Soppressione Prefettura Vibo: al Viminale le RSU hanno chiesto lo stralcio del provvedimento

"Al Viminale si è svolta un'affollata assemblea nazionale dei lavoratori del Ministero dell'Interno chiamata a discutere la bozza del Decreto del Presidente della Repubblica che prevede - come ricorda una nota diffusa dalla Cisal - la soppressione, di 23 Province, delle Prefetture, oltre che delle Questure e dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco. Tra gli altri sono stati invitati tutte le rappresentanze RSU ed esponenti politici, eletti nei territori provinciali interessati". "Vibo Valentia, a conferma del suo forte e motivato interesse a difendere caparbiamente i legittimi interessi del proprio territorio, era rappresentata - si legge nella nota - da Salvatore Lafaci,  Michele Larobina e Rocco Gramuglia,  RSU della Prefettura di Vibo Valentia, iscritti ed eletti nella lista Cisal FPC che hanno offerto un interessante contributo all’esito dell’evento. Particolarmente apprezzato dall'assemblea dei lavoratori è stato l'intervento di Michele Larobina, che riveste, altresì,  la carica di coordinatore regionale della 'Cisal Interno' , il quale ha, tra l'altro, sottolineato che 'un vero risparmio di spesa da parte del Ministero dell'Interno non va effettuato ritirando la presenza dello Stato dai propri territori ma ottimizzando così come farebbe un 'buon padre di famiglia' le varie risorse finanziarie e patrimoniali, a disposizione dello stesso Dicastero'". "Michele Larobina - è scritto nel documento Cisal - ha svolto un’attenta ed accurata disamina sulla situazione, soprattutto socio ambientale,  esistente nel territorio vibonese e che merita più attenzione da parte dello Stato.   Da aggiungere, inoltre, che durante l'incontro una delegazione nazionale delle RSU   è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno,  il quale ha confermato 'in toto' lo schema del D.P.R.  che  sarà sottoposto solo a 'degli approfondimenti', mettendo fine quindi alle varie voci che davano oramai per 'stralciato' il predetto provvedimento. Risposta che ha comportato la opportunità di fare in modo che la mobilitazione delle RSU 'Cisal Interno', unitamente agli altri colleghi della Prefettura Questura e Comando Provinciale di Vibo Valentia oltre che del personale della Scuola di Polizia, andrà avanti con maggiore convinzione e incisività, fino a quando il governo avrà emanato un atto ufficiale che stralci definitivamente il provvedimento in questione, la cui bozza è stata presentata alle organizzazioni sindacali lo scorso 9 settembre". "Infine, le Rsu della Prefettura di Vibo Valentia presenti all'assemblea, hanno ritenuto doveroso - conclude l'organizzazione sindacale - ringraziare il Presidente della Provincia di Vibo Valentia, dottor Andrea Niglia, unico esponente politico del territorio vibonese presente alla manifestazione, per la sua presenza e partecipazione".

 

Lavoro, Cgil-Cisl-Uil avvertono Oliverio: “Pronti a dichiarare lo stato d’agitazione”

“La situazione di emergenza sociale e occupazionale in cui versa la Calabria necessita di azioni forti e conseguenti rispetto agli impegni assunti dal presidente della Regione nel corso della riunione della settimana scorsa con Cgil-Cisl-Uil”. Una nota congiunta dei segretari regionali dei tre sindacati (rispettivamente Michele Gravano, Paolo Tramonti e Santo Biondo) suona come un avvertimento per Mario Oliverio. “Il tavolo tecnico per affrontare e dare risposte alle emergenze sociali quali il contrasto alla povertà, lavoro precario e ammortizzatori sociali in deroga – sostengono i rappresentanti della Triplice - deve incrociarsi con la programmazione di un sistema di politiche attive, in linea con le esigenze del mondo produttivo calabrese, per favorire  il reinserimento dei tantissimi disoccupati privi a oggi di un qualsiasi reddito. Cgil-Cisl-Uil ribadiscono al presidente della Regione, così come fatto nella riunione scorsa, l’urgenza di avviare il confronto su temi specifici ad iniziare da politica industriale regionale e lavoro, tenuto conto, della preoccupante condizione in cui vivono i percettori di ammortizzatori sociali in deroga, stretti tra la angoscia per la non percezione del sussidio di sostegno al reddito, pur avendone diritto e, la sfiducia di non riuscire a ricollocarsi  per il mancato avvio da parte dell’assessorato al Lavoro dei programmi di politiche attive. Rispetto alla convocazione del tavolo tecnico propedeutico a dare risposte in merito, Cgil-Cisl-Uil Calabria – è la conclusione - in assenza di confronto, sono pronti a dichiarare lo stato d’agitazione, mobilitando lavoratrici e lavoratori alla lotta per la riconquista dei loro diritti”.

 

 

Abolizione Prefettura Vibo, Cavallaro (Cisal) suona la carica: "Forte mobilitazione"

"L’idea del sindaco Elio Costa - rivela Franco Cavallaro, segretario generale della Cisal - mi ha trovato d’accordo sin dalla prima ora e l’ho espressa con piena convinzione.  Non può che partire dal Primo Cittadino  del comune capoluogo della Provincia la più ideale e determinata iniziativa per affrontare gli effetti  dell’allarme rosso che si è diffuso su tutto il territorio nelle immediatezze della notizia venuta fuori dalla circolare del Ministero dell’Interno e che mira all’abolizione della Prefettura di Vibo Valentia. La convocazione di mercoledì, alle ore 16,30 a Palazzo 'Luigi Razza' dei  50 sindaci della provincia e di quanti in un certo senso possono concorrere ad intavolare un confronto utile a concretizzare una forte mobilitazione in direzione della revoca della richiesta abolizione della Prefettura di Vibo Valentia, mi auguro venga articolata seguendo un preciso protocollo operativo, se si vuole la sua riuscita, che non può non essere suffragata da una forte e motivata condivisione. Il confronto promosso da Elio Costa deve, infatti, mirare a superare la vecchia logica di produrre una pletora di interventi che spesso sfiorano la polemica e l’area delle chiacchiere". "Questo vuol dire - secondo il leader sindacale - che ogni apprezzabile  diritto di primogenitura va messo da parte se si vuole spianare un percorso che permetta al coordinamento di pervenire ad una proposta capace di convincere il titolare del Viminale a ripensare la sua scelta sulla destinazione della Prefettura di Vibo Valentia, restituendo speranze ad una popolazione che ha assunto quasi una sorta di feeling con gli uffici della Prefettura.  Ritengo, infatti, che ogni azione isolata o di parti del sistema politico, istituzionale, sindacale, associativo e di altri livelli d’impegni, per come avvenuto spesso in passato, venga bandita per far posto  ad una sinergica iniziativa suffragata dal più pieno consenso di tutti.  Inutile andare a misurare i muscoli della politica, delle istituzioni e di chi ritiene che attraverso la propria personale spinta si possa pervenire ad un superamento della difficoltà perché quanto accaduto in passato ci insegna che per dare un effetto voluto ad una proposta occorre lottare nella più solida unità. Se bisogna rivolgersi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi  o al Ministro dell’interno Angelino Alfano è giusto che ciò accada nella più concreta condivisione, scegliendo la strada più percorribile.  Non credo esistano molti percorsi  per pensare di dare effetto ad una mobilitazione se non si mette in moto un meccanismo che va attuato in piena consapevolezza, unitario impegno e inedita volontà operativa. Ecco perché spetta ad Elio Costa, che ne ha le capacità, mettere in piedi un Comitato che riassuma nella sua proposta quanto verrà detto e discusso mercoledì prossimo in sede di assemblea.       L’abolizione della Prefettura di Vibo Valentia ha messo a soqquadro la politica, le istituzioni, i sindacati, le associazioni ed i cittadini tutti suonando la sveglia a chi fino ad oggi ha volutamente dormito o fatto finta di niente.  Ora bisogna correre ai ripari". "Le motivazioni per far retrocedere il Viminale dalla scelta - a parere di Franco Cavallaro - ci sono tutte per cui adesso bisogna avere la capacità di dimostrare che Vibo Valentia è in grado di promuovere una lotta con intelligenza per difendere e tutelare i legittimi interessi dei suoi cittadini".

 

Proposta di Cavallaro (Cisal) per impedire chiusura Prefettura di Vibo

"Il dispositivo della circolare emanata dal Ministero dell’Interno sull’accorpamento delle Prefetture è di quelli che fanno tremare i polsi e destano forte inquietudine  nelle sedi interessate". Ad affermarlo in una nota è Francesco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal. "La notizia diffusa dal Viminale - sostiene il leader dell'organizzazione sindacale - ha fatto scattare l’allarme rosso su tutto il territorio provinciale. Probabilmente non c’è più tempo per tentare di individuare quali sono i reali motivi che hanno indotto il Viminale ad accorpare la Prefettura di Vibo Valentia a Catanzaro. Bisogna, però, chiedersi se, oltre alle mancate responsabilità politiche che hanno finito col propiziare  questo tipo di scelta estremamente penalizzante per una realtà complessa come quella del nostro territorio, siano intervenute negligenze e comportamenti che hanno concorso a mettere in ginocchio la funzione dell’ufficio territoriale di governo. Mi sembra scontato riaffermare che la Prefettura di Vibo Valentia abbia contribuito in questi ultimi tempi, grazie alla piena ed eccellente disponibilità e competenza della struttura di Palazzo Rizzuti ad affrontare con più convinzione e capacità organizzativa i moltissimi e contorti problemi che hanno avvilito e continuano a preoccupare la popolazione nelle sue più disparate articolazioni.  Ad iniziare dai disagi e dai disastri, se così vogliamo meglio definirli, intervenuti  nella gestione della Provincia, dei Comuni, dell’Azienda Sanitaria Provinciale e di tutti quegli enti che hanno lottato per trovarsi garantito un posto di lavoro, per assicurare l’erogazione di servizi adeguati alle popolazioni, per  garantire una condizione di vita a chi soffre per la precarietà dei servizi sociali. La Prefettura ha, in sostanza, svolto un ruolo essenziale, colmando spesso, tra l’altro, anche le lacune messe in mostra da un’amministrazione comunale, come quella di Vibo Valentia, che è pervenuta al default in virtù  di scelte che hanno messo in seria difficoltà la vita del territorio comunale". "Senza dimenticare - aggiunge Cavallaro - che l’iniziativa della Prefettura è stata sempre rivolta a stimolare soprattutto i Comuni della provincia  ad impegnarsi nel più pieno rispetto della legalità, intervenendo con determinazione e concretezza laddove si sono verificate palesi condizioni di illegalità diffusa. Come si fa a non tener conto che si deve, sopratutto alla propedeutica  e sinergica azione degli Uffici della Prefettura,  se il  dilagare dei  fenomeni della delinquenza organizzata hanno conosciuto un considerevole freno ? Come si fa a non prendere atto che ogni tipo di vertenza lavorativa , talvolta quotidiana, è passata dalle griglie organizzative della Prefettura  conoscendone il più attento e concreto interessamento ma anche le più opportune realizzazioni?  Quante indicazioni utili sono state messe in campo per salvaguardare un posto di lavoro a chi lo ha perso o lo sta perdendo ? Il governo centrale non può disconoscere e quindi non apprezzare  l’esistenza di un fardello di positiva attività da parte della Prefettura di Vibo Valentia che ha permesso a tante famiglie di lavoratori di credere in una speranza ? Credo che le tutte forze politiche, istituzionali, sindacali, associative e di ogni livello debbano impegnarsi, immediatamente, a promuovere un’azione  di protesta utile a favorire la revoca dell’accorpamento della Prefettura di Vibo Valentia a quella di Catanzaro.  Le motivazioni ci sono tutte. Occorre impegnarsi in una mobilitazione senza precedenti.  La scomparsa dell’ufficio territoriale di governo da Palazzo Rizzuti segnerebbe la sconfitta della politica, delle istituzioni e della dignità di tutti i cittadini vibonesi".  Forse - propone il Segretario Generale Cisal - diventerebbe utile ed opportuno insediare al Comune di Vibo Valentia un comitato ristretto cui affidare la formulazione ed il sostegno di una proposta per tentare di annullare la disposizione del Viminale restituendo alla provincia di Vibo Valentia  il ruolo e la funzione che la storia le assegna".

   

 

Cavallaro deluso da Oliverio: "Calabria vittima delle divisioni nel Pd"

"L’avvilente dato Svimez del 2015, come previsto, ha lasciato, sostanzialmente, indifferente il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e la sua maggioranza".  Francesco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal, entra nel vivo della batosta fornita alla Calabria e alle sue province con i postumi dei dati Svimez e punta alla ricerca di quelle che possono essere considerate le responsabilità più palesi del default della politica. "Gli effetti devastanti della politica governativa renziana che continuano ad abbattersi senza tregua sulla condizione della nostra regione spiegano – secondo il leader della Cisal -  quanto sia distante anche la reazione della classe politica e dirigente che insiste a livello parlamentare, regionale, provinciale e locale nella rete della maggioranza.  Chi pensava che questo ennesimo e grave allarme rosso non facesse dormire la notte Mario Oliverio e chi conta nella rete del potere calabrese,  è rimasto deluso. Lo stupore e la preoccupazione derivati dalla lettura dei dati Svimez sono durati soltanto l’alba di un giorno, poi è tornato il …sereno! Chi sperava che dal report di questa esasperante collana di insuccessi scattasse il fermo interesse e la massima attenzione di chi può analizzarne il contenuto e svilupparne una idea adeguata alla grave condizione che vive la regione si è dovuto ricredere, perché ci si è fermati, stando almeno alle prime deludenti reazioni, ad una semplice presa d’atto dello stato di sofferenza in cui è precipitata la Calabria". "Non è stata avviata neanche una severa riflessione – osserva Francesco Cavallaro -  verso la ricerca di quelle responsabilità che rappresentano la causa di questo persistente malessere per cui è parso subito chiaro che, alla fine, la Calabria paga la grave divisione che alimenta negativamente l’iniziativa del Pd, il partito della maggioranza,  incapace di mettere in un contenitore i bisogni di una regione che stenta a mantenere viva la speranza di una ripresa socio economica ed occupazionale utile a garantire soprattutto chi soffre per la mancanza di un posto di lavoro.  Mario Oliverio non è preoccupato più di tanto, neanche il grave rilievo mosso dall’Istat quando afferma che il tasso di disoccupazione è ai massimi storici, se è vero che tocca punte drammatiche, di oltre il 44%, per i giovani tra i 15 e i 24 anni".  "Questo vuol dire che la Calabria – sottolinea il numero uno della Cisal - resta vittima della indifferenza, incapacità e irresponsabilità di una classe politica e dirigente che fa fatica a capire quali sono i reali bisogni della gente e non riesce ad ipotizzare un progetto di recupero della normalità della condizione socio economica ed occupazionale". Francesco Cavallaro parla, poi della condizione che affligge il territorio a lui più caro.  "E’ il caso di Vibo Valentia dove la crisi economica ed occupazionale, certificata da quanto accade e, soprattutto, si profila da qui qualche tempo,  è devastante e nessuno sembra accorgersene più di tanto, salvo i pochi addetti ai lavori come il sindacato. Per una città che vive nella morsa dell’espandersi di una nuova povertà, diventa difficile sensibilizzare classe politica e dirigente che spesso non va oltre una presa d’atto di quel che accade. Ma diventa intollerabile non capire che la realtà imprenditoriale ed economica, sia pur soffrendo gli effetti della più complessa crisi, non può rimanere estranea a taluni stimoli capaci di rispolverare la voglia di mettere in piedi cantieri e riaprire le porte alla speranza per un lavoro". " Il blocco, che si protrae ormai da tantissimi anni, dell’imprenditoria edile – conclude -  ha tarpato le ali a operatori economici e lavoratori. I cantieri sono fermi, l’attività è spenta. Chi dovrebbe riflettere su queste situazioni continua a starsene in disparte. Non alletta neanche l’offerta turistica. Pensare alla realizzazione di una impresa per dare sviluppo alle attese del mondo dello sviluppo della cultura dell’accoglienza e dei beni culturali è oggi un’utopia. Questo vuol dire anche che è arrivato il momento di chiedersi se per questo territorio esiste un margine di speranza. Ad interrogarsi deve essere essenzialmente la politica, ma anche chi svolge un ruolo ed una funzione di interesse ed attenzione per una città che può anche partire dalle sue collaudate prerogative culturali per far rinascere nuovi momenti di riscatto. Né Vibo Valentia può accasciarsi di fronte alla denuncia della Corte dei Conti quando avverte che l’economia dei Comuni, tra tagli e tasse, ha toccato livelli insostenibili". 

 

Vibo, duro affondo di Cavallaro (Cisal) contro Oliverio e Renzi

Il Segretario Generale della Cisal, Franco Cavallaro, questa mattina, presso la sede di via Luigi Razza, a Vibo Valentia, ha riunito gli stati maggiori del sindacato per discutere ed affrontare i problemi legati alla strategia per il “Piano Calabria” presentato al Congresso di Rimini del maggio scorso.  Ordine del giorno che ha subito lasciato una corsia preferenziale agli intervenuti effetti prodotti nelle ultime ore dal rapporto Svimez 2015 e che vede la Calabria - secondo l'organizzazione sindacale - "in coda ai pensieri del Governo Oliverio ed il Vibonese territorio ad alto rischio sul fronte dell’occupazione. Duro, intenso e sostenuto l’attacco del leader della Cisal Cavallaro al premier Renzi ritenuto il principale artefice dello “sfascio Italia”, anche se non ha risparmiato severissime critiche ad Oliverio, reo di non aver messo in piedi ancora un progetto “salva Calabria”. “Per la Calabria, tra le regioni più derelitte, si profila la perdita di ogni possibile speranza di ripresa, il Vibonese nasconde una crisi economica che potrebbe diventare presto irreversibile.  Il rapporto Svimez 2015 – ha tuonato Franco Cavallaro -  è impietoso, fa salire i brividi alla schiena a tutti  se si pensa che dietro l’angolo c’è lo spettro di  un inesorabile fenomeno: la povertà e che già nel Vibonese incomincia a mietere vittime". Franco Cavallaro ha, poi, insistito sulla “nascosta” condizione che vive il territorio della provincia di Vibo Valentia dove “fanno testo e preoccupano non poco le vicende che stanno portando al collasso economico tantissime aziende locali, ivi comprese quelle che, pur essendo in piena attività, incominciano a denunciare il peso degli effetti della crisi che investe il territorio provinciale.  “E’ arrivato il momento di capire se, per Oliverio ma anche per tutte le istituzioni provinciali che insistono sul territorio – ha, poi spiegato il leader della Cisal -  e che da anni sopportano un assurdo e nascosto isolamento, esistono  seri motivi per richiamare l’attenzione sua e del Governo regionale guardando ad un’Agenda che contenga le soluzioni più adeguate per dare speranza ad una provincia che ha tutto il diritto di evitare un vero e proprio tsunami.  Pil, reddito, blocco del reddito e disoccupazione, quest’ultima ormai attestata oltre il 35% , sono il frutto della più fallimentare politica degli ultimi anni e che ha finito con lo spianare la strada verso la povertà". "In tutto questo continua a prevalere l’idea – ha, poi, osservato Franco Cavallaro – dal punto di  vista imprenditoriale, che i cittadini dell'area vibonese vengano accusato di continuare a vivere la più deprimente cultura dell’assistenzialismo e degli sprechi". "Ed in assenza di un adeguato  strumento di contrasto sul certificato collasso economico – ha concluso -  si spalanca soltanto la porta alla povertà, anticamera della fine di una fin troppo inseguita speranza che territori come la provincia vibonese  non meritano". Per Franco Cavallaro è auspicabile un tavolo comune sulla condizione dell’imprenditoria vibonese per una prima valutazione dello stato di salute dello sviluppo socio economico ed occupazionale, ma anche per portare alla luce la condizione che vivono moltissime aziende in uno stato di apparente tranquillità economica. I casi legati alla Provincia e a tutte quelle aziende che vivono il dramma della disperazione occupazionale invitano a lasciare da parte ogni tipo di tentennamento e ad affrontare con più determinazione i pericoli che stanno dietro l’angolo".  Numerosi e tutti  condivisi gli interventi sulla relazione di Franco Cavallaro. 

 

Tagli alla Sanità, Cavallaro (Cisal) denuncia: "Calabria regione più penalizzata"

Intervenendo, oggi pomeriggio,  a Vibo Valentia ad un evento della Cisal, la Confederazione italiana sindacati lavoratori autonomi, il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, ha, tra l’altro, sostenuto che: “Dopo le sentenze della Corte Costituzionale su pensioni e pubblico impiego, il Governo mette mano a un altro "bancomat", la Sanità. E per giustificarsi, fa finta di “scoprire” sprechi di cui si parla da decenni, senza peraltro indicarne circostanze e responsabilità precise.” Ad essere penalizzata più di ogni altra regione è ancora la Calabria. Sollevando seri dubbi se tra Matteo Renzi e Beatrice Lorenzin c’è sufficiente intesa per avviare la sanità verso condizioni più accettabili, il leader della Cisal, guardando a quanto accade in Calabria,  ha aggiunto che: “Il diktat di queste ultime ore del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, cozza contro la assunta decisione di sbloccare il turn over, invitando il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Massimo Scura ad alimentare la fiammella della speranza per la sanità calabrese, spianando la strada per nuove assunzioni. “Visti i risultati fallimentari della previdenza complementare, che avrebbe dovuto supportare le pensioni dell’INPS già colpite dall’introduzione del sistema contributivo – ha insistito Francesco Cavallaro -  non vorremmo che sui milioni di pensionati indigenti si abbattesse anche il disastro di un sistema sanitario di élite inaccessibile ai cittadini calabresi meno abbienti. Tutto questo, mentre il Paese dei contribuenti onesti - lavoratori dipendenti e pensionati in particolare - paga tasse pesantissime in attesa che il Governo “scopra” finalmente l’assoluta priorità di una seria Riforma Fiscale che, con l'introduzione del contrasto di interessi, ponga fine all’insopportabile evasione di ben 180 miliardi annui”.

 

Ospedale Jazzolino, Cisal: "Scura non dimentichi gli ausiliari part-time da anni"

“Nell’erogazione dei servizi prestati agli utenti da parte dell’Azienda sanitaria provinciale quando si parla di garantire i livelli minimi di assistenza entra nel sistema anche la posizione degli ausiliari precari, part time, che da oltre dieci anni si spendono nel loro servizio attraverso sacrifici notevoli e a volte anche disumani?”. Se lo chiede il segretario provinciale della Cisal, Filippo Curtosi, che sostiene “se questa situazione non dovesse essere contemplata nel decreto n. 2 del 26 marzo scorso, disposto da Massimo Scura,  vuol dire che il problema, tra i tanti punti critici esistenti  all’interno dell’Azienda, potrebbe scatenare notevoli difficoltà  nel proseguio  del servizio, ad iniziare dal personale impiegato nell’unità operativa di Pronto Soccorso del presidio ospedaliero  del Jazzolino,  già alle prese con forti difficoltà organizzative. Crediamo sia alla portata di tutti – aggiunge -  l’odierno  disagio del personale ausiliario part time impegnato in una assistenza  senza respiro e resa complicata dalla sempre crescente domanda di assistenza che specie in questi giorni di calura estiva sta imperversando nel servizio diretto da Enzo Natale.   Certo, proprio perché a conoscenza dell’intero dinamismo operativo all’interno dell’Asp, avremmo gradito che il sindacato fosse stato portato a conoscenza delle proposte formulate al Commissario straordinario Massimo Scura.  Per discuterle quanto meno e poi lasciare alla competente discrezione aziendale ogni tipo di scelta. Sempre tenendo conto che non ci saremmo certamente attardati a fare conoscere le nostre idee su una situazione che ovviamente merita tempi  immediati ma su scelte praticabili. La  Cisal – specifica Curtosi - ha usato sempre il massimo rispetto per le scelte aziendali e per il modo con cui il vertice di Palazzo ex Inam compie ogni tipo di percorso, basato sempre sulle reali necessità da affrontare e le difficoltà da superare. Ma riteniamo che fosse anche giusto ascoltare, attraverso il sindacato,  la gravità delle problematiche e non solo  del personale più disagiato e precario ormai da anni e che non smette mai di spendersi in non facili sacrifici pur di attendere alle esigenze di servizio anche in momenti di emergenza come quello che si sta attraversando. Anche se i tempi dettati dal decreto Scura sono immediati forse  sarebbe opportuno  proporre al Commissario  straordinario la conoscenza dell’impellente condizione in cui versano, tra gli altri, anche gli stessi ausiliari part time. Il Direttore generale Florindo Antoniozzi, il Direttore sanitario aziendale Michelangelo Miceli ed il Direttore amministrativo aziendale  Francesco Procopio comprendano che quanto accade in questo delicato settore del servizio ospedaliero merita grande attenzione. Non è giusto  pretendere il massimo sforzo ed impegno lavorativo senza tener conto delle giuste rivendicazioni di chi è quotidianamente portato a non far venir meno al cittadino  ogni possibile aiuto a superare un qualunque momento di emergenza sanitaria. L’Asp di Vibo Valentia – è la conclusione - non può disattendere le richieste che provengono da settori nevralgici, come, appunto, il Pronto Soccorso, dove la situazione è esplosa già da molti giorni e le risposte ai cittadini non si possono dare soltanto con l’abnegazione di chi ha scelto questo lavoro per portare conforto, oltre che assistenza, all’ammalato”.

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