Donna morta dopo essere stata dimessa dall'ospedale: i tormenti della sanità calabrese

Un ospedale calabrese torna nella centrifuga dell'attenzione mediatica per un'altra morte su cui si addensano dubbi che meritano di essere allontanati. Sotto la lente d'ingrandimento dell'opinione pubblica, questa volta, è finita la struttura sanitaria di Locri dove gli accertamenti effettuati dai medici per appurare quali fossero le condizioni cliniche di una donna di 43 anni non avrebbero evidenziato la presenza di una dissecazione aortica, risultatale fatale soltanto qualche ora più tardi. A spingerla verso il nosocomio della città jonica erano state le sofferenze ed uno stato di preoccupante malessere fisico. La visita, tuttavia, non avrebbe individuato nulla di grave e la 43enne ha quindi fatto rientro presso la propria abitazione a breve distanza temporale dal tragico epilogo. Un caso, questo, che ha provocato la rabbia del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Il Primo Cittadino nel primo pomeriggio di ieri ha scritto un lungo post su Facebook per esprimere il proprio pensiero in merito: "Cronaca di una morte annunciata; ieri è successo a Genny, oggi può accadere a chiunque di noi. Non so se si tratta di un caso di malasanità, non sta a me giudicare. Genny, giovane di Placanica, ma residente a Locri dove lavorava presso il Call Center, è andata in ospedale alle 15 di ieri e dopo le 17,00 - ha fatto sapere Calabrese - è ritornata a casa. Apparentemente niente di serio e grave. Ma quei dolori al petto, dolori lancinanti continuavano e gli amici di Genny verso le 23 l’hanno riportata in Ospedale. Genny dopo poche ore è morta. La sua morte deve far riflettere tutti noi. Da quanto appreso, in attesa di conferma, la diagnosi è implacabile: dissecazione aortica. Forse una maggiore attenzione avrebbe potuto salvare questa giovane e sfortunata ragazza? Probabilmente non lo sapremo mai. Anche questa morte rimarrà uno dei tanti dubbi della sanità calabrese. Personalmente ritengo responsabile il sistema della sanità calabrese.  I medici ed il personale dell’Ospedale di Locri sono stati abbandonati e continuano ad operare in condizioni precarie in una struttura ormai fatiscente e senza le necessarie attrezzature.  I vari governi regionali ed i Commissari che negli ultimi venti anni si sono succeduti - afferma il sindaco - continuano a promettere attenzione per la sanità nella Locride, ma puntualmente disattendono tali promesse e continuano a mortificare la sanità e l’Ospedale con scelte assurde e sbagliate. Una parte del personale subisce in silenzio, un’altra parte è asservita quando al potere politico di destra quando a quello di sinistra e non si rende conto che il disastro che si sta verificando porterà alla chiusura dell’Ospedale.  Intanto nella Locride si continua a morire. Oggi è morta Genny, domani ci saranno altri come lei. Che Dio ci aiuti. Ciao Genny, Ti ricorderemo come una ragazza, semplice, disponibile, dolce e solare". "La nostra battaglia - assicura il sindacoCalabrese - andrà avanti anche in memoria della tua assurda, ingiusta e prematura morte".

 

 

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