Calabria, vaccino Covid disponibile per i soggetti fragili (Come prenotare)

Da questa mattina, il servizio di prenotazione per la somministrazione dei vaccini anti Sars-Cov2 è stato esteso anche alle categorie delle persone fragili, individuate attraverso i codici di esenzione previsti dal Sistema sanitario nazionale.

«Nei prossimi giorni, grazie all'ausilio delle Aziende sanitarie provinciali – comunica la Protezione civile regionale –, si provvederà a integrare ulteriormente la lista delle persone interessate, con l'inserimento di quelle casistiche non ricomprese in quelle contemplate dal Servizio sanitario nazionale».

«L'estensione della prenotazione –aggiunge la Prociv – interessa, al momento, circa 180mila persone, che vanno ad aggiungersi alla categoria degli ultraottantenni, per i quali la Piattaforma è attiva dallo scorso 17 marzo. Le prenotazioni saranno consentite in rapporto alle dosi di vaccini allo stato disponibili».

La piattaforma online è raggiungibile cliccando qui.

Vaccino Covid in Calabria, attiva la piattaforma per le prenotazioni (Tutte le istruzioni)

E' attivo da ieri il sistema di prenotazione online del vaccino anti-Covid, predisposto dalla struttura commissariale per l’emergenza pandemica e realizzato da Poste italiane.

Il via libera è arrivato al termine di un confronto tra il presidente della Regione Nino Spirlì, il commissario straordinario della Sanità, Guido Longo, la Protezione civile regionale – guidata dal direttore generale Fortunato Varone – e le aziende sanitarie della Calabria.

In questa prima fase, potranno accedere al sistema le persone con età superiore a 80 anni, comprese quelle nate nel 1941.

 All’esito delle verifiche sul vaccino prodotto da Astrazeneca – effettuate dalle autorità sanitarie comunitarie e nazionali competenti – si procederà a estendere la possibilità di prenotazione anche alle altre categorie previste dal Piano di vaccinazione nazionale.

La prenotazione potrà essere effettuata collegandosi all’indirizzo http://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it, che sarà raggiungibile anche attraverso il sito web della Regione Calabria e il portale www.rcovid19.it 

Il sistema di prenotazione consentirà di scegliere, tra i centri di vaccinazione attualmente disponibili sul territorio regionale, quello più vicino e quindi determinare l’appuntamento per la somministrazione. Per la prenotazione, oltre ai dati anagrafici, sarà necessaria anche la tessera sanitaria. In aggiunta alla piattaforma online, sarà possibile prenotarsi mediante un call center dedicato, telefonando al numero verde 800.009.966 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 (escluso sabato e festivi).

«L’attivazione della piattaforma di prenotazione online – dichiara il presidente Spirlì – ci permetterà di razionalizzare l’intero processo e di imprimere una accelerazione alla campagna vaccinale. Dopo una fase iniziale parecchio complicata, dovuta anche al caos relativo alle nomine dei commissari delle aziende e alle tante e storiche inefficienze della Sanità regionale, la Calabria sta recuperando il terreno perduto e i dati relativi alle immunizzazioni migliorano giorno dopo giorno».

 «Oltre al sistema di prenotazione – aggiunge – sono certo che riceveremo un grande aiuto anche dal team di pianificatori inviato, su mia formale richiesta, dalla struttura commissariale. Proprio ieri, il generale Figliuolo mi ha inoltre confermato la volontà di attivare altri cinque grandi centri vaccinali, che andranno a sommarsi ai 100 già presenti in regione. Sono pertanto abbastanza fiducioso rispetto a un miglioramento generale della campagna vaccinale in Calabria».

 «Poste italiane – rende noto l’azienda, guidata dall’amministratore delegato Matteo Del Fante – ha messo a disposizione le proprie competenze, le strutture logistiche e informatiche, per contribuire alla realizzazione di una campagna vaccinale senza precedenti. La vaccinazione, quando sarà aperta a tutti coloro che ne faranno richiesta, dopo la prima fase dedicata alle categorie protette, potrà essere prenotata oltre che online e tramite call center, direttamente all’Atm Postamat, inserendo la propria tessera sanitaria o attraverso i palmari in dotazione ai portalettere».

Per accedere alle istruzioni per la prenotazione clicca qui.

Vaccino Covid in Calabria, Di Natale (IriC) denuncia: “Non utilizzate 80 mila dosi”

"La Regione Calabria deve spiegarci i reali motivi legati all'eccessivo rallentamento nella campagna di somministrazione del vaccino anti Covid-19 per gli over ottanta e per le persone ritenute appartenenti alla categoria 'fragili', deve farlo subito al fine di fugare i dubbi di tantissimi calabresi preoccupati ed attoniti".

È quanto afferma in una nota il consigliere regionale Graziano Di Natale, che aggiunge: "Sebbene vi siano delle responsabilità politico-gestionali evidenti da parte della giunta regionale, quest'ultima, non ha mai smentito le tante denunce che quotidianamente investono la campagna di immunizzazione peggiore
d'Italia. Penso sia doveroso -continua il consigliere regionale- soffermarsi sui numeri in quanto non interpretabili. In Calabria sono state consegnate circa 256 mila dosi, di queste soltanto 176 mila, circa, sono state somministrate alle persone aventi diritto. Dati alla mano, vi è una discrepanza di circa ottantamila vaccini attualmente inutilizzati".

Il vicepresidente della commissione regionale anti 'ndrangheta interroga, quindi, la maggioranza di governo sull'inconfutabilità dei dati: "Delle ottantamila dosi in stand-by soltanto trentaseimila sono AstraZeneca, quindi sospesi dall'Aifa. Dunque le restanti Pfizer e Moderna perché non vengono usate per vaccinare? La Regione faccia immediatamente chiarezza perché è in ballo la salute pubblica dei cittadini".

L'esponente politico pungola ancora la giunta ritenuta, senza mezzi termini, ‘inadeguata’ nel gestire la pandemia in Calabria.

"Siamo sempre tra le ultime regioni d'Italia per percentuale di immunizzati. È una vergona che ormai tutto il bel Paese conosce. Addirittura, in alcuni
comuni della Provincia di Cosenza e sul Tirreno Cosentino, non è stata completata la somministrazione della prima dose agli ultra ottantenni. È una vergogna senza fine. Un susseguirsi di errori gestionali da dilettanti allo sbaraglio della politica. Purtroppo -conclude - la catena di montaggio retta dai sindaci e dal personale sanitario, non può reggere l'urto da sola senza la guida autorevole della massima istituzione regionale. Per questo motivo chiedo alla giunta di
centrodestra di invertire rapidamente il trend e di fare chiarezza sui vaccini non somministrati che non sono AstraZeneca. Resterò vigile perché sulla salute dei calabresi non concedo sconti".

Infine, una considerazione, sulla manifestazione di protesta promossa dalle sigle sindacali Cgil-Cisl-Uil. "Faccio mie le loro rimostranze. Bene fanno a
scendere in piazza per manifestare contro una gestione miope che ha fatto diventare la campagna di vaccinazione emergenza nell'emergenza. Sarò al loro fianco per chiedere che vengano accertate le
responsabilità".

Presunto spreco di vaccini anti-Covid nell’Asp di Crotone, la replica di Spirlì

«La Calabria non è terra di conquista, né terreno fertile per polemiche pre-elettorali. L’emergenza che colpisce non solo questa regione, ma tutta l’Italia, l’Europa e il mondo, dovrebbe insegnare ai polemici a pagamento che questo è il momento della solidarietà e dell’aiuto reciproco. E non delle pagelle né, tanto meno, delle bocciature a settembre».

Lo afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, dopo le recenti dichiarazioni del virologo Roberto Burioni sul presunto spreco dei vaccini anti-Covid nell’Asp di Crotone.

«Qui – aggiunge Spirlì –, non si sta giocando, si sta lavorando malgrado una sanità indebolita da decenni di ladrocinio e da un commissariamento inutile, che ha ingigantito i problemi. Il lavoro quotidiano e continuo del commissario Longo, dei commissari di Asp e aziende ospedaliere e del sottoscritto non merita questa gogna costante. È venuto il momento di smetterla con questo giornalismo di finto assalto, che segue solo e semplicemente la scia di una finta informazione, priva di contenuto. Sarebbe bene usare telecamere e microfoni anche dove la gente si spacca la schiena per lavorare».

«La grande professionalità dei nostri sanitari, l’attenzione che ci stiamo mettendo come istituzioni, la faccia che ci mettiamo come cittadini calabresi – dichiara ancora il presidente –, non meritano queste sberle continue. Questo è il tempo del silenzio e del lavoro “capa sotto e pancia a terra”».

Sull’argomento interviene anche Domenico Sperlì, commissario straordinario dell’Azienda crotonese.

«In questo momento di grave emergenza nazionale – afferma –, l’Asp di Crotone sta profondendo un grandissimo sforzo organizzativo per garantire l’efficace andamento della campagna vaccinale anti Covid-19 sul territorio della provincia. Una fase di estrema delicatezza, che vede impegnati quotidianamente decine e decine di operatori sanitari e di amministrativi aziendali in tutti i Comuni del crotonese, in stretto raccordo con la Presidenza e gli uffici regionali e con il commissario ad acta Longo».

«In un simile contesto – aggiunge Sperlì –, sorprende non poco l’approssimazione con la quale l’Asp di Crotone è stata fatta oggetto di critiche, in prima serata Rai, per un asserito spreco di vaccini residuati e non somministrati. Critiche riconducibili a una segnalazione inviata alla mail di un noto immunologo italiano, e proveniente da un profilo privato non identificabile, che, tuttavia, il noto immunologo ha ritenuto di stigmatizzare in diretta televisiva senza minimamente porsi il problema della veridicità, o quantomeno del riscontro, di quanto denunciato».

 

«E dire – puntualizza ancora il commissario – che la protesta circa il presunto spreco di vaccini appare infondata già nella sua stessa articolazione, nella quale si fa riferimento a due linee vaccinali (over 80 e dializzati) le quali, nella nostra organizzazione, seguono percorsi del tutto differenziati, ovvero vaccinazioni territoriali mediate dal medico di base per gli over 80, e vaccinazioni ospedaliere mediate dal medico competente per quanto riguarda i dializzati. Due mondi che non si incontrano, insomma».

Vaccino Covid, lotto Astrazeneca ritirato: "In Calabria somministrate più di 5mila dosi"

«In Calabria sono state somministrate 5.674 dosi di vaccino Astrazeneca sulle 8mila totali che facevano parte del lotto ritirato. Il fenomeno è strettamente monitorato e tutti i settori aziendali e regionali di Farmacovigilanza sono stati allertati per le opportune verifiche sulle persone vaccinate».

Quanto alle dosi non inoculate, «sono state sottoposte a sequestro e non verranno, pertanto, utilizzate».

È quanto riporta il verbale dell’ultima riunione dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid, avvenuta questa mattina nella Cittadella regionale “Jole Santelli” di Catanzaro.

«In merito alla situazione generale – spiega il presidente della Regione, Nino Spirlì, a margine della riunione –, sottolineo che sono in aumento i punti di somministrazione e che la Protezione civile sta lavorando per mettere in piedi altri centri. C’è stata una evidente impennata nella campagna di vaccinazione, tanto che dal 50% siamo passati al 75,3%».

Nel corso del vertice – al quale ha preso parte anche il commissario ad acta della Sanità, Guido Longo –, Spirlì ha comunicato che, su sua specifica richiesta, il ministro della Salute, Roberto Speranza, invierà alla Regione Calabria una nota per i medici di Medicina generale, che verranno richiamati – così come già avvenuto in Lombardia – «all’attuazione della campagna di vaccinazione, che deve intendersi quale obbligo convenzionale».

L’Unità di crisi ha istituito presso l’Azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini” di Catanzaro il punto di stoccaggio centralizzato regionale delle dosi di vaccino, con distribuzione territoriale solo in base alle prenotazioni effettuate.

Durante la riunione, il dirigente generale del dipartimento di Protezione civile, Fortunato Varone, ha comunicato che nelle Aziende sanitarie provinciali di Vibo Valentia e Reggio Calabria e nel Grande ospedale metropolitano «è imminente l’attivazione, sulla piattaforma “Poste italiane”, dei calendari di prenotazione per tutte le categorie previste nella fase “1” del Piano di vaccinazione».

Varone ha anche riferito «di aver coinvolto il comitato regionale di Croce rossa italiana per la creazione dei team di vaccinazione, a cui possono aggiungersi i medici di Medicina generale».

Per facilitare l’attivazione delle prenotazioni, inoltre, il direttore della Prociv ha reso noto «di aver effettuato una riunione con i Centri di servizi di volontariato, al fine di mettere in campo le oltre 1.800 associazioni di volontariato calabresi che possono fornire supporto ai cittadini che hanno difficoltà a usufruire della piattaforma di Poste italiane».

L’Unità di crisi ha evidenziato il trend in rialzo dei contagi settimanali, passati dagli 89 di domenica scorsa agli oltre 400 dell’11 marzo. Un dato «sul quale occorre riflettere, anche rispetto all’incidenza del mondo della scuola e del suo indotto».

Calabria: in arrivo personale della Difesa e della Protezione civile per supportare la campagna vaccinale

Un squadra composta da personale della Difesa e della Protezione civile nazionale sarà inviata in Calabria per affiancare la Regione nella campagna vaccinale.

Il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, generale Francesco Paolo Figliuolo, ha concordato l’intervento del team in seguito ai colloqui avvenuti nel corso della conferenza Stato-Regioni di oggi con il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, d’intesa con il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

«Il gruppo di aiuto, da me richiesto con forza – commenta il presidente Spirlì –, arriverà in Calabria nei prossimi giorni e ci permetterà di ottimizzare la campagna vaccinale anti-Covid. I calabresi non meritano i ritardi che si sono accumulati proprio nel momento in cui la tutela della loro salute deve essere al primo posto. Mi auguro di continuare a rendermi utile per la gente di Calabria fino all’ultimo giorno del mio mandato».

Vaccino Covid anche a infermieri liberi professionisti, inoccupati, pensionati e ostetriche: la soddisfazione dell’Opi

«Una battaglia vinta che riporta la vicenda nell’alveo dell’equità sanitaria e umana».

Così il presidente Giovanna Cavaliere e il consiglio direttivo dell’Opi Catanzaro (Ordine delle professioni infermieristiche) in merito alla nota con cui il delegato del soggetto attuatore del dipartimento di Protezione civile della Regione Calabria, Fortunato Varone comunica che con riguardo alla categoria degli “Operatori sanitari che lavorano sia nel pubblico che nel privato”, si proceda alla vaccinazione anti – Covid 19  degli infermieri liberi professionisti, inoccupati, pensionati e ostetriche.

«Un risultato straordinario, voluto, cercato e ottenuto dalla nostra categoria dopo una fitta  e intensa rete di interlocuzioni, incontri e solleciti» aggiungono gli infermieri catanzaresi.

Che, nei giorni scorsi, con Opi Vibo, Opi Crotone e Ordine delle Ostetriche di Catanzaro, Vibo e Crotone avevano scritto alle autorità politiche e regionali chiedendo «di eliminare la pericolosa discriminazione venutasi a creare con l’esclusione degli infermieri e ostetriche liberi professionisti, disoccupati e inoccupati dalla Fase 1 della vaccinazione contro il Sars- Cov – 2».

Le preoccupazioni manifestate nella missiva erano state al centro di un incontro alla Cittadella regionale di Catanzaro nel corso del quale il Soggetto Attuatore aveva fornito «piene rassicurazioni sulla immediata eliminazione della stortura».

Tra le altre cose Varone aveva ribadito «la notevole stima ed ammirazione nei confronti di infermieri e ostetriche per l’enorme sacrificio compiuto nel drammatico periodo della pandemia» e «con i quali intendiamo avviare una fase di proficua collaborazione nella decisiva campagna vaccinale contro il virus».

Ora il venire meno della disparità di trattamento che fa sorridere i professionisti sanitari di Catanzaro, Vibo e Crotone oltre alle Ostetriche delle stesse province.

«Esprimiamo viva soddisfazione per la decisione assunta    - concludono gli Ordini  professionali – con la quale (anche) si ribadisce l’insostituibile ruolo della categoria.

Nel ringraziare le istituzioni sanitarie e politiche, continueremo a batterci per il riconoscimento dei diritti dei nostri iscritti rimanendo sempre pronti ad intraprendere sinergiche azioni volte a rafforzare il nostro ruolo in un ottica collaborativa con gli enti che hanno a cuore il desiderio di consolidare un reciproco percorso a favore dei territori e delle persone».

Caso Vaccini nel Vibonese, Tassone: “No a trasferimenti al buio, Longo si ravveda”

“La battaglia dei sindaci del Vibonese volta ad impedire un trasferimento ‘al buio’ dei vaccini verso altri territori è sacrosanta e va condotta fino in fondo per fare chiarezza. Sarò senza dubbio accanto ai cittadini che si vedono privati di un loro diritto senza sapere come e perché”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone prende posizione rispetto alla richiesta del commissario alla Sanità Guido Longo di riacquisire i vaccini già in dotazione all’Asp di Vibo Valentia per inviarli nel Reggino e si dice pronto ad intraprendere iniziative volte a salvaguardare la tutela della salute in tutte le aree della Calabria.

“Non sarebbe uno scandalo – sostiene Tassone – adottare misure solidaristiche in momenti di difficoltà. Il punto è che questa operazione sta per essere effettuata senza indicazioni e senza spiegazioni. Noi consiglieri regionali non abbiamo contezza del Piano vaccinale per la Calabria e sentir parlare di dirottamenti non motivati desta preoccupazione”.

Date queste premesse, Tassone invita Longo a “rivedere questa scelta, per come sembrerebbe emergere in queste ultimissime ore”.

“Se invece lo scenario che si era inizialmente profilato fosse confermato nella sostanza e, quindi, in caso di mancato ravvedimento”, Tassone sarà “pronto a chiedere al capogruppo del Pd ed agli altri consiglieri regionali del mio partito di incontrare il commissario e, se necessario, anche il ministro della Salute”.

“Anche la maggioranza – conclude – ha il dovere di vigilare e di intervenire, senza far finta di nulla e anzi voltandosi dall’altra parte”.

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