidati, a cavallo tra Otto e Novecento, la situazione era diametralmente opposta, non solo perché l’accesso all’elettorato, sia passivo che attivo, era piuttosto limitato, ma anche per la composizione delle liste che si contendevano la guida dell’amministrazione cittadina. In assenza di partiti politici strutturati, l’aggregazione avveniva su base territoriale. Come ricorda Brunello De Stefano Manno nella “Fabbrica di cellulosa”, le liste in lizza erano due. Da una parte “il partito di lu suso”, dall’altra quello “di lu vasciu”, espressioni rispettivamente dei rioni Spinetto e Terravecchia. Le due fazioni davano luogo a “dispute […] complicate da una netta contrapposizione territoriale che vedeva il paese spaccato in due dal corso del fiume Ancinale”. Così, “le liste elettorali, esclusivamente civiche, riproducevano la situazione territoriale. Il fiume era il confine fisico e, spesso e volentieri, sul ponte dell’Ancinale si veniva alle mani”. Un altro elemento che contribuiva a creare una cesura netta tra le due fazioni, era l’appartenenza alle congreghe, “soprattutto tra quella dell’Addolorata di Terrevecchia e quella dell’Assunta di Spinetto”. La contesa elettorale si concludeva, il più delle volte, con la vittoria del partito di “lu suso”, “mentre l’opposizione, tra cui militava Mastro Bruno, s’identificava nei sostenitori del partito di Sotto”. A ben guardare, però, le analogie superano forse le differenze, dal momento che la “piccola” Serra vantava anche allora un proprio rappresentante alla Camera dei Deputati. Bruno Chimirri, era e rimane la personalità politica più in vista che la cittadina bruniana abbia mai avuto. Esponente della Destra storica, titolare di dicasteri importanti in numerosi governi, a lui Mastro Bruno ha dedicato alcuni versi nei quali ricordando: “E’ pi lu mundu è truoppu mintugatu/ di tutti li putenti di la terra…/”, definisce i suoi oppositori locali “suriciedhi di mulinu”. Non manca, infine, l’ammonimento con il quale, il poeta, rivolgendosi ai suoi concittadini, dice: “Facitivilu miégghiu pi d’amicu, c’avimu aiuti, riparu e cunzigghju”. Il suggerimento, che denota la calabra propensione ad assecondare il potere, rappresenta, forse, la più grande analogia tra le campagne elettorali di ieri e quelle di oggi.

 

  • Published in Cultura

Elezioni comunali, che cosa significa essere “candidato”

È da più mesi ormai che è iniziata la vecchia giostra, ma con l’inizio dell’anno si è entrati nel vivo del dibattito politico-elettorale in vista della competizione per le Amministrative della prossima primavera in alcuni grossi centri, ed anche a Crotone e a Serra San Bruno. Indubbiamente è un fatto democraticamente consolidato quello di discutere, riunirsi in sedi collegiali che non sono più le sezioni di partito ma i salotti di emittenti televisive, mandarsi sms da decodificare, tentare alleanze più o meno sincere, incrociarsi veti o ammiccamenti per poter “candidare” gli uomini cosiddetti giusti, ma sicuramente nessuno degli addetti ai lavori conosce il significato del termine “candidato”. Questo deriva dalle competizioni elettorali dell’antica Roma dove chi aspirava ad occupare cariche istituzionali doveva risultare palesemente “candido”, cioè “pulito” e per questo “candidato” a occupare non una poltrona gonfia di potenzialità di arricchimento personale ma una carica per il bene della “res pubblica”, cioè di tutti. Questo lo sanno i candidati prossimi? Non mi dilungo in altre considerazioni ma voglio solo dire che purtroppo la storia negativa si ripete sempre continuamente, dall’Unità d’Italia ad oggi, dai regimi monarchici ai repubblicani, dalla prima repubblica a quella di oggi che non so come definirla. Sempre le stesse chiacchiere, le stesse beghe, le stesse schermaglie, le stesse pseudo-avversioni. Tutto sembra avvenire alle spalle della gente comune. Troppo si trama: in pizzeria, nei ristoranti, agli angoli delle strade, nei salotti e nei vari caminetti più o meno culturali. Troppo si trama, mentre i comuni mortali soffrono la disoccupazione, la disperazione per i figli senza futuro che continuano a prendere l’autobus, neanche più il treno che non c’è, la mancanza di tetto, la precarietà del salario stante l’Euro, la mafiosità e i cravattari. Serra San Bruno, in particolare, soffre da molto tempo: ci stanno spogliando di tutto, quella Trasversale da mezzo secolo è ancora di là da venire,  la vocazione turistico-culturale non decolla, rifiuti e veleni sono i padroni della cittadina, l’ospedale è in agonia e mi fermo qui per non infierire ancora. E c’è già chi spudoratamente ha iniziato a cercare il voto. Insomma “il particolare” più che il bene comune. La storia si ripete già dai tempi del nostro conterraneo Mastro Bruno Pelaggi il quale, rivolgendosi a Umberto I, gridava: “Picchì ha’ mu li nascundi/ li gridi calabrisi?/ Non pagamu li spisi/ guali a tutti?/ Ma tu ti ndi strafutti/ li deputati cchiui:/ duvi ‘ncappamma nui povera genti./ Non spirari cchiù nenti/ Calabria sbinturata:/…e sulu si ci chiamata/ alli suoliti passi/ mu paghi mpuosti, tassi/ e nenti cchiui!...Ministri e deputati/ chi cazzu mi priedicati/ pro Calabria/…già non aviti scuornu/ sempri mu prumintiti/ e mai nenti faciti/ mu campamu”. Non credo abbiano bisogno di commento questi vecchi e attualissimi versi. Faccio mia l’accorata denuncia del poeta di Serra San Bruno con l’auspicio che “comunque vada, sia un successo” per Serra San Bruno, Crotone e i calabresi.

  • Published in Diorama

Elezioni: questa la composizione del nuovo Consiglio comunale di Vibo

Nonostante vi siano contestazioni relative a diverse preferenze e, dunque, il profilo del nuovo Consiglio di Comunale di Vibo Valentia sia tuttora passibile di modifiche,  è stato ufficializzato il quadro della massima assise cittadina emerso dal voto di domenica scorsa. La lista "La città che vorrei", quella del Primo Cittadino Elio Costa, ha ottenuto cinque seggi, attribuiti a Giuseppe Policaro, Raimondo Bellantoni, Giuseppe Roberto Muratore, Mariarosaria Lagrotta, Elisa Fatelli; quattro gli eletti della lista "Vibo Unica": Stefano Luciano, Angelo Palamara, Lorenza Stefania Scrugli, Claudia Gioia; dei "Liberali per Costa sindaco" sono stati premiati dal consenso Lorenzo Lombardo, Filippo Lo Schiavo, Claudia Sarlo, Rossana Falduto; la lista "Liberamente Insieme" esprimerà, invece, Carmela Valia, Rosanna De Lorenzo e Ivan Servelli. Due saranno i consiglieri comunali appartenenti alla lista "Vibo popolare": Vincenzo De Filippis e Gregorio Polistina; due pure gli scranni assegnati ad "Alleanza per Vibo" e saranno attribuiti a Domenico Console e Alfredo Antonio Lo Bianco. L'opposizione potrà contare sulla presenza di dodici esponenti, a partire da Antonio Lo Schiavo e Cesare Pasqua, i due sfidanti sconfitti da Costa nella corsa alla carica di sindaco. Il Partito Democratico conterà su quattro consiglieri: Stefania Ursida in Fusca, Giuseppe Cutrullà, Maria Fiorillo e Giovanni Russo; altrettanti i seggi accordati alla lista "Lo Schiavo sindaco", ad avere avuto la meglio sono stati Loredana Pilegi, Antonino Roschetti, Sabatino Falduto e Pasquale Contartese; due, infine,  appartengono alla lista "Democratici": si tratta di Giancarlo Giannini e Antonia Massaria.

Santelli esulta: "Elio Costa riporterà Vibo al suo antico splendore"

“Congratulazioni di cuore al nuovo sindaco di Vibo Valentia Elio Costa". Lo dichiara in una nota Jole Santelli, Coordinatore Regionale di Forza Italia. "Costa, torna a riprendere il lavoro che aveva lasciato forte della stima che ha saputo conquistare - prosegue Santelli - e delle aspettative e speranze che i cittadini hanno riposto in lui. Dai dati in nostro possesso anche la lista di diretto riferimento di FI ha avuto una buona affermazione, cosa particolarmente rilevante considerato che anche nelle altre liste sono state candidate persone vicine al nostro partito. Abbiamo creduto e, con lealtà contribuiremo, nel progetto di città che Elio Costa vuole costruire nella certezza che Vibo sia nelle mani di un sindaco che saprà riportarla al Suo splendore e che riuscirà a farne un modello amministrativo. FI sarà al suo fianco in tutte le battaglie con i propri consiglieri comunali, regionali e la propria deputazione". Un ringraziamento - termina il comunicato del Coordinatore Regionale - al coordinatore Provinciale Domenico Arena al consigliere Mangialavori ed a tutti coloro che hanno contribuito a questo successo". 

Romeo (PD) gongola per i risultati delle elezioni nel Reggino

"Le elezioni amministrative svolte ieri nei 23 Comuni al voto in provincia di Reggio Calabria - afferma in una nota Sebi Romeo, segretario provinciale del PD e capogruppo in Consiglio regionale - assegnano al centro sinistra più della metà dei sindaci eletti, con margine di miglioramento in fase di ballottaggio. Il grande risultato del Partito Democratico a Gioia Tauro, e del candidato a sindaco Aldo Alessio, potranno, infatti, allungare la lunga lista di Comuni governati dal centrosinistra, in molti casi strappati ad una precedente gestione di centrodestra. Sono enormemente soddisfatto per il grande lavoro fatto dai candidati e dal gruppo dirigente in questi mesi e nelle ultime settimane". Si apre - auspica Romeo - una fase importante e decisiva in vista della costruzione della Città Metropolitana, una fase in cui il Partito Democratico rappresenterà un interlocutore primario nella definizione del percorso politico migliore per gli scenari futuri. Un risultato che ci soddisfa anche per il forte radicamento che il Partito Democratico dimostra di avere sul territorio. L’impegno della federazione di Reggio Calabria è quello di rafforzare ulteriormente la presenza democratica nella nostra provincia, proseguendo con il percorso di dialogo e apertura improntato in questi anni. Ai neo sindaci e consiglieri dei Comuni di Anoia, Ardore, Bianco, Delianuova, Giffone, Montebello, Roccaforte, Samo, Santo Stefano di Aspromonte, Scilla e Siderno auguro un buon lavoro, sempre al fianco dei bisogni dei cittadini e guardando al bene comune". La fiducia accordata dagli elettori al centrosinistra ed al Partito Democratico rappresenta - conclude il segretario provinciale PD - il pilastro portante su cui continuare a costruire il cambiamento". 

Subscribe to this RSS feed