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Rievoluzione Calabria ricorda Paolo Borsellino con una fiaccolata

Giuseppe d’Ippolito ed Angelo Brutto sono tra gli organizzatori di Rievoluzione Calabria, associazione politico-culturale che anche quest’anno ha deciso di ricordare Paolo Borsellino.

L’appuntamento è per il 19 alle ore 19 in piazza XI settembre, nel giorno dell’anniversario dell’assassinio del magistrato palermitano, che avvenne ben 26 anni fa, ma il cui ricordo ancora oggi guida questi giovani calabresi che s’ispirano ai suoi insegnamenti.

"Borsellino - scrivono i rappresentanti di Rievoluzione Calabria – rappresenta non solo l’uomo dell’istituzioni che ha avuto il coraggio di combattere la mafia, ma soprattutto la figura d’un cittadino capace di non mostrarsi timoroso, pur sapendo di essere prossimo alla morte ha continuato a combattere con coraggio.

Il nostro desiderio è che tutta la cittadinanza voglia raccogliere questa piccola fiamma di speranza e resistenza alla mafie ed ai poteri forti collaterali e scenda in piazza con noi per ricordare che Paolo Vive".

Filogaso: fiaccolata per non dimenticare Giuseppe Iozzo, il pensionato scomparso a luglio

Si è svolta alle 21 di ieri, a Filogaso la fiaccolata “ Per non dimenticare Peppe”, promossa dall’Associazione Donna Hope. Il corteo è partito dalla chiesa Madre di S.Agata ed ha percorso tutto il corso principale.

Alla manifestazione, pacifica e silenziosa, hanno partecipato il parroco don Mimmo Sorbilli, un delegato del vescovo, l’amministrazione comunale  e numerosi cittadini.

Sui volti attoniti e sgomenti dei partecipanti potevano leggersi la rabbia ed il disappunto per un episodio inspiegabile, dai contorni ancora misteriosi.

La manifestazione, forse tardiva, si prefiggeva molti scopi.

Ricordare prioritariamente con una preghiera l’uomo mite e tranquillo, incapace di far male ad una mosca, scomparso da oltre due mesi, senza una ragione plausibile ed augurarsi che il suo corpo, venga ritrovato per dare una cristiana sepoltura, consentendo ai parenti ed agli amici di andare a pregare sulla sua tomba.

L’altro motivo era di rimarcare, ricordare e gridare a tutti che Filogaso è sempre stato e sarà sempre un paese pacifico e tranquillo che aberra qualsiasi forma di violenza.

Nella sua lunga storia non si sono mai registrati episodi malavitosi e violenti e non ha mai attecchito il triste fenomeno della malavita e della mafia.

Infine, l’invito pressante rivolto alle autorità preposte affinchè continuino le indagini per individuare gli eventuali colpevoli e ritrovare il corpo dell'uomo.

Non è escluso che, riprendendo le ricerche, emergano nuovi elementi sfuggiti al momento delle prime indagini pur scrupolose, attente ed eseguite con mezzi e tecniche d’avanguardia.

La manifestazione si è conclusa con l'auspicio che il caso non finisca nel nulla, come se non fosse successo niente e con la ferma determinazione a continuare a battersi contro ogni forma di  barbarie.  

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Mileto, domani i funerali del ragazzo ucciso

Si svolgeranno a partire dalle ore 16 di domani (1 giugno), nella Basilica Cattedrale di Mileto, i funerali di Francesco Prestia Lamberi, il sedicenne ucciso lunedì sera da un coetaneo.

In occasione dei funerali, il sindaco della cittadina normanna, Domenico Antonio Crupi ha proclamato il lutto cittadino disponendo l'esposizione delle bandiere a mezz'asta negli uffici pubblici e la chiusura degli esercizi commerciali dalle 16 alle 18.

Alle 21 di questa sera, invece, prenderà il via la fiaccolata organizzata dai parroci don Domenico Dicarlo e don Salvatore Cugliari, per ricordare la giovane vittima.

Il corteo seguirà il percorso compreso tra piazza Badia e la Basilica Cattedrale dove sarà osservato un momento di preghiera.

 

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Dasà, fiaccolata fra dolore e incredulità: “Basta morti sul lavoro”

Quelle fiammelle accese sembravano dare sostanza ad una speranza che adesso è flebile, oppressa dal dolore più cupo. Una speranza che, però, si alimenta con la partecipazione attiva di una comunità intera che non vuole più lacrime versate sul sudore di chi esce di casa per portare un tozzo di pane ai propri pargoli, ma poi non rientra perché la sua vita viene spezzata dalla mancata sicurezza sui luoghi di lavoro.

Una comunità affranta, quella che insieme a tanti amministratori delle Preserre ha voluto far sentire il suo assordante silenzio. Ma quei cartelloni, che sembravano scritti con il sangue, trasudavano sofferenza e indignazione: “Basta morti sul lavoro”, “La sicurezza sta alla base del lavoro”, “La vita è preziosa - Obbligatorio lavoro sicuro”.

Dopo la Santa Messa, per le vie di Dasà, c’erano diverse fasce tricolori poggiate sul petto di coloro che vogliono guidare i loro cittadini verso un domani meno angusto; c’era chi porta il suo piccolo contributo alla collettività con il quotidiano impegno in un’associazione culturale il cui ruolo è fondamentale, soprattutto in termini di capacità di aggregare, in un’area in ritardo di sviluppo; c’erano tanti giovani e tanti anziani che hanno capito che è il momento di ribellarsi ad uno stato di bisogno che deforma gli equilibri del vivere sociale e che talvolta uccide.

E a ribadirlo è stato il sindaco Raffaele Scaturchio che questa iniziativa l’ha pensata, promossa, fortemente voluta. Ha voluto che la sua comunità rimanesse unita, anche se ferita dalla perdita di Domenico Fatiga, lavoratore che ha abbandonato questo mondo su un cantiere a Maierato. Il suo destino non deve più toccare a nessuno: è una battaglia di civiltà da portare avanti senza indecisioni e senza tentennamenti.

Dasà è caduta, ma ha ancora voglia di rialzarsi.

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