Scoperta maxi coltivazione composta da 9 mila piante di canapa indiana

I carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova e del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Taurianova, coadiuvati da militari dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria e del 4° Reggimento a Cavallo, nel corso di un servizio di controllo del territorio inserito nel piano “Focus Ndrangheta”, hanno rinvenuto una vasta piantagione di canapa indiana in un terreno ubicato in contrada Furnà, a Taurianova.

La maxicoltivazione, composta da circa novemila piante di altezza variabile tra i 50 centimetri ed il metro e mezzo, era dotata di un elaborato impianto di irrigazione.

Quando i carabinieri si sono addentrati nel fondo attirati dal forte odore di marijuana, a pochi metri di distanza dalla piantagione hanno scoperto un rudere, apparentemente abbandonato, al cui interno era stato ricavato un vero e proprio essiccatoio, allestito per trattare le piante dopo la raccolta e predisporle per il successivo stoccaggio.

Nel fabbricato, i militari hanno trovato 105 chilogrammi  di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa sul mercato.

Gli approfondimenti info – investigativi eseguiti dai carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova e dal Norm hanno permesso di attribuire la disponibilità della piantagione a  Francesco Caridi, 53enne di Taurianova.

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato tratto in arresto per coltivazione di sostanza stupefacente.

Al termine delle operazioni di campionatura, durate diverse ore, i carabinieri hanno proceduto alla distruzione delle piante, mentre lo stupefacente essiccato è stato sottoposto a sequestro unitamente a tutto il materiale rinvenuto per la cura della piantagione e per il confezionamento dello stupefacente.

La droga, una volta smerciata, avrebbe assicurato utili superiori ai 2,5 milioni di euro.

L’arrestato è stato recluso presso la casa circondariale di Palmi.

 

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