Fabrizia, l'U.Di.Con prende posizione contro la chiusura della banca

“Le affermazioni del responsabile della Direzione territoriale Mezzogiorno della Banca popolare del Mezzogiorno e le motivazioni che dovrebbero giustificare la chiusura della sede di Fabrizia della Bper Banca, non ci convincono”. 

È quanto afferma il presidente nazionale U.Di.Con. Denis Nesci, che chiede ai vertici dell’istituto bancario di rivedere le proprie posizioni.

“Non credo – afferma Denis Nesci - che ragioni economiche, ovvero riorganizzazione aziendale possano e debbano compromettere l’offerta di servizi ad una comunità locale abitata da una utenza che si trova in una posizione geograficamente disagiata e che necessita assolutamente la presenza di uno sportello bancario già presente sul territorio da oltre 100 anni. Qualora codesta Direzione non ne fosse informata, i cittadini di Mongiana, Nardodipace, Serra San Bruno, Brognaturo, Spadola e Simbario – che gravitano intorno al centro di Fabrizia e che costituiscono la clientela di codesta Banca – subirebbero enormi disagi per la decisione di chiusura.  L’ U.Di.Con da me rappresentata protesta vivamente per una decisione unilaterale che penalizza un territorio in crescita, una intera zona che ha sempre profuso e profonde ogni sforzo per conservare le proprie radici storiche. L’ U.Di.Con. si opporrà in ogni sede ad una decisione che non è condivisa dalle migliaia dei residenti della zona per il suo carattere penalizzante, mortificante ed ingiusto”.

“La decisione unilaterale ed improvvisa di Bper Banca di eliminare la propria storica presenza nel comune di Fabrizia, non tiene conto delle esigenze della propria clientela e sembra dettata non da una effettiva esigenza di razionalizzare la propria struttura, ma da una logica spregiudicata di posizionamento geografico volta a penalizzare il territorio. Inoltre – prosegue Nesci - in un periodo storico come quello che stiamo attraversando, di crisi, in cui già le famiglie e le imprese si sentono depauperate di una serie di servizi e presìdi istituzionali, l’ulteriore venir meno dello sportello bancario, punto di riferimento anche per i suddetti paesi vicini, avrà sicuramente un notevole impatto negativo sul contesto economico e sociale del territorio”.

 “Attendo – conclude il Presidente Denis Nesci - un cortese e rapido riscontro, chiedendo ai vertici dell’Istituto Bancario ed al Prefetto di Vibo Valentia, cui la stessa è diretta in copia, un autorevole intervento a sostegno delle ragioni di territorio che non può essere mortificato”. 

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Degrado stazione di Vibo-Pizzo, l' U.Di.Con. chiede "un programma di risanamento e bonifica"

"Dopo aver conquistato, recentemente e per la quarta volta, il non invidiabile primato negativo di ultima provincia d’Italia per benessere e qualità della vita, Vibo Valentia aggiunge un altro tassello negativo al suo palmarès che nessuna altra città italiana le invidia.  Parliamo della principale stazione del territorio vibonese, quella di Vibo Pizzo che da anni, tantissimi, sopravvive in uno stato di generale abbandono a sé stessa ed in uno stato di incuria indescrivibile. Buche lungo la strada per raggiungere la stazione, canneti, topi che vivono indisturbati tra cumuli di rifiuti e sporcizia che regna ovunque".

È con questa premessa che l’U.Di.Con., per voce del suo Presidente Nazionale Denis Nesci, si rivolge ai vertici di Rete Ferroviaria Italiana, al Ministero delle Infrastrutture ed all’amministrazione comunale di Vibo Valentia, dopo aver accolto le segnalazioni del responsabile provinciale U.Di.Con. di Vibo - Pietro Marrella e del vice presidente regionale U.Di.Con. Calabria, Nico Iamundo - chiedendo un tempestivo intervento.

“Lo scalo ferroviario di Vibo-Pizzo – scrive Denis Nesci -  che è il principale scalo del territorio sul quale gravitano circa 40 centri del vibonese, vive una grave situazione di degrado e isolamento dovuto essenzialmente al totale abbandono: biglietteria ad orario ridotto, erba sui binari, sporcizia nei sottopassi, strade d'accesso impercorribili stanno creando da tempo non pochi problemi ai cittadini del vibonese; tale situazione di incuria della stazione ci è stata segnalata dai pendolari di quel territorio, i quali sono costretti ad usufruire del trasporto pubblico per recarsi giornalmente a scuola ed ai posti di lavoro. L'afflusso di pendolari che utilizzano giornalmente lo scalo ferroviario in questione ha reso i servizi che esso offre sempre più inadeguato alle esigenze reali.  Le corse regionali, specie quelle dirette da Vibo-Pizzo a Reggio Calabria e viceversa, hanno subìto così tanti tagli da costringere moltissimi utenti ad utilizzare i mezzi propri per raggiungere i principali centri del litorale tirrenico. A nostro avviso – prosegue Denis Nesci - sarebbe necessario e urgente un intervento sulla infrastruttura vibonese e la nostra segnalazione è finalizzata a sollecitare Trenitalia al fine di individuare soluzioni per il superamento delle suddette criticità; sarebbe opportuno nell'immediato promuovere un serio programma di risanamento e di bonifica della stazione e del territorio circostante oltre a rivedere il numero delle corse ed i relativi orari. Due solo corse giornaliere per raggiungere Roma con tempi di percorrenza largamente superiori alla media – conclude Denis Nesci – o essere costretti ad utilizzare i “vagoni notte” per raggiungere Torino o Milano non fa che aumentare il disagio dei cittadini e contribuire far rimanere la città di Vibo Valentia in coda alle statistiche di qualità della vita".

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Terza giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo, l’U.Di.Con. a confronto con seimila ragazzi

“Abbiamo deciso di dare vita ad un evento che non è mai stato organizzato in questa modalità prima d’ora – scrive in una nota il presidente nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – entreremo contemporaneamente nelle scuole di 10 regioni italiane, in occasione della terza giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo, parleremo di quanto questo fenomeno sia in forte crescita e di come, incredibilmente, se ne parli sempre meno. I social network stanno, di fatto, incrementando dei numeri che già senza il loro avvento, erano spaventosi. Noi, come associazione che tutela le fasce più deboli della popolazione, vogliamo dare un segnale forte, parlando direttamente agli studenti. Porteremo anche la nostra mascotte, Capitan Udicon ed il fumetto che lo vede protagonista in una storia di bullismo scritta proprio da giovani studenti della scuola media”.

La terza giornata nazionale contro il bullismo ed il cyberbullismo vedrà l’U.Di.Con. – Unione per la difesa dei consumatori – protagonista di un evento che abbraccerà contemporaneamente nelle scuole di 10 regioni italiane.

L’ingresso dell’associazione permetterà agli studenti di parlare di bullismo e cyberbullismo con un esperto.

Nell' occasione, sarà somministrato anche un questionario anonimo che l’associazione ha già distribuito in altri eventi simili.

“Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Lazio, Piemonte, Umbria e Lombardia – continua Nesci – saremo in alcune delle scuole di queste Regioni italiane e porteremo un esperto del settore per parlare dei danni che può causare un atto di bullismo. Parleremo con oltre 6.000 ragazzi, ma questo è solo l’inizio – spiega in conclusione Nesci – organizzeremo altri eventi sul territorio e di portata sempre crescente, perché non abbiamo intenzione di nasconderci dietro un dito come fanno molti, il bullismo miete vittime e non è più tempo di restare solo a guardare”.

Emergenza cinghiali, U.Di.Con.: “E’ un problema per la sicurezza pubblica, bisogna intervenire”

“È da tempo che lamentiamo il problema dei cinghiali che invadono tantissime strade e centri urbani creando il panico tra i cittadini – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – i quali sono giustamente terrorizzati. Quello che è successo ieri sull’Autostrada A1 è la dimostrazione di quanta urgenza ci sia nell’intervenire. Non ci può scappare il morto ogni volta prima di fare qualcosa, esprimiamo tutta la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime”.

Il presidente nazionale dell’U.Di.Con. commenta così l’incidente avvenuto ieri sull’autostrada A1 a causa del passaggio di un branco di cinghiali che ha causato la morte di una persona e diversi feriti.

“Dai dati emerge che il numero di cinghiali presenti sul territorio italiano è di oltre 1 milione, raddoppiato da dieci anni a questa parte, provocando migliaia di incidenti. I cinghiali sono una specie molto pericolosa per l’incolumità dei cittadini: è fauna selvatica ed il loro contatto con il tessuto urbano può creare un pericolo per la sicurezza – continua Nesci – inoltre la specie può arrecare sensibili danni anche alle coltivazioni degli agricoltori che lamentano da tempo la perdita del loro raccolto, e quindi di conseguenza delle ingenti perdite economiche che si ripercuotono sui consumi e quindi sui consumatori finali. Abbiamo già presentato nei mesi precedenti delle richieste agli Enti competenti per cercare di risolvere il problema quanto prima in quanto sia nel Lazio che in Calabria si sono verificati episodi tragici e per questi motivi – conclude Nesci – siamo molto preoccupati dai pericoli che questi animali potrebbero continuare ad arrecare ai cittadini e chiediamo alle Istituzioni competenti, quali il Ministro dell’Ambiente ed i Prefetti di porre le adeguate misure di sicurezza per arginare il pericolo”.  

"Il Frecciargento per Roma non è mai in orario", la denuncia dell'U.Di.Con.

“Ogni settimana ci giungono segnalazioni per ritardi sulla tratta che percorre il Frecciargento da Roma a Reggio Calabria e viceversa – scrive in una nota il presidente nazionale U.Di.Con. Denis Nesci - in particolare i giorni più colpiti sono il venerdì e la domenica, ma non sono gli unici. Proprio questa mattina, il treno che dalla stazione di Roma Termini doveva partire per Reggio Calabria alle 8:53, è partito con 25 minuti di ritardo ed attualmente risulta aver accumulato oltre 60 minuti, recando numerosi disagi ai passeggeri che dovevano raggiungere la loro destinazione entro un certo orario”.

"Questa è una delle tratte d’Italia in cui si riscontrano piu ritardi in partenze ed all’arrivo. Il tutto viene giustificato dalla classica voce registrata che segnala che c’è stato un ritardo nella composizione del treno o un problema infrastrutturale. Ma è possibile che questi eventi si ripetano in maniera costante?".

“La situazione monitorata ormai da diverso tempo sta diventando davvero molto grave, i cittadini pagano un biglietto, per altro dal prezzo molto alto, per avere poi un servizio che non è quello promesso da Trenitalia – continua Nesci – se questa tratta non può essere compiuta frequentemente in quel dato lasso di tempo, si cambi la durata del viaggio e parallelamente il prezzo del biglietto. Inizieremo un monitoraggio quotidiano dei treni che in maniera seriale recano disagio agli utenti – conclude Nesci – in maniera tale da dimostrarvi che quanto stiamo dicendo si verifica in maniera costante”.

Inps inaccessibile a Vibo Valentia, U.Di.Con.: “Non entriamo nel merito della protesta, ma non ci rimettano i cittadini”

“Non riteniamo di dover entrare nel merito della protesta del personale di sicurezza della sede Inps di Vibo Valentia – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – ma al contempo è di nostra competenza il dover tutelare e difendere quei cittadini che si sono visti respinti nella giornata del 17 settembre, una volta giunti in via Murmura. I disagi per i cittadini, neanche a dirlo, sono stati innumerevoli, soprattutto per coloro che hanno dovuto raggiungere Vibo Valentia da molto lontano”.

Molti cittadini vibonesi, nella mattina del 17 settembre, si sono recati presso la sede Inps di Via Murmura per portare avanti o iniziare l’avvio di nuove pratiche. Non è stato possibile, tuttavia, per loro, accedere alla sede, in quanto il personale di sicurezza non aveva provveduto all’apertura di quest’ultima.

“La nostra preoccupazione è andata a posarsi soprattutto sull’utenza che con più difficoltà poteva sopportare una situazione di questo tipo, ovvero la popolazione anziana, così come le persone disabili – continua Nesci – costringere queste persone ad attendere in maniera del tutto vana l’apertura degli uffici per tutte quelle ore non è un fatto che possiamo accettare – conclude Nesci – chiediamo quindi all’Inps che faccia luce su quanto accaduto e che si impegni a provvedere, per il futuro, la replicabilità di eventi di questo genere”.

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A2,uscita "Serre": la denuncia dell'U.Di.Con. sull'abbandono dello svincolo autostradale

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa dal Responsabile Zonale U.Di.Con.Bruno Filippo Battaglia in merito alle condizioni in cui versa l'uscita autostradale delle Serre:

"È un’indecenza inenarrabile lo stato di pressoché totale abbandono in cui l’Anas mantiene lo svincolo autostradale delle Serre, porta d’accesso ad un territorio già fortemente penalizzato da un sistema viario provinciale al totale collasso, ciò che contribuisce ad aggravare il già marcato sottosviluppo socio/economico ed occupazionale dell’area interna montana.

Lo sbocco, infatti, cosa gravissima, si presenta innanzitutto completamente al buio, determinando , un grave rischio per l’incolumità degli automobilisti che si accingono ad imboccare o ad uscire dall’autostrada. Già da questo si percepisce profondo degrado dell’infrastruttura e la considerazione nutrita verso migliaia di residenti, che pagano le tasse come gli altri, e come gli altri vorrebbero godere dei diritti loro spettanti.

Ma l’abbandono è ancora più marcato e lo scoraggiamento è in crescita, allorquando si dà un’occhiata, anche distrattamente, all’area prospiciente lo svincolo incriminato, ormai trasformata in una specie di discarica, ricettacolo di ogni tipo di sporcizia e rifiuto.

Un mix di inefficienze, quindi, che, se nel caso dell’illuminazione va a rischiare di compromettere la sicurezza dei tanti automobilisti che giornalmente usufruiscono dell’A2, d'altra parte mira a  compromette l’immagine dell’intero territorio a cui dà accesso, vanificando l’attività degli amministratori dei centri interessati che si sforzano di promuovere e valorizzare le bellezze del posto, ledendo, di conseguenza,  gli interessi commerciali dei tanti operatori economici dell’area.

In questo periodo festivo, poi, giova annoverare la presenza di numerosi turisti in vacanza in Calabria, il cui giudizio sui luoghi visitati e sulla nostra regione in genere potrà risultare influenzato negativamente da questa noncuranza dei luoghi. Da cittadino e referente dell’Unione in difesa dei consumatori, pertanto, rivolgo un appello ai responsabili dell’Anas, affinché s‘intervenga per sanare una situazione inaccettabile e di grave pregiudizio per la salute degli automobilisti e la reputazione turistica ed economica del comprensorio delle Serre."

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Al Convegno su Infrastrutture e Sanità Oliverio chiede la forza dell’U.Di.Con. per risollevare la Calabria

“Dopo le tante battaglie di questi mesi siamo orgogliosi dell’incredibile partecipazione dei cittadini calabresi al convegno che con grande convinzione abbiamo deciso di organizzare a Lamezia Terme – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci due temi così importanti, come sanità e infrastrutture, soprattutto per ciò che riguarda la Calabria, devono essere messi al centro delle discussioni politiche ed oggi noi, come U.Di.Con. abbiamo dimostrato che questo è possibile".

Oltre 1200 persone hanno colorato la sala della Fondazione Mediterranea Terina Onlus di Lamezia Terme, dove ha preso vita il convegno “Infrastrutture e sanità sulla strada per l’Europa: consumatore calabresi a confronto con le Istituzioni”. L’incredibile partecipazione dei cittadini calabresi è un forte segnale di cambiamento che questa Regione vuole mostrare alle Istituzioni. Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha voluto sottolineare il ruolo importante dell’U.Di.Con. ed il lavoro incessante che questa associazione sta facendo per la Calabria ed ha chiesto di utilizzare questa incredibile forza per trascinare la Regione fuori dalle sabbie mobili.

“Ringrazio tutte le persone che sono qui, perché se hanno deciso di regalare il loro tempo per questa giornata, vuol dire che hanno a cuore la Calabria tanto quanto noi – continua Nesci – ringrazio il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, perché a lui dobbiamo riconoscere l’onore di aver messo la faccia in una situazione così difficile, ma allo stesso tempo, a lui chiediamo di ascoltare le nostre richieste e le richieste di tutte le persone che oggi si sono recate a Lamezia Terme – conclude Nesci – non faremo più sconti, però, per tutte le lacune che la Calabria è costretta ad affrontare e interverremo con maggiore impeto per ogni cosa che non tornerà nei conti dei calabresi”. 

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